giovedì 19 settembre 2013

Italiani, non acquistate immobili in condominio. La nuova legge porterà al deprezzamento di questi fabbricati - oggi.it


di Francesco Chiavegato
Caro Direttore, sono conscio che e’ una frase molto d’effetto ma e’ la verita’.
La stessa deve raggiungere al più presto il Legislatore e CHI ha firmato il pacchetto di Legge affinche’ venga ripresa in mano seriamente, modificata ed integrata la Riforma del Condominio.
La Legge 220/12, entrata in vigore il 18 Giugno u.s., con cosi’ tanti svarioni, porterà sicuramente ad un deprezzamento del valore dei fabbricati.
Vado ad elencarne solo alcuni.
Anticostituzionale e’ stato l’innalzamento dei quorum per opere volte all’abbattimento delle barriere architettoniche. Pensi alle persone con problemi deambulatori ed all’eta’ media nel nostro Paese…
Antieconomica, non sicura ed antiquata la possibilita’ del distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato senza particolari formalita’.Irrispettosa, pericolosa e drammatica la facolta’ di detenere animali domestici nelle unita’ immobiliari senza alcun divieto andando ad azzerare in un solo istante tutti i regolamenti contrattuali ed assembleari. Non pensando a quel 10 per cento ed oltre di bimbi allergici al pelo del cane o del gatto. E non aggiungiamo la percentuale degli adulti…e, tutti i casi, ormai quotidiani, di aggressioni dove ci scappa il ferito e spesso anche il morto. Dove troveranno pace tutte queste persone? Che fine ha fatto il loro investimento?
Irresponsabile ed incomprensibile l’innalzamento delle sanzioni laddove’ l’Amministratore nulla puo’ fare se non istruire un fascicolo per l’Assemblea ed inimicarsi alcuni condomini.
Illogica la costituzione preventiva di un fondo speciale per le opere straordinarie, soprattutto in questo periodo.
E dopo tutto questo, ripeto, si tratta solo di alcuni aspetti, qualcuno si chiedera’ se conviene ancora indirizzarsi verso l’acquisto in condominio o forse meglio qualcos’altro di più tranquillo e senza vertenze legali, fra un po’ tantissime, dietro l’angolo.
Purtroppo gli sbagli si pagano, per i Condomini e l’Amministratore in Tribunale mentre per il Legislatore ed il Garante…
Grazie Direttore e buon lavoro!
Francesco Chiavegato
Desenzano del Garda
(Brescia)
Gia’ Consigliere Provinciale e Regionale A.N.A.C.I.

Aldo Mazzocco: l'aumento dei tassi può minare la ripresa immobiliare italiana se non si fanno riforme strutturali di Evelina Marchesini - Il Sole 24 Ore


La ripresa? Che bella notizia. Però... Sono molti gli operatori immobiliari scettici quando sentono parlare di recuperi a tavolino: ecco cosa ne pensa il "portavoce" del settore, Aldo Mazzocco, presidente di Assoimmobiliare, che dal Forum di Scenari Immobiliari ha lanciato segnali precisi.
La ripresa dell'immobiliare in Italia sarà nel 2014? E a quali condizioni? 
Si stanno formando le condizioni affinchè ci sia una ripresa, e sono condizioni esogene. È la ripresa americana che sta trainando i Paesi europei più forti, innanzitutto; poi, dopo le elezioni tedesche, se l'Europa fa un passo avanti sul fronte dell'integrazione economica e politica, attrarrà capitali sul Continente. A questo punto c'è l'urgenza che l'Italia si presenti con una situazione di ordine: riforme strutturali fatte e un sistema elettorale adeguato, tanto per cominciare. Ma dobbiamo ricordarci del "fiscal compact", che comprimerà strutturalmente la domanda interna; degli spread ancora elevati dovuti alla struttura Paese e al debito elevato; e manca ancora una semplificazione reale sul fronte pubblica amministrazione. Tutto questo rischia di farci arrivare impreparati all'appuntamento europeo con la ripresa.
E dal punto di vista più strettamente immobiliare? 
L'immobiliare è legato a doppio filo con l'andamento dell'economia. Si può aggiungere che in un momento di stasi generale come questo, in cui vendere qualsiasi oggetto è quasi impossibile, è importante che la pubblica amministrazione continui a fare, sulla scia di quanto sta facendo l'Agenzia del Demanio, tutti gli sforzi ipotizzabili per razionalizzare gli spazi e i luoghi di lavoro e che, a livello di mercato e protagonisti, si faccia maggior ricorso allo strumento fondi e Siiq, che hanno dimostrato di essere un efficace catalizzatore di investimenti. Vanno corrette alcune imperfezioni normative che al momento rendono questi strumenti poco attraenti, soprattutto a livello internazionale. Se il mercato riparte, bisogna avere gli strumenti giusti per attrarre i capitali, altrimenti rischiamo di rimanere seduti in panchina.
Oltre ai veicoli manca anche il prodotto immobiliare in Italia? 
I capitali "volanti" che attraversano i Continenti sono proprio il frutto della prima globalizzazione e sono lì ad aspestarre, cosa che in molti, in Italia, ancora non hanno capito. Per attrarli dobbiamo competere con altri veicoli a livello internazionale e altri livelli di appeal globale da parte di altri Paesi. I veicoli servono sia per attrarre i capitali sia per creare il prodotto. Oggi siamo ancora troppo legati a un prodotto immobiliare un po' "naif", che il mondo fa fatica a capire. Continuiamo a creare prodotti di nicchia, ma che non sono sufficienti ad attrarre i grandi capitali di lungo termine, che volano alti, questa tipologia di prodotto non la guardano neppure.
Si parla molto di residenziale come asset di investimento, è d'accordo? 
Il residenziale è un asset separato da tutti gli altri, con implicazioni politico-sociali molto forti. Si presta benissimo per il social housing, per gli investimenti degli enti previdenziali, per le fondazioni bancarie. E il residenziale, in Italia, gode di un vantaggio competitivo unico: gli italiani adorano la casa e adorano anche comprarsela. Se questo dato di fatto venisse arricchito con normative più flessibili e moderne, sia sulla locazione sia sul trasferimento dell'abitazione stessa, andando verso un modello più liberista, già questo si tradurrebbe in una ripresa del settore residenziale e anche in un appeal per gli investitori professionali. Detto questo, la maggior parte degli operatori professionali investono in uffici, retail, logistica, al massimo hotel. E così sarà anche in futuro. Anche se bisogna essere consapevoli del fatto che, passata la crisi, nulla sarà come prima.
Ha citato gli hotel: come vede il settore immobiliare turistico? 
Credo molto nel prodotto alberghiero, ma certamente con modalità completamente diverse da quelle attuali. Dal punto di vista del gestore, se prima si lavorava prevalentemente con contratti di locazione, ora si parla di contract management, per esempio. Questo, al proprietario, richiede ben altri investimenti e capacità di gestione dell'immobile. Inoltre il format dell'alberghiero va legato con quello delle compagnie aeree, con l'incoming e con un mercato oggi molto più complesso che in passato, perchè la globalizzazione sta spostando il turismo sui grandi portali Internet e non più sull'agenzia. Non si tratta più di fare un hotel con una hall da 20 o 30 metri, ma di pensare a un prodotto adatto a quella determinata rete online e che possa garantire a chi fornisce i finanziamenti una visibilità sui dividendi futuri. E poi sottolineo che la vendita di un trophy asset famoso a Milano o Roma non è rappresentativa del mercato immobiliare italiano, che è invece molto profondo e molto vasto.
Come influirà l'atteso rialzo dei tassi d'interesse? 
Il rialzo dei tassi di solito è un fattore positivo perchè è il riflesso della fine della recessione e l'inizio della ripresa, quindi l'economia sostenuta per cinque anni da tassi molto bassi torna a una situazione fisiologica di remunerazione dei capitali. Questa bella notizia, tuttavia, potrebbe tradursi in una sorta di "importazione" di tassi di interesse in rialzo per merito di Paesi virtuosi in un Paese come il nostro che rischia di scontare ancora spread di sfiducia elevati a causa della ritrosia a procedere a ulteriori riforme strutturali. Se l'Italia dà prova, come ha fatto alla fine del 2011, di sapersi modernizzare velocemente, il rialzo dei tassi base sarà più che compensato dalla riduzione dello spread e lascerà spazio per la solida ripartenza di un ciclo espansivo. Anche per il nostro settore immobiliare.

