Intervista a Daniele Debellis, italiano che ha fatto di
questo paradiso terrestre la sua nuova casa.
Da quanto tempo vivi nello Stato del Sud Africa?
Hai sempre vissuto in Italia o hai esperienza di vita anche in altri
Paesi?
Mi sono trasferito stabilmente circa due anni e mezzo fa. Prima
di allora ho sempre vissuto in Italia con solo alcuni brevi soggiorni
all’estero, per vacanza e lavoro.
La decisione di andartene dall'Italia l'hai maturata negli anni o è stato più il frutto di un'opportunità da cogliere al
volo?

Quali sono state
le tue prime impressioni una volta arrivato e quali le difficoltà?
Ricordo ancora con emozione il momento in cui ho passato il
controllo passaporti e l’ufficiale in servizio, riconsegnandomelo, mi ha
guardato e con un sorriso mi ha detto:“ welcome my friend”. Ho pensato
“questo è il posto giusto, questa è casa”.
La difficoltà maggiore inizialmente è stata la lingua. Al tempo non sapevo nemmeno una parola
d’inglese e quindi ero preoccupato per come avrei fatto a comunicare. Poi, col passare del tempo, si è risolto tutto spontaneamente, non
mi sono nemmeno reso conto che in effetti stavo comunicando! Devo ammetterlo,
una grossa soddisfazione personale.
Come descriveresti il popolo sudafricano e la
loro cultura?
Su questo punto ci sarebbero molte cose da dire… non
dimenticare che in Sud Africa c’è una tale mescolanza di razze, genti, lingue,
usi e costumi, che non a caso viene chiamato il “Popolo Arcobaleno”. A mio
parere sono persone che sanno prendere la vita nel modo giusto, dividendosi
equamente tra lavoro, vita privata e svago. Sono orgogliosi,
amanti della propria terra, della natura e della vita all’aria aperta. Dai, le
prossime vacanze vieni a fare un giro da queste parti, così vedrai di persona un mondo diverso e per
certi versi opposto a quello italiano…
In Sud Africa esiste una comunità italiana abbastanza
numerosa (circa 85.000 persone) concentrata maggiormente nei grossi centri
urbani.
Dove mi sono stabilito, la comunità italiana è composta da me, dalla mia compagna e da Sally,
la nostra meticcia Labrador/Ridgeback
italiana per adozione. Noi però siamo sempre in contatto con alcuni dei connazionali
che vivono a Città del Capo.
Il primo approccio non è stato dei più facili per una
questione di differenza culturale con cui i Sudafricani lavorano e fanno
business. Può capitare che si sprechi mezza giornata ad aspettare
l’elettricista che molto probabilmente si farà vedere il giorno dopo, se tutto
va bene.
Va però detto che le modalità e la burocrazia per avviare
un’attività, qui sono molto più “easy” e assolutamente meno costose rispetto
all’Italia. Molte volte mi sono stupito della gentilezza e della cortesia degli
impiegati agli sportelli che in diverse occasioni mi hanno compilato i moduli o
suggerito un'alternativa per
ottenere un servizio migliore.

Assolutamente si, e Cape Town ne è il perfetto esempio. Non
a caso la Città Madre è una delle mete più ambite dal turismo internazionale
che affascina ogni anno migliaia di visitatori, alcuni dei quali poi decidono di
trasferirsi qui stabilmente.
·
Una domanda che da italiana non può mancare: la
crisi si sente anche lì o per te è solo un lontano ricordo?
A essere onesti le difficoltà e un po’ di crisi si
percepiscono, ma la differenza è che qui si può ancora vivere con dignità e
progettare un futuro senza essere milionari.
Che consiglio daresti agli italiani che vorrebbero
fuggire dall'Italia in cerca di una vita migliore ma non trovano il coraggio di
farlo?
Just do it…!!!
di Giorgia Perbellini
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