mercoledì 30 ottobre 2013

Mercato immobiliare, quotazioni viste ancora in calo -professionefinanza.com

Per comprare casa gli italiani attendono ancora tempi migliori. Dopo un 2012 terribile per il mercato immobiliare e dati sempre pesanti per il primo semestre 2013 il settore pare essere tra quelli più in difficoltà nello scenario economico domestico. Si aspetta che le quotazioni immobiliari scendano ancora, mentre quelli che hanno già scelto preferiscono ricorrere ai tassi variabili. Se in altre aree del mondo e d’Europa la ripresa è già in atto, l’Italia soffre ancora, ma si intravedono i primi segnali di una inversione di tendenza che potrebbe preludere a una ripresa effettiva nel 2014. Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dal settimo rapporto dell’area research di Banca Monte dei Paschi su “Il mercato residenziale italiano e i mutui alle famiglie: timidi segnali di ripresa?”. Lo studio analizza i risultati definitivi del 2012 e del primo semestre 2013 sugli immobili residenziali e sul mercato dei mutui bancari alle famiglie.

Dai dati emerge che la contrazione nelle compravendite di immobili residenziali nel 2012 è stata del 25,7% rispetto all’anno precedente (equivalenti a circa 150.000 transazioni in meno). Le variazioni nel primo semestre 2013 mostrano per ciascuna area territoriale un decremento del numero di transazioni: il calo più consistente è stato registrato al Centro (-7,9%).
Anche il settore degli immobili di lusso risulta colpito per la prima volta. In calo gli investimenti in nuove abitazioni, sia in Italia, dove il rapporto investimenti/Pil torna ai livelli del 2006, che in Europa.
 
Tra i Paesi europei monitorati la Spagna ha il rapporto Investimenti/Pil con il calo più evidente: 5,2% nel 2012 da 13% nel 2006. Nel corso degli ultimi quattro anni, eccetto i giudizi di neutralità espressi nel 2010, il trend sul mercato italiano ha sempre segnalato livelli di arretramento e i primi sei mesi del 2013, secondo il Centro Studi di Ance Toscana, non mostrano la tanto attesa fuoriuscita dalla crisi del mercato immobiliare. Si è però ridotta la velocità di caduta che è stata a livello nazionale nel primo trimestre del        -13,8% e del -7,7% nel secondo trimestre, contro il -19,5% ed il -25,2% dei corrispettivi trimestri del 2012.
Per quanto riguarda i mutui, lo stock in Italia ha mostrato un trend migliore rispetto all’Europa nel 2012, con una variazione annua del +1,49% e una quota di mercato dell’Italia sul totale dei mutui residenti nell’Area Euro che rimane sostanzialmente invariata al 9,67% (era 9,57% a dicembre 2011). A giugno 2013 lo stock dei prestiti risulta in calo dello 0,79% in Italia e in crescita dell'1,19% nell’area Euro.
 
Da inizio anno la nuova produzione registra invece una decelerazione della flessione con flussi in calo del 23,2% a marzo 2013 rispetto al -53,8% dello stesso periodo del 2012. La contrazione del 2012 è confermata anche dal campione Assofin, dove sono gli “altri mutui” (sostituzioni e surroghe) a subire la contrazione maggiore         (-70,7% in termini di flussi e -68,6% in termini di numero di contratti).
 
Il tasso variabile sulle nuove erogazioni di mutui alle famiglie, dopo la fase di rialzo conclusasi nella prima parte del 2012, si assesta al 3,43% a luglio del 2013. Il tasso euribor a 3 mesi rimane stabile, mentre il tasso fisso, dopo aver registrato una diminuzione nel 2010, a luglio 2013 aumenta al 4,64%. Di conseguenza lo spread fisso–variabile si è ridotto a luglio 2013 all’1,21% rispetto all’1,15% dello stesso periodo dell’anno scorso.
 
Nel corso del primo semestre 2013, le nuove erogazioni a tasso fisso hanno ricominciato ad aumentare, ma il 56% delle erogazioni è ancora stipulata a tasso variabile che rimane la forma preferita dagli italiani.
 
 

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