venerdì 25 ottobre 2013

Italia chiama Italia : Italiani investono in immobili all’estero, mercato in forte espansione

Ecco perché e come imparare a sfruttarlo al meglio
Per chi se ne occupa di professione il periodo non è dei migliori, perciò occorre essere più preparati, più informati, più determinati degli altri



Quanto vorreste scommettere e mettervi in gioco nel mercato immobiliare di oggi? Immaginiamo non molto. Eppure proprio a causa (o per merito) della crisi, molti italiani stanno valutando un'opzione che fino a qualche anno fa sembrava solo una scelta da "nababbi": quella di investire all'estero.
I benestanti decidono di acquistare immobili oltreoceano per investire i loro patrimoni che altrimenti in Italia finirebbero per trasformarsi in soldi da pagare allo stato. Ma anche chi di denaro non ne ha molto, chi ha solo qualche risparmio messo da parte, decide di andarsene da qui per provare a costruirsi una nuova vita, una vita migliore magari continua a leggere su Italia chiama Italia..

BAHIA AZUL - Playa Dorada a Puerto Plata - Repubblica Dominicana - prezzi a partire da euro 36.000........

BAHIA AZUL - Playa Dorada a Puerto Plata - Repubblica Dominicana 


In Playa Dorada a Puerto Plata, situato a 20 minuti dal aeroporto internazionale Gregorio Luperon e 5 minuti dalla città. Il resort dispone di un campo da golf progettato da Robert Trent Jones, e un centro commerciale a 3 minuti a piedi dal condominio Grand Paradise.





Il condominio ha la più grande spiaggia di Playa Dorada e un eccellente mix di giardini tropicali e sabbia. Dispone inoltre di una piscina, ristoranti, bar, area per bambini e una lavanderia ed altri servizi. Provenienti anche presto sarà operativo il casinò e una palestra
221 appartamenti da 33 mq a 126 mq, distribuiti in 20 edifici di 4 piani. Ogni unità dispone di una cucina, ripostiglio e balcone, che guarda o la bellissima spiaggia, sulla piscina o sui giardini sorprendenti.

Prezzi a partire da USD 50.000 (euro 36.200 al cambio odierno) e redditività netta annua garantita del 6%!!

Per maggiori informazioni e per programmare il viaggio per andarli a visitare scrivete a info@luxuryandtourism.com o contattate il 348.4513200.






Slovenia: contrasti su proposta per imposta immobili -ansamed.ansa.it

In Slovenia la direzione del partito dei pensionati Desus ha espresso la propria contrarietà all'imposta sugli immobili, confermando la posizione negativa alla proposta attuale espressa dal segretario Karl Erjavec qualche giorno fa. La direzione ha sollecitato i partner della coalizione a un' attuazione progressiva degli oneri previsti dall'imposta, che dovrebbero essere del 60% nel 2014, dell'80% nel 2015 e nel loro valore totale dal 2016. La direzione del partito ha ribadito che la proposta attuale, che prevede l'attuazione del 100% degli oneri d'imposta già dal 2014, è insostenibile. Nonostante questo il partito contesta le critiche di voler far cadere il governo: dalla direzione hanno confermato che pur non appoggiando la proposta attuale dell'imposta sugli immobili voteranno a favore della legge finanziaria 2014, che però, fa notare parte della pubblica opinione, comprende anche gli introiti previsti dalla stessa legge sugli immobili.

Imu italiani nel mondo, eletti all’estero si diano una mossa – italiachiamaitalia.it



