mercoledì 30 aprile 2014

Si può accedere al conto corrente condominiale. Il Garante detta le regole della trasparenza -ilghirlandaio.com

Si potrà accedere al conto corrente condominiale. Il Garante della privacy ha dettato le regole di trasparenza a seguito della nuova disciplina introdotta dalla legge n.220 del 2012 che ha modificato le regole sui condomini. Il Garante ha in sostanza fatto un'azione di trasparenza rispondendo ad alcuni quesiti posti dalla Confedilizia e da alcuni cittadini. Il primo chiarimento è che il condomino non deve fornire prove documentali delle informazioni rese all'amministratore per la tenuta del registro di anagrafe condominiale. In questi giorni stanno arrivando nelle case i moduli con la richiesta di alcuni dati relativi all'appartamento. Il Garante spiega che questi dati non devono essere accompagnato da alcuna documentazione. Il condomino può invece chiedere all'amministratore copia integrale, senza oscuramenti, degli atti e dei documenti bancari del conto corrente condominiale. L'Autorità ha ribadito innanzitutto che, in base alla disciplina privacy, l'amministratore può trattare solo informazioni pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità da perseguire.
Può dunque acquisire le informazioni che consentono di identificare e contattare i singoli partecipanti al condominio - siano essi proprietari, usufruttuari, conduttori o comodatari - chiedendo le generalità comprensive di codice fiscale, residenza o domicilio. Inoltre può chiedere i dati catastali: la sezione urbana, il foglio, la particella, il subalterno e il comune. Non può invece chiedere, perchè risulterebbe eccedente, copia della documentazione: come, ad esempio, l'atto di compravendita in cui sono riportati i dati. Altre novitá vengono dal decreto Destinazione Italia. Per quanto riguarda poi le informazioni relative alle condizioni di sicurezza con l'entrata in vigore di questo decreto, i condomini non dovranno più fornire alcuna informazione sulla propria unità immobiliare, perchè i dati da raccogliere riguardano solo le parti comuni dell'edificio. L'Autorità ha fornito ulteriori chiarimenti in merito al cosiddetto conto condominiale.
Ha stabilito un principio di massima trasparenza. Ha disposto che debba essere aperto e utilizzato dall'amministratore. Inoltre ciascun condomino ha diritto di accedere alla relativa documentazione. In particolare, a seguito della riforma, il Garante ha chiarito che nonostante il conto sia intestato al condominio i singoli condomini sono ora titolari di una posizione giuridica che consente loro di verificare la destinazione dei propri esborsi e l'operato dell'amministratore mediante l'accesso in forma integrale, per il tramite dell'amministratore, ai relativi estratti conto bancari o postali. Tale principio, già sancito in linea generale dal Garante nelle Linee guida in ambito bancario (doc web 1457247), riconosce infatti il diritto di ottenere «copia di atti o documenti bancari» senza alcuna limitazione, neanche nelle forme di un parziale oscuramento, anche se contengono dati personali di terzi.

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L'emiro del Qatar investe ancora nel mattone europeo: nel mirino Francia e Spagna -casa24.ilsole24ore.com

