venerdì 4 ottobre 2013

Viaggio in Repubblica Dominicana




H4S società leader nella commercializzazione di immobili in Repubblica Dominicana organizza per le due prime settimane di dicembre viaggio nell'isola caraibica per visitare i prodotti immobiliari nell'isola .
Prezzi a partire da euro 52.000 con rendimento netto annuo dal 6%.
Nel caso di acquisto le spese di viaggio verranno integralmente rimborsate .
Per maggiori informazioni info@luxuryandtourism.com o +39 348.4513200.

giovedì 3 ottobre 2013

Pechino, trasparenza immobiliare - lettera43.it


da Pechino
La Cina si appresta a informatizzare i dati sulle proprietà private a livello nazionale. Una misura che può essere considerata parte della lotta alla corruzione lanciata da Xi Jinping e che, nella resistenza che incontra da parte delle amministrazioni locali, dà un'idea di quanto lungo e difficile sia il cammino sulla via delle riforme.
INDIVIDUARE I CORROTTI. Un database che preoccupa molti. Anche perché ancora non è chiaro se tutti gli utenti potranno consultarlo, rendendo di fatto pubblici i patrimoni di cittadini e funzionari dello stato. L'idea – su cui si sta lavorando dal 2010 – è quella di raffreddare le speculazioni sul mercato immobiliare. Allo stesso tempo risulterà evidente alle prime ricerche il possesso di case e terreni non giustificati da redditto, facilitando le autorità a individuare corrotti e corruttori.
UN PROGRAMMA PILOTA. Il piano doveva partire con un programma pilota in 40 città, ma i governi locali interpellati si sarebbero rifiutati di sottoscrivere l'accordo nell'attesa di essere rassicurati sul fatto che i dati raccolti non sarebbero stati resi di pubblico dominio. D'altra parte non si potrebbe chiamarlo uno sforzo verso la trasparenza se i dati venissero nascosti.
OPPOSIZIONI INTERNE. Una contraddizione che ha messo i bastoni tra le ruote alla seconda parte del programma che in teoria doveva essere completata entro lo scorso giugno coinvolgendo altre 500 città. Diversi analisti citati dal South China Morning Post e dal China Daily convengono nell'individuare le opposizioni più forti negli ambienti delle cosiddette grandi aziende di Stato, quelle legate ai settori dell'energia delle ferrovie e delle banche.
Esattamente quegli ambienti che sembrano essere l'obiettivo del nuovo giro di riforme promosso da Xi Jinping che verranno rese note durante il prossimo plenum di novembre e che in molti pensano debbano andare nella direzione della liberalizzazioni delle suddette grandi aziende di Stato.

La richiesta pressante dell'opinione pubblica

Misure per la trasparenza e per la pubblicazione di redditi e proprietà da parte di funzionari pubblici sono in realtà richiesti a gran voce da buona parte dell'opinione pubblica. La corruzione dilagante tra funzionari pubblici e quadri di Partito è ormai individuata come una delle cause che potrebbero portare alla caduta del Partito e l'abitudine della leadership comunista a lavare i panni sporchi in famiglia non è più così semplice da mantenere.
LA CAUSA DI MOLTI MALI SOCIALI. Sono sempre di più quelli che vedono nella corruzione dei quadri di Partito la causa di tutti i malesseri economici e sociali che la Cina si trova ad affrontare. Anche le autorità cominciano ad ammettere pubblicamente l'entità del problema.
L'Accademia cinese delle scienze sociali, il più importante think thank del paese, ha pubblicato uno studio in cui denuncia che negli ultimi 15 anni almeno 18 mila funzionari sono scappati dalla Cina trasferendo illegalmente all'estero quasi cento miliardi di euro, l'1,4% del Pil annuale.
900 MILA DIRIGENTI CONDANNATI. E sono gli stessi media di Stato a riportare che nell'ultima decade circa 900 mila quadri di Partito sono stati condannati per aver preso tangenti. Si tratta di 80-90 mila casi di corruzione conclamata all'anno. Lo stesso Xi Jinping, nel suo primo discorso da presidente del partito comunista più grande del mondo, aveva pubblicamente ammesso che la corruzione era la sfida più grande che si trovava ad affrontare.
SENZA GUARDARE IN FACCIA NESSUNO. E all'inizio del 2013 aveva rincarato «colpiremo sia le mosche che le tigri» aveva detto per rassicurare la popolazione sul fatto che la sua campagna contro la corruzione non avrebbe guardato in faccia nessuno. E per il momento è quello che sta portando avanti. Con lui si sono schierati il vicepremier Wang Yang e il numero quattro del Comitato permanente Yu Zhengsheng che non avrebbero problemi a rivelare redditi e proprietà. O almeno così affermano.
Giovedì, 03 Ottobre 2013

Cuba, boom immobiliare - italiaoggi.it


Si apre una nuova era nel settore immobiliare a Cuba. È caduto il divieto di esercitare la professione di agente, in vigore dal 1958. Il giornale ufficiale del regime spiega che questo mestiere consiste nel gestire e coordinare l'acquisto, la vendita e lo scambio di case con la domanda dei clienti.
Una rivoluzione che è la conseguenza dei cambiamenti intervenuti nell'economia dell'isola.
Dal 2010 Raul Castro ha imboccato la nuova via capitalista, senza peraltro riconoscerla ufficialmente, lasciandosi alle spalle la tradizione del socialismo. Nel momento in cui il presidente cubano ha cominciato a liberalizzare l'economia tre anni fa, la nazione contava 157 mila imprenditori indipendenti: ora sono saliti a 436 mila. Dal 2011 i cubani possono diventare proprietari degli alloggi in cui vivono, mentre fino ad allora la nozione di proprietà privata non era nemmeno concepibile. L'unico modo di cambiare casa era la permuta, un sistema che incoraggiava le transizioni occulte.
Ora sembra che i cubani siano contagiati da una frenesia di costruzione, con un piccolo boom immobiliare. Eppure, nonostante un leggero rialzo, i prezzi restano ragionevoli. Un buon appartamento all'Avana costa tra 20 e 30 mila dollari (15-22 mila euro). Gli investitori europei e canadesi attendono impazienti il permesso di comprare. Anche perché agli americani è proibito di recarsi a Cuba da mezzo secolo.

Il sito dell'Euroregione - Grecia: investimenti esteri sostengono settore immobiliare di Marcello Berlich - euregion.net