E' il caso di esaminare - sperando che ciò possa essere utile, per opportuna conoscenza e per palese sentita partecipazione emotiva - le reazioni comportamentali dei soggetti politici in emigrazione alla luce dell'avvenuta approvazione della legge di stabilità e sua attuale discussione al Senato relativamente ai provvedimenti complessivi e dei suoi effetti per gli italiani residenti all'estero.
Non spetta a noi comuni mortali conoscerne tutti i dettagli ma facendo parte, per nostra fortuna, di un sistema che ci permette di dire la nostra, nessuno può negarci il diritto di pretendere che i soggetti politici delegati svolgano il loro ruolo con impegno, costanza e diligenza ottemperando ai loro doveri e salvaguardando i nostri interessi.
Nello specifico, la reazione al riguardo al suddetto provvedimento, allo stato attuale, esaminata sulla base delle informazioni riportate dai mass-media, sono quasi nulle. Sembra, paradossalmente, che la questione non interessi quasi nessuno, come se il provvedimento in esame non avesse alcuna importanza o che riguardasse non noi, ma solo gli italiani in Italia e gli extraterrestri.
A pensar male si potrebbe quasi essere dell'avviso che gli addetti ai lavori non ne abbiano, anche quelli da noi direttamente delegati, nemmeno preso visione e conoscenza. Ma, ad onor del vero, anche per voler evitare di essere preconcettualmente e forzatamente qualunquisti e disfattisti, l'on. Farina e il sen. Di Biagio, ma anche il Sen. Micheloni, nonché gli esponenti del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, si stanno adoperando attivamente, in questa importante e decisiva fase dibattimentale, per cercare di capovolgere a nostro favore il provvedimento in questione per quanto attiene il regime fiscale a cui assoggettare i nostri immobili in Italia, tendente ad eliminare la discriminazione in essere, pur nell'assenza più assoluta di un sostegno effettivo da parte degli altri loro colleghi parlamentari eletti all'estero.
Cosa fanno e cosa pensano al riguardo gli altri rappresentanti eletti all'estero, il cui eventuale impegno non può essere manifestato solo a piacimento o solo su argomenti di loro interesse o per loro fini? Cosa pensano e cosa fanno al riguardo relativamente a tutti provvedimenti della manovra in esame? Si stanno forse già attrezzando per combattere eventuali battaglie che sperano già essere perse in partenza per poi speculare su di esse? Cosa avranno da dire, sempre in questo contesto, i rappresentanti politici dei partiti politici nazionali presenti in emigrazione? Quali saranno le proposte, le iniziative fatte o pensate, dai responsabili delle varie sezioni di partiti a livello mondiale del PD nel corso della corrente campagna per le Primarie e cosa, ancora più interessante e significativa, diranno i candidati per i quali essi si stanno mobilitando?
Cosa hanno intrapreso e pensato di intraprendere i nostri eletti all'estero (l’On. Garavini che sostiene che l'Italia cresce - come non darle ragione? - solo investendo in cultura), l’On. Tacconi, e tutti gli altri onorevoli e senatori? Chi si prenderà a cuore in Parlamento ed avrà il coraggio di spendere una parola, un gesto o un'iniziativa tangibile nei confronti dell'emigrazione, che non sia solo il voto?
Puo' essere certamente valido e condivisibile il motto del PD per le Primarie, che recita:"Cambiare il PD per cambiare l'Italia". Sarebbe pero' assurdo pensare che questo cambiamento possa avvenire quando l'Italia sarà definitivamente sepolta sotto le sue macerie, del passato e del presente, affrancandoci da responsabilità personali come spesso avviene.

In Spagna il mattone vede ancora prezzi in discesa -casa24.ilsole24ore.com

L'obiettivo è fare affari a buon mercato. Tenendo d'occhio però la qualità degli immobili. È questa la motivazione che spinge oggi molti grandi investitori internazionali a prendere di nuovo in considerazione i Paesi europei che finora hanno dovuto far fronte ai più gravi risvolti della crisi immobiliare prima ed economica poi. Spagna in testa. Un trend che fa sperare in un avvio verso la fine del tunnel, anche se finora veri segnali di recupero rimarcabili non sono stati registrati sul fronte del mattone, almeno nel Paese della penisola iberica.

Il ritorno dei grandi nomi del real estate internazionale nel bacino del Mediterraneo segna però una netta demarcazione tra il quinquennio passato e le prospettive future. 
Secondo la società di consulenza Savills nel primo semestre 2013 gli investitori internazionali hanno dominato le operazioni per almeno il 60% dei volumi in Spagna, Italia e Irlanda contro il 40% di un anno prima. A fare gola oggi sono prezzi a sconto e rendimenti più alti che nei Paesi "core".
Secondo i dati di Cbre nel terzo trimestre 2013 in Europa il volume degli investimenti è cresciuto del 21% a 100 miliardi di euro nel settore "commercial" (il real estate al netto del residenziale) rispetto allo stesso periodo 2012, ma la crescita nell'Europa del sud (Spagna, Portogallo e Italia) è stata del 145%. Nella sola Spagna gli investimenti da giugno a settembre 2013 sono stati pari a 1,3 miliardi di euro, più che raddoppiati rispetto ai 531 milioni di euro di un anno prima. 
«Da qualche mese vediamo spiragli di miglioramento nel real estate – dice Patricio Palomar Murillo, director di Cbre Spagna –. Da noi sono attivi oggi gruppi come Axa real estate, Orion capital partners, Ubs, Goldman Sachs o il Reit Fibra-Uno , oltre a investitori privati come l'imprenditore messicano Carlos Slim». 

