venerdì 10 maggio 2013

Ance: blocco Imu fino a settembre non basta L'associazione chiede che l'imposta sia cancellata anche su invenduto e beni strumentali (ANSA)

(ANSA) - ROMA, 10 MAG - L'ipotesi di blocco per il pagamento dell'Imu sulla prima casa fino a settembre "non basta" per i costruttori dell'Ance che chiedono che l'imposta sia cancellata non solo sulla prima casa ma anche sull'invenduto delle società di costruzioni e sui beni strumentali delle imprese come i capannoni. "Il blocco fino a settembre - ha detto il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, rispondendo a una domanda su quanto emerso ieri dal Consiglio dei ministri - non basta. Bisogna togliere l'Imu sulle case invendute dalle società di costruzione e sui capannoni ma ci vuole anche una revisione catastale perché al momento ci sono case in cui l'Imu è più costosa nelle periferie della città piuttosto che in centro". Buzzetti ha ricordato che in Italia sulla casa ci sono nuove tasse che se sommate portano l'imposizione su questo bene al massimo livello europeo al pari con l'Inghilterra.(ANSA).

Londra: sempre più stranieri a caccia di case by Monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14622
Londra: sempre più stranieri a caccia di case  10/05/2013

La metà degli acquirenti di nuove case a Londraproviene dall'estero: è la prova dell'ottima reputazione di cui gode la città, porto sicuro per investimenti e sviluppo.
 
Gli stranieri hanno speso più di 3 miliardi di sterline (4,7 miliardi dollari) in nuove case nella capitale del Regno Unito lo scorso anno, un aumento del 25% rispetto 2011, secondo Jones Lang LaSalle.
 
I prezzi delle case a Londra sono saliti del 10,6%quest'anno, guidati dalla crescita del 38,7% dei prezzi nella City di Westminster, dove si trovano i distretti extralusso di Mayfair e Belgravia.
 
Londra sta quindi lentamente rafforzando il suo status di rifugio per la ricchezza straniera, mentre l'incremento delle compravendite stimola i prezzi degli immobili mascherando la debolezza del mercato nelle altre città britanniche.
 
"Il mercato di Londra sarebbe meno forte senza la domanda da parte degli investitori internazionali" ha dichiarato Adam Challis, responsabile di ricerca di JLL.
 
"Dal momento che i finanziamenti per lo sviluppo da parte delle banche sono diminuiti a causa della contrazione del mercato, gli acquirenti internazionali hanno fornito un canale di sicurezza vitale per mantenere stabile la fornitura".
 
Secondo un sondaggio solo uno su sette acquirenti stranieri abiterà nella nuova casa acquistata, mentre gli altri affitteranno.
 
La popolazione di Londra è – secondo le stime - destinata ad aumentare di circa il 15% a 9,4 milioni entro il 2021.
 
Ciò porterà a un deficit di circa 250.000 abitazioni entro il 2020.
 
 

Posted by Monitorimmobiliare

Prezzi case Stati Uniti +11%, crescita mai così alta da 7 anni by Monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14616
Prezzi case Stati Uniti +11%, crescita mai così alta da 7 anni09/05/2013

Nel primo trimestre di quest'anno i prezzi delle abitazioni in 150 aree metropolitane Usa sono cresciuti dell'11,3% rispetto a pari periodo 2012.

Si tratta – secondo la Nar (National association of realtors) che ogni tre mesi aggiorna il monitoraggio - del maggior aumento da sette anni a questa parte.
Il prezzo per abitazione monofamiliare è in pratica salito ad una media 176mila dollari.

Le aree con il maggior rincaro sono risultate California e Midwest.

Nella sola San Francisco-Bay Area i prezzi sono saliti del 32,6% in un anno, mentre nella Silicon Valley  le quotazioni sono schizzate del 31,7%.

Il mercato corre anche ad Atlanta (31,1%) e Phoenix (30,1%).


In fondo alla classifica ci sono località dove invece i prezzi delle case non sono mai ripartiti.

E' il caso di Kankakee-Bradley (Illinois) a -18,8%, di Edison (New Jersey) a -8,6%) o Allentown-Bethlehem-Easton (in Pennsylvania) a -8,3%. 
 
 
 
 
 
 

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giovedì 9 maggio 2013

Mercato immobiliare, proposte Abi-Ance per rilanciare mutui e domanda Eliminare l'Imu sull'invenduto e ridurla per chi affitta, 55% stabile ma selettivo, obbligazioni bancarie garantite per dare mutui alle fasce deboli, piani d'accumulo che favoriscano il futuro ok al mutuo, ristrutturazione dei debiti delle imprese di Alessandro Arona - Il Sole 24 Ore


Firmato oggi tra l'associazione bancaria italiana (Abi) e l'associazione costruttori (Ance) un documento (si veda qui a sinistra nei correlati) da presentare al governo con una serie di proposte per rilanciare il mercato immobiliare: incentivi fiscali, obbligazioni bancarie e accordi banche-imprese per la ristrutturazione dei debiti.

«Il comparto abitativo - premette il documento - ha subito in questi anni un vero e proprio tracollo, a causa della contemporanea manifestazione di shock senza precedenti: l'effetto combinato della prolungata crisi economica, delle difficoltà nel mercato del credito e dell'inasprimento fiscale sulla casa, dovuto all'IMU».

Tra le proposte più immediate di Abi e Ance c'è proprio l'Imu, imposta su cui l'esecutivo Letta ha annunciato interventi a breve. Abi e Ance sottolineano come l'attuale formulazione dell'Imu favorisca gli immobili di pregio e penalizzi imvece quelli dati in locazione: si chiede allora dilavorare subito all'aggiornamento delle rendite catastali e si prevedano una riduzione "automatica" del prelievo Imu a favore dei soggetti che concedono gli immobili in locazione, con particolare riferimento alle abitazioni locate a canone concordato.
Si propone inoltre di azzerare l'Imu sull'invenduto delle imprese di costruzione («nessun altro settore industriale vede tassato il proprio invenduto»).

Si chiede poi di rendere stabile la detrazione del 55% a favore del risparmio energetico, in scadenza il prossimo 30 giugno, rimodulandone l'intensità in funzione della maggior efficacia dell'intervento nel raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico dell'edificio edestendendola agli interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici. 
Si chiede inoltre di «migliorare l'efficacia della detrazione del 36%-50%, oltreché prorogando l'aumento della detrazione in scadenza il prossimo 30 giugno, anche includendo nel suo ambito applicativo gli interventi di vera e propria "sostituzione edilizia" che, nei fatti, si traducono nella demolizione e ricostruzione dell'esistente con variazione della sagoma e della volumetria (oggi esclusi dall'agevolazione)».

Per favorire la mobilità della popolazione si propone inoltre di ridurre le imposte sui trasferimenti delle unità immobiliari.

Per rilanciare il settore dei mutui casa Abi e Ance si propone il lancio dei covered bond (obbligazioni bancarie garantite): le banche potrebbero cioè impegnarsi ad effettuare nel 2013 un flusso di credito per l'acquisto di abitazioni (di qualità, es. di classe energetica elevata) per 10 miliardi di euro, utilizzando raccolta attraverso la forma dell'emissione di obbligazioni bancarie garantite che possono essere sottoscritte con il supporto importante di investitori istituzionali italiani. Il docuemto chiede anche al Governo di attivare forme di garanzia sui mutui erogati alle famiglie in base alla raccolta dei covered bond, garanzie che dovrebbero essere in particolare sui mutui erogati dalle banche a favore delle fasce più deboli (lavoratori precari, immigrati, ecc...).