La vendita di asset di Stato e di propriet� bancarie sta aprendo agli investitori stranieri interessanti opportunit� nel mercato immobiliare greco: entro il 2013 gli investitori stranieri potrebbero far arrivare nelle casse greche circa 100 milioni di euro, secondo un report condotto dall�agenzia immobiliare internazionale Savills.
Gli elevati investimenti nel mercato immobiliare greco deriveranno in gran parte dalle aste condotte dal TAIPED, il fondo creato per la gestione delle privatizzazione delle propriet� di Stato: entro fine anno sono previsti processi di vendita e leaseback che coinvolgeranno 28 propriet�; questo tipo di aste gi� in precedenza si � rivelato particolarmente attraente per quegli investitori in possesso delle risorse necessarie.
Un altro canale di offerta di opportunit� � costituito dalla vendita di immobili in possesso delle banche, che attualmente stanno vivendo un processo di profonda ristrutturazione, costrette dalle conseguenze della crisi a concentrare le proprie attivit�, focalizzarsi sul core business e dunque a liberarsi di tutti gli asset non essenziali, a cominciare dalle propriet� immobiliari, anche al fine di raccogliere le risorse necessarie al rafforzamento di riserve e liquidit�.
Nonostante queste numerose opportunit� offrano un quadro che induce all�ottimismo, il mercato immobiliare greco continua per� a dover affrontare vari problemi, a cominciare dalla carenza di liquidit� sul mercato interno: la ricapitalizzazione del sistema bancario non sembra infatti al momento essersi tradotta in un pi� facile accesso al credito dei potenziali investitori, un problema che tra l�altro la Grecia condivide con buona parte dell�Europa Occidentale.
Gli investitori in possesso di adeguate risorse stanno tuttavia mostrando un elevato interesse per il mercato greco, a causa del crollo dei prezzi degli immobili negli ultimi anni, anche di quelli di pi� elevato livello: un fenomeno che peraltro si � gi� verificato o si sta verificando in Paesi come Irlanda, Spagna o Italia; Savills prevede un ulteriore calo del 15 per cento nel costo degli immobili nel corso del 2013 in Grecia, tuttavia i prezzi dovrebbero aver raggiunto il loro minimo, mentre i rendimenti dovrebbero restare all�8,5 - 9 per cento anche per il prossimo anno, nel corso del quale si assister� probabilmente ad una stabilizzazione.

Marcello Berlich

«AAA Vendesi isola edificabile dove fu imprigionato Pertini» di Luca Zanini (corriere.it)


ROMA - L’annuncio è di quelli che fanno sognare: «Vendesi isola e terreno edificabile». Il prezzo , invece, fa tremare i polsi: 22 milioni di euro; senza impianti né rete idrica. La realtà, infine, fa sorridere: sono anni che il propietario di una casa con annessi terreni agricoli sull’isola di Santo Stefano, accanto a ventotene, tenta di vendere a caro prezzo quell’angolo di paradiso. Per fare l’en plein , poi, l’immobiliare incaricata della cessione calca la mano: «Sull’isola nel cui carcere fu rinchiuso l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini, si vendono 25 dei 28 ettari. Il lotto in vendita è edificabile, i rimanenti 3 ettari, su cui sorge anche il carcere, sono di proprietà del Demanio». Peccato che l’isola sia sottoposta a vincoli severi, tra i quali quelli derivanti dall’essere al centro della Riserva marittima integrale più importante del Tirreno.
«5 ETTARI E NON 25» - Da Ventotene mettono le mani avanti: l’annuncio è fuorviante, dicono i maggiorenti dell’isola di Giulia. «Tanto per cominciare il terreno e la casa in vendita si estendono su 5 ettari e non 25: una striscia di terra - spiega Daniele Coraggio -. Eppoi sono anni che ci provano: nessun presunto acquirente è mai andato oltre la telefonata curiosa». La casa con i 5 ettari apparterrebbe ad un notaio napoletano, tale dottor Orazio Ciarlo, che l’avrebbe acquistata al prezzo di circa 1 miliardo di lire nel 1990, dai precedenti proprietari: i Taliercio, allora titolari anche dell’Hotel Mezzatorre.
APPELLO A NAPOLITANO - Il leader dei Verdi Angelo Bonelli rivolge un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Chiediamo che l’Isola di Santo Stefano sia dichiarata monumento nazionale, perché oltre ad essere una riserva straordinaria di biodiversità rappresenta un luogo simbolico per la nostra democrazia». E auspica una norma che consenta «venga acquisita al patrimonio dello Stato l’isola», un luogo «simbolo della prigionia di molti padri della nostra democrazia compreso il presidente Pertini».
ISOLA DI CONFINO - Santo Stefano è isola famosa per i suoi trascorsi di ergastolo:l’ edificio settecentesco (di proprietà demaniale) voluto da Ferdinando IV di Borbone, fu carcere fino al 1965. Progettato da Francesco Carpi è oggi una struttura fortemente degradata. Inaugurato nel 1795 l’ edificio fu costruito con l’ allora sperimentale forma a «panottico» (dal titolo del volume del giurista inglese Jeremy Bentham, Panopticon, su certe forme in architettura in grado di garantire il dominio sulle menti). La forma a ferro di cavallo permetteva infatti un controllo continuo dei detenuti. Tra i quali figurarono appunto Pertini, Luigi Settembrini, Silvio Spaventa e l’anarchico Gaetano Bresci . Nei diari di Pertini ci sono frasi molto toccanti sulla sua prigionia a Santo Stefano.
MINACCIA DI ESPROPRIO - Già nell’agosto 2005, una immobiliare tedesca - la www.vladi.de, specializzata nella vendita di esclusive isole in tutto il mondo, dai Caraibi alla Polinesia - aveva annunciato la vendita di Santo Stefano per 20 milioni di euro. Pochi giorni dopo era stata approvata una delibera della Regione Lazio, in cui si avviavano le procedure di esproprio proprio per lo splendido isolotto. «In realtà sull’isola si sovrappongono le proprietà: due private che coprono in effetti buona parte della terra, circa 40 ettari; poi quella della zona del carcere che è del demanio. L’immobile dove fu imprigionato Pertini è ancora oggi del demanio», dice Angelo Bonelli, che all’epoca era assessore regionale e nel 2005 occupò l’isolotto con un gruppo di pescatori ventotenesi, chiedendo già all’allora presidente della Repubblica Ciampi che la dichiarasse monumento nazionale e bene indisponibile dello Stato.
Luca Zanini

Quanto costa costruire il Duomo? «Solo» 250 milioni Cinque milioni per la Madonnina - corriere.it

Una premessa: vale molto, ma molto di più. E non è solo questione di soldi. Ci sono di mezzo i sentimenti che, si sa, sono senza prezzo. Comprare il Duomo? Quanto costerebbe? Qualcuno, ottant’anni fa, aveva fatto un preventivo. Le guglie tot, l’altare idem. Senza nessuna pretesa scientifica, giusto per avere un’idea del valore della cattedrale. Abbiamo provato a rifarlo oggi. La cifra non sempre spropositata, 250 milioni, come comprarsi mille Ferrari... ai quali, però, andrebbero aggiunti il valore artistico, la manodopera e altri parametri che renderebbero questa opera d’arte assolutamente fuori mercato.

«Dieci milioni e mezzo di lire per la Madonnina, 400 mila per ciascuna delle 135 guglie, venti milioni per il tesoro antico e gli arredi sacri, sei milioni per i dodici altari contro le pareti...» questo l’incipit dell’articolo del Corriere ai tempi della Seconda Guerra. Pur in tempi di globalizzazione imperante, che coinvolge anche i simboli della città (leggi Indonesiana Inter), il nostro Duomo non sarà mai in vendita. Eppure c’è stato chi ne ha ipotizzato il costo, seppur in modo «alquanto arbitrario e approssimativo». Nel 1941 il cronista del Corriere si prese l’insolito compito - avvalendosi comunque della specifica competenza di Adolfo Zacchi, architetto della Veneranda Fabbrica - di calcolare il valore della cattedrale. Partendo dalla superficie: 6.000 lire al metro (in pieno centro...) per 11.300 metri quadrati significava oltre 67 milioni. Poi l’edificio, fondazioni, piloni, capitelli ecc., quello che in gergo tecnico si chiama - scriveva il nostro - «calcolare vuoto per pieno».