Passaggi di pacchetti azionari e acquisti di quote di capitale da parte di nuovi azionisti hanno interessato la struttura azionaria del Reit francese Société Foncière Lyonnaise (SFL) e della sua controllante la spagnola Colonial. Con una mossa a sorpresa il fondo sovrano del Qatar, Qatar Investment Authority (QIA), ha fatto il suo ingresso nella compagina azionaria del gruppo francese e ha quasi raddoppiato la quota detenuta nella società spagnola elevandola all'8,78% dal 3,78%.
Il fondo sovrano del Qatar diventa, in entrambi i gruppi immobiliari, il terzo azionista per quota di capitale detenuta. Ma andiamo con ordine e iniziamo dalla Spagna. Il gruppo Colonial sotto il peso di un elevato debito finanziario ha fatto ricorso e ha chiuso con successo in questi giorni una massiccia operazione di ricapitalizzazione per un ammontare di 1,266 miliardi oltre alla sottoscrizione dell'accordo per un prestito sindacato di 1,04 miliardi, risorse che saranno indirizzate al rifinanziamento del debito esistente pari a 2,1 miliardi.
In particolare, il pacchetto acquisito dal fondo sovrano del Qatar proviene per gran parte dalla quota dei titoli venduti da Goldman Sachs che ha ceduto il 5% del gruppo immobiliare spagnolo. La casa di investimento americana aveva rilevato nel 2010 il 15% del capitale in un'operazione di salvataggio condotta insieme a altre tre istituzioni finanziarie quando la società era controllata da Luis Portillo. L'investimento totale in Colonial da parte del fondo del Qatar dovrebbe ammontare a 25 milioni di cui 19 milioni relativi alla quota rilevata recentemente sulla base degli attuali prezzi di borsa. Il Qatar, attraverso diversi fondi, ha investito in diversi asset spagnoli, oltre al pacchetto in Iberdrola, in particolare a Barcellona ha acquisito l'Hotel Vela per 200 milioni, e l'Hotel Renaissence per 78 milioni, mentre la Qatar Airways è il principale sponsor del FC Barcelona. Tornando a Colonial l'aumento di capitale e i finanziamenti permetteranno al gruppo spagnolo di continuare a possedere il 58% del patrimonio immobiliare della francese Societé Foncière Lyonnaise con i suoi immobili nelle migliori zone di Parigi.
L'investimento dell'emiro in Societé Foncière Lyonnaise è avvenuto tramite il fondo The Qatari investment fund Dubai International Capital (DIC), fondato nel 2004, che, fuori mercato, ha rilevato una quota pari all'8,55% (corrispondente all'8,64% dei diritti di voto) per un controvalore di 150 milioni in seguito alla cessione da parte CA CIB (Crédit Agricole) che era entrata nel capitale dell'immobiliare francese dopo la conversione dei debiti in azioni all'inizio del 2009. Il Crédit non ha rinunciato all'investimento nella Siiq e le operazioni sul capitale di SFL non sono finite. Predica, la controllata attiva nel business delle assicurazioni sulla vita di Crédit Agricole, ha acquisito la quota del 7,4% nel capitale dell'immobiliare francese detenuta dal 2009 da Royal Bank of Scotland, banca creditrice di SFL. L'operazione permette di aumentare la partecipazione di Predica dal 5,09% al 12,34%, diventando il secondo maggiore azionista del gruppo SFL dietro Colonial, azionista di controllo con il 53,1 per cento. 
Societé Foncière Lyonnaise ha chiuso il primo trimestre 2014 con ricavi da locazione in leggero aumento a perimetro costante (+2,6%) attribuibile principalmente alle acquisizioni effettuate nel corso dell'esercizio 2013. In dettaglio, i ricavi consolidati sono diminuiti leggermente passando a 36,5 milioni da 37,3 milioni e, in particolare, la vendita di Mandarin Oriental nel febbraio 2013 ha generato una riduzione dei ricavi da affitto di 1,2 milioni nel trimestre. Nel trimestre SFL ha commercializzato circa 10.000 mq e i canoni di affitto medi degli uffici in questo periodo hanno evidenziato in un range compreso tra 586 e 675 euro/mq. Il tasso di occupazione degli edifici in funzione è rimasto stabile all'82,2% (82% al 31 dicembre 2013). L'indebitamento finanziario netto consolidato al 31 marzo è rimasto pressoché invariato a 1,463 miliardi (1,457 miliardi a fine 2013) e il gruppo immobiliare possiede 695 milioni di linee di credito non ancora utilizzate. Il Loan to value è pari al 33% considerato il valore di mercato degli immobili a fine marzo 2014 che considera anche la partecipazione in SIIC de Paris. Nel periodo sono proseguiti i progetti di sviluppo e, in particolare, comprendono la costruzione dell'immobile Cloud, che sarà consegnato nella seconda metà del 2015 e dell'immobile situato al numero 90 di Champs- Elysées, già affittato che sarà consegnato nella primavera del 2015.