E sul fronte residenziale? Sono di pochi giorni fa i dati che decretano una crescita - modesta - dei valori in 20 città spagnole. È quanto ha dichiarato Solvia, il braccio immobiliare del Banco Sabadell. È la prima volta che i prezzi delle case salgono negli ultimi sei anni, ma si tratta di poche realtà. Altrove prezzi e compravendite continuano a scendere. 
La bad bank Sareb intanto starebbe preparando un portafoglio di 35 case di lusso tra Madrid, Barcellona, Costa del Sole Baleari, per un valore complessivo di 38 milioni di euro. Ma ad oggi ancora la Spagna ha oltre 1,5 milioni di case in vendita e i prezzi sono tornati ai livelli del 2000, segnando ancora perdite di quasi il 50% in media nel Paese dal 2008. Secondo l'Institudo nacional de estadística nel secondo quarter 2013 il calo è stato del 12% circa , sono meno pessimisti altri operatori come Scenari Immobiliari che registrano cali attorno al 5%. Con le dovute differenziazioni tra estremi come le aree migliori di Madrid e Barcellona e le zone interne meno conosciute.
Secondo alcuni operatori ci vorrà tempo fino al 2018 per vedere assorbire lo stock abitativo invenduto e solo allora si potrà sperare nella ripresa dei prezzi.

Il franchising perde 735 agenzie immobiliari affiliate -casa24.ilsole24ore.com


Agenzie immobiliari in difficoltà, sopravviveranno solo quelle capaci di rigenerarsi. Si è chiuso venerdì scorso a Genova il 13° congresso nazionale Fiaip, che ha rinnovato la presidenza di Paolo Righi nell'associazione nazionale dei professionisti della mediazione immobiliare, e il "mantra" tra gli addetti ai lavoro è stato uno solo: è arrivato il momento di riformare la professione.
Gli agenti immobiliari chiedono nuove regole per operare oggi sul mercato, inseguendo processi e relazioni molto più dinamici rispetto a quando nel 1989 è stata approvata la legge (numero 39) che tuttora disciplina la professione. Per capire quali sono i cambiamenti che hanno rivoluzionato le insegne e l'attività di mediazione negli ultimi anni basta guardare i numeri del franchising immobiliare, il tradizionale tessuto imprenditoriale in cui si sono sviluppate le agenzie nel nostro Paese: il recente report «Reti e Aggregazioni Immobiliari 2013» rivela che sono 735 i punti vendita perduti negli ultimi 12 mesi dal sistema affiliativo (pari al 15,94% delle agenzie in franchising, in tutto 4.610).
«I numeri espressi – afferma Gerardo Paterna, autore del report – confermano le difficoltà di tenuta del sistema, che vede uscire dal circuito anche quest'anno numerosi operatori. Il franchising manifesta, con poche eccezioni, incapacità di rinnovamento e di sviluppo. Manca il dialogo tra competitor e non si lavora concretamente ad alleanze per realizzare un sistema alternativo». Oggi il solo franchising rappresenta un fenomeno marginale rispetto alla filiera. Nel dettaglio la percentuale di agenzie affiliate a un'insegna, sul totale di quelle registrate a Infoimprese (in tutto 42.309), è pari all'11% circa. Le agenzie indipendenti, invece, sono 37.699 (in lievissima crescita dello 0,88% rispetto al 2012). A fare la differenza, poi, sono quelle che il report chiama "aggregazioni alternative" che insieme alle altre reti rappresentano il 13,38% del totale.
«Già dallo scorso anno – aggiunge Paterna – si è registrata la presenza di aggregazioni operative, nate dalla comunione di strumenti tecnologici e servizi tra gli agenti immobiliari». La stessa operazione chiusa tra Re/Max e La Casa Agency, senza entrare nel merito delle condizioni che l'hanno determinata, va nella direzione di aggregare ed espandere l'area di influenza, a beneficio di un maggior presidio territoriale e una condivisione più ampia di servizi e opportunità per gli agenti. Già dallo scorso anno, inoltre, si è registrata la presenza di aggregati operativi alternativi al franchising: per esempio Frimm ha rinunciato alle affiliazioni sposando un modello di distribuzione di servizi alle agenzie; oppure L'Immobiliare, che si propone come «l'alternativa» al franchising, basato sulla comunione di strumenti tecnologici e servizi complementari.
Gli stessi portali immobiliari stanno promuovendo aggregazioni trasversali basate sull'utilizzo di software comuni. Va in questa direzione, ad esempio, l'acquisizione da parte di Casa.it di ciò che resta di B&P editori e quindi di vari portali specializzati, tra i quali Attico.it e Prendicasa.it. Non è sfuggito il software e gestionale Mls Officecasa che conta 5mila utilizzatori. Si aprono così nuovi scenari, dove un aggregato simile rappresenta una buon laboratorio dove realizzare sinergie di competenza e prodotto, oltre a costituire un canale di vendita privilegiato per le agenzie immobiliari.
Infine anche le principali software house contano già su centinaia di operatori immobiliari che usano lo stesso strumento. E i social network professionali e il co-working, infine, stanno rivoluzionando il lavoro in rete e la condivisione di opportunità, riducendo costi economici e favorendo sinergie e selezione tra operatori compatibili tra loro. «La sfida per il franchisor si fa quindi ancora più ardua e l'esigenza di innovare il sistema aggregativo diventa imperativa», conclude Paterna.