Tutto a 1.800 lire al metro cubo, e i metri cubi indicati, seguendo il libro, non sempre preciso nelle cifre, di Carlo Romussi sul Duomo, erano 411.800. Totale 741 milioni e rotti. Altri 66 milioni venivano dalle 3.300 statue, costo medio 20 mila lire. E ancora: 3,4 milioni per le 5 porte della facciata, 15 milioni per le 45 vetrate maggiori, stessa cifra per la cripta e la tomba di san Carlo, di cui vita e miracoli valevano - nei 60 quadri a lui dedicati - altri 3 milioni. L’altar maggiore e il due altari dei capicroce non superavano i 5 milioni. A 4,5 milioni erano i sette organi con le loro grandi custodie e a 2,5 milioni i due pulpiti. «Il Duomo non è ancora e non sarà mai da vendere né da comprare - concludeva il cronista il suo curioso inventario - comunque oggi il suo costo supererebbe il miliardo»

ll paradiso regno di un banchiere Il neozelandese Harte paga quasi tre milioni per l’isola di Budellil paradiso regno di un banchiere Il neozelandese Harte paga quasi tre milioni per l’isola di Budelli - corriere.it

L’isola di Budelli (Ansa)L’isola di Budelli (Ansa)
Eccentrico mecenate/ambientalista o scaltro uomo d’affari? Di Michael Harte, nuovo padrone di Budelli - isola incantata: Spiaggia Rosa, immagini da storia del cinema, in Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni - si sa quel poco che distilla lo studio legale incaricato di partecipare all’asta di vendita e che sembra costruito per tranquillizzare. La «perla» dell’arcipelago della Maddalena, acquistata per poco meno di 3 milioni di euro, non è finita nelle mani del solito speculatore immobiliare e non rischia di essere cementificata. 
Mister Harte, assicurano gli avvocati Carlo Mastellone di Firenze e il suo rappresentante in Sardegna Giovanni Angelo Mura, non toccherà una pietra, lascerà tutto com’è. Sarà in Sardegna fra pochi giorni e lo dirà lui stesso al presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago e al sindaco della Maddalena. Che però non sembrano entusiasti: «Se il signor Harte ha buoni propositi potremo collaborare - spiega Giuseppe Bonanno, presidente del parco - altrimenti abbiamo gli strumenti per salvaguardare l’isola, che è sotto tutela integrale, e li faremo valere». E il sindaco Angelo Comiti: «La presentazione in pompa magna di Harte come ambientalista mi lascia perplesso. Spero sappia che ha comprato un pugno di vincoli e niente più».
Michael HarteMichael Harte
Cautele e preoccupazioni soprattutto generate dal mistero sulla figura di Harte, presentato come banchiere che svolge le sue attività in Oceania e Svizzera e ha interessi in diversi Paesi d’Europa. E in effetti Michael R. Hart risulta essere Ceo di Commonwealth Bank of Australia, con un ruolo più che nella proprietà dell’istituto di credito nell’alta dirigenza e responsabilità di vertice nei processi di modernizzazione e negli investimenti (2 miliardi di dollari) con tecnologie di banking online. Un manager. Sul suo impegno di ambientalista un generico: «Ha effettuato operazioni di conservazione del paesaggio in varie parti del mondo» di fonte legale. 
Mistero anche sul come Harte abbia deciso di acquistare Budelli. «È stato più volte in Sardegna e su uno yacht ha costeggiato l’arcipelago» dicono. Ma alla Maddalena non si trova uno che l’abbia visto.
All’asta per Budelli è stata presentata una sola offerta, 2 milioni 945 mila euro, con un assegno di 294.500 euro, il 10%, a titolo di cauzione. L’acquisto è stato effettuato dallo studio legale «per conto di persona da nominare». Gli avvocati hanno tre giorni di tempo per depositare il nome in cancelleria. Sarà, si sussurra, una società con sede in Svizzera, controllata da Harte. «Non risulta, l’isola sarà intestata a lui personalmente». Insomma, Harte ci mette nome e faccia. «E anche questo è garanzia che non ci sono paraventi né propositi speculativi: tutto trasparente».
Caprera, Santo Stefano, Spargiu, Razzoli, Santa Maria e Budelli: tutela integrale, cemento proibito. Nell’arcipelago si può costruire solo, e con fortissime limitazioni, a La Maddalena. A Santa Maria ci sono da decenni una trentina di case, fra le altre quella di Roberto Benigni. Budelli, 160 ettari, 12 chilometri di coste, una sola piccola costruzione cadente, con le due incantevoli insenature -Spiaggia Rosa e Spiaggia del cavaliere - ha una particolare tutela e sorveglianza.
Negli anni ‘80 i turisti saccheggiavano Spiaggia Rosa: portavano via sacchetti di sabbia come suovenir. «Abbiamo anche ricevuto indietro bustine - dice il presidente del Parco - di visitatori che si dicevano pentiti». Altri tempi. Budelli era di una società milanese, Gallura Immobiliare, e di Vittorio Peer, avvocato svizzero. E per metter piede, fugacemente, su Spiaggia Rosa si dovevano pagare 5 euro. Prima ancora era l’isola degli eremiti: Giorgio Blondet con il suo sax, Giorgio e Maria con i loro spaghetti allo scoglio, e Mauro «”Robinson» Morandi, un modenese che ora ha 74 anni, ultimo custode: è lui, con una società immobiliare di Olbia, ad aver chiesto il fallimento di Gallura Immobiliare («Mi deve 20 anni di paghe») e ad aver ottenuto che fosse messa all’asta. Ora nessuno può approdare a Budelli, vietati anche transito e ormeggio: «Ci vorranno decenni perché la natura ripristini le spiagge saccheggiate» afferma Bonanno. «Dovrebbe espropriarla lo Stato - propone il deputato Mauro Pili - la legge consente di esercitare il diritto di prelazione». Operazione resa impossibile dalle norme sulla spending review, che vietano a enti e società pubbliche di acquisire beni a titolo oneroso. Rimane l’eccentrico/ambientalista/banchiere Harte. 

mercoledì 2 ottobre 2013

Squinzi, senza edilizia crescita non ci sarà - ( ANSA)


(ANSA) - RHO-PERO (MILANO), 2 OTT - ''Senza edilizia la crescita non ci sarà''. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, arrivando nei padiglioni di Fieramilano per l'inaugurazione di Madeexpo, Salone biennale dell'edilizia, dell'architettura e del design che si svolge da oggi fino al 5 ottobre. ''Madeexpo - ha aggiunto il presidente di Confindustria - può diventare uno strumento di politica industriale per riavviare l'edilizia nel nostro paese''. Con Giorgio Squinzi hanno inaugurato la rassegna, tra gli altri, il presidente di Fieramilano Michele Perini e l'ad Enrico Pazzali, Roberto Snaidero (Federlegno) e Giovanni De Ponti (ad Madeexpo). ''Madeexpo guarda con fiducia ai segnali che emergono dai recenti interventi del governo - ha detto De Ponti -. Gli incentivi hanno dato una prima boccata d'ossigeno alle aziende del settore: per esempio con i bonus casa che hanno offerto una chance alle imprese che operano nel comparto delle costruzioni, delle ristrutturazioni e del recupero in chiave di risparmio energetico e sicurezza antisismica''. Gli investimenti in riqualificazione rappresentano nel 2013 il 37,3% degli investimenti in costruzioni e mostrano un aumento dei livelli produttivi. La crescita stimata dovrebbe essere infatti del 5,3% in termini monetari e del 3,2% per le quantità prodotte, producendo un aumento stimato di circa 2,4 miliardi di euro. A questa edizione di Madeexpo partecipano 1.430 espositori divisi in sei saloni espositivi: costruzioni e cantiere, involucro e serramenti, interni e finiture, energia e impianti, software e hardware, città e paesaggio. Durante la rassegna sono poi previsti oltre 200 eventi, iniziative, workshop e convegni. Il prossimo appuntamento sarà in concomitanza con Expo 2015. (ANSA).