Si propone poi di attivare strumenti di "Risparmio casa", cioè «uno strumento di finanziamento già ampiamente diffuso in altri Paesi europei, come la Germania. Il "risparmio casa" si sostanzia in un piano di risparmio ad accumulo – per il quale sono previste specifiche agevolazioni fiscali – che favorisce, dopo un certo numero di anni, la possibilità di ottenere un mutuo per l'acquisto della casa». 

Proposto infine (ma non sembra un accordo dettagliato) un "piano per la ristrutturazione del debito delle imprese di costruzione".

Società italiane assenti nelle Ipo immobiliari di Paola Dezza - Il Sole 24 Ore


Il bilancio del segmento Ipo per il primo trimestre 2013 è tutto in positivo. Tanto che a livello globale in Europa nel periodo ha raggiunto quota 3,2 miliardi di euro dai 2,3 miliardi (+40%) dello stesso periodo di un anno prima.
E la crescita è dovuta all'immobiliare, nel dettaglio alla quotazione di Leg Immobilien e al debutto di Countrywide a Londra, il maggiore network di agency real estate che raggruppa anche i brand Hamptons International e Bairstow Eves, che rappresenta una delle 5 top Ipo europee del trimestre (0,9 miliardi di euro a marzo).
In pipeline ci sono altre quotazioni, come quella di LogiCor, braccio di Blackstone dedicato alla logistica in Europa. Società che appartengono a mercati, UK e Germania, che non si devono confrontare con un'incertezza politica ed economica come altri Paesi in Europa.
Le società immobiliari che si sono quotate in questo 2013 svolgono servizi a tutto campo nel settore immobiliare: property management, servizi di agenzia per affitti e compravendite, servizi finanziari e di consulenza immobiliare e altro. «Si potrebbe dire, fatto salvo qualche piccolo distinguo, che possono essere paragonate a società italiane quotate del medesimo settore – dice Matteo Colombo, partner PwC del Gruppo Capital Markets & Accounting Advisory –. C'è da dire tuttavia che in Italia molte di queste attività sono ancora svolte da società controllate dai grandi gruppi immobiliari assicurativi, bancari e della grande distribuzione organizzata, ovvero i proprietari di buona parte del patrimonio immobiliare italiano sono anche gli stessi che possiedono le società che svolgono i servizi immobiliari con riferimento a questi immobili».
Quale il futuro delle immobiliari in Borsa? «Vi è molta incertezza sul mercato, frutto della situazione finanziaria dei principali Paesi, della "matura" economia europea, della instabilità politica, dello sviluppo ancora poco ordinato delle nuove economie. Diciamo che oggi in Italia ci può essere la possibilità di creare valore principalmente attraverso processi di scorporo e separazione delle attività correlate ai servizi immobiliari rispetto ai grandi gruppi proprietari degli immobili. La parte finanziaria del settore, finanziamenti e mutui non è sicuramente sugli scudi. La visibilità è in ogni caso molto limitata, anche chi è pronto per confrontarsi con il mercato in questa fase congiunturale di incertezza preferisce attendere».
Soprattutto, secondo Pwc, non esiste un segmento specifico dedicato alle società immobiliari italiane che si possa considerare tale. Si contano poche società quotate, il panorama è oltremodo eterogeneo: società che gestiscono la valorizzazione di territori per lo sviluppo di iniziative immobiliari, società orientate all'acquisto di immobili da mettere a reddito e poi, meno, società di servizi immobiliari.
«Credo che non sia facile nell'attuale contesto dare slancio alle Ipo in Italia, a prescindere dal settore di riferimento – continua l'intervistato –. L'Italia è un mercato che potrebbe anche avere delle potenzialità notevoli, ma rimangono inespresse perchè molti investitori giudicano troppo elevato il rischio. Anche se, per esempio, il settore immobiliare retail potrebbe essere interessante con possibilità di crescita rispetto ai principali Paesi europei. Gli operatori della Grande Distribuzione Organizzata possono considerarsi dei buoni sviluppatori del mercato immobiliare italiano.».
«Se si guarda ai Paesi di appartenenza delle società che si sono appena quotate – dice Colombo –, sono Nazioni che hanno posto in essere una serie di azioni a sostegno dell'economia primaria che hanno avuto effetti benefici anche sul settore degli immobili e quindi dei servizi a essi correlati. Immobili che in quei Paesi sono oggi più che mai visti come merce liquida di scambio».

Per investire nel mattone contano location e sconto di Paola Dezza - Il Sole 24 Ore


