mercoledì 12 marzo 2014

New York era una grande signora distante da tutte di Roberto Di Costanzo per www.luxuryandtourism.com





New York era una grande signora distante da tutte. Cappello tra le nubi e mantello a scivolare in terra tra  la miseria. La valigia profumava di libertà al mio arrivo. La accarezzai procurando alle mani un senso di conquista. Sotto le ombre dei giganti alzavo le mani al cielo e le misuravo in rapporto alla materia attorno. Ho sempre trovato fascino nelle mani e nei piedi perchè in essi c' è il primo forte incontro con il mondo; l' intimità incontra il reale. Avrei potuto trovare un riparo sicuro da cui godermi i colori della città per disegnare. In fondo la carta scoppiava nella valigia. Eppure scelsi di disegnare con gli occhi, catturare per immagini, odori , contatto; l' incontro con la bellezza straniera. Mentre camminavo nella geometria perfetta della grande mela, rincorrevo tutte le storie che ogni viso raccontava al mio passaggio. La mano vicina al fianco emulava il segno di qualche linea di costruzione da riprodurre poi, da solo, davanti le finestre della casa. Una casa che respirava, tanto vi era luce in essa. Eppure anche da lì, oltre le immense vetrate, sentivo la palpitazione del teatro, quello della vita, che guardavo fuori e che  mi riguardava dentro.







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