giovedì 24 ottobre 2013

Il mercato immobiliare estero è in forte espansione: ecco perché e come imparare a sfruttarlo al meglio


Quanto vorreste scommettere e mettervi in gioco nel mercato immobiliare di oggi? Immagino non molto. Eppure proprio a causa (o per merito) della crisi, molti italiani stanno valutando un'opzione che fino a qualche anno fa sembrava solo una scelta da "nababbi": quella di investire all'estero.


I benestanti decidono di acquistare immobili oltreoceano per investire i loro patrimoni che altrimenti in Italia finirebbero per trasformarsi in soldi da pagare allo stato. Ma anche chi di denaro non ne ha molto, chi ha solo qualche risparmio messo da parte, decide di andarsene da qui per provare a costruirsi una nuova vita, una vita migliore magari proprio in un paradiso terrestre.




Certo, per chi se ne occupa di professione il periodo non è dei migliori, perciò occorre essere più preparati, più informati, più determinati degli altri. Il consiglio migliore solitamente è quello di rivolgersi a chi ne sa, a chi ha maturato esperienza sul campo, e anche questa volta non cambia. 



Un corso interessante è organizzato da Coach Immobiliare, il primo centro in Italia per la formazione di figure professionali esperte di immobili. Il corso, o percorso come piace a loro, è rivolto a tutti gli operatori del settore che intendono sviluppare un business nella compravendita di immobili su territorio mondiale. Le lezioni si terranno nella città di Perugia dal coach Gianluca Santacatterina, titolare dell'agenzia Luxury and Tourism specializzata in immobili di pregio all'estero.

Gianluca, che cura anche una rubrica di Real Estate per Golf People, toccherà diversi argomenti che serviranno all'agente immobiliare per rafforzare la sua trattativa con l'acquirente. Al termine del corso non avrete più dubbi sui costi, le leggi e la politica che governano nei Paesi che andrete a proporre al vostro cliente.


Tutte le informazioni su: http://www.coachimmobiliareitalia.com/coachimmobiliesteri.html 
g.santacatterina@coachimmobilaireitalia.com


Spagna: Bill Gates entra in gruppo costruzioni FCC -ansa-realestate.it

Il magnate americano Bill Gates ha acquistato il 6% del capitale del gruppo spagnolo Fomento de Costrucciones y Contratas (FCC) per 113,54 milioni di euro, diventando così il secondo azionista della compagnia, dopo Esther Koplowitz, che conserva il 53,9% del capitale attraverso la società B-1998. Fonti del gruppo informano in un comunicato che, dopo la vendita, FCC mantiene un portafogli di 242.031 azioni, pari allo 0,19% del capitale sociale, mentre il 39,9% restante è sul mercato.


 La notizia dell’investimento da parte di Bill Gates ha portato oggi a un aumento del valore azionario del 13% in apertura della Borsa di Madrid. Il vicepresidente e consigliere delegato di FCC, Juan Bejar, in dichiarazioni ai media ha assicurato che l’ingresso di Gates è “a lungo termine”, con “vocazione di permanenza” e conferma la solidità dell’impresa. Secondo Bejar, l’acquisto del pacchetto azionario di FCC potrebbe essere il primo di uno ‘sbarco’ del magnate statunitense in Spagna: “Quando ha scelto la Spagna, con FCC come primo punto di aggancio, è perché il Paese è per lui attraente in termini generali”, ha aggiunto. (ANSA)

Usa: sfida Ny-Chicago per il grattacielo più alto d'America -ansa-realestate.it


Semplice antenna o elemento architettonico? Attorno a questo dilemma si gioca la sfida tra New York e Chicago per stabilire chi ha il grattacielo piu' alto d'America. 

Dopo il tragico crollo delle Torri Gemelle, la Grande Mela ha cercato in tutti i modi di costruire nello stesso luogo l'edificio piu' alto della Nazione anche come segno di riscossa. E tra un po' si capira' se ci sono riusciti: l'ultima parola tocca al Council on Tall Buildings and Urban Habitat, una organizzazione indipendente non profit chiamata a dirimere la questione il mese prossimo. Secondo i costruttori della nuova torre che sorge a Ground Zero, la celebre One World Trade Center, l'edificio e' alto 1776 piedi, 541 mt, una cifra simbolica che coincide con l'anno dell'Indipendenza Americana, ma anche 325 piedi, circa 100 mt, piu' alta della torre di Chicago, la Sears Tower, oggi Willis Tower. 