Investire nel mattone. A dare retta al bombardamento di notizie negative sul mercato immobiliare, italiano nel dettaglio, non sembrerebbe il consiglio opportuno, ma secondo alcuni esperti questo è perlomeno il momento di riconsiderare l'appeal di tale asset class di investimento. E in questo ambito a quale categoria rivolgersi? Residenziale o negozi, box o uffici? «In Italia l'investimento è stato soprattutto per uso diretto – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari –. Un figlio va a studiare fuori porta e per questo la famiglia investe. Se il figlio resta nell'appartamento 4/5 anni si risparmia sull'affitto e poi l'investimento si mette a reddito per il periodo successivo». Un'altra tipologia di investimento è l'acquisto per il figlio che vuole andare a vivere da solo. «La famiglia compra un oggetto in condizioni non buone, lo intesta al figlio per avere l'agevolazione prima casa, e poi lo mette a posto. Se il figlio cambia idea, l'appartamento si mette a reddito – dice Breglia –. Si tratta di due trend stabili, che costituiscono il 10% del mercato immobiliare».
Nel panorama degli investimenti negli ultimi anni si è ridotta, invece, la domanda rivolta a soluzione da mettere subito a reddito, soprattutto perché sono saliti i rendimenti dei titoli di Stato, l'asset che si può considerare concorrente al mattone. Che peraltro vanta anche rischi minori rispetto alla gestione di un inquilino. «Oggi il problema principale è trovare l'inquilino solvibile, che dia garanzie – dice ancora Breglia –. Il problema della locazione non è mandare via il locatario ma trovarlo, anche se i canoni medi sono scesi». Non solo. C'è anche chi prevede ulteriori corposi cali dei prezzi del residenziale e consiglia di aspettare alcuni mesi prima di investire per spuntare soluzioni più vantaggiose.
Un investimento però va considerato non solo per i flussi dei canoni che riesce a dare, ma anche per la rivalutazione in conto capitale. Nell'esempio elaborato da Scenari Immobiliari (in alto nelle pagine) si capisce come il timing di entrata nel mercato immobiliare sia fondamentale. I flussi non sono stati attualizzati ma considerati come guadagni da mettere nel salvadanaio, e l'Irr (Internal rate return) indica la redditività complessiva dell'investimento. Per esempio chi ha comprato l'appartamento e lo ha venduto nel 2004 ha ottenuto in quattro anni più di quanto abbia ottenuto chi ha venduto nel 2012 (guadagno medio annuo).
Secondo Scenari Immobiliari, poi, i prezzi in discesa (per il 2013 si prevede un ulteriore calo medio dell'ordine del 2/4%) non riguardano però gli immobili piccoli. Sulla fascia bassa c'è molta competizione, non pochi hanno 100mila euro in contanti e 50mila euro di mutuo.
Qual è il trend, invece, per piccoli uffici e negozi? Gli uffici sono interessanti, rendono anche il 6%, e l'investimento può essere visto nell'ottica di un'eventuale riutilizzo in residenziale. Il vantaggio dell'investimento in uffici di dimensioni contenute, sotto i 250 metri quadrati, è il prezzo. L'ufficio si compra a meno e quindi si ha subito un guadagno iniziale: in genere un ufficio vale il 15% in meno di un appartamento identico nello stesso palazzo della stessa via. Lo svantaggio è che è sempre al piano rialzato o al primo piano.
«Per i negozi bisogna, invece, avere una doppia conoscenza, oltre ai valori immobiliari quella delle tipologie commerciali – dice Guido Lodigiani, direttore Corporate e ufficio studi di Immobiliare.it –. Nei negozi i rendimenti possono essere più alti, ma anche il rischio lo è. Ci sono però casi in cui l'affittuario svolge un'attività redditizia, come una farmacia, e quindi l'investimento è valido. Importante è considerare solo vie di passaggio». A guardare però quante attività chiudono per la crisi economica bisogna invitare almeno alla cautela.
Secondo Lodigiani in generale lo scenario del mattone vedrà ancora prezzi in discesa nel 2013 del 5% lordo su base annua. «Gli investitori sanno che i prezzi sono già scesi del 25-30% dall'inizio della crisi, quindi da fine 2007, ma non si è arrivati al punto di minimo. Questo potrebbe essere il momento giusto per iniziare a valutare un eventuale investimento. Ora che si trova l'immobile adatto all'investimento, si tratta e si chiude, si va alla seconda parte dell'anno».
Il consiglio di Lodigiani è di partire dalla location, che non deve essere per forza il centro in quanto tale, ma essere un "point of interest". La location migliore deve avere oggi, ma anche domani, un'attrattività per la vicinanza a università, ospedali, tribunali.
E i box? In genere sono legati alla casa, e ne hanno seguito il calo di prezzo. Per valutare l'asset class come investimento bisogna scegliere zone molto trafficate dove ha un'utilità, appena fuori per esempio dall'area C a Milano.
«Dall'inizio della crisi gli scambi residenziali sono scesi del 50% e i prezzi del 25-30%, nello stesso periodo la Borsa di Milano ha perso il 65% e i soli titoli bancari il 90% – dice Mario Condò de Satriano, presidente del centro studi Fiaip –. Il mattone resta quindi l'investimento principe nel medio-lungo termine. E la causa del forte calo delle compravendite va ricercata più nel crollo dei mutui e nel terrorismo fatto attorno all'immobiliare che in una vera e propria disaffezione per il mattone. Che continua invece a dare un'ottima protezione del capitale».www.twitter.com/paoladezza

Prezzi case, rallenta la corsa al ribasso in Eurozona by Monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14598
Prezzi case, rallenta la corsa al ribasso in Eurozona 09/05/2013

Dopo due anni sembra arrestarsi nell'area euro il peggioramento dei cali dei prezzi delle case, ma non in Italia che è tra i paesi dove a fine 2012 questa tendenza si è ulteriormente accentuata.
 
Questo il quadro che emerge da una analisi dellaBanca centrale europea, pubblicata nell'ultimo bollettino mensile.
 
Nell'ultimo trimestre del 2012 in Italia i prezzi nominali degli immobili residenziali hanno segnato un calo su base annua del 4,6%, in peggioramento dal meno 3,8% del terzo trimestre e dal meno 2,1% del secondo.
 
La penisola comunque non è certo il paese che che registri le flessioni più forti: è solo sesta anzi dietro Grecia (-13,2% annuo sempre nel IV trimestre), Spagna (-12,8%), Slovenia (-8,8%), Paesi Bassi (-7,4%) e Irlanda (-6,1%).
 
Tornando al quadro generale dell'area euro, la Bce osserva come alla fine del 2012 “l'indicatore dei prezzi degli immobili residenziali si è collocato a un livello inferiore del 4,8% rispetto a quello massimo raggiunto a metà del 2008”.
 
“Se considerati alla luce degli andamenti del reddito o dei canoni di locazione, gli indicatori di valutazione utilizzati comunemente suggeriscono che i prezzi degli alloggi nel complesso dell'area si sono portati su livelli decisamente più in linea con i fondamentali.
 
Anche se questi prezzi possono risentire di ulteriori lievi pressioni al ribasso riconducibili al riassorbimento degli eccessi pre-crisi, è probabile - conclude la Bce - che la crescita rimanga contenuta, in quanto la ripresa economica dovrebbe essere graduale”.

Scarica il report
 

Posted by Monitorimmobiliare

Property Finding Newsletter – Primavera 2013 - Landmass London UK

Property Finding Newsletter – Primavera 2013 

Il primo quadrimestre del 2013 ha visto una serie di interessanti pubblicazioni che sembrano prevedere un promettente anno sia per Landmass che per il resto del mercato immobiliare. Il Mercato Centrale di Londra ha visto un aumento nel volume di vendite, data la domanda superiore all’offerta, cosi’ come nei prezzi medi raggiunti. Un’ulteriore crescita e’ stata predetta nel resto del 2013 per una Londra che, in maniera piu’ evidente nel mercato centrale, continua a resistere al trend nazionale.
Vendite
  • Le proprieta’ dal valore pari a £1 milione hanno visto nel 2012, rispetto al 2011, una crescita nel volume delle vendite pari al 30% in piu’, mentre le proprieta’ con valore uguale o maggiore di £2 milioni hanno sofferto un crollo del 35%.
  • Il primo quadrimestre del 2013 ha visto una crescita dei prezzi nel Mercato Centrale di Londra pari al 2.2.%, con le aree di City Fringe, Islington e Mayfair che registrano l’aumento maggiore con rispettivamente +1.8%, 1.5% e 1.1%.

Domanda Internazionale
  • La domanda internazionale per proprieta’ nel centro di Londra e’ continuata a crescere, con tassi di cambio cosi’ favorevoli da poter creare uno sconto fino al 27% per alcuni acquirenti internazionali.
  • I cittadini di Singapore rappresentano ad oggi il gruppo maggiormente attratto dalle nuove proprieta’ costruite nel Centro di Londra (basandosi sui ranking relativi al numero di transazioni). Durante il 2012 gli abitanti di Singapore hanno rappresentato il 23% del totale acquirenti, superando gli abitanti di Hong Kong (16%), della Cina (5%) e della Malesia (4%). I cittadini UK hanno rappresentato il 27% del mercato di riferimento.
  • Questo non deve solo essere attribuito al favorevole cambio di valuta ma anche al ruolo che Londra assume come provider di elevati livelli di istruzione e formazione.
 Valore
  • Il Mercato Centrale di Londra ha registrato una crescita stabile dei prezzi per due anni e mezzo, una corsa senza paragoni da quando l’indice e’ stato creato, nel 1979. La forte richiesta internazionale ha continuato a far crescere i prezzi, con valori attualmente piu’ alti del 23.9% rispetto al picco del 2007
  • Negli ultimi 12 mesi i prezzi delle proprieta’ nel Mercato Centrale di Londra hanno superato i valori di crescita dell’FTSE 100, dei prezzi dell’oro e dell’olio, registrando un valore pari al10.4%.
  • Questo valore e’ maggiore rispetto alla percentuale di crescita dell’oro (8.3%), dell’FTSE 100 (5.8%) e dell’olio (2.5%).
 Previsioni Future
  • Guardando all’anno che viene, Chesterton Humberts ha calcolato una crescita del 3.2% nel Mercato Centrale di Londra durante il corso del 2013.
  • Nei prossimi 5 anni questo dato e’ previsto crescere in media del 7.3%