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martedì 29 aprile 2014

Proprestige, società immobiliare di calciatori Toni, Montolivo e co, è fallita -blitzquotidiano.it

La “Proprestige srl” è fallita: la società immobiliare che ha come soci calciatori come Luca Toni, Riccardo Montolivo, Cristian Zaccardo, Bosko Jankovic, Sebastian Frey e Igor Budan deve portare i libri in tribunale. La sua parabola è durata tre anni, dall’ottobre del 2010 all’ottobre del 2013. Tra i soci della Proprestige anche Maurizio Saia, candidato sindaco di Padova.
Scrive Roberta Polese sul Corriere del Veneto:
“La Proprestige avrebbe dovuto acquisire e costruire alberghi e strutture ricettive per riammodernarle e poi rivenderle o gestirle. Le cose non sono andate bene, la squadra di vip che fa parte della compagine sociale ha perso un bel po’ di quattrini. Non si sa quanti perchè al registro imprese, almeno quello on line, non appare alcun bilancio depositato. Saia ammette: «Ci ho perso un bel po’, avevo messo a disposizione anche parte del personale del mio entourage ma gli affari non sempre vanno come vogliamo e questo è andato decisamente storto».
Bocche cucite sullo stato passivo anche da parte del curatore fallimentare Michele Antonucci, che ora ha il compito di tutelare i creditori, raccogliere tutti i dati contabili e sottoporli a giudizio del giudice.
(…) Quello che si sa con certezza è quello che sta accadendo ora: la squadra di calciatori, che probabilmente, come spesso accade, diversificano gli investimenti anche in business come questo, si è trovata con un pugno di mosche, se non addirittura con molti debiti. Ma non sono i soli. Ci sono altri padovani soci coinvolti in questo fallimento: si tratta di Ugo Antonio Barchesi, che aveva partecipato al capitale sociale con il 18%, l’amministratore delegato Fabio Viero 4,7%), il padovano Adriano Trevisan (21%). Saia aveva partecipato con il 14%). Poi ci sono altri soci meno conosciuti: la Più srl, che ha sede in via Martiri della Libertà 9 (dove ha sede anche uno studio di Barchesi) e Ignazia Modafferi, di origine calabrese. E gli altri calciatori, oltre a quelli già citati (tutti tra il 2 e il 10% delle quote), ovvero Rolando Bianchi e Alex Manninger. «Non era il momento giusto di fare un investimento simile, non è colpa di nessuno», dice Saia”.
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Sony dal walkman al mattone: il gruppo punta sul real estate -affaritaliani.it

Negli anni '80 dicevi Sony e pensavi "tecnologia". Oggi il colosso giapponese vive un momento delicato. Ha rinunciato alla divisione Vaio e punta a diversificare sempre di più le fonti di guadagno. E così toglie il walkman dalle orecchie, mette da parte i computer e guarda al real estate. L'immobiliare in Giappone antidoto alle perdite delle divisioni tecnologiche?     
Il management guarda alle idee dei propri dipendenti. L'azienda effettuerà "audizioni e concorsi interni" una volta ogni tre mesi per individuare nuovi progetti. Saranno valutati da Hiroki Totoki, senior vice presidente e responsabile della nascita, nel 2000, di Sony Bank, una delle poche divisioni capace di generare profitti.  
La nuova società si chiamerà  Sony Real Estate Corp. e inizierà ad operare da agosto, con un capitale di 250 milioni di yen (1,8 milioni di euro). Gli obiettivi sono ambiziosi: quotazione entro tre anni e fatturato da 350 milioni entro 5 anni.
L'idea non ha convinto i mercati. Gli analisti non sono convinti che la diversificazione del business sia la soluzione per un gruppo che prevede una perdita d'esercizio da 1,1 miliardi di dollari e il taglio di 5 mila posti di lavoro. Il coro non è unanime. Alcuni esperti di settore sottolineano che Sony Real Estate potrebbe funzionare, grazie allo sfruttamento del know how maturato nei settori bancario e assicurativo.  

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