Ma su questo dato c'e' un dibattito molto vivace: il problema e' che la nuova costruzione newyorchese ha in cima una sorta di punta a spirale lunga 408 piedi, 124 mt, che di fatto fa la differenza. Ora se si considera questa struttura una parte integrante del disegno architettonico, allora vale. Ma se la commissione la valuta come una semplice antenna, allora tutta la costruzione si 'abbassa' a 1368 piedi, 416 mt. E automaticamente diventerebbe il terzo grattacielo d'America, dietro non solo dalla Willis Tower, ma anche da un'altra torre sempre di Chicago, la Trump International Hotel and Tower, alta 1389 piedi, 423 mt. 

Tutto sta ora aspettare il responso di questa organizzazione formata da architetti e ingegneri di tutto il mondo. (ANSA)

Immobiliare Usa, maxi fusione da 11 miliardi di dollari -finanza.tiscali.it


Maxi operazione di fusione da 11 miliardi di dollari sull'immobiliare statunitense. American Realty Capital Properties ha siglato un accordo per acquistare Cole Real Estate Investments per circa 7 miliardi di dollari. Entrambe le società coinvolte sono trust di investimento e nel dettaglio Cole è una combinazione di diverse entità attive nel settore, una delle quali aveva già respinto a inizio anno una prima offerta presentata da American Realty.

Quest'ultima ha sottolineato che l'operazione (la cui chiusura è prevista per la prima metà dell'anno prossimo) ha un valore, inclusivo dell'assunzione del debito, di 11,2 miliardi di dollari, e ha precisato di aver ottenuto da Barclays una linea di credito da 2,75 miliardi per finanziarla. La nuova società avrà nel complesso un portafoglio complessivo di oltre 3.700 immobili con una superficie di 100 milioni di metri quadrati in 49 Stati e a Puerto Rico.

Secondo i termini dell'accordo, gli azionisti di Cole possono decidere se ricevere 1,0929 azioni di American Realty del valore di circa 14,59 dollari sulla base dei valori di chiusura di Borsa di ieri sera,  oppure 13,82 dollari in contanti per ogni azione posseduta. L'accordo di fusione prevede inoltre che due amministratori indipendenti di Cole entrino nel cda di American Realty che ha sua volto convenuto di aumentare il dividendo annuale di sei centesimi di dollari a 1 dollaro per azione.

"Siamo lieti di aver raggiunto questo accordo con American Realty, che riteniamo fornisca un valore convincente e un significativo potenziale di rialzo per gli azionisti di Cole in un momento, a nostro avviso, di consolidamento del settore", ha commentato Christopher H. Cole, fondatore e presidente non esecutivo di Cole Real Estate. A Wall Street il titolo American Realty sta perdendo l'1,99% a 13,09 dollari mentre Cole Real Estate sale dell'8% a 13,86 dollari.

Immobiliare, giù quotazioni settore non residenziale -ilvelino.it

Nei primi sei mesi del 2013 le quotazioni degli immobili del comparto non residenziale hanno registrato un ribasso generalizzato che ha interessato sia i prezzi sia i canoni di locazione. Lo rileva una indagine di Tecnocasa. Le difficoltà economiche che tante aziende hanno attraversato e stanno ancora attraversando hanno fatto sentire i loro effetti su capannoni, negozi ed uffici. Un importante colpo al settore è stato dato dall’introduzione dell’Imu che, su queste tipologie immobiliari, ha pesato in maniera considerevole scoraggiando sia imprenditori sia investitori. Nel settore non residenziale la maggioranza delle richieste si orienta verso la locazione, una scelta dettata soprattutto dal rischio imprenditoriale e dalla volontà di non immobilizzare capitali all’inizio dell’attività. Per quanto riguarda in particolare i negozi, si segnala un ribasso dei canoni di locazione del 4,7% per le tipologie posizionate in vie di passaggio e del 4,8% per quelle posizionate in vie non di passaggio. Sui prezzi il ribasso è stato rispettivamente del 4,2% e del 4,3%.

Nei primi mesi dell’anno hanno cessato circa 10 mila esercizi commerciali anche se prima dell’estate si è registrata una ripresa delle nuove aperture. Tutto questo ha avuto effetti anche sui locali ad uso commerciale. Chi cerca locali in affitto si orienta prevalentemente su tagli inferiori a 100 mq (il 75,8%). Il 15,7% è interessato a tagli superiori a 150 mq. A cercare in acquisto sono prevalentemente investitori. Le soluzioni più richieste sono inferiori a 100 mq (il 45,6% cerca tagli fino a 50 mq). Gli immobili commerciali garantiscono rendimenti annui lordi intorno al 7%, decisamente più elevati rispetto a quelli che si registrano sul comparto residenziale. L’introduzione dell’Imu, molto più gravosa dell’Ici sugli immobili commerciali, ha scoraggiato alcuni potenziali investitori e ha portato molti di essi a decidere di alienare l’immobile. Le “vie non di passaggio” negli ultimi anni hanno perso appeal e, sempre più spesso, sono utilizzate per svolgere attività di ufficio o di erogazione di servizi.