Mercato immobiliare in crisi Le compravendite a -26% - ecodibergamo.it

Nel 2012 a Bergamo città ci sono state 1.192 compravendite (-20,16%) e 8.454 in altri comuni (-25%) per un totale di 9.646 compravendite (-24,4%). In Lombardia le compravendite totali sono state 89.377 (-24,9%). Bergamo rientra dunque nella media dal punto di vista statistico.

È in edicola la 19ª edizione del «Listino dei prezzi degli Immobili di Bergamo e provincia», edito da La Rassegna e realizzato dagli Agenti Immobiliari di Fimaa-Ascom Bergamo. Il volume, che costa 18 euro ed è stato stampato in 8 mila copie, rappresenta un utile strumento di informazione per tutti, oltre che un indispensabile organo di informazione per gli addetti al settore.

Come ogni anno, il borsino degli immobili dà un quadro completo sull'andamento del mercato, offrendo tutte le quotazioni per la compravendita e la locazione di appartamenti, box, uffici, negozi e capannoni della città e dell'intera provincia.

La nuova edizione contiene le rilevazioni di tutti i paesi della Bergamasca, andando ad includere anche i centri più piccoli, restituendo così un quadro fedele dell'intera provincia. Le quotazioni in città sono inoltre state ampliate e suddivise per ogni via e quartiere, con 37 zone di rilevazione e relative mappe.

Per questa edizione due le novità in campo: una sezione dedicata alle locazioni di tutte le aree cittadine e dei principali comuni; e una parte sugli immobili d'azienda suddivisa nelle tre sezioni: negozi, uffici, capannoni. La guida del 2013 cresce anche come numero di tecnici responsabili della rilevazione dei dati, coinvolgendo il Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Bergamo che hanno colto, in collaborazione con gli Agenti Immobiliari, le tendenze del mercato.

La pubblicazione nasce con il patrocinio della Provincia di Bergamo, del Comune di Bergamo, della Camera di Commercio di Bergamo, dell'Università degli Studi di Bergamo e con le collaborazione di Appe e Adiconsum.

Accordo internazionale Consorcio Italo Dominicano

La rete immobiliare H4S, il piu completo  riferimento per il mercato immobiliare dominicano in Italia con oltre 850 milioni di portafoglio gestito raggiunge un importante accordo di collaborazione quale brooker di riferimento per il Consorcio Italo Dominicano
Il Consorzio Italo-Dominicano (Cid) segue le aziende nello sviluppo delle loro relazioni economiche, con l’obiettivo di rafforzare la loro attività assistendola completamente. Infatti, grazie ai consolidati e continui rapporti con le Autorità Istituzionali della Repubblica Dominicana  e con l’imprenditoria privata di entrambi i paesi, è portavoce e ente sostenitore delle sue aziende, nel loro interesse.
Inoltre, il Consorzio coglie e prevede le trasformazioni del sistema economico, in modo da essere aggiornato e sviluppare le attività commerciali delle imprese che rappresenta, aprendo loro le porte di ogni opportunità commerciale.

H4S - House For Sales in the World - al Golf Cub Pinetina di Appiano Gentile - Como

SABATO 21 SETTEMBRE 2013 

H4S ( blogrepubblicadominicana) e Luxury & Tourism (luxuryandtourism
vi aspettano al Golf Club Pinetina di Appiano Gentile - Como.



Le due società , diventate oramai riferimento per gli italiani che vogliono investire in immobili in Repubblica Dominicana, in occasione della sponsorizzazione della Gara del Circuito GolfWeek , offriranno a tutti gli amici - anche non golfisti - che si presenteranno al loro corner un voucher della validità di 12 mesi con il quale si potrà soggiornare nelle strutture convenzionate in Repubblica Dominicana con uno sconto del 30%!

Vi aspettiamo numerosi per farvi conoscere le interessanti opportunità di investimento nella splendida isola caraibica.



Usa: Obama, più forti di 5 anni fa, ma resta da fare (ANSA)


18 settembre 2013
(ANSA) - NEW YORK, 18 SET - ''Abbiamo fatto molta strada'' dal fallimento di Lehman Brothers. ''Siamo in una posizione piu' forte rispetto a cinque anni fa'' ma molto resta da fare. Lo afferma il presidente americano Barack Obama, citando i miglioramenti del mercato immobiliare e il record delle esportazioni.(ANSA).

mercoledì 18 settembre 2013

Immobili commerciali, gli investitori tornano in Italia e Spagna di Elysa Fazzino - Il Sole 24 Ore


Gli investitori in proprietà immobiliari si fanno più baldanzosi e tornano in Italia e Spagna. IlWall Street Journal segnala che i compratori di immobili commerciali "allargano la caccia in Europa" e, per trovare rendimenti più alti, vanno in cerca di real estate di prim'ordine nei Paesi europei economicamente in difficoltà che un anno fa "erano lasciati ai più avventurosi".
Quest'anno due grandi compagnie d'assicurazione sono tornate in Italia e in Spagna, segno che i manager dei grandi fondi cominciano a essere "più a loro agio nel cercare affari" in questi Paesi. In giugno Axa Real Estate ha acquistato due palazzi di uffici a Milano e un portafoglio di 13 palazzi a Barcellona dal governo catalano per 172 milioni di euro (non comprava in Spagna dal 2008). Durante l'estate Allianz Real Estate ha investito in due palazzi di uffici in Italia, uno a Milano e uno a Roma.
I rendimenti degli uffici di prima qualità sono del 5,1% a Milano e del 5,3% a Roma, secondo Jones Lang LaSalle, mentre sono del 6,75% a Barcellona e del 6,2% a Madrid.
La Deutsche Asset & Wealth Management – fa sapere il Wsj - ha scritto in una nota di avere aggiunto gli investimenti "nei mercati primari della periferia dell'eurozona" alle proprie raccomandazioni per l'anno prossimo, aggiungendo che entro il 2015 gli investitori pronti a un rischio aggiuntivo dovrebbero cominciare a programmare il loro ritorno ai mercati più forti di Italia e Spagna. Secondo la società di management, il retail italiano avrà prestazioni migliori di quello spagnolo, mentre il mercato degli uffici di Madrid supererà gli altri delle zone d'Europa finanziariamente più problematiche.
Il volume delle transazioni di immobili commerciali in Europa ha raggiunto 66,3 miliardi di euro nella prima metà dell'anno, il semestre migliore dal 2008. Secondo la società di consulenza Cushman & Wakefield, questo è dovuto in parte al fatto che gli investitori hanno ampliato i loro criteri: comprano anche in città secondarie e mostrano interesse non solo per uffici o retail, ma anche per showroom d'auto, strutture di assistenza sanitaria, spazi logistici, alloggi per studenti, retail regionale e hotel low-cost.
Tra le città secondarie che hanno registrato un aumento degli acquisti nella prima metà dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, vi sono Amburgo e Hannover in Germania, Lione e Nizza in Francia, Leeds, Milton Keynes e Liverpool in Gran Bretagna.
Gli investitori puntano ai rendimenti più alti disponibili in quei mercati. "Rendimenti più alti – ricorda il Wsj – possono rappresentare la percezione di maggiore rischio". Per esempio, in Francia, i rendimenti degli uffici di prim'ordine a Lione sono del 5,65% contro il 4,5% a Parigi. La Deutsche Asset & Wealth Management ha avvisato i suoi clienti in una nota che "la finestra per trarre vantaggio delle località secondarie nel Nord-Ovest dell'Europa non resterà aperta indefinitamente".