Italiani risparmiano meno, ma nel 2013 inversione di tendenza (ANSA)


 (ANSA) - TORINO, 2 OTT - Gli italiani non sono più un popolo di risparmiatori per colpa della crisi, ma quest'anno c'è un segnale d'inversione di tendenza, che l'aumento di un punto percentuale dell'Iva su alcuni prodotti non dovrebbe frenare. C'è "un pò di sollievo" e si registra "qualche segnale di fiducia". E' questa l'indicazione che viene dalla ventinovesima indagine sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani, realizzata dal Centro Einaudi e da Intesa Sanpaolo con mille interviste della Doxa a famiglie italiane titolari di un conto corrente in banca o in posta. I risparmiatori sono il 38,9% e accantonano l'11% delle entrate. Nelle scelte di spesa - emerge da Rapporto a cura di Luigi Russo - prevale la prudenza, si risparmia soprattutto per tutelare i figli (14,5%), ma anche per integrare la pensione o per la salute nella vecchiaia (12,7%). Quasi la metà del campione investe in obbligazioni che sono l'impiego preferito della liquidità e tende a crescere la fiducia verso il risparmio gestito, mentre la casa si conferma investimento ideale (32,1%) ma si comprano meno immobili perché per la maggioranza degli intervistati le tasse sono troppe. Cambia anche il modello di consumo: oltre il 60% pensa due volte a ogni spesa, il 55% sceglie i prodotti da comprare con più criterio, si riscopre il 'fai da te' e c'è più tempo per la famiglia. Cessa di crescere l'euroscetticismo e le istituzioni europee raccolgono i maggiori consensi come "difensori del risparmio". "Un dato sorprendente", sottolinea Salvatore Carruba, presidente del Centro Einaudi. "Le famiglie - osserva il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro - sono in sofferenza. Gli italiani non sono più un popolo risparmiatore, con la più alta propensione al risparmio in Europa. Il risparmio è una forma di libertà, dobbiamo uscire dalla crisi per farlo ripartire e dare nuovi orizzonti ai giovani italiani". Intesa Sanpaolo colloca la ripresa tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2014: "sarà ancora debole con un incremento del Pil intorno allo 0,5%, trainata quasi esclusivamente dalla domanda estera", spiega il chief economist Gregorio De Felice. L'indagine dedica un 'focus' alle donne, dal quale emerge che, nella maggior parte dei casi, sono loro a proporre o decidere gli impieghi del risparmio familiare: nel 92,3% dei casi il denaro viene impiegato dalle donne per l'alimentazione, nell'85,7% per l'abitazione, nel 59,6% per il vestiario. (ANSA).

Casa.it si aggiudica tramite asta Attico.it, Prendicasa.it, Vetrinamotori.it e il software gestionale Officecasa - simplybiz.net


Il giudice delegato del Tribunale di Monza ha aggiudicato ieri a Casa.it il ramo d’azienda di B&P Editori S.r.l. comprendente, in particolare, Attico.it, Prendicasa.it e Vetrinamotori.it. Oltre ai marchi, ai domini e ai siti web, Casa.it diviene titolare anche del software gestionale immobiliare denominato “Officecasa”, numero uno in Italia per numero di clienti utilizzatori e funzionalità.
Grazie alle celeri tempistiche dettate per la procedura di vendita, spiega una nota, Casa.it assicura la continuità operativa del ramo d’azienda di B&P Editori S.r.l., con grande beneficio per gli interessi degli stakeholder: clientela e fornitori di servizi.
L’operazione permette il consolidamento della leadership di Casa.it e arricchisce e completa l’offerta di servizi Casa.it, con l’obiettivo di dare più visibilità ai clienti del network e fornire a tutti i professionisti e alle aziende del settore, intermediari e costruttori, soluzioni di lavoro globali.
“Si tratta di una acquisizione molto importante - ha dichiarato Daniele Mancini, General Manager European Operations REA Group e CEO di Casa.it  - che accresce in maniera straordinaria l’offerta a 360° che Casa.it offre a tutti gli operatori del settore immobiliare, dagli agenti immobiliari ai costruttori. Si affianca così a Casa.it un network di siti di primaria importanza e la funzionalità del gestionale immobiliare più apprezzato dagli agenti immobiliari.Da oltre vent’anni conosco Officecasa e il sito Attico.it e ho sempre apprezzato la sua offerta. La strada e le scelte perseguite dall’editore in questi anni verranno sicuramente mantenute anche da Casa.it”.

Nasce blogrepubblicadominicana per chi vuole investire in immobili e non solo nella meravigliosa isola caraibica





Come ho avuto modo di dire nell'intervista pubblicata nei giorni scorsi da panorama.it (http://immobiliallestero.blogspot.it/2013/09/mollo-tutto-e-me-ne-vado-dallitalia-di.html) sempre più italiani pensano seriamente di lasciare il paese dove viviamo.
Una delle mete in assoluto più gettonate risulta essere la Repubblica Dominicana che - oltre a paesaggi e clima paradisiaci - offre interessanti opportunità di investimento immobiliari e imprenditoriali. 


Il portale blogrepubblicadominicana nasce proprio per soddisfare questa crescente domanda fornendo informazioni aggiornate sull'isola e soluzioni di investimento immobiliare con la collaborazione di H4S società che può vantare pluriennale esperienza nel mercato locale.
H4S organizza inoltre missioni nel isola- con cadenza mensile - in collaborazione con le Autorità Italiane e Dominicane per verificare con gli imprenditori italiani eventuali sbocchi professionali.


martedì 1 ottobre 2013

Immobiliare : nasce "Coach Immobiliare Italia" la prima scuola italiana per coach

Dall'esperienza di Domenico - pioniere in Italia della figura del coach immobiliare e che opera da 17 anni nel mondo immobiliare e da 5 con il suo centro di formazione wellness immobiliare, nasce Coach Immobiliare Italia la prima scuola italiana per coach (www.coachimmobiliareitalia.com) .


La struttura è fondata per garantire ai partecipanti standard qualitativi di altissimo livello. Verrà rilasciato ad ogni partecipante al termine della sessione di corso, l'attestato di coach immobiliare.

Affiancheranno Domenico Panetta tre professionisti di rilevanza nazionale e massimi esperti della materia.