mercoledì 23 ottobre 2013

26 Ottobre 2013 - Golf Valcurone finale Louisiana a coppie - Blue Jacket Tour

26 Ottobre 2013 - Golf Valcurone finale Louisiana a coppie - Blue Jacket Tour



In occasione della Finale del Blue Jacket Tour, H4S società leader nella commercializzazione in Italia di immobili in Repubblica Dominicana e co-sponsor della giornata offrirà a tutti i gentili clienti un voucher che permetterà di soggiornare in Repubblica Dominicana a tariffe convenzionate con sconti fino al 40%.

Vi aspettiamo numerosi !!
per informazioni info@luxuryandtourism.com



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Germania: Bundesbank lancia allarme su rischio bolla immobiliare - finanzaonline,com


Finanzaonline.com - 22.10.13/09:15

La Bundesbank, la banca centrale tedesca, lancia un allarme sul mercato immobiliare in Germania.L'istituto ha rilevato come negli ultimi tre anni i prezzi degli appartamenti nelle grandi città del Paese siano aumentati progressivamente tanto che potrebbero essere sopravvalutati di ben il 20%. La Bundesbank teme che questo andamento si diffonda anche nelle città rurali, facendo scoppiare una vera e propria bolla immobiliare in Germania, motore dell'economia europea. L'allarme lanciato dalla banca tedesca ora rischia di alimentare le polemiche sulla politica monetaria (con tassi di interesse al minimo storico dello 0,5%) della Bce, facendo emergere la sua inadeguatezza per l'economia tedesca.
 
Nel rapporto di ottobre, diffuso ieri sera, la Bundesbank sottolinea come l'aumento dei prezzi delle abitazioni sia evidente soprattutto nelle sette maggiori città della Germania (Berlino, Amburgo, Monaco, Colonia, Francoforte, Stoccarda e Dusseldorf), ma si stia rapidamente diffondendo non solo nelle zone rurali del Paese ma anche in altri Paesi del mondo. Si pensi a Londra, ma anche a Hong Kong e Singapore oppure Oltreoceano, a New York e Washington. Un andamento in forte contrasto con il resto dell'Eurozona, dove i prezzi delle case sono scesi drasticamente a seguito della bolla immobiliare in Spagna. 

Ma come è successo? Il trend, secondo la Bundesbank, riflette la mancanza di opportunità per gli investitori alla ricerca di un rifugio sicuro e di rendimenti più alti rispetto alle attività tradizionali, come obbligazioni e azioni. Tutto avrebbe avuto inizio con l'afflusso di investimenti immobiliari causato dallo scoppiare della "bolla" negli Stati uniti e in diversi mercati europei. Una propensione che è stata poi sostenuta dalla politica della Bce. I bassi tassi di interesse, imposti per via della crisi economica globale, hanno reso i mutui più accessibili e indotto i risparmiatori a preferire investimenti alternativi. 

Tsunami banche centrali crea boom immobiliare -WallStreetItalia.com

                                                  NEW YORK (WSI) - Ormai a Londra i venditori di case ottengono quello che vogliono. Tutti quelli che sono ancora convinti che non ci sia da temere per il rincaro dei prezzi alimentato dalle misure di allentamento straordinario in tutto il mondo, dovrebbero guardare un momento lo stato dell'inflazione nel settore immobiliare nei maggiori mercati internazionali. 

Lo tsunami provocato dalle droghe immesse nel sistema dalle banche centrali mondiali sta causando la formazione di una bolla nel mercato del real estate in Cina, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. 

Il sito specializzato nel settore immobiliare Rightmove ha riportato un rialzo "insostenibile"del 10% mese su mese a Londra in ottobre. Ora il prezzo medio di domanda per una casa nella capitale inglese è salito a 544 mila 232 sterline, un nuovo record che supera di 28 mila sterline quello realizzato in luglio.

Intanto in Cina i prezzi delle case sono cresciuti +9,1% in settembre dopo il +8,3% di agosto. Si tratta del nono mese consecutivo di rialzi. Questo mentre a Shanghai i prezzi sono volati del +12% in una settimana.

Oltre ai banchieri centrali che hanno iniettato 150 milioni di dollari freschi di liquidità nel mercato ogni mese, il boom dell'attività immobiliare a Londra è in gran parte dovuto, dice Rightmove, all'arrivo degli investitori stranieri, che stanno cercando di trovare un rifugio sicuro per i propri soldi.