Prezzi degli immobili da record in Cina. Timore di una nuova bolla speculativa. - international business time


Nel mese di agosto, i prezzi degli immobili residenziali in Cina hanno continuato a crescere, nonostante gli sforzi  passati del Governo nel raffreddare un mercato immobiliare così  rovente. L'aumento si è registrato in particolar modo nelle principali città, quali Pechino, Shangai e Shenzhen, dove l'incremento si aggira attorno al 18-19%, in accelerazione rispetto ai mesi precedenti. A livello nazionale, i prezzi delle case sono cresciuti dell'8,3% su base annua, rispetto al 7,5% registrato nello scorso luglio. È il quarto mese consecutivo che si registrano incrementi così importanti.
Reuters
Una banconota cinese da 100 yuan su cui è rappresentato Mao Zedong
Da non perdere

Il forte aumento dei prezzi immobiliari nelle grandi città è l'ultima prova di una ripresa a pieno titolo del mercato immobiliare, dopo esser stato soffocato dalle misure di inasprimento messe in atto dal Governo agli inizio dell'anno, al fine di risollevare l'economia locale.
Tra gli investitori, ma soprattutto tra gli analisti, aleggia un clima di tensione e preoccupazione sulla possibilità che il mercato immobiliare incappi in una terribile e pericolosa bolla speculativa. Sperano quindi in un intervento immediato del Governo centrale al fine di rallentare l'ascesa dei prezzi.
Secondo i dati del National Bureau of Statistics cinese, gli aumenti dei prezzi medi delle città di "primo livello" sono stai del 18-20%, quelli delle città di "secondo livello" sono stai del 7-10%, mentre quelli delle città di "terzo livello" sono stati solo del 6%. Liu Jianwei, analista del centro statistico, commenta i dati, attirando l'attenzione sulla "forte divergenza di trend registrata nel Paese".
Da imputare al forte aumento dei prezzi è sicuramente lo sforzo che il Governo sta compiendo al fine di vendere terreni, che rappresenterebbe una fonte di maggiori entrate per le casse statali, nonché alla difficoltà del Governo di controllare i prezzi a seguito di un forte incremento della domanda di beni immobili, considerati da sempre, e ora più che mai, un sicuro investimento.
Tuttavia, bisogna tenere presente che l'insediamento del nuovo Governo è avvenuto nel marzo 2013. Pertanto la nuova leadership cinese ha tollerato l'aumento dei prezzi degli immobili perché la prima preoccupazione che è stata costretta ad affrontare è stata la costruzione di basi solide su cui lanciare la ripresa dell'economia cinese. Secondo gli analisti, sono state proprio la mancata attenzione agli immobili e le preoccupazioni della ripresa, a dare agli investitori la fiducia necessaria per inondare di nuovo il mercato immobiliare. "Ora che la crescita economica è ripresa ed è destinata a raggiungere l'obiettivo del 7,5% nel 2013, riteniamo che la priorità del Governo sia quella di dedicarsi al contenimento dei rischi finanziari e del prezzo degli immobili", afferma Zhang Zhiwei, economista della banca giapponese Nomura Holdings Inc.
Prossimo passo di Pechino, dunque, è quello di tenere a freno il mercato immobiliare, garantendo, da un lato, l'attuazione ed il rispetto dei programmi di restrizione sull'acquisto delle case, e attuando, dall'altra, una politica economica che sappia dare le giuste indicazioni alle banche che erogano i mutui per l'acquisito della prima casa.

IMMOBILIARE: SULTANO DEL BRUNEI COMPRA HOTEL EDEN A ROMA PER 105 MLN -2- borsaitaliana.it



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 18 set - Con l'hotel Eden il sultano del Brunei raddoppia la sua presenza in Italia dopo aver acquistato nel 2003 un altro hotel, il Principe di Savoia di Milano per 275 milioni di euro (257 stanze e 44 suite). L'albergo sara' gestito da Dorchester Collection che continuera' a lavorare a stretto contatto con il precedente management assicurando continuita' nel passaggio per i suoi ospiti, i partner e i dipendenti
"L'Hotel Eden - sottolinea in una nota l'a.d. di Dorchester Collection - Christopher Cowdray - costituisce un'aggiunta interessante al nostro portafoglio alberghi dal momento che e' uno tra i piu' dei magnifici e rinomati alberghi in una cornice di eccezione. Il suo status quale punto di riferimento, il suo passato e la sua personalita' ne fanno un perfetto complemento ai nostri altri nove hotel in Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Italia e Stati Uniti". Costruito inizialmente nel 1834 e convertito in albergo nel 1889, Hotel Eden sara' oggetto di "un restauro minuzioso per valorizzare il patrimonio culturale dell'edificio e per ricollocare l'hotel tra i primi posti sul mercato degli alberghi di lusso in linea con il portafoglio di Dorchester Collection", spiegano i nuovi proprietari. Tempi e portata del restauro sono in fase di definizione. Nell'operazione Freshfields ha assistito Starman per gli aspetti relativi al rimborso del finanziamento assunto in occasione della precedente acquisizione dell'Hotel da parte di Starman, con un team composto dal partner Corrado Angelelli e dall'associate Francesco Lombardo. Le banche sono state assistite dallo Studio Legale Mercanti Dorio con un team composto dal partner Giuseppe Mercanti e dall'associate Giulia Ferrari. Mauro Savoia di Three Stars Capital Partner ha affiancato Starman per gli aspetti finanziari dell'operazione. Il gruppo Dorchester e' stato assistito da Dentons, con un team composto dai partner Mark Daliere e Matthew Tinger, e da Carnelutti Studio Legale Associato di Milano con un team composto dai partner Luca Arnaboldi e Benedetta Amisano. Completano gli advisors di Dorchester Group, Beacon Hospitality Partners e PwC.