Budget 2013 – Property News Brief

  • Come deciso dal 1 Aprile, le proprieta’ dal valore superiore a £2 milioni possedute da “persone non naturali” (es: societa’ UK e non UK, eccetto developers) saranno soggette ad una nuova tassa chiamata Stamp Duty Land Tax.
  • L’ammontare della tassa sara’ determinato dal valore della proprieta’ e sara’ incluso tra un limite minimo pari a £15,000pa (per proprieta’ con valore compreso tra £2m - £5m), e un limite massimo pari a £140,000pa (per proprieta’ al di sopra di £20 milioni)
 
Notizie sui progetti di Londra
  • Cross Rail – le aree che beneficeranno dal passaggio della Cross Rail, come Paddington, Farringdon e Canary Wharf, vedranno i prezzi crescere del 40% nei prossimi cinque anni. Ma sara’ l’area di Tottenham Court Road a vedere la crescita maggiore, con un aumento del49% nel 2018.
  • Chelsea Barracks – L’amministratore delegato di Qatari Diar, John Wallace, si e’ dimesso. L’ideatore del Chelsea Barracks ha lasciato la sua posizione due mesi dopo aver deciso la data d’inizio dei lavori e di vendita del sito da parte del Westminster council.
  • Battersea Power Station – Il progetto continua di buon passo, con cinque societa’ di costruzioni che si battono per un contratto che sembra essere del valore di £350 milioni. Sir Robert McAlpine, gia’ in fase di preparazione dei lavori, sembra essere il favorito ad iniziare la prima fase di riqualifica, Circus West. Piu’ del 75% delle proprieta’ relative a questa prima fase sono gia’ state vendute off-plan.

Confronto tra immobiliare Usa e Europa la stampa.it



Il Philadelphia Stock Exchange (PHLX) Housing Sector Index (HGX), o più semplicemente Philadelphia Housing Sector Index, un tra gli indici più rappresentativi del comparto formato da circa 20 società attive nel settore immobiliare, è orientato al rialzo dai minimi dell'ottobre 2011 di quota 73,65 ed ha toccato a fine aprile i 200 punti circa (+175% circa) dopo aver superato ad inizio gennaio a quota 175 circa il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di luglio 2005. I prezzi hanno disegnato nell'ultimo trimestre una fase laterale compresa tra i 175 ed i 200 punti circa, fase del tutto simile a quella già vista tra marzo e giugno 2012 e tra settembre e novembre 2012, entrambe seguite dalla ripresa dell'uptrend. Fintanto che i 175 punti sosterranno l'indice anche nella attuale circostanza il risultato più probabile del trading range sarà quello di lasciare posto ad una nuova fase crescente. Oltre quota 205 l'indice HGX segnerebbe un altro importante punto a suo favore, facendo aumentare considerevolmente le possibilità di un ritorno sui massimi del 2005 a 293. Discese sotto area 175 prima, poi confermate dalla violazione a 161 della trend line che sale dai minimi di ottobre 2011 e della media mobile a 52 settimane, potrebbero invece anticipare una prolungata fase ribassista che tuttavia al momento le chart non indicano come probabile. Ma solo negli States è ipotizzabile un costante miglioramento del comparto immobiliare? Il confronto tra il Philadelphia Housing Sector Index ed il settoriale relativo all'area euro Eurostoxx Real Estate è particolarmente interessante: le due curve sono infatti molto simili, tuttavia le somiglianze si apprezzano solo se la seconda viene traslata indietro di 15/18 mesi circa. Non solo i massimi storici, sono stati toccati dall'indice Usa a luglio 2005 mentre quelli dell'indice europeo a febbraio 2007, ma il Philadelphia Housing Sector Index si è lasciato alle spalle i massimi del 2010 a giugno 2012 con l'Eurostoxx Real Estate che sta invece mettendo proprio nella fase attuale sotto pressione il picco del 2011. E' ragionevole pensare quindi che prossimamente, entro la metà del 2013, anche il settoriale europeo riuscirà a superare la prossima resistenza critica, posta a 183 punti circa, per salire prima in area 215 e successivamente, in tempi più dilatati, fino a 245 almeno. Un titolo del mercato Usa sul quale puntare l'attenzione è sicuramente Lennar Corporation: i prezzi si muovono da un trimestre circa a stretto contatto con la resistenza chiave offerta a 44 dollari dal 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top di luglio 2005. Se il tappo rappresentato da questa percentuale di ritorno ricavata dalla successione di Fibonacci dovesse saltare sarebbe plausibile ipotizzare il proseguimento dell'ascesa almeno fino in area 55 dollari. Anche nel caso del gigante delle costruzioni Pulte Homes è individuabile una forte resistenza in area 22 dollari, un limite oltre il quale l'ingresso al rialzo sul titolo con obiettivi fino a 31 dollari diverrebbe possibile (e resistenza intermedia a 26 dollari).
(AM) 

Immobili all'Estero intervista Alessandro Masiero


Chi è Alessandro Masiero

Alessandro Masiero inizia il suo percorso professionale già a 17 anni come agente immobiliare presso la struttura Tempocasa conseguendo nel frattempo il Diploma di PeritoTecnicoCommerciale.
Dopo questa esperienza di 2 anni inizia la sua collaborazione con la Famiglia Grimaldi all'interno delle agenzie di famiglia come stretto collaboratore, dedicato dapprima al coordinamento delle strutture in franchising in Lombardia, sino a seguire come Area Manager e Direttore coordinamento Servizi e Direzione Sviluppo tutta la penisola italiana per il Brand Grimaldi Franchising.
Nel 2009 entra a far parte anche della Direzione Sviluppo e coordinamento Franchising del Brand Professionecasa all'interno del gruppo Tree Real estate, implementando così i suoi ruoli e responsabilità affiancando le più alte cariche della struttura.
Nel 2011 inizia a seguire la crescita come responsabile sviluppo del Brand L'immobiliare.com sino al passaggio significativo al ruolo di Direttore Generale.
Nel 2013 un ulteriore passaggio di livello lo porta ad essere l'Amministratore Unico del Brand.

L'immobiliare un nome che rievoca il passato in tempi in cui si è sempre più abituati ad usare la definizione Real Estate,qual'è il vostro modello di Business?