Ovviamente che sia un investimento sicuro è un punto di vista personale. Il rischio di un crash immobiliare provocato dalla caccia folle alle proprietà immobiliare mega lussuose è reale. Basta guardare il grafico a fianco, in cui vengono messe a confronto le operazioni effettuate negli appartamenti e case di alta gamma tra il 2012 e il 2013. 

Le operazioni di acquisto effettuate nella fascia immobiliare più cara sono quasi diventante la singola attività più frequente di tutta Londra.

Atene (s)vende: per onorare il patto con la Troika messi in vendita anche i ministeri -International Business Times.com


La Grecia, quella della crisi e dei creditori internazionali, conduce un 'gioco' alquanto pericoloso: preso atto della ferrea volontà di non accettare ulteriori riforme di 'lacrime e sangue' in nome dell'austerity voluta dalla Troika (e dal Fondo monetario internazionale in particolare), Atene aveva raggiunto un particolare 'accordo'.


L'idea di fondo è semplice: al posto di alcune manovre specifiche volte all'austerity verranno fatte 'privatizzazioni di massa' che genereranno i proventi necessari a far quadrare i conti. Nasceva così quel progetto che ha 'subito' portato alla vendita di alcuni illustri immobili detenuti dal governo greco all'estero: dall'edificio di otto piani a Bruxelles a quello di quattro a Belgrado, dall'appezzamento di 8.000 metri quadri a Nicosia fino alla villa vittoriana a Londra, zona Holland Park.
Nell'ambito delle privatizzazioni dei beni statali, la vendita degli asset immobiliari è la regina: il 75% dei proventi totali ipotizzati dovrà arrivare dalla loro vendita. Il processo ormai è iniziato da tempo ma non tutto sembra procedere secondo i piani. Le 'accuse' che piovono criticano Atene per una eccessiva 'lentezza' nel procedere con le dismissioni. Il governo Samaras ha raccolto fino ad ora circa 1,8 miliardi dalle privatizzazioni (quasi l'1% del Pil greco previsto per quest'anno): questo numero, decontestualizzato, potrebbe sembrare un risultato di tutto rispetto se non fosse che il 'target' imposto dalla Troika, legato al piano di salvataggio da 240 miliardi di euro, sia a quota €24 miliardi (circa l'8,3% dell'intero Pil del 2012) entro il 2020.

La recente vendita di 14 immobili pubblici, con la quale Atene ha racimolato circa 145,8 milioni di euro, viene così decisamente ridimensionata. Lo stridore è forte: sono stati venduti (o messi in vendita) immobili molto importanti come ministeri e la sede principale della polizia ad Atene.

Il quotidiano locale Kathimerini ha annunciato la vendita del ministero dell'Istruzione, della Sanità e di quello della Giustizia: tre dismissioni importanti, con i ministri che si trasformeranno in affittuari o dovranno cambiare uffici. Tutto questo sacrificio, di certo non indifferente, non è sufficiente: entro sei anni Atene dovrà raccogliere circa 13 volte quanto incassato fino ad ora, pena l'ira funesta della Troika ed il riaffacciarsi, con tutta probabilità, dei tagli e delle riforme che fanno l'occhiolino all'austerity.

martedì 22 ottobre 2013

Repubblica Dominicana - Missione Commerciale Novembre 2013




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MISSIONE IN REPUBBLICA DOMINICANA 