IMMOBILI - Gate-Away.com: l’importanza di promuovere gli italiani all’estero - impresamia.com



AddThis Social Bookmark ButtonCresce l'interesse degli inglesi per il mercato immobiliare italiano, e con esso cresce la presenza degli operatori italiani del settore a A Place in the Sun Live, la più importante manifestazione britannica dedicata agli immobili all'estero, in programma dal 27 al 29 settembre 2013 a Birmingham.
A promuovere in prima persona le attrattive e l'offerta immobiliare del nostro Paese ci sarà, per la quarta volta consecutiva, Gate-Away.com, il primo e unico portale che promuove all'estero gli immobili in vendita o in affitto in Italia. Gate-Away.com partecipa in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana e come sponsor ufficiale del Padiglione Italiano. "Siamo lieti di annunciare che il nostro sponsor ufficiale per il Padiglione Italiano sarà Gate-Away.com - afferma Gerry Larkin, responsabile del business development di A Place in the Sun - perché rappresenta uno dei migliori portali del settore oggi presenti in Italia, in grado di vantare una profonda conoscenza del mercato immobiliare e di raccogliere dettagliate informazioni sulle tendenze degli acquirenti."
A ogni edizione A Place in the Sun Live richiama migliaia di potenziali clienti interessati al mercato immobiliare d'oltremanica, e offre a centinaia di espositori la possibilità di far conoscere la propria offerta presente in tutto il mondo, in particolare nei paesi più richiesti dagli acquirenti, quali: Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Turchia e Florida. "Nell'edizione precedente della manifestazione abbiamo riscontrato con piacere una maggiore partecipazione da parte delle agenzie italiane e un sempre crescente interesse per il nostro Paese da parte dei possibili clienti esteri. L'Italia è infatti uno dei paesi più apprezzati dagli stranieri per l'acquisto di una seconda casa, come dimostra l'aumento del 68% delle richieste pervenute quest'anno sul nostro portale - sottolinea Simone Rossi, responsabile commerciale di Gate-Away.com - Per questo motivo siamo fermamente convinti che i nostri operatori debbano intensificare gli sforzi e gli investimenti per promuovere il nostro patrimonio immobiliare anche all'estero. In un momento di crisi come quello che sta vivendo il nostro mercato, è fondamentale guardare oltre i confini nazionali per ampliare il bacino di possibili compratori."

Fisco: arriva nuovo catasto, avrà mq e valori mercato (ANSA)



(ANSA) - ROMA, 17 SET - La riforma del catasto marcia ad ampie falcate nella commissione Finanze della Camera, premessa indispensabile alla trasformazione dell'Imu in ''service tax'': la Commissione ha infatti votato gli emendamenti ai primi quattro articoli della delega fiscale, tra cui il secondo, che contiene appunto la riforma del catasto. La maggior novità riguarda il passaggio dai vani ai metri quadrati, nel calcolo del valore dell'immobile, e l'allineamento ai valori di mercato. Cosa che si dovrebbe tradurre in una diminuzione delle imposte per la maggior parte dei proprietari di case. La Commissione concluderà il voto entro venerdì dato che il testo è atteso in aula lunedì prossimo. La speditezza dell'esame dipende dal ''clima di ampia condivisione'' del testo, come ha detto Daniele Capezzone (Pdl), relatore e presidente della Commissione, che ha parlato anche di ''piccolo miracolo''; giudizio condiviso dal capogruppo Pd Marco Causi. E in effetti di miracolo si tratta visto che lo scorso novembre proprio il Pdl, assieme a Lega e a Idv, affondò la delega fiscale con la riforma del catasto all'ultimo voto in Senato; e rispetto a quel testo non ci sono grandi differenze. Oggi la commissione ha comunque perfezionato le norme sul futuro catasto, che il governo dovrà seguire nell'emanare i decreti legislativi di attuazione. Il punto centrale è ''l'invarianza di gettito'' complessivo il che significa che se aumenterà il gettito derivante da alcuni immobili (quelli non ancora accatastati e quelli con un classamento inferiore ai dati reali di mercato), automaticamente scenderanno le tasse sulle altre case ed edifici, a partire dall'Imu. Le nuove categorie catastali dovranno essere definite tenendo conto della ''relazione con il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie'' con differenze ''di ambito territoriale anche all'interno di uno stesso comune''. Il classico esempio sono gli appartamenti nel centro storico di Roma, oggi accatastati come ''case popolari'', ma in effetti ristrutturate come abitazioni di prestigio, con un valore di mercato altissimo. In più l'utilizzo del ''metro quadrato come unità di consistenza'' al posto dei vani, dovrebbe 'avvantaggiare' le abitazioni più piccole. C'è poi il capitolo delle case non ancora accatastate oppure che presentano discrepanze tra realtà di fatto e e realtà dichiarata: tra le novità un emendamento di M5s, approvato, che prevede la ''condivisione telematica dei dati e documenti tra l'Agenzia delle entrate e gli Uffici urbanistici dei comuni in modo da creare una corretta ed unica corrispondenza tra documenti progettuali depositati, elaborati catastali e stati di fatto degli immobili''.(ANSA).

Gb: Osborne ridimensiona timori bolla immobiliare (ANSA)



(ANSA) - LONDRA, 18 SET - Il cancelliere dello scacchiere britannico, George Osborne, ridimensiona i timori per una possibile 'bolla' immobiliare nel Regno Unito in seguito ai prezzi delle case che continuano a crescere, così come dimostrano anche nuovi dati dell'istituto statistico nazionale secondo cui si viaggia verso cifre record con un aumento dello 0,9% rispetto al più recente picco registrato nel gennaio 2008. ''La realtà è che i prezzi delle case sono di un quarto inferiori a quelli che erano cinque anni fa e il numero delle persone che accede a mutui e la metà', ha detto Osborne ad Itv. Il responsabile del Tesoro ha anche respinto commenti secondo cui gli incentivi concessi dal governo sull'acquisto della prima casa e il basso costo del denaro siano elementi che possono contribuire al 'rischio bolla'. ''Non lo accetto - ha detto Osborne - Non vogliamo che si ripeta quanto accaduto in passato, per questo ho dato alla Banca d'Inghilterra il potere di azione''. Nei giorni scorsi la Royal Institution of Chartered Surveyors (Rics), l'associazione dei geometri con licenza ha lanciato un accorato appello affinché si intervenga per arginare i pericoli, chiedendo alla Bank of England (BoE) di intervenire, limitando con i suoi poteri la crescita annuale dei prezzi delle case al 5%. Secondo alcune previsioni, già quest'anno l'aumento del prezzo delle case potrebbe sfondare la quota del 5%. Il nuovo governatore della banca d'Inghilterra, il canadese Mark Carney, ha assicurato che il suo istituto vigila sui prezzi delle proprietà e che in alcune parti del Paese non si sono ancora visti segnali di ripresa. (ANSA).

martedì 17 settembre 2013

CASE DA SOGNO A LONDRA Il mercato immobiliare inglese e la forte spinta della Regina - occhioche.i


Il mercato immobiliare a Londra si chiamafuori dalla recessione che ha travolto il settore dal 2008. Mentre negli altri Paesi, soprattutto in Italia, il settore della compravendita di immobili stenta a ripartire, nel Regno Unito si registra il settimo anno di fila un risultato positivo per i prezzi delle case in vendita. Rispetto al mese scorso, infatti, c’è stato un aumento dello 0,4%, una cifra importante se messa in relazione alla situazione generale del mercato immobiliare europeo. Il prezzo medio di un'abitazione è di 170,231 Sterline.