Dal 1965 la famiglia Grimaldi propone ai propri clienti un servizio di intermediazione immobiliare di qualità, che è stato, è e sarà sempre sinonimo di serietà e trasparenza.
Tale tradizione vuole essere mantenuta e rinnovata con il nuovo progetto di Network immobiliare che affonda le proprie radici nei valori e nelle competenze delle persone che lo costituiscono.
L'immobiliare.com si presenta sul mercato immobiliare con l’ambizione di mantenere saldo il proprio legame con il passato, ma con uno sguardo lungimirante verso il futuro dei servizi immobiliari, sempre orientati ai concetti di qualità e di soddisfazione del cliente.
Ispirato dalla trentennale esperienza di chi ha ideato il franchising immobiliare in Italia, il nuovo progetto di Network immobiliare vuole distinguersi da quanto oggi offre il mercato di franchising ordinario.
Grazie ad un modello “etico-sostenibile” vogliamo crescere con tranquillità, vogliamo selezionare con attenzione i professionisti che fanno parte del nostro Network proprio a garanzia di coloro che ne fanno parte, vogliamo offrire servizi innovativi e di qualità senza imposizioni e vogliamo investire insieme ai nostri networker sul network e per il network.
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Scegliere L'IMMOBILIARE.COM significa affidarsi alla professionalità di un marchio presente sul mercato dal 1965. Il nostro network è composto da professionisti seri e preparati, in grado di fornirvi una consulenza immobiliare gratuita per stabilire una coerente valutazione di mercato.

Rivolgersi ad un professionista del nostro Network significa affidarsi ad un metodo operativo consolidato:

CARTA DEI SERVIZI L'IMMOBILIARE.COM

Nasce dall'esigenza di voler dare alla clientela la conferma della professionalità delle agenzie del Network e la possibilità di verificare la coerenza dei servizi ricevuti. E' possibile trovarla esposta nelle agenzie del network ed è consultabile sul sito nazionale e sui minisiti locali.

VALUTAZIONE GRATUITA E INDIVIDUAZIONE DEL MIGLIOR PREZZO DI MERCATO

Grazie ad una accurata conoscenza del mercato locale e nazionale, il professionista fornirà una reale e puntuale valutazione dell'immobile

REPERIMENTO DELLA DOCUMENTAZIONE

Assetto proprietario ed eventuali servitù, situazione catastale, legale e finanziaria, verifica delle spese di gestione e condominiali, certificazione energetica ed acustica.

PROMOZIONE PUBBLICITARIA

Grazie alla nostra pluriennale esperienza, siamo in grado di programmare la più efficace promozione pubblicitaria su quotidiani e testate di settore, sia cartacee che online.

Per pubblicizzare su WEB tutti gli immobili che sono stati affidati al circuito abbiamo a disposizione il nostro sito nazionale www.limmobiliare.com dalla grafica accattivante e di semplice utilizzo ed i minisiti locali delle singole agenzie (per una pubblicità ancora più mirata sul territorio locale). L'immobile sarà inoltre pubblicizzato, grazie ad importanti accordi, sui principali portali del settore Siamo inoltre presenti sui principali social network con pagine istituzionali e con pagine e profili delle singole agenzie locali per dare ancora più visibilità al gruppo e di conseguenza alle proposte immobiliari

Affidando l'incarico in esclusiva al nostro Circuito ci si potrà avvalere anche degli altri operatori presenti sul territorio tramite la banca dati online.

COMMERCIALIZZAZIONE

Selezione dell'acquirente attraverso le richieste clienti generate dal software e gestione della trattativa sino alla sottoscrizione della proposta d'acquistO

Le visite all'immobile sono sempre effettuate con clienti selezionati ed accompagnati dai nostri consulenti.

 Assistenza e coordinamento delle parti fino alla chiusura della compravendita o del contratto di locazione

REPORTISTICA E ASSISTENZA AL ROGITO

Provvediamo a fornirvi rendiconti periodici sulle attività svolte e sulle trattative in corso. A richiesta, verranno fornite le informazioni sull'andamento dell'incarico: appuntamenti, osservazioni ed eventuali trattative, seguendovi sino all'atto notarile.





GESTIONE DELLA RICHIESTA

Grazie ai nostri professionisti siamo in grado di fornirvi la giusta consulenza e di presentarvi la soluzione più adatta alle vostre esigenze, all'interno di un portafoglio immobiliare ampio e selezionato.

Infatti, è sufficiente lasciare i vostri dati e le caratteristiche dell'immobile ricercato per essere inseriti nella nostra banca dati, così da essere ricontattati rapidamente. Lasciando il vostro recapito email potrete inoltre ricevere automaticamente informazioni riguardanti immobili che potrebbero essere di vostro interesse.

MODULISTICA E ASSISTENZA AL ROGITO

Per vostra massima garanzia la modulistica è semplice e completa, disponibile in modello fac-simile sul sito.

Siete seguiti in ogni fase della trattativa, sino all'atto notarile.

CONSULENZA FINANZIARIA

Siamo in grado di fornirvi informazioni circa le convenzioni con i migliori istituti bancari per fornire servizi finanziari adeguati alle vostre esigenze.

PERMUTE

Laddove fosse necessario siamo in grado di gestire la vendita del vostro immobile ottimizzando i tempi di acquisto per la chiusura della trattativa in modo ottimale.


In base ai dati e analisi in vostro possesso come pensa reagirà il mercato immobiliare nel 2013?

Torna a salire la propensione all'acquisto di immobili nel primo trimestre.

In un anno così difficile per il mercato immobiliare almeno la percezione degli italiani spinge ad un leggero ottimismo: il primo trimestre del 2013 vede un nuovo aumento del numero di chi pensa sia un buon momento per comprare casa.

La propensione all'acquisto immobiliare torna a salire oltre la soglia psicologica del 50%, arrivando al 55%, ben sei punti percentuali in più rispetto ad un anno fa.

Questo è il primo dato che emerge dalla consueta analisi di Immobiliare.it sull'indice di fiducia dei consumatori.

Cresce di tre punti rispetto all'anno precedente (72%) la percentuale degli italiani che ritengono che non sia un buon momento per vendere.

Quelli convinti che ci siano, oggi, anche buone opportunità per vendere sono il 12% del totale, mentre il 10,5% degli intervistati preferirebbe attendere un altro anno per vendere.

Gli attendisti dal punto di vista dell'acquisto, invece, aumentano di ben 7 punti percentuali: per il 25,2% sarebbe meglio rimandare l'investimento sul mattone di almeno dodici mesi, per assicurarsi che lo scenario sia più stabile.

Per quel che riguarda la percezione dell'andamento dei prezzi degli immobili gli italiani appaiono decisi: oltre il 60% del campione intervistato è convinto che questi caleranno ancora (era solo il 39,3% dodici mesi fa).

Non tutta l'Italia interpreta allo stesso modo l'evoluzione del mercato immobiliare.

Rispetto alla rilevazione di aprile 2012, quasi ogni regione registra un aumento, anche significativo (come nel caso di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Puglia), della propensione all'acquisto immobiliare: le uniche regioni che si scoprono più pessimiste rispetto ad un anno fa sono l'Emilia Romagna e la Basilicata.

Prima in classifica nel primo trimestre 2013 è la regione delle Marche, che guadagna otto posizioni e ben 14 punti percentuali; di contro, in fondo alla classifica troviamo il Trentino Alto Adige (che pure, rispetto ad un anno fa, guadagna 4 punti percentuali) e la Basilicata (con il 50%).

Alcune curiosità: la Calabria è la regione in cui è più alta (arriva al 70%) la percentuale di chi ipotizza un ulteriore calo dei prezzi del mattone, mentre i più convinti che questo sia un buon momento per vendere sono i cittadini dell'Abruzzo.