Mirko Frigerio - coach immobili in asta
Gianluca Santacatterina - coach immobili esteri
Mario Furlan - team coach immobiliari

Per ulteriori informazioni potete contattare il n.075.8553992 , visitare il sito www.coachimmobiliareitalia.com o info@coachimmobiliareitalia.com

Immobiliare: la crisi è ben lontana dall’essere finita di Andrea Guarise - linkiesta.it


Con la pubblicazione dei dati dell’Agenzia delle Entrate e dell’OMI si è assistito la scorsa settimana ad un interessante rincorrersi di titoli su giornali e siti internet su una possibile ripresa del mercato immobiliare. Titoli, francamente fuorvianti e che non tengono conto di un aspetto: il mercato immobiliare è totalmente cambiato e non ritornerà più quello di una volta.
La nota trimestrale OMI sul mercato immobiliare pubblicata dall’Agenzia delle Entrate a fine settembre ha confermato il trend discendente in atto e le aspettative negative di tutti gli interessati a meno di poche trascurabili eccezioni locali dovute a fattori contigenti (come dismissione degli enti andate in porto).
Sorvolo in questa sede sui divertenti contorsionismi giornalistici che hanno portato alcuni a interpretare il rallentamento del calo come un miglioramento del settore arrivando a definire “recupero” un dato negativo del 7% solo perchè meno negativo del 13% precedente. I valori assoluti delle compravendite sono scolpiti nei resoconti ad imperitura memoria e se anche fossero stati positivi in qualche caso sappiamo benissimo che sarebbero comunque stati ben lungi da rappresentare il bottom, figuriamoci una ripresa.
L’aspetto più importante mi sembra essere l’effetto Doppler su compravendite e prezzi.Più passa il tempo più tutti gli indicatori di mercato si spostano verso il rosso come ben sanno astronomi esperti e dilettanti. E’ un chiaro sintomo di allontanamento del mattone italiano dagli interessi economici di TUTTI. Si allontana dalla sfera di attenzione dei grandi investitori stranieri, si allontana dai desideri dei piccoli investitori nostrani che mal digeriscono le pessime performance degli ultimi anni e la minaccia di una fiscalità più pesante, si allontana soprattutto dalle possibilità della gente comune, i particolare i giovani, veri motori del sistema, che purtroppo possono solo guardare da lontano certe offerte a prezzi spropositati.
Siamo in pieno mercato dei venditori, cioè di una offerta che travalica la domanda solvibile. Non bisogna essere esperti di economia per profetizzare l’andamento dei prezzi nei prossimi trimestri, basta guardarsi intorno o leggere qualsiasi articolo recente o passato sull’evoluzione degli assett in condizioni paragonabili.
Per qualcuno i prezzi sono già scesi “abbastanza” intendendo dire che siamo grosso modo vicini ai minimi e difficilmente ulteriori cali saranno significativi al punto da giustificare un consapevole rinvio dell’acquisto. Possibile. Ovviamente dipende dalla situazione personale in rapporto al target di riferimento nonchè alla microzona di interesse. In molte zone sono stati riscontrati cali dal 15 al 30% dai picchi di bolla ed è comprensibile che si sia indotti ad ipotizzare che ulteriori diminuzioni siano difficili per svariati motivi. Come ho già detto in altre occasioni trovo assolutamente legittimo che chi finalmente trova una casa che piace adatta alle proprie esigenze e sostenibile nell’acquisto e nella gestione (magari dopo anni di paziente attesa e ricerche) si decida a comprare e godersi il frutto dei suoi sacrifici.
Per chi invece è meno bisogno di un acquisto “il prima possibile” potrebbe essere utile analizzare i meccanismi che governano l’evoluzione in atto e magari scegliere momenti più adatti svincolati dalle sacrosante esigenze personali.
Durante una fase decrescente di lungo respiro come l’attuale ciclo immobiliare (direi il più lungo visto finora) ed in assenza di credito facile è prevedibile che il crollo continuo delle compravendite crea una pressione verso il basso delle quotazioni che periodicamente viene contrastata dal raggiungimento delle soglie di sostenibiltà delle residue fasce di acquirenti (in parole povere più si scende più si incontra gente in grado di comprare). Quindi, nei prossimi trimestri, con tutta probabilità assisteremo a scalini o forse piccoli rimbalzi nella misura in cui gruppi di compratori prima esclusi perchè troppo distanti dal loro obiettivo vedono avvicinarsi i valori alle loro possibilità (e ogni volta che accadrà leggeremo giornalisti “urlare” al nuovo miracolo economico del mattone).
Il trend principale discendente invece no, non muterà se non nella intensità.
Un’altro aspetto a mio giudizio importante che spesso viene trascurato è un motivo valido per il quale ostinarsi ad aspettare in un mercato debole quando i fattori individuali per l’acquisto sono vicini a quelli desiderati. La risposta è: l’aumento della qualità e della variabilità dell’offerta. Il perdurare delle difficoltà del settore ed il progressivo incremento dell’offerta provocano inevitabilmente un aumento nella disponibilità di occasioni vere, dove per occasioni vere intendo non tanto il prezzo di acquisto o il non trascurabile rapporto qualità/prezzo ma soprattutto il corredo di opportunità che una casa si porta appresso. In un mercato sofferente più tempo passa più saranno disponibili vendite vicino al posto di interesse, costruzioni con meno vincoli, palazzine più nuove e tecnologicamente avanzate, appartamenti in piani più alti e luminosi, stanze o servizi o pertinenze più grandi, ecc …
Insomma, spendendo gli stessi soldi si può comprare meglio. Ne consegue che chi può e vuole aspettare nel panorama immobiliare di oggi andrà incontro, oltre che ad un risparmio pressocchè certo, ad una scelta più ampia di case forse ben oltre il prudente target che ci si era prefissati appena qualche anno fa. Vedete voi se ne vale la pena...

Come un villaggio francese è diventato…fantasma - news.immobiliare.it


Credits Immagine Reuters
In linea di massima l’arrivo di nuovi e importanti servizi di zona fanno crescere il valore degli immobili e qualche tempo fa l’Ufficio Studi di Gruppo Immobiliare.it aveva dimostrato, numeri alla mano, come in medial’incremento di valore delle case che si trovano lungo la direttrice, ad esempio, di una nuova linea metropolitana sia del 24%.
Ogni tanto, però, accade non solo che un nuovo servizio non incrementi il valore degli immobili, ma addirittura lo abbatta e arrivi a creare dei veri e propri villaggi fantasma. Questo è ciò che è successo al villaggio francese di Goussainville-Vieux Pays, un tempo pittoresco paesino ad appena 12 miglia a Nord di Parigi, meta di molti turisti anche per i bellissimi castelli di cui era zeppo, ma dagli anni 70 progressivamente abbandonato fino a diventare oggi, appunto, un villaggio fantasma.
A portare agli altari della cronaca la storia di Goussainville-Vieux Pays una interessante foto indagine condotta da un reporter dell’agenzia di stampa Reuters che ha raccontato come tutto sia imploso per il villaggio e i suoi abitanti quando a poca distanza fu aperto l’aeroporto internazionale di Charles De Gaulle.
Centinaia di migliaia di decolli e atterraggi che, ogni anno, avvenivano sulle teste dei residenti i quali poco a poco hanno perso la loro tranquillità e deciso di abbandonare le loro case e trasferirsi altrove. Il picco degli abbandoni, come evidenziato dall’autore dell’inchiesta, è avvenuto dopo il 1973 anno in cui la vita degli abitanti di Goussainville-Vieux Pays fu sconvolta da un drammatico incidente; un Tupolev TU-144 durante un volo dimostrativo si schiantò su una fila di villette e una scuola della cittadina. uccidendo 14 persone.
Oggi Goussainville-Vieux Pays è una sorta di museo a cielo aperto e monito per la costruzione ragionata di ogni nuovo servizio di utilità pubblica. 

Isola Budelli venduta all'asta per quasi 3 milioni di euro (ANSA)


Nuovo proprietario neozelandese con società in Svizzera

01 ottobre 2013
(ANSA) - CAGLIARI, 1 OTT - L'isola di Budelli,nell'arcipelago di La Maddalena, è stata venduta all'asta per2,94 milioni di euro. Il passaggio di mano è avvenuto oggidavanti al giudice del Tribunale di Tempio Pausania. Il nuovoacquirente, patrocinato da un avvocato toscano, è unimprenditore neozelandese con società in Svizzera. Ma potrebbepresto uscire di scena. Entro 90 giorni, infatti, il ministerodell'Ambiente e l'Ente Parco potrebbero far valere il diritto diprelazione, versando però la stessa cifra battuta all'asta. 
L'isola di Budelli, con la splendida spiaggia rosa, è unparadiso incontaminato di 1.610.153 metri quadri dove non èpossibile costruire nulla, visti i pesanti vincoli paesaggisticie ambientali che gravano sull'area: non ci si può neanchemettere piede se non si è accompagnati dal personale del Parco.  
E' finita all'asta a seguito del fallimento della vecchiaproprietà, una società immobiliare milanese.(ANSA).