La cifra varia notevolmente secondo la città, ovviamente le case in vendita a Londra son proposte a prezzi decisamente più elevati. Molto dipende dal quartiere in cui sono ubicate. Gli edifici delle zone centrali, per esempio, hanno registrato un incremento del prezzo del 10% rispetto al trend generale e il prezzo aumenta ulteriormente se si tratta di appartamenti o villette di lusso. Si sale a quotazioni quasi esorbitanti poi quando si parla di immobili situati nelle aree centrali classificate come più cool, ossia dove troviamo i negozi delle grandi marche, rapido accesso a fermate sia di metropolitana che autobus e in generale si respira e osserva un’atmosfera signorile e tranquilla.
Quartieri come Mayfair, Fulham, Belgravia, Chelsea, dove un appartamento può arrivare a costare oltre le 2 milioni di Sterline. Prezzi sicuramente inaccessibili ai più, ma che attraggono capitali stranieri di investitori che hanno ben chiaro in mente come e dove spendere la propria liquidità. Per tutti i comuni mortali invece l'iter è lo stesso un po' ovunque, se non si dispone di un ingente patrimonio si deve ricorrere a un mutuobancario, cosa non semplicissima di questi tempi. Ma se in Italia il governo ancora non ha trovato efficaci soluzioni al problema dell’accesso al debito bancario, in Inghilterra ci pensa la Regina a venire incontro alle esigenze dei suoi sudditi.
La grintosa regnante ha infatti letteralmente fatto fuoco e fiamme per riuscire a sbloccare la situazione inerente la concessione dei mutui. La Regina si sa, è una persona volitiva e tenace e nel luglio del 2012 ha promosso una politica piuttosto decisa per facilitare le operazioni di finanziamento. Questa politica prevede due distinte fasi, la prima è quella del Funding for Lending, cioè dove trovare i fondi per erogare i mutui. La Regina ha dunque assicurato a tutte le banche che agevolano i finanziamenti l'accesso a un costo decisamente contenuto ai fondi della banca centrale.
 Il secondo step, Help to buy, è invece un aiuto concreto e diretto per tutti coloro che hanno fatto richiesta di finanziamento per l'acquisto della casa. Naturalmente non sono mancati gli oppositori a queste misure "reali" per smuovere il mercato. Si temeva infatti che si potesse creare una bolla immobiliare, invece la Regina, da saggia ultra ottantenne, ha fatto la mossa giusta e dato un notevole incentivo al flusso di investimenti, sia interni che esteri, nel settore immobiliare. Per gli inglesi è proprio il caso di dire "God save the Queen".

17/09/2013

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GB: governo inglese vende 6% della Lloyds banking Cedute 4,28 miliardi di azioni per un totale di 3,2 mld di sterline (ANSA)

(ANSA) - ROMA, 17 SET - Il governo inglese ha venduto una quota del 6% della Lloyds Banking Group, un primo passo per il ritorno del colosso dei mutui in mani private dopo il salvataggio pubblico. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg citando un comunicato. Uk Financial Investments, la società pubblica che gestisce la quota dello Stato nella banca, ha venduto 4,28 miliardi di azioni, pari al circa il 6% del capitale, ad alcuni investitori, al prezzo di 75 pence per azione, per un totale di 3,2 miliardi di sterline (3,8 miliardi di euro). Il titolo Lloyds è salito del 61% quest'anno, fino ai 77,4 pence di ieri, ben sopra la soglia dei 61 pence indicata dal governo come break even quando nel 2008 vennero destinati 20 miliardi di sterline al salvataggio dell'istituto.(ANSA).

Parigi: palazzo in disuso diventa tempio della street art La Tour 13 aperta solo per un mese. Un piano per gli artisti italiani (ANSA)



(ANSA) - PARIGI, 16 SET - Una palazzina di case popolari come ce ne sono tante, un po' vecchiotta e decisamente demodè. Che, però, un giorno d'estate ha iniziato a trasformarsi: sulla facciata sono comparse scritte, disegni, colori, e lunghe gocce di pittura fluorescente. In molti si sono fermati a guardarlo, a fare qualche foto, a cercare qualcuno a cui chiedere cosa fosse. Ma il mistero della 'Tour 13' è stato accuratamente preservato, per lasciare spazio e libertà a decine di street artist, venuti dall'Europa, dal Sudamerica e dal Medio Oriente per trasformare questi muri grigi in sorprendenti esplosioni di forme e colori. Così, un edificio pronto per l'abbandono, i cui abitanti sono stati riassegnati ad altre residenze più moderne, si è trasformato in museo dell'arte urbana in tutte le sue molteplici e innovative forme. Graffiti e tag, ma anche sculture con materiale di recupero, dipinti tridimensionali, opere che si allargano a ciò che resta dei precedenti ambienti domestici reinventandoli, oppure ripropongono all'interno delle stanze immagini e sensazioni degli spazi industriali abbandonati. Un percorso caleidoscopico a cui hanno lavorato decine di artisti, francesi ma anche sudamericani, arabi, portoghesi e italiani. Agli artisti del nostro Paese, in particolare, è stato affidato un intero piano, sotto la supervisione dei curatori dell'agenzia di arte contemporanea Le Grand Jeu, che ha scelto i quindici protagonisti con la volontà di mostrare tutta l'eterogeneità del campo. ''Abbiamo voluto dare spazio a tutte le diverse anime e generazioni della street art italiana - spiega all'ANSA Christian Omodeo, uno dei fondatori dell'agenzia - quindi non solo i classici graffiti ma anche opere di una fase stilistica più recente, influenzate dai codici dell'illustrazione''. Anche il criterio della varietà geografica è stato rispettato, con artisti sardi, toscani, lombardi, pugliesi e romani. Tra cui c'è anche una donna, la disegnatrice e pittrice Mp5, ''per provare che la street artist non è assolutamente una cosa solo da uomini''. Effimera come tutte le opere di arte urbana, la Tour 13 resterà aperta solo un mese o poco più, a partire dal 1/o ottobre. Entro fine anno, l'azienda responsabile delle case popolari parigine procederà alla demolizione dello stabile, per far posto a una nuova palazzina di appartamenti. ''L'idea alla base del progetto era proprio di approfittare di questo 'spazio bianco', il periodo di vuoto in cui l'edificio è ormai disabitato ma ancora in piedi, per dare vita a un'esperienza artistica - spiega ancora Omodeo - in una città come Parigi, in cui spesso organizzare eventi è difficile e costoso, era un'opportunità vantaggiosa sia per il quartiere, che ha vissuto un momento creativo inedito e allo stesso tempo ha evitato i sicurezza spesso legati ai palazzi abbandonati, sia per gli artisti, che hanno potuto approfittare di una vetrina prestigiosa e stimolante''. (ANSA).

