Il 2013 è
stato un anno di saldi sul mercato del 'mattone', con il prezzo delle case che
è sceso del 5,6% e sconti raddoppiati rispetto all'anno precedente, quando il
calo si era fermato al 2,8%. Se da una parte dietro queste cifre si nascondono
tante occasioni per quanti vogliono acquistare l'abitazione, per chi ce l'ha
già il ribasso ha l'amaro sapore di una svalutazione. E, appartamento o
villetta che sia, la casa da sempre è per gli italiani la misura fondamentale
della ricchezza. Non per niente circa tre famiglie su quattro possiedono il
tetto sotto cui vivono. La discesa delle quotazioni registrata dall'Istat si
accompagna, come lo stesso Istituto fa notare, al crollo delle compravendite,
che è stato pari al -9,2% lo scorso anno, stando ai dati dell'Agenzia delle
Entrate. Già nel 2012 il mercato aveva perso oltre un quarto degli scambi,
scivolati a livelli che nono si vedevano da decenni. Il congelamento delle
transizioni si è così, inevitabilmente, scaricato sui prezzi. La stessa cosa
d'altra parte è accaduta sul fronte consumi: gli italiani hanno stretto sempre
più i cordoni della borsa e mese dopo mese l'inflazione è precipitata. Una
spirale di cui ancora non si vede la fine: anche a febbraio Confcommercio
registra consumi ''congelati''. Il termometro dell'associazione dei
commercianti registra un calo dello 0,7% su base annua e un blocco rispetto a
gennaio. Da una recessione all'altra, gli italiani hanno tagliato su tutto, dai
trasporti (-23%) all'abbigliamento (-17%), passando per mobili ed elettrodomestici
(-14%). Guardando alle cifre assolute, dal 2007 ad oggi , Confcommercio calcola
come dalle nostre tasche siano usciti 80 oltre miliardi di euro in meno.
Semplice conseguenza di entrate altrettanto bruscamente decurtate. Il tonfo è
stato tale che potrebbe servire il tempo di una generazione per recuperare
quanto perso in una manciata di anni: l'organizzazione stima come sarebbero
necessari 33 anni per tornare ai livelli di consumo pre-crisi, almeno per
quanto riguarda i beni durevoli, ovvero gli acquisti più importanti (dagli
elettrodomestici alle auto). Tornando però al bene per eccellenza, la casa,
l'Istat fa notare come ormai i prezzi siano in calo da due anni. E la
flessione, seppure un po' più attenuta nell'ultimo trimestre del 2013, tocca
perfino le abitazioni nuove, fresche di vernice (-2,4% la media annua). Anche
se i tagli più forti si registrano per le case non più di prima mano,
classificate come ''esistenti''.
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