Costruzioni: Ance, fatturati esteri triplicati in 8 anni (ANSA)


Buzzetti, solo con mercato interno molte aziende non sopravvivrebbero

01 ottobre 2013

(ANSA) - ROMA, 01 OTT - Negli ultimi otto anni il fatturato realizzato oltreconfine dalle imprese di costruzioni italiane è triplicato, passando da 2,955 a oltre 8,7 miliardi. Lo afferma il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, alla presentazione del Rapporto 2013 'Le imprese di costruzione italiane nel mondo' oggi alla Farnesina. ''Sono risultati incredibili anche perché in Italia va molto male, - continua Buzzetti - ci stanno portando a mantenere molte aziende che sul solo terreno interno non sopravvivrebbero''. (ANSA).

lunedì 30 settembre 2013

Spagna: a luglio mutui ipotecari a minimi storici (ANSA)


Capitale prestato si è ridotto del 42,2% su base annua

26 settembre 2013

(ANSA) – MADRID, 26 SET – Il volume dei mutui ipotecari continua a segnare minimi storici a luglio in Spagna, confermando la stagnazione del mercato immobiliare. Il numero di ipoteche sulla casa a luglio era di 13.777, pari al 42,7% in meno dello stesso mese del 2012, secondo i dati diffusi oggi dall’Istituto nazionale di Statistica. Si tratta del numero di crediti ipotecari più basso dall’inizio della serie storica di rilevamento, nel 2003. L’importo medio dei mutui ipotecari è stato di 100.180 euro, pari allo 0,8% in più dello stesso mese del 2012, mentre il capitale prestato si è ridotto del 42,2% a luglio su base annua, fino a 1,380 miliardi di euro. Rispetto al giugno scorso, le ipoteche sulla casa sono diminuite del 2% e accumulano una caduta del 26,1% nei primi sette mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. (ANSA)

IMMOBILIARE: RALLENTA A -2% CONTRAZIONE VENDITE A MILANO IN II TRIM - borsaitaliana.it


Studio Osmi Borsa Immobiliare, Camera di Commercio (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 30 set - Nel secondo trimestre 2013 la diminuzione delle compravendite nel comune di Milano si e' attestata sul -2,0% annuo, a fronte di una contrazione che nel primo trimestre era stata pari al 4,8%. E' quanto emerge da un rapporto dell'Agenzia delle entrate. Osmi Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, nella rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano e provincia del primo semestre 2013, in collaborazione con Fimaa Milano Monza & Brianza, ha rilevato parallelamente una decrescita dei valori residenziali, con contrazioni dei prezzi medi cittadini che nel corso dell'ultimo anno si sono attestate tra il -2,9% degli appartamenti di nuova costruzione e il -3,7% del prodotto vecchio. "Oltre alla diminuzione dei prezzi - ha dichiarato Marco Dettori, presidente di Osmi Borsa Immobiliare - un'altra condizione necessaria per innescare la ripresa del comparto immobiliare e' la ripartenza del mercato del credito, che potrebbe essere incentivata dalla liquidita' messa a disposizione delle banche da parte di Cassa depositi e prestiti, come previsto dal Dl 102/1013". E' in questo scenario che si svolge oggi il convegno 'Il ruolo del valutatore immobiliare e dell'esperto indipendente alla luce delle nuove qualifiche professionali' organizzato da Osmi Borsa Immobiliare, in collaborazione con IsIvi (Istituto italiano di valutazione immobiliare) e Crif certification services.
(RADIOCOR) 30-09-13 12:57:17 (0242)IMM 5 NNNN

I prezzi degli immobili cinesi riprendono a correre nel mese di settembre - ilghirlandaio.com


I prezzi degli immobili cinesi riprendono a correre nel mese di settembre
(Il Ghirlandaio) Pechino, 30 set. I prezzi degli immobili cinesi sono aumentati ad un ritmo più veloce nel mese di settembre rispetto al mese precedente. Il prezzo medio delle nuove abitazioni in 100 città è aumentato del 9,48% anno su anno a 10.554 yuan (1.700 dollari) per metro quadrato, secondo l' indipendente China Index Academy. L'aumento è stato più veloce rispetto all’8,61%, anno su anno, del mese di agosto. Mese su mese, i prezzi nelle città esaminate sono aumentati in media del 1,07%, segnando il 16° mese consecutivo di accelerazione.
Le grandi città come Pechino, Shanghai e Guangzhou hanno visto gli aumenti di prezzo più significativi. Pechino, in questa speciale classifica, è stata la città che ha fatto registrare gli aumenti più marcati, con il prezzo in aumento del 3,75% mese su mese a 30.497 yuan al metro quadrato, 26,88 % in più di un anno fa. A Shanghai, il costo delle case in media è di 29.306 yuan al metro quadrato, in crescita del 1,13% da agosto e dell’8,85% in più rispetto a un anno fa.
Gli alti prezzi degli immobili sono una grande fonte di malcontento tra i cittadini e le autorità hanno cercato per più di tre anni un modo per controllare il loro aumento. Le misure hanno incluso restrizioni sugli acquisti di seconde e terze case. Ma la Cina ha recentemente dimostrato che non potrà prendere ulteriori misure di rallentamento dei prezzi a causa delle nuove stime sull’aumento del pil, ben al di sotto delle attese.

GOLF PEOPLE REAL ESTATE. Rendimenti a picco sugli investimenti immobiliari in Italia!

Monday, September 30, 2013



Nei giorni scorsi ho pubblicato nel mio Blog Immobili all’Estero un post – riprendendo un articolo del quotidiano ilfriuli.it (



– nel quale si evidenziava come la Regione de detenesse il record nazionale di redditività annua da locazione su immobili residenziali.





Secondo il rapporto annuale 2012 dell’Agenzia delle Entrate ilrendimento lordo annuo di un immobile dato in locazione da un proprietario residente in Friuli Venezia Giulia è del 3.4% contro la media nazionale pari al 2,3%.





Senza entrare nel merito della discrepanza la media nazionale e il valore regionale vorrei focalizzare la vostra attenzione proprio sulla rendita annua di un immobile residenziale in Italia:



2,3% lordo !


Qualcuno ha dubbi sul motivo per cui nessuno, o quasi, investe più in Italia negli immobili residenziali da mettere a reddito?





Il valore indicato dall’Agenzia delle Entrate è – come ben specificato – lordo. Da questo valore dobbiamo quindi detrarre tasse, spese ecc… e quindi la rendita netta si assesterà sull’1-1,5% netta annua…



Qualche dubbio ancora ?


C’è chi obbietterà che nei dati dell’Agenzia delle Entrate non si contempla l’incremento del valore degli immobili nel tempo.





Pur con importante diminuzione dei valori immobiliari gli stessi sono ancora assolutamente troppo elevati per sperare in un incremento a breve e, anzi, sono assolutamente convinto che, in base alla mole dell’invenduto, i prezzi non abbiano ancora toccato il fondo.





Come ho avuto modo di dichiarare anche a panorama.it nei giorni scorsi (


) l’italiano ha nel DNA l’acquisto immobiliare considerato da sempre “investimento sicuro”.