Dal 2014 rincari della tassazione immobiliare – Di Alberto Pattini - ladigetto.it

Sulla prima casa si passa da 3% al 2%, per gli immobili A/1, A/8 e A/9 – Seconde case, capannoni e terreni edificabili avranno invece un aumento dal 7% al 9%

Dal 1° gennaio 2014, le aliquote dell’imposta di registro relative ai trasferimenti di prima casa passeranno dal 3 al 2%. Per gli immobili «di lusso» ci sarà invece un aumento, con il passaggio dall’attuale aliquota del 7% al 9%. 
Sono queste, solo alcune delle importanti modifiche per la tassazione immobiliare contenute nel decreto sull’istruzione approvato dal Consiglio dei Ministri  del 9 settembre scorso.
Vediamo le principali novità:
 
 Imposta di registro sale a 200 euro 
A partire dal 1° gennaio 2014, l’importo dell’imposta di registro da versare in misura fissa passerà dagli attuali 168 euro a 200 euro; tale aumento si applicherà anche alle imposte ipotecarie e catastali che non sono inerenti i trasferimenti immobiliari a titolo oneroso.
L’aumento a 200 euro dell’imposta di registro in misura fissa interesserà anche i conferimenti di beni ai soci, tutti i contratti soggetti ad Iva, i contratti di comodato di immobili e le operazioni di ristrutturazione aziendale come fusioni e scissioni.
 
 Prima casa, aliquota dal 3% al 2% 
Per trasferimenti di prima casa a titolo oneroso, le aliquote dell’imposta di registro passeranno dal 3% al 2% dal 1° gennaio del prossimo anno. 
Per quanto riguarda gli immobili di lusso, essi andranno a coincidere con quelli classificati tali ai fini dell’Imu, e pertanto accatastati nelle categorie A/1, A/8 e A/9. 
Per questi immobili l’imposta dall’attuale 7% aumenterà al 9%, così come per le seconde abitazioni, capannoni, ecc.. 
L’aliquota salirà al 9%, dall’attuale 8%, anche per i terreni edificabili e per quelli agricoli (attualmente al 15%).
 
 Tornano le imposte ipocatastali per volture e iscrizioni catastali 
Per volture e iscrizioni catastali ritorna l’imposta ipotecaria e catastale nella misura fissa – e non più proporzionale – di 50 euro per ciascuna. Tale tassa era stata eliminata dal Dlgs n. 23/2011 sul federalismo municipale con effetto dal 1° gennaio 2014.
Ci sarà un sollievo per i proprietari delle prime case, però non si comprende in questo momento di crisi per quale motivo si va ancora a penalizzare le piccole imprese  con l'incremento della tassazione sui capannoni (già supertassati dall'Imu rimasto invariato), dimostrando una scarsa attenzione verso  coloro che per il 95% contribuiscono a determinare il Pil nazionale.
 
Alberto Pattini
(Il Taumaturgo)

Mercato immobiliare: scendono i prezzi, buone occasioni per chi cerca di Erica Venditti - mutui.supemoney.eu

Il mercato immobiliare italiano sembra tirare un respiro di sollievo, per tutti coloro che cercano casa in affitto, è il momento di agire e cercare casa. I prezzi delle abitazioni stanno infatti scendendo, a confermarlo alcune analisi effettuate dagli specialisti del settore.
Il mercato immobiliare ha affrontato ultimamente uno dei periodi peggiori dal 1985, quindi questa piccola ripresa sembra comunque un segnale positivo.
La mancanza di liquidità e la continua discesa dei prezzi sono due fattori che hanno portato all'incremento della richiesta di affitto. Molti proprietari infatti pur desiderosi di concludere la vendita, si stanno accontentando di riuscire ad affittare in tempi brevi il proprio immobile al fine di poter quantomeno affrontare le spese divenute sempre più esose.
Dall'altro lato vi sono tutti coloro che pur volendo acquistare casa non hanno sufficiente liquidità economica e non riescono a fornire tutte le garanzie richieste dalle banche per accedere al mutuo e sono quindi costretti a ripiegare sull'affitto.
Per chi avesse liquidità è ovviamente il momento migliore per acquistare casa e fare un investimento, nel dettaglio si evidenzia nel primo semestre del 2013 una diminuzione del prezzo degli immobili, -0.6, e la domanda è aumentata: +9% la richiesta di immobili in affitto, +7% domanda di quelli in vendita.
Per quanto riguarda gli affitti la città più cara si conferma Milano con una media di 890 euro ad appartamento, seguita sul podio degli affitti più cari da Roma, 863 euro al mese, medaglia di bronzo per Firenze con una media di 626 euro, per quanto riguarda il Sud-Italia a Napoli l'affitto medio richiesto è di 554 euro, per tutte le altre città si può affittare casa a meno di 500 euro.
Speriamo che questi dati indichino una ripresa del mercato immobiliare.

lunedì 16 settembre 2013

GOLF PEOPLE REAL ESTATE - Sii viaggiare.....


REAL ESTATE. Sii Viaggiare…

Monday, September 16, 2013


Sii Viaggiare… evitando le buche più dure cantava un’indimenticabile Lucio Battisti.




Mi capita spesso, molto spesso, di accompagnare i clienti interessati ad acquistare immobili in Florida nella bellissima Miami.




Ogni volta ripercorro con loro la strada che da Miami va a Key West e che, per eccellenza e antonomasia, rappresenta per me il titolo della canzone di Lucio Battisti.




La “overseas highway US 1” – circa km 260 –


collega Miami a Key West passando per 
Key Largo, Islamorada, Marathon, Big Pine percorrendo una fantastica strada “letteralmente in mezzo al mare” che collega parte delle 1700 isole denominate Florida keys…..




Dopo aver visitato casa dove dal 1931 per 10 anni ha vissuto 
Ernest Hemingway, The Mel Fisher Maritime Museum
, la foto di rito al Southernmost Point,




la sera ci rilassiamo finalmente cenando nel porticciolo parlando di … immobili.




Dalle normative regolanti il mercato immobiliare statunitense dovremmo tutti – noi agenti immobiliari, chi ci governa e i clienti – imparare molto. La trasparenza e la tutela per il cliente (l’acquirente) sono in assoluto i due punti cardine. Tramite la consultazione di un apposito database (MLS) gli agenti immobiliari hanno la possibilità di consultare tutte, ma veramente tutte, le informazioni e “la storia” di ogni immobile. Si potrà sapere nome dei precedenti proprietari, prezzo delle precedenti transazioni, costo delle tasse annuali, delle spese condominiali ed eventuali gravami.


Vi sembra poco?


Nel momento i cui poi deciderete di acquistare l’immobile il versamento di acconti e saldo non andrà nelle tasche del venditore ma transiterà attraverso l’escrow account. Solamente in occasione del trasferimento di proprietà e previa verifica degli avvocati che tutti i documenti siano in ordine, la somma verrà svincolata e trasferita a favore del venditore.


Anche questo vi sembra poco?


Trasparenza e tutela per gli acquirenti sono le parole d’ordine del processo di sviluppo – iniziato da poco ma che già sta dando ottimi frutti – del mercato immobiliare in Repubblica Dominicana.




L’italiano sta conoscendo solo ora le reali opportunità che il mercato immobiliare della meravigliosa isola caraibica offre all’insegna della trasparenza e tutela e mi sto personalmente impegnando affinché ciò avvenga.




Lo ripeterò fino a rimanere senza voce, o senza inchiostro, che la procedura di acquisto di immobili nostro tramite avverrà all’interno del Consolato Generale della Repubblica Dominicana di Milano il quale sovraintenderà, previe verifiche sull’immobile, a che le procedure vengano rispettate pedissequamente.


Vi sembra poco?


Con non poca fatica siamo riusciti inoltre a convincere buona parte dei costruttori-sviluppatori (credetemi non è facile dove non è imposto dalla legge) ad utilizzare l’Escrow Account…




Anche questa, credetemi, una grandissima soddisfazione.