Lusso ed estero sembrano gli unici comparti ancora in grado di dare soddisfazione nel settore immobiliare . L'Immobiliare.com come si è organizzata in tal senso ?

L'IMMOBILIARE.COM, presenta l'esclusivo circuito Luxury and Holidays dedicato alla compravendita di immobili di Lusso e per le Vacanze, tanto in Italia quanto all'Estero.

In un mondo ormai globalizzato nuove opportunità di investimenti immobiliari si affacciano in Italia, così come il nostro Paese diventa sempre più interessante per gli investitori esteri.

Il cliente Italiano potrà trovare, oltre ad una selezione dei migliori immobili di Lusso o per le Vacanze in Italia, anche un panorama delle opportunità per gli investimenti immobiliari all'Estero.

Il cliente straniero che intende acquistare in Italia una Residenza di Lusso oppure un Immobile per le Vacanze, potrà rapidamente accedere a tutte le schede immobili dettagliate con foto, planimetrie e video tramite questo canale dedicato.


LUXURY
Specializzata nella vendita, tanto in Italia quanto all'Estero, di immobili italiani di prestigio quali ville e casali, castelli, appartamenti di lusso, prestigiose tenute, dimore storiche, residenze d'epoca, castelli, borghi e aziende agricole in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Sardegna e nel resto dell'Italia.
La realizzazione di queste operazioni immobiliari di prestigio è possibile grazie ad una competenza verso il "prodotto immobiliare", ma anche grazie ad un adeguato know how nei confronti della clientela italiana e straniera.


HOLIDAYS
Specializzata nella vendita di immobili per vacanze nelle più prestigiose località d'Italia e nel mondo.
Viene garantita assistenza durante tutta la transazione immobiliare per garantire alla clientela italiana ed estera sempre ottimi e sicuri investimenti, oltre che offrire la possibilità di vacanze da sogno a prezzi competitivi.


ESTERO
E' in grado di attrarre soggetti italiani su interessanti investimenti immobiliari all'Estero, in particolar modo nel settore Turismo e Luxury.
Ogni proposta di investimento è frutto di un'approfondita ricerca e di un'attenta selezione eseguite tenendo in primaria considerazione la qualità, la garanzia, la certezza del prodotto, al fine di assicurare alla clientela un ottimo investimento immobiliare.

ITALIAN REAL ESTATE
E' in grado di attrarre investitori stranieri su prodotti immobiliari in Italia, in particolar modo nel settore Turismo e Luxury.
Ogni proposta di investimento è il risultato di un'approfondita ricerca e di un'attenta selezione eseguite tenendo in primaria considerazione la qualità, la garanzia, la certezza del prodotto, al fine di assicurare alla clientela un ottimo investimento immobiliare.




mercoledì 8 maggio 2013

PER LE IMPRESE L'ACCONTO IMU CRESCE FINO AL 200% di Gianni Trovati Il Sole 24 Ore


Mentre tutta la politica si concentra sulla sospensione dell'acconto Imu per l'abitazione principale, i tecnici studiano le modalità per compensare i Comuni e la polemica fra i leader mette in gioco (almeno a parole) la sopravvivenza stessa del Governo appena nato, nel silenzio generale anche le imprese sono chiamate alla cassa per il primo versamento del 17 giugno. Per i capannoni (e in generale per gli immobili strumentali alle attività delle aziende), non solo non si parla di sospensione, ma le regole già in vigore preparano una doppia stangata rispetto ai valori, già elevatissimi, pagati lo scorso anno.
La prima è per tutti ed era già contenuta nel decreto «Salva-Italia» di fine 2011, che aveva messo in calendario per quest'anno un nuovo aumento dell'8,33% per i valori fiscali di riferimento di questi immobili (il moltiplicatore passa da 60 a 65) dopo gli incrementi del 20% introdotti l'anno scorso. La seconda è "riservata" a chi si trova nei Comuni che hanno aumentato le aliquote quest'anno o l'anno scorso, perché la rata di giugno si calcolerà sulla base delle scelte locali (quelle 2012 se non ci sono delibere nuove) e non più sul parametro standard del 7,6 per mille come avvenuto l'anno scorso. Già nel 2012, l'aliquota «ordinaria» destinata a questi immobili è aumentata nel 50,4%, e fra i Comuni che l'hanno gonfiata ci sono praticamente tutte le città maggiori, per cui nei fatti anche questo rincaro è quasi generalizzato.
I numeri, passati in rassegna nei grafici pubblicati qui sotto, mostrano bene le dimensioni del problema: un capannone di 2mila metri quadrati in un'area industriale milanese a giugno 2012 ha versato quasi 12.100 euro, con un'impennata dell'82,4% rispetto a quanto chiedeva l'Ici. Il conto da pagare nelle prossime settimane sale invece oltre quota 18.250 euro, con un nuovo aumento del 51,1% rispetto a 12 mesi fa e un super-aumento del 175,6% rispetto ai tempi della vecchia Ici. Un po' più leggero (si fa per dire) il confronto con l'Ici a Roma, Torino e Napoli (+96,9%) ma solo perché in queste città anche l'antenata dell'Imu era arrivata al valore massimo consentito all'epoca (il 7 per mille) mentre il capoluogo lombardo si accontentava del 5 per mille.
Lontano da questi grandi centri e in particolare per alcune categorie di imprese che il vecchio fisco locale considerava meritevoli di un trattamento speciale, gli aumenti effettivi saranno ancora più pesanti. Per esempio a Ferrara, come in altri Comuni, l'amministrazione aveva deciso di alleggerire il conto per le imprese a inizio attività, o per chi rilevasse immobili strumentali da un fallimento per garantire il mantenimento dell'occupazione in quell'area, e destinava a questi immobili l'aliquota "ultralight" del 4 per mille. Dal 2013, però, questi sconti sono vietati per legge, perché il gettito prodotto dall'aliquota standard del 7,6 per mille viene dirottato allo Stato e i Comuni non possono incidere in alcun modo sulla riserva statale: in questi casi, di conseguenza, l'aumento minimo rispetto all'anno scorso sarà del 106%, e potrebbe arrivare al 187% nei Comuni che decideranno di applicare a tutti la maggiorazione.
La riserva statale sugli immobili «produttivi», infatti, vieta gli sconti ma non mette limiti agli aumenti, che grazie alle maggiorazioni locali possono riportare l'aliquota al tetto del 10,6 per mille. È probabile, anzi, che la nuova distribuzione delle risorse, che assegna allo Stato il doppio del gettito realizzato con questi immobili rispetto all'anno scorso (quando Stato e municipi si dividevano a metà i valori ad aliquota standard), moltiplichi gli incrementi anche fra i Comuni che finora non avevano sfruttato questa leva fiscale. In linea generale, l'aumento della quota statale è compensato dal fatto che ai sindaci vanno tutti i frutti fiscali delle abitazioni, ma nei tanti Comuni in cui è alta l'incidenza dei fabbricati industriali (o, nelle zone turistiche, degli alberghi, che appartengono alla stessa categoria catastale dei capannoni) lo scambio non sarà a costo zero: e il nuovo «Fondo di solidarietà», ancora da costruire ma già tagliato per 2,25 miliardi dalla spending review, difficilmente potrà pareggiare i conti.

