giovedì 3 ottobre 2013

Cuba, boom immobiliare - italiaoggi.it


Si apre una nuova era nel settore immobiliare a Cuba. È caduto il divieto di esercitare la professione di agente, in vigore dal 1958. Il giornale ufficiale del regime spiega che questo mestiere consiste nel gestire e coordinare l'acquisto, la vendita e lo scambio di case con la domanda dei clienti.
Una rivoluzione che è la conseguenza dei cambiamenti intervenuti nell'economia dell'isola.
Dal 2010 Raul Castro ha imboccato la nuova via capitalista, senza peraltro riconoscerla ufficialmente, lasciandosi alle spalle la tradizione del socialismo. Nel momento in cui il presidente cubano ha cominciato a liberalizzare l'economia tre anni fa, la nazione contava 157 mila imprenditori indipendenti: ora sono saliti a 436 mila. Dal 2011 i cubani possono diventare proprietari degli alloggi in cui vivono, mentre fino ad allora la nozione di proprietà privata non era nemmeno concepibile. L'unico modo di cambiare casa era la permuta, un sistema che incoraggiava le transizioni occulte.
Ora sembra che i cubani siano contagiati da una frenesia di costruzione, con un piccolo boom immobiliare. Eppure, nonostante un leggero rialzo, i prezzi restano ragionevoli. Un buon appartamento all'Avana costa tra 20 e 30 mila dollari (15-22 mila euro). Gli investitori europei e canadesi attendono impazienti il permesso di comprare. Anche perché agli americani è proibito di recarsi a Cuba da mezzo secolo.

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