Sono certo – e ogni giorno me rendo conto – che proporre immobili all’estero con questo tipo di approccio consentirà anche all’italiano, normalmente non abituato all’acquisto oltre confine, di avvicinarsi a questo tipo di investimento sicuramente più redditizio di quello sul suolo nazionale.


Al prossimo appuntamento.
Gianluca Santacatterina
mob ph +39 348.4513200

Immobiliare italiano rischia di collassare - wallstreetitalia.com

Gli investimenti nel settore avvantaggiati da una bolla. Malgrado il calo dei prezzi, i 30-40enni non acquistano più casa.

ROMA (WSI) - Tutti sono preoccupati per il settore immobiliare in Spagna, ma il calo del mercato italiano dovrebbe fare altrettanto paura. Come ha sottolineato Bloomberg, a Roma non si vedono segnali di un miglioramento, con la fase di deterioramento dei prezzi che prosegue senza interruzione e viene affiancata dalla carenza di operazioni di acquisto.

Nonostante la svalutazione delle proprieta' immobiliari, le cifre sulle vendite di case restano deprimenti. Le persone di eta' compresa tra i 30 e i 40 anni non comprano piu' e sara' cosi' fino alla fine del decennio. 

Come si vede nel grafico allegato, le operazioni di acquisto di una casa hanno avuto un andamento strettamente correlato a quanto ha fatto questa fetta specifica della popolazione, solitamente la piu' attiva nell'immobiliare. 

La contrazione è stata di oltre 1 milione di persone dal 2005 a oggi (e calera' a 8,5 milioni entro il 2020). Nel frattempo i prezzi continuano ad abbassarsi. Certamente, come e' normale che accada, le autorita' sottolineano che il ribasso del valore degli immmobili non fara' che spingere i 30-40enni ad accendere un mutuo o comprare un immobile. Ma questo concetto si scontra con iltrend demografico lungo dieci anni

Sul fronte dei prezzi, in realta', se da un alto a livello nazionale il prezzo medio degli immobiliin vendita è diminuito del 3,2% su base annua (da giugno 2012 a giugno 2013), la contrazione dello 0,6% nella prima parte dell'anno porta a leggere con meno apprensione del solito i dati sul mattone. Detto questo, dire che l'Europa e l'Italia sono in ripresa pare assolutamente un azzardo.

Lavoce.info ha studiato l'andamento del settore immobiliare negli ultimi decenni, focalizzando l'attenzione sui fattori che hanno favorito nel tempo il settore edilizio, ovvero sui motivi che spingevano i costruttori a edificare nuove abitazioni. C'era una reale domanda di immobili, un reale desiderio di comprare casa con un finanziamento a lungo termine? La risposta è no: sembra piuttosto che ci sia stata un'enorme bolla molto duratura, i cui effetti sono andati ben oltre la semplice crisi del settore.

I continui investimenti sul mattone hanno fatto sì che in Italia gli impieghi bancari fossero decisamente più sbilanciati verso le costruzioni che non sull'industria. Il fenomeno è ovviamente più visibile, secondo l'analisi, nel periodo dell'ultima bolla immobiliare degli anni 2000, ma la tendenza si manifestava già molto prima.

La Gran Bretagna rischia lo scoppio di una bolla immobiliare - lastampa.it

Il rischio è quello di una bolla immobiliare. E' quanto emerge da un report stilato dal Royal Institution of Chartered Surveyors ed inoltrato alla Bank of Englad. Secondo gli esperti del RICS infatti, la BOJ dovrebbe cercare di arginare l'inflazione annuale sui prezzi delle abitazioni, perché in caso contrario vi sarebbe il rischio concreto che scoppi una bolla immobiliare. Per il RICS la BOJ dovrebbe applicare quanto prima il nuovo codice normativo ed imporre un tetto del 5% come limite per l'incremento del prezzo delle case. Londra ha da poco annunciato il settimo mese consecutivo d'incremento dei prezzi delle case, saliti nel mese di agosto dello 0,4%. Un andamento rialzista quello del mercato immobiliare inglese determinato dalle decisioni prese dal Governo, che dal luglio 2012 ha elaborato una politica volta a facilitare i mutui attraverso il Funding for Lending, l'accesso ai fondi della BOJ a basso costo per le banche che agevolano i mutui. E' stata inoltre introdotta la Help of Buy, l'aiuto diretto ai mutui; tutte misure che hanno dato origine ad un mercato fortemente squilibrato, e creato un divario fra Londra ed il resto del Paese, con la capitale considerata un bene rifugio per grandi capitale stranierei in cerca di investimenti sicuri. Ma la Gran Bretagna non è l'unico Paese a rischiare lo scoppio di una bolla immobiliare. Il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato l'allarme sulla Norvegia, dove la sopravalutazione delle case tocca il 40% e al confine tra Occidente ed Oriente c'è la Turchia, protagonista di un forte sviluppo delle infrastrutture e dell'apertura ai finanziamenti internazionali. L'edilizia ad Istanbul è cresciuta in modo esponenziale ma la compravendita di abitazioni sta diminuendo ed il livello d'indebitamento dei turchi ha toccato livelli record. Tutti elementi che fanno concorrere la Turchia alla "gara" per lo scoppio di una bolla immobiliare.

Immobili di lusso: chi compra in Italia? di Michael Vittori - mondoliberoonline.it

Il portale onlinewww.Luxforsale.it ha recentemente pubblicato uno studio relativo al mercato immobiliare del lusso.
La fonte, specializzata nelle promozione di immobili di grande pregio, ha così evidenziato che – pare – siano gli americani i principali acquirenti di beni immobili di prestigio all’interno dei confini italiani.
Innanzitutto le regioni italiane che vanno distinguendosi per avere il maggior numero di immobili di lusso sonoLiguria e ovviamente Toscana dove l’offerta di casali e ville in vendita a Castelfalfi, Poppi, Barga, Suvereto per citarne alcuni può contare su un patrimonio, quello di borghi e villaggi medievali, senza pari. Esattamente come nel 2012 le due regioni rappresentano rispettivamente il 19,03% e il 15,96% delle proposte.
Il terzo posto va alla Lombardia con il 9,89% delle proposte, immediatamente pedinata dalla Sicilia, Lazio, Sardegna, Puglia e infine il Veneto.
In Italia le regioni con meno proposte relative a immobili di prestigio sono la Basilicata con lo 0,06%, la Valle d’Aosta con lo 0,22%, la Calabria con lo 0,31% e il Molise con lo 0,47% delle proposte immobiliari.
Dove si trovano esattamente le case lussuose? In Italia è semplice: il primo posto indiscusso va alle località marittime (35,71%), località paesane (33,46%) e al terzo posto le aree cittadine (20,88%).
Quanto costano però queste case di grande prestigio? Secondo Luxforsale.it il 32% circa delle case ha un prezzo di vendita inferiore ai 750.000 euro, il 26,24% un prezzo invece fra i 750 mila e 1 milione e 250 mila euro. Il 24,39% invece presenta un costo finale tra 1 milione e 250 mila e i (vertiginosi) 2,5 milioni di euro.