La vera sfida delle città intelligenti? L'edilizia green di Michela Finizio Il Sole 24 Ore



Meno inquinamento per città più intelligenti. I centri urbani in Europa accolgono oltre la metà della popolazione mondiale e sono responsabili del 75% dei consumi complessivi di energia. Agli edifici, in particolare, vanno attribuite oltre il 40% delle emmissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, a causa di caldaie sovradimensionate ed elevate dispersioni termiche.
Per questa ragione la Commissione europea ha avviato un forte piano di investimenti per finanziare progetti di smart city, rivolti innanzitutto ad aumentare l'efficienza energetica e la sostenibilità degli edifici nelle città dei Paesi membri. Stanno aderendo moltissime realtà, grandi e piccole. Anche in Italia si registrano Torino, Genova, Catania, Bari, L'Aquila e Milano che oggi, con Expo 2015, punta a diventare sempre più smart. In particolare, Expo Spa e Telecom Italia ad aprile hanno lanciato il concorso «Digital Ideas for Expo City 2015» (aperto fino al 30 agosto) per individuare progetti di cloud computing e near field communication: l'obiettivo è realizzare isole digitali multiservizi e applicazioni smartphone per la fruizione dell'evento, oltre a servizi innovativi per la gestione automatizzata degli edifici.
Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Per gli edifici pubblici di nuova costruzione questo obiettivo è anticipato a fine 2018. I vincoli normativi saranno stringenti anche per l'edilizia pubblica esistente: dal primo gennaio 2014 ogni anno il 3% della superficie dovrà essere riqualificato. «L'obiettivo di minimizzare il consumo energetico edilizio è una delle principali sfide che le amministrazioni pubbliche, il mondo imprenditoriale e i cittadini sono chiamati ad affrontare nei prossimi anni», dichiara Lorenzo Pagliano, direttore eERG (end-use Efficiency Research Group) che organizza il convegno "Nearly Zero Energy Buildings: tra attualità e futuro prossimo", in programma domani in fiera a Milano Rho-Pero nell'ambito di The Innovation Cloud.
Nel frattempo Lazio Filas, la finanziaria laziale per lo sviluppo, ha appena finanziato 45 progetti di e-government e applicazioni Open Data, per 6 milioni di euro. Regione Lombardia, invece, ha pubblicato un bando da oltre 16 milioni per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle smart city (richieste dal 2 maggio al 13 giugno 2013). E sull'intero territorio nazionale proliferano le politiche energetico ambientali, tanto che sono 1.003 (su oltre 8mila) i Comuni che hanno inserito nei propri regolamenti edilizi criteri e obiettivi "green" in crescita del 42,3% rispetto al 2010, secondo l'ultimo rapporto dell'Osservatorio Nazionale sui regolamenti edilizi (Onre) di Legambiente.
Ognuno diventa smart a casa sua, ma l'Italia – nel suo insieme – è ufficialmente alla ricerca di un modello nazionale di smart city. Dopo aver siglato una convenzione con il Miur, entro sei mesi l'Anci dovrà studiare e valutare le tante e diverse realtà locali che si richiamano, direttamente ed indirettamente, ai concetti di città intelligente. A questo serve l'Osservatorio Smart City messo, i cui risultati verranno presentati nel corso di Forum Pa 2013, in programma al Palazzo dei Congressi di Roma dal 28 al 30 maggio: ad oggi collaborano 20 tra le principali città italiane e l'Osservatorio vuole mettere a sistema le migliori pratiche.
Si è parlato a lungo dell'assenza di un modello nazionale condiviso anche nel corso del "Public Hearing: verso Milano Smart City", incontro organizzato lo scorso 19 aprile dal Comune e dalla Camera di commercio del capoluogo lombardo per tracciare lo stato del l'arte della smart city in Italia. «Dobbiamo lavorare – ha detto Luis Sanz di City Protocol Society – sul metabolismo delle città, come fossero corpi umani. Ogni infrastruttura, edificio, quartiere, lampione o parcheggio dovrà essere connesso con dei sensori in una matrice di relazioni».
Per fare tutto questo, però, dobbiamo prima definire un processo condiviso: City Protocol è una rete globale che si propone di guidare le città nella costruzione di un futuro sostenibile, fondata lo scorso novembre con questo obiettivo dalla municipalità di Barcellona, Gdf Suez, Cisco e oltre trenta città, enti, università di tutto il mondo. «Stiamo mettendo insieme le sinergie – aggiunge Sanz – per arrivare entro un anno, allo Smart City Expo World Congress di Barcellona di novembre, e vedere i primi risultati». L'appuntamento è dal 19 al 21 novembre prossimi a Barcellona. La ricerca di un approccio comune è l'unica strada per fare in modo che il Far West della smart city non sia solo un ricco insieme di mirabolanti promesse di migliaia di amministrazioni locali.

Imu, incognita rimborsi. In gioco 700 milioni di Gianni Trovati - Ilsole24Ore




Il provvedimento che blocca la rata di giugno del l'Imu sull'abitazione principale potrebbe vedere la luce già dopodomani, ma il nodo delle compensazioni per il mancato gettito dei Comuni (e quello del rifinanziamento della cassa in deroga) rischia di allungare i tempi. In attesa ci sono naturalmente prima di tutto i sindaci, ansiosi di non perdere risorse e di non veder ritardati gli incassi rispetto al calendario normale dell'imposta, ma anche i proprietari di seconde case, negozi o immobili d'impresa, che temono ulteriori rincari sulla loro Imu (alla cassa regolarmente a giugno e dicembre) se i rimborsi ai sindaci non saranno integrali.

In ballo ci sono poco meno di 700 milioni, perché l'Imu ad aliquota standard sull'abitazione principale vale secondo il Governo 3,34 miliardi, mentre gli incassi effettivi dei Comuni hanno superato di poco i 4 miliardi. Solo a Roma, dove la richiesta sulle prime case è stata fissata l'anno scorso al 5 per mille, si può calcolare un rischio da 188 milioni, perché l'assegno statale calcolato ad aliquota standard porterebbe il 33,2% in meno degli incassi effettivi realizzati l'anno scorso dal Campidoglio.
L'incognita è tutta nelle modalità con cui sarà calcolato l'indennizzo ai sindaci. Sul tavolo (si veda Il Sole 24 Ore del 5 maggio) c'è anche l'ipotesi di garantire il mancato gettito dell'Imu calcolato con l'aliquota standard del 4 per mille, per non far ricadere sullo Stato il conto degli aumenti fiscali decisi a livello locale (e magari anche quelli dell'ultima ora, come l'incremento dal 4 al 5 per mille deciso giusto ieri dal consiglio comunale di Bologna). In questo modo, però, l'assegno statale non coprirebbe tutti i mancati incassi nei quasi 2.050 Comuni (il 25,3% del totale) che hanno alzato l'aliquota sull'abitazione principale. Nell'elenco ci sono anche parecchie grandi città, come Torino, Roma, Napoli o Palermo.
La Capitale, per dimensioni, primeggia ovviamente in valore assoluto, ma ci sono città in cui le incognite sono ancora più pesanti. La distanza fra gli incassi ad aliquota standard e quelli effettivi dipende infatti da due fattori: il livello dell'aliquota locale deciso dal Comune, e i valori fiscali medi delle case, perché nelle città dove il Catasto assegna rendite basse agli immobili la detrazione fissa (200 euro) e quella collegata ai figli (50 euro pro capite) basterebbero a cancellare per gran parte delle abitazioni un'Imu al 4 per mille. È il caso di Palermo, dove il 4,8 per mille ha fatto emergere dalle detrazioni molti immobili portando l'incasso da 3 a 20 milioni (differenza dell'84,8%) o di Torino, dove incide anche un'aliquota che già del 2012 è stata portata al 5,8 per mille, cioè vicino al massimo di legge fissato al 6 per mille. Naturalmente il problema sarebbe superato se l'assegno statale sarà calcolato sugli incassi reali, con una mossa che richiede però una copertura da 4 miliardi anziché da 3,34.