Da qui l’aumento continuo di Italiani che spostano all’estero le loro mire di investimento immobiliare.





Oggi, con un po’ di attenzione e rivolgendosi a seri professionisti, è assolutamente normale acquistare immobili oltre confine con rendita annua netta superiore al 5%. Non da ultimo la soglia di accesso all’investimento è sicuramente più bassa che in Italia.





Questa tendenza – ripeto in continuo aumento – ha permesso anche alle strutture italiane specializzate nella vendita di immobili fuori dal territorio nazionale di affinare e ottimizzare le procedure contestualmente alla massima tutela per l’acquirente.





Ovviamente affidandosi a realtà consolidate e specializzate.



Al prossimo appuntamento.
Gianluca Santacatterina
mob ph +39 348.4513200
gsantacatterina@me.com

“Valorizzare di più gli immobili” Ecco la nuova parola d’ordine - repubblica.it


IL CASO

ORA CHE LA STAGIONE DEL TRADING È SOLO UN RICORDO LE SOCIETÀ CAMBIANO ROTTA E GUARDANO AL “PROPERTY MANAGEMENT” COME LA NUOVA FRONTIERA DEL BUSINEES SU CUI PUNTARE PER VALORIZZARE IL PORTAFOGLIO E VINCERE LA CONCORRENZA

Milano P er anni l’attenzione di molte grandi società immobiliari è stata concentrata sui business dello sviluppo e del trading. Chi costruiva, lo faceva già nell’ottica di rivendere l’immobile dopo pochi anni, confidando nella plusvalenza garantita da un mercato in costante crescita. Quindi subentrava un secondo soggetto con la stessa logica di acquisto, valorizzazione rapida del bene, e successiva rivendita a un prezzo maggiorato. Il gioco si è interrotto bruscamente con l’arrivo della crisi internazionale, partita negli Stati Uniti proprio dallo scoppio della bolla immobiliare. La brusca frenata delle compravendite ha mandato in crisi molte aziende del settore, che nel frattempo avevano accumulato debiti su debiti nella convinzione di un ciclo espansivo destinato a durare ancora a lungo. Il resto lo hanno fatto le indagini della magistratura, che hanno rilevato come dietro numerose operazioni di trading si celassero condotte illecite. Sta di fatto che questo scenario ha imposto agli operatori del settore un profondo ripensamento del business, accompagnato da una ristrutturazione societaria, fatta di tagli agli organici e ridefinizione dei debiti con le banche, oltre che da rafforzamenti di capitale necessari a fronteggiare l’allungamento dei tempi di vendita. Anche perché non si sono prospettive di ripresa a breve per il trading immobiliare, almeno nel modo in cui è stato concepito fino ad ora. Oggi le banche concedono prestiti e mutui con il contagocce, e anche il caso di via libera,
si è ridotto sensibilmente il rapporto tra quota finanziata ed esborso complessivamente richiesto dall’opera. Fattori ai quali si aggiunge la frenata dei Comuni nella concessione di nuove aree edificabili. Così, chi punta ad acquistare per poi rivendere, deve essere consapevole che occorre migliorare l’appetibilità dell’immobile per centrare l’obiettivo. Da qui l’attenzione crescente da parte delle società immobiliari verso la valorizzazione del patrimonio immobiliare in portafoglio. Un business, dagli americani battezzato come property management, che risponde a differenti necessità: in primis di superare la concorrenza crescente di altri immobili in vendita grazie a un’immagine positiva dello stabile, quindi di migliorarne l’efficienza energetica, considerato il peso crescente assunto dalla bolletta. Senza dimenticare che le norme sulla sicurezza degli edifici e dei relativi impianti si sono fatte più stringenti negli ultimi anni, per cui alcuni degli interventi che valorizzano l’immobile rispondono a imposizioni di legge. Questo segmento del business è in rapida crescita negli ultimi anni e spesso si incrocia con un altro filone interessato dalle stesse dinamiche, il facility management, che si occupa dell’immobile non in termini di produzione di reddito o plusvalenze, bensì come il contenitore delle attività svolte dalle aziende che lo abitano. Da qui la necessità di riprogettare a fondo il modo di vivere il palazzo. Nella pratica questo comporta una serie di attività estranee al core business aziendale, ma comunque necessarie al suo funzionamento: dalla manutenzione degli impianti installati (come quello elettrico, di riscaldamento e l’ascensore) all’organizzazione degli spazi di lavoro, dai servizi al personale degli uffici alla gestione dei rapporti contrattuali con i proprietari e assicurativi, fino alla manutenzione. Quindi non si tratta solo di esternalizzare queste attività, di affidarle a una società capace di esercitarle in modo da garantire la massima efficienza, a fronte di costi ridotti grazie alla capacità di progettare tutti gli interventi con un’ottica d’insieme. Una ricca fetta di mercato è rappresentata dal patrimonio immobiliare della Pubblica Amministrazione, che non può più prescindere da azioni di efficientamento alla luce dei tagli sui trasferimenti statali. Anche se in questo ambito il lavoro degli operatori è reso più difficile da una parte dalla carenza di due diligence giuridico-amministrativa, che consente di mappare proprietà, scadenze contrattuali e costi sui quali andare a incidere, dall’altra dai tempi lunghi di pagamento da parte della PA. (l.d.o.) Le società immobiliari dedicano una particolare attenzione alla manutenzione degli edifici e alla loro sostenibilità dal punto di vista energetico e ambientale

Londra riscopre il rischio bolla in casa - Il Sole 24 Ore

Back to square one, dicono gli inglesi, ancora al punto di partenza. Non è ancora così, ma il rischio che si torni alle origini della crisi economico-finanziaria, con la creazione di una nuova bolla immobiliare, evidentemente non deve essere così remoto in Gran Bretagna. Altrimenti il cancelliere Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/DUvsz

Prelios cede Casa Agency al colosso americano Remax di Carlo Festa - ilsole24ore

Il gruppo Prelios vende Casa Agency, la rete retail di agenzie immobiliari, al colosso statunitense Remax. Il gruppo milanese si riesce così a liberare di un altro ramo secco, che nel 2012 aveva generato oltre 3 milioni di perdite, stando ai libri contabili.
Chiusa l'operazione di rilancio industriale e di aumento di capitale di Prelios, sarebbe dunque ormai imminente, secondo quanto risulta a «Il Sole 24 Ore», la cessione a Remax (uno dei player mondiali nel settore del brokeraggio immobiliare) della rete di agenzie immobiliari La Casa Agency, composta da circa 100 punti vendita, tutti in franchising.
Casa Agency era nata nel settembre 2011 dalle ceneri dell'imponente progetto della rete Pirelli Re Agency, che nel massimo punto di splendore arrivò a riunire oltre 600 agenzie immobiliari in franchising sotto il vecchio marchio, ma che con gli anni ha generato per Prelios decine di milioni di perdite.
Con l'accordo siglato con Remax, il nuovo management va dunque avanti nella focalizzazione del business di Prelios sulle attività core cedendo i business marginali ad altri operatori di settore: l'operazione permette infatti alla società di uscire definitivamente dal settore delle agenzie immobiliari retail, e focalizzarsi fortemente sulla commercializzazione, gestione e frazionamento di grandi patrimoni.
Una decisione per certi versi preannunciata dalla "svolta" nel modello di business di Prelios: il settore dell'intermediazione retail richiede infatti competenze professionali e gestionali specifiche ed è adatto a società monoprodotto: infine mal si concilia con un asset manager integrato come Prelios.
In questo senso, Remax, gigante internazionale del settore con quartier generale a Denver in Colorado e con oltre 90.000 consulenti sparsi in 90 Paesi del mondo, e in rapida espansione in Italia, potrebbe rappresentare una prospettiva interessante per gli attuali affiliati. Nel frattempo Prelios sta rinforzando il proprio network territoriale a supporto delle diverse attività.
Secondo i rumors in circolazione tra gli addetti ai lavori, alla cessione della rete in franchising farebbe da contraltare un nuovo modello di presidio locale allineato alla nuova strategia del gruppo: quella appunto di essere un gestore "puro" di portafogli immobiliari per conto di investitori terzi.
Dopo le indiscrezioni che davano per certa l'apertura di un desk operativo nella City per coordinare le attività crossborder, è ora dall'Italia che sembrano venire le maggiori novità in termini organizzativi.
Sarebbe infatti imminente l'apertura di "flagships" Prelios rivolti alla clientela business in alcune tra le principali città. Oltre all'headquarter milanese, nuovi uffici sono stati già aperti a Roma in Via Colombo, mentre sono stati rilanciati quelli a Torino, dove Prelios gestisce tra l'altro il fondo Città di Torino partecipato dal Comune. Nuove aperture sono ora previste anche a Genova e Mestre (quest'ultimo servirà in particolare tutto il Triveneto): il piano in via di realizzazione prevede di realizzare vere e proprie centrali operative destinate alla sola clientela business.

