giovedì 20 giugno 2013

Boom immobiliare: aumentano i prezzi - bluewin.ch

 

Con i maggiori requisiti patrimoniali chiesti dalle banche la domanda di abitazioni in proprietà nel segmento di prezzo più elevato e in alcune regioni caratterizzate da prezzi alti è diminuita. Da un lato, l'attenzione si sposta verso il centro della forbice dei prezzi, ragion per cui il costo degli immobili standard nel primo trimestre 2013 è cresciuto ancora notevolmente. Dall'altro, i potenziali acquirenti si trasferiscono in agglomerati meno centrali e quindi meno costosi. È quanto rileva il Credit Suisse nel suo monitoraggio immobiliare pubblicato oggi.

La dinamica dei prezzi si muove così dalle regioni "surriscaldate" di Ginevra e Zurigo verso il Mittelland e la Svizzera orientale. Nel complesso, quindi, la crescita dei prezzi delle abitazioni in proprietà dovrebbe proseguire, anche se in misura meno marcata. Effettivamente - si legge nello studio - il tasso di espansione del volume ipotecario è passato nel giro di un anno dal 5 al 3,9%.

Il potere dei bassi tassi di interesse, che trainano la domanda, è però ancora troppo forte perché si possa verificare un'inversione di tendenza, ed è inoltre corresponsabile della vivace attività di costruzione di superfici a uso ufficio.

Secondo gli esperti del Credit Suisse comincia ad acquisire parziale visibilità lo spostamento della domanda determinato dalla regolamentazione, in particolare quella introdotta dall'Associazione svizzera dei banchieri in base alla quale da luglio 2012 gli acquirenti devono apportare almeno il 10% di capitale proprio.

Per contro il cuscinetto di capitale anticiclico, deciso in febbraio dal Consiglio federale, ha solo effetti marginali. Da fine settembre le banche devono detenere un ulteriore cuscinetto di fondi propri pari all'1% delle posizioni garantite da immobili residenziali per le quali è previsto un fattore di ponderazione di rischio.

Certamente il provvedimento aumenta il costo delle nuove ipoteche, ammettono gli esperti della grande banca, ma l'entità del rincaro sembra essere troppo bassa per contrapporsi ai tassi di interesse ai minimi storici e mutare il comportamento sul fronte della domanda. I prezzi dovrebbero quindi salire ulteriormente, ma in maniera meno dinamica.

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