Immobili pignorati, è boom: l’altra faccia della crisi Crescita vertiginosa delle procedure esecutive al Nord. E i notai lanciano le aste telematiche per facilitare la vendita con procedure più rapide - panorama.it



La crisi economica ha tante facce, anche quella degli immobili pignorati a privati o aziende. I dati alla fine del 2012, disponibili solo per alcune città, dimostrano che nel Nord ci sono zone che hanno fatto registrare un autentico boom e la tendenza non sembra modificarsi all’inizio di quest’anno.
Secondo le cifre fornite dal Consiglio nazionale del Notariato, a Verona in un anno c’è stata una crescita del 54,6 per cento, a Brescia del 30,1 e a Reggio Emilia del 21,2. Più contenuta la crescita a Padova, dove rispetto al 2010 l’aumento è stato del 16,4 per cento. Al Tribunale di Reggio Emilia a marzo 2013 erano oltre 2 mila le procedure esecutive immobiliari, ma al Sud la situazione è ancora più pesante e inalterata nel tempo. Al Tribunale di Palermo, per esempio, nello scorso febbraio risultavano 5.545 procedure esecutive, una cifra analoga a quelle degli ultimi tre anni.
I dati più aggiornati del ministero della Giustizia risalgono invece alla fine del 2011 quando le esecuzioni immobiliari pendenti in tutta Italia erano poco più di 241 mila, con un aumento di circa il 10 per cento rispetto all’anno precedente. Un fenomeno sempre più allarmante.
E per facilitare la vendita degli immobili pignorati, il Notariato ha lanciato il progetto «aste telematiche» via web attraverso gli studi notarili, per velocizzare procedure spesso troppo farraginose. Dopo l’esordio a Brescia in gennaio, ne sono previste altre tra il 10 maggio e il 7 giugno per immobili situati a Stintino (Sassari), Trento, Roma e Brescia. In base a una legge del 2010 l’asta telematica, per ora, è possibile solo per le dismissioni di patrimoni pubblici e di enti morali o a seguito di fallimenti, ma quando arriveranno i regolamenti attuativi il raggio d’azione potrà ampliarsi.

martedì 7 maggio 2013

"Immobili all'Estero" intervista Francesca Rindinella

Francesca Rindinella Geometra, libero professionista esperto in valutazioni immobiliari. Docente nei corsi di formazione di Estimo Immobiliare basati sugli Standard Internazionali di Valutazione (IVS). Consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Marsala e consulente accreditato presso istituti di credito e società di servizi immobiliari. Collabora inoltre con notiziari di categoria è relatore in seminari e convegni, svolge attività prevalente nell'ambito delle valutazioni immobiliari, di counseling, due diligence e del property management. E’ referente per la pagina Facebook di Il Valutatore Immobiliare.



Che cosa intende per Valutazione Immobiliare?
La Valutazione Immobiliare è l’insieme delle attività che hanno come finalità la stima del valore di un immobile, che può essere scambiato in base al valore di mercato e per certi fini secondo valori diversi da quello di mercato, ossia a prezzi che non riflettono le condizioni di mercato.

Chi è il Valutatore Immobiliare?
È un professionista che ha affrontato percorsi di formazione professionale, che ha ampliato e qualificato il suo profilo, che vuole qualificare la sua attività nel campo immobiliare qualsiasi sia il titolo professionale e che sa redigere e interpretare, secondo gli IVS, i rapporti di valutazione, che applica gli standard di valutazione e aderisce al Codice di condotta. In Italia non è stato ancora definito, ai fini legislativi, il profilo di valutatore immobiliare e manca un registro di riferimento e non esiste un percorso formativo specifico, in un momento in cui diventa importante acquisire una qualifica che riconosca professionalità ed esperienza. A operare sono soprattutto gli iscritti agli albi professionali che prevedono la valutazione immobiliare nel proprio ordinamento: geometri, avvocati, commercialisti, agenti immobiliari. I percorsi formativi per i valutatori sono abbastanza numerosi.
Il valutatore Immobiliare può acquisire la certificazione della propria competenza in base alla norma ISO 17024.

Che cos’è il Rapporto di Valutazione?
Il Rapporto di Valutazione o meglio conosciuto come Perizia, Consulenza Tecnica, Elaborato Peritale è uno strumento che permette, attraverso metodologie scientifiche, di ottenere risultati puntuali e precisi sul valore di un immobile, qualsiasi sia lo scopo della valutazione.
Il Rapporto di Valutazione può essere sottoposto a riesame, cosa che nella tradizionale perizia di stima non era possibile fare, poiché il valore di mercato veniva stimato con un’expertise, ossia in modo sintetico e soggettivo senza una dimostrazione diretta e senza la possibilità di verifica.

Come si promuove la cultura delle valutazioni in Italia?
Ai professionisti che vogliono qualificare la propria attività nel campo immobiliare, qualsiasi sia il suo titolo di studio: ingegnere, geometra, architetto, agronomo, perito agrario, perito edile sono aperti eventi per la divulgazione della cultura valutativa.
Eventi che affrontano svariate tematiche, per citarne solo alcune: dalla valutazione immobiliare come strumento di valorizzazione del territorio, alle modalità di accesso al credito agrario secondo gli standard internazionali di valutazione, alle linee guida dell’Associazione Bancaria Italiana per il credito immobiliare, al valore delle case tra fisco, credito e mercato, alle professioni tecniche nell’istituto della mediazione. Eventi in cui si promuove anche il dialogo e il confronto tra i professionisti e le categorie professionali, per i molteplici aspetti o criticità che l’argomento assume nei vari contesti. Ai professionisti sono attribuiti i crediti di formazione professionale perla formazione a prova dell’attività nel campo delle valutazioni.

E’ importante la condivisione tra i Professionisti che operano nel comparto immobiliare?
La Valutazione Immobiliare ha bisogno si professionisti lungimiranti, che nutrano l’esigenza di ampliare il proprio campo di azione.
La mia curiosità è scattata leggendo sul mio primo manuale di valutazioni immobiliari questo concetto: “ Non esiste un perito puramente estimatore, bensì un tecnico che affianca alla propria attività quella valutativa.”
E’ iniziato tutto così per semplice curiosità, con l’approfondito studio della metodologia, con la condivisione di esperienze, con lo scambio di idee ed informazione con altri miei colleghi valutatori perché c’è bisogno di operatività tra i professionisti, di scambio e di confronto, di approfondimento come già avviene nei Paesi Europei e fuori dall’Europa,perché questa presa di coscienza sia una vera e propria evoluzione culturale.