Casa, cara casa. Mappa mondiale dello sboom immobiliare - formiche.net



Casa, cara casa. Mappa mondiale dello sboom immobiliare
Il mercato immobiliare in Europa mostra un andamento molto differenziato: mentre in SpagnaPaesi Bassi e Italia la fase di caduta dei prezzi continua ormai da alcuni anni, nel Regno Unito e in Germania si registrano aumenti consistenti. I due paesi vengono però da storie completamente diverse: il Regno Unito tra il 1997 e il 2007 ha sperimentato uno degli aumenti più alti al mondo, e nonostante le quotazioni abbiano poi cominciato a scendere le statistiche indicano ancora una forte sopravalutazione (20% circa). In Germania i prezzi dopo dieci anni di flessione dal 2008 hanno cominciato a salire e da allora hanno registrato una crescita del 20,5%, ma il mercato risulta ancora sottovalutato.
Mercato immobiliare statunitense
Più netta è la situazione negli USA dove gli indicatori puntano tutti verso una ripresa consistente del settore immobiliare. A luglio le vendite di case nuove sono cresciute del 3,6% mentre nella vendita di case esistenti continua a diminuire la quota di quelle pignorate. Sono però soprattutto i prezzi a inviare segnali positivi: a giugno il prezzo riferito alle principali città del paese è salito del 12,1% a/a, uno degli aumenti maggiori da marzo 2006. In tal modo, nel paese si è in gran parte recuperata la flessione degli anni di crisi.
I paesi emergenti
La situazione in molti paesi emergenti desta preoccupazioni che si sommano a quelle derivanti dalla fase di rallentamento economico in corso: in Cina il prezzo delle abitazioni ha ricominciato a crescere in modo sostenuto, ad agosto i prezzi sono cresciuti in media del 8,3% a/a, un valore che insieme a quello dei tre mesi precedenti si colloca ben al di sopra della media dell’ultimo biennio. Timori sulla presenza di una bolla immobiliare hanno di recente riguardato anche il Brasile (dove i prezzi si sono duplicati in cinque anni) e la Turchia, dove i prezzi delle abitazioni da inizio 2010 sono aumentati sempre a due cifre.
Uno sguardo alla penisola
In Italia il mercato immobiliare continua ad attraversare una fase difficile. Nel I trimestre di quest’anno i prezzi sono scesi dell’1,2% t/t e del 5,7% a/a; ma è la flessione delle compravendite a destare maggiore preoccupazione: dopo il picco di 877mila unità registrato nel 2006 il mercato ha intrapreso un sentiero di ripida discesa che ha visto nel 2012 l’anno peggiore. Lo scorso anno il numero complessivo di compravendite è infatti arrivato a 448mila unità, un valore così basso non si registrava dal 1985. L’andamento non sembra essere migliorato nei mesi più recenti: tra gennaio e marzo le compravendite sono scese del 14,2% a/a e del 20% t/t. La flessione dell’immobiliare peggiora la condizione del settore delle costruzioni, uno dei più penalizzati dall’avvio della scorsa recessione.
La ricerca completa si può scaricare qua

domenica 29 settembre 2013

Sempre più italiani all’estero, ‘mollo tutto e scappo dall’Italia’ - italiachiamaitalia.it





in certi casi per cambiare vita bastano 50mila euro
Anche solo per vendere birre in un chiringuito sulla spiaggia, dove è estate tutto l’anno

Sempre più italiani decidono di mollare tutto e “fuggire” all’estero, alla ricerca di una vita migliore, di nuove opportunità.Lasciare l’Italia anche solo per vendere birre in un chiringuito sulla spiaggia, in uno di quei Paesi dove è estate tutto l’anno, dove sole caldo e mare cristallino fanno da cornice ad ogni giornata.
Cresce il fenomeno dell’emigrazione, nell’ultimo periodo, anche a causa della crisi economica e di un’Italia che non funziona come dovrebbe. E così gli italiani “scappano” altrove. Ne sa qualcosa Gianluca Santacatterina, titolare di Luxury and Tourism, immobiliare specializzata nella vendita d’immobili all’estero, che nei giorni scorsi – intervistato da ItaliaChiamaItalia – spiegava come fosse ormai sempre maggiore il numero di persone disposte a lasciare lo Stivale per cambiare vita oltre confine.
Gianluca, intervistato dal sito web del settimanale Panorama, spiega: “Tra le mete più ambite non ci sono solo Caraibi o Mar Rosso. Il sogno americano, con Miami e New York in testa, rappresenta ancora la speranza di tante persone che vanno a caccia di lavoro, merce rara in Italia…”.
Quali sono le persone che scelgono di vivere all’estero? continua a leggere nel sito di italiachiamaitalia

Plaza Milano : storia di un imprenditore Italiano in Repubblica Dominicana





La vera qualità di un imprenditore è riuscire ad anticipare i tempi ma anche , e soprattutto, credere in ciò che si fa.
I costruttori in Italia – ma in genere un po’ tutti gli operatori del settore immobiliare – non stanno certamente vivendo un momento ricco di soddisfazioni e pochi ,organizzatisi per tempo, sono riusciti ad aprire gli occhi e a guardare oltre il proprio naso.
E’ per esempio il caso dell’intervento immobiliare Plaza Milano di Puerto Plata in Repubblica Dominicana ora in costruzione ad opera di un imprenditore italiano.
La peculiarità dell’intervento sta nel fatto che le unità in costruzione – e già quasi tutte vendute – andranno a soddisfare una specifica esigenza da parte di professionisti (avvocati, progettisti, medici) locali.
Leggiamo con tristezza ogni giorno che il comparto del settore immobiliare italiano riguardante gli uffici mostra sofferenze sempre più forti… esistono invece paesi – Repubblica Dominicana è uno dei numerosi esempi – dove la voglia , e la possibilità, esiste.




Il nostro imprenditore edile Milanese ha di fatto esportato le indubbie competenze italiane – che tutto il mondo ci invidia – per fornire un prodotto adatto anche al mercato interno domenicano in piena crescita e sviluppo.

Un importante messaggio di speranza in un momento delicato come questo!