Luxforsale.it propone anche un dato molto interessante e cioè la tipologia di casa di lusso che più di frequente viene acquistata. Ebbene, si tratta del castello, seguito dal classico e cittadino attico, infine il casale.
Gli acquirenti italiani provengono per lo più da grandi centri urbani, così indica Luxforsale.it.
Bologna, Milano, Roma, Napoli, Torino, Venezia, Firenze sono le città da cui nasce maggiormente l’interesse per acquisti di una certa portata.
Da questa ricerca emerge un altro dato interessante: la provenienza geografica degli acquirenti stranieri di case di lusso. Questa infatti si sta modificando portando gli americani in testa al gruppo. Il 41,52% degli acquisti in Italia avviene da parte di cittadini USA, che con un grande distacco si separa dalla Svizzera (10,76%) e dalla Francia (6,27%).
Il periodo immobiliare italiano sembra trovarsi di fronte ad un forte cambiamento: gli italiani comprano sempre meno a causa della morsa fiscale e crescono invece gli investitori stranieri d’oltreoceano.
Ciò che è certo è che il prezzi italiani sono più vantaggiosi rispetto agli ultimi anni e chi vende si trova in una situazione di oligopolio, avendo pochissima concorrenza. E poi, un bene immobile di lusso in Italia come potrebbe non allettare uno straniero?

L'uomo che ha messo un aereo nella villa E ora ci paga l'Imu sopra di Andrea Pasqualetto - corriere.it



FONTANAFREDDA (Pordenone) - Era il giugno del 1981, Giovanni Spadolini stava formando il nuovo governo, la lira precipitava sui mercati internazionali e la signora Amelia, moglie dell’impresario Rino De Marco, tirava il suo primo urlo: «Rinooo! L’è massa gross!».

UN ENORME GIOCATTOLO-Troppo grosso per il giardino, per il paese, per tutto. Quel giorno il creativo signor Rino era infatti tornato a casa con una sorpresa più ingombrante del solito: un aereo di linea dell'Alitalia. Proprio così, un Caravelle da 105 posti ancora perfettamente funzionante. Lui vedeva realizzarsi il sogno di una vita, lei del sogno notava soprattutto le dimensioni: 31 metri di lunghezza, 9 di altezza, 40 tonnellate di peso. Gigantesco. De Marco lo piazzò nel suo giardino di Fontanafredda, fra i campi di mais della pianura pordenonese ai piedi del Piancavallo, e lì rimase per sempre, imponente e tricolore come un enorme giocattolo. La cronaca dell’epoca si ferma alla bizzarra idea di De Marco, che allora aveva 44 anni, due figli e del velivolo avrebbe voluto fare un ristorante o una gelateria da collegare a una casetta in calcestruzzo che in parte ha costruito.
Pordenone: l'aereo Alitalia nel giardino 
Pordenone: l'aereo Alitalia nel giardino
    
Pordenone: l'aereo Alitalia nel giardino
    
Pordenone: l'aereo Alitalia nel giardino
    
Pordenone: l'aereo Alitalia nel giardino
   
Pordenone: l'aereo Alitalia nel giardino
L'IDEA IMPRENDITORIALE-La cronaca di oggi racconta invece un altro fatto curioso: sul terreno che rese edificabile per l’aereo, il settantaseienne imprenditore, titolare negli anni ruggenti di quattro imprese edilizie per 200 dipendenti, ci paga l’Imu: «Adesso l’Imu, prima l’Ici, una volta la Bucalossi. Tutto per l’aereo. Quest’anno mi sembra mille euro, ma di queste cose sa tutto Amelia. Ameliaaa!». La signora esce cupa dalla cucina: «Lassa star, Rino, lassa star che mi dà fastidio… 1208 euro». E richiude. De Marco è più loquace della moglie e mentre parla ti mostra i progetti e le cartelle delle imposte, partendo dall’anno 1983: «Guarda qua: trentun milioni di lire al Comune di Fontanafredda come tassa di costruzione.Io dico, capirei se ci fosse il ristorante ma è tutto fermo da trent’anni, eh».
TRASPORTO ECCEZIONALE- Fra l’acquisto e l’ultimo balzello c’è dunque la tormentata storia del signor Rino, del suo Caravelle e di un sogno rimasto tale. Una storia grottesca, buona per un film dei fratelli Coen. A partire dall’odissea del primo giorno. «Ho dovuto smontare le ali e la coda e svuotarlo altrimenti i due camion dei trasporti eccezionali non me lo portavano dalle Officine Aeronavali di Tessera (Venezia, ndr) a qui». Cento chilometri evitando autostrade e ponti. Ma c’è stato comunque il problema dell’altezza della fusoliera: «Hanno dovuto staccare e rimettere i fili della luce in dieci paesi perché non ci passava». Costi?«L’aereo l’ho pagato 25 milioni di lire, le prime, perché poi ne ho spesi più di cento per smontarlo, trasportarlo, rimontarlo e fissarlo a terra». Apre un lucchetto, scioglie una catena ed eccola, dunque, l'opera incompiuta:
PERMESSI NEGATI-«Dovevano venire 94 posti originali a sedere, schiena con schiena, montacarichi di collegamento con le cucine a terra, piano sotterraneo alto 4 metri, lì doveva esserci la grotta dell’enoteca, lì i bagni, lì l’ingresso da sotto». Usciamo: «E li' volevo mettere due aerei piccoli, due caccia, già fermati per 15 milioni. Gli aerei sono la mia passione sa», elenca energico con l’entusiasmo di un bambino, portandoci a vedere questo gigante che un tempo solcava i cieli di mezzo mondo, dall’Italia al Sudafrica agli Emirati Arabi, e che ora giace vuoto e arrugginito sul suo giardino. «Avevo tutti i permessi, Comune, pompieri… poi sono arrivati quelli dell’Usl e si sono impuntati sul discorso della scarsa aerazione dei locali, ma guarda lì se non c’era aria: finestroni. Non c’è stato niente da fare, brutto demonio».
PROBLEMI DI AREAZIONE-All’Usl di allora, oggi Azienda sanitaria locale, il disco rosso arrivò da un tecnico della prevenzione, Franca Pusiol, ancora lì dopo trent’anni: «De Marco non la racconta giusta. Le cose andarono così: il Comune mi chiese un parere e fu negativo perché secondo me la struttura non era adeguata per essere adibita a pubblico esercizio. Non c’entra l’aerazione, il problema era l’aereo, che fra l’altro non aveva nemmeno l'ancoraggio a terra. De Marco si è però arreso subito. Se avesse ripresentato la domanda magari gli avremmo dato un parere diverso e invece ha mollato». Lui, un combattente che alterna ardore a delusione, non ci sta: «Io non ho mollato un bel niente. Non c’era verso, dai… lasciamo perdere, mmmh, meglio se non dico altro». Comunque sia, l’ha risolta così: «Ho fermato subito i lavori e ho portato a casa plancia, installazioni della carlinga, sedili… anche perché me li stavano rubando». È finito tutto accatastato nel garage della sua bella villetta familiare, dignitosa ma non abbastanza grande da ospitare un simile ammasso di cose. Ci sono sedili infilati ovunque. La strumentazione della cabina di pilotaggio spunta in mezzo alla taverna, «nel bagno di sopra ho messo le macchinette di aspirazione, ho roba dappertutto». Praticamente trent’anni fa ha traslocato il Caravelle nella sua abitazione. Dove la signora Amelia cerca di trattenersi: «Basta con quell’aereo, Rino, bastaaa».
Andrea Pasqualetto