La Missione è organizzata dal Consorzio Italo Dominicano (CID) che nasce all'inizio del 2012con l'obiettivo di promuovere e portare il Made in Italy, di aziende dei piu' diversi settori merceologici, in Repubblica Dominicana (con possibili estensioni di attività anche in Paesi vicini del Centro America: Panama, Cuba, Porto Rico, ecc...).
La Missione prevede un'agenda personalizzata di incontri con operatori locali, selezionati sulla base degli obiettivi di business di ciascuna impresa italiana.
Il  servizio si basa sugli ottimi contatti, sia a livello pubblico che privato, con operatori di vari settori che possono essere interpellati per organizzare incontri mirati in modo da individuare collaborazioni di vario tipo (n.b.: secondo un profilo di idee e necessità indicate dal cliente), o secondo la neccesità e richieste provenienti direttamente dal  settore privato in Repubblica Dominicana.
Normalmente cerchiamo di inserire aziende che non siano in particolare conflitto di interesse o concorrenza, cercando al massimo la complementarietà e la sinergia tra quelle che desiderano provare ad inserirsi nel mercato dominicano, o con imprese che ci vengono richieste in modo specifico.
Sul nostro sito: www.consorcioitalodominicano.com è possibile vedere le attività commerciali svolte negli ultimi mesi.
Per accedere al CID bisogna iscriversi pagando la quota annuale di 350 euro, che permette di essere presenti nel sito, avendo accesso diretto alle eventuali richieste che ci pervengono dagli operatori pubblici e privati della Repubblica Dominicana (n.b.: parallelamente il Consorzio svolge una attività di promozione da Santo Domingo per coinvolgere contatti dominicani che potrebbero essere interessati ai clienti italiani iscritti).
Ogni missione in Repubblica Dominicana, (della durata di una settimana) serve per fare incontrare l’Azienda italiana con chi ha fatto la richiesta precisa in Repubblica Dominicana o in base alle richieste dell’impresa italiana si costruisce un’agenda personalizzata di incontri con il supporto necessario per assistere i clienti durante la loro permanenza nel Paese.
Le Aziende possono accedere con un costo partecipazione alla Missione in base al supporto dato nella Repubblica Dominicana.
Appena l’impresa aderisce all’iniziativa e firma il contratto di partecipazione, comincia a lavorare a contatto diretto con il Consorzio per gli incontri in Repubblica Dominicana. Viene parallelamente stipulato un contratto di intermediazione (procacciatore d'affari) che remunera con una commissione da stabilire tra le parti i contratti andati a buon fine.
Il Consorzio fornisce nominativi per i voli e le sistemazioni alberghiere, con chi collabora e procede a fare le prenotazioni.
Per maggiori informazioni o per fissare un incontro di approfondimento è possibile contattarci sul nostro sito www.consorcioitalodominicano.com oppure ai seguenti recapiti:

Indirizzo: VIA FERRERO 10 – 10098 CASCINE VICA, RIVOLI (TORINO)
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Il mercato degli immobili di pregio -Infobuild.it


Gli immobili di prestigio continuano ad essere un segmento di mercato che registra diminuzioni molto contenute.
Nonostante sugli immobili di prestigio (si parla di abitazioni del valore superiore al milione di euro) l’offerta sia limitata, si registra comunque negli ultimi tempi una maggiore possibilità di scelta per il potenziale acquirente che temporeggia fin quando non trova l’immobile più adatto alle proprie esigenze. Questo ha determinato un allungamento delle tempistiche di vendita dal momento che c’è una maggiore ponderazione della scelta d’acquisto.
Chi cerca soluzioni di prestigio si orienta su tagli superiori a 150 mq, con una buona luminosità, dotati di posto auto o box. Inoltre è richiesta la presenza di un balcone o del terrazzo, preferibilmente con affacci su piazze importanti o con vista panoramica. Anche il fatto che l’abitazione sia inserita in contesti immobiliari d’epoca è un elemento importante soprattutto se ci sono rifiniture architettoniche di prestigio. Lo stato di conservazione dell’immobile è poco importante perché quasi sempre l’acquirente preferisce personalizzarlo. Si apprezza anche la presenza di soffitti a volte, cassettoni e affreschi.
MILANO
In zona Brera le abitazioni più costose sono in via Borgonuovo (12 mila € al mq per una soluzione signorile in buono stato), piazza del Carmine e Monte di Pietà (10-11 mila € al mq), Fiori Chiari e Fiori Scuri (8-10 mila € al mq). Immobili signorili anche nell’area che si sviluppa a ridosso dell’Arco della Pace -P.zza Sempione da cui a raggiera partono alcune delle vie che ospitano diversi edifici storici dei primi anni del ‘900 con quotazioni comprese tra 6000 ed 8000 € al mq. La richiesta si concentra su tipologie signorili, ad esempio in via Bertani, via Guerrazzi e via A. Sangiorgio, dotate di terrazzo, servizio di portineria, finiture di pregio, con ampiezze non inferiori a 160 mq e prezzi a partire da un milione di €. La vicinanza del Parco Sempione e dell’Arco della Pace sono elementi che incidono positivamente sul gradimento da parte degli acquirenti. Apprezzati anche gli immobili situati in via Ausonio, via San Calocero, via San Vincenzo e via Ariberto, non lontano da piazza S. Ambrogio. Si tratta di un’area prestigiosa, comoda per raggiungere il centro città e dove i prezzi medi si mantengono tra 4500 e 5000 € al mq.
Firenze
Molto apprezzata l’area che si sviluppa nei pressi della Questura, che ha in via Zara e via delle Mantellate le strade più signorili e costose: l’edilizia risale all’800 e prevede quotazioni medie di 4000-6000 € al mq, queste ultime nel caso di attici o appartamenti con spazi esterni abitabili. Stesse quotazioni anche nelle zone di via Venezia, via Cherubini e via Lamarmora, dove è possibile acquistare soluzioni ben ristrutturate e con finiture di pregio. Piacciono anche le vie storiche, come via Cavour (che collega piazza Duomo a piazza San Marco) evia San Gallo, dove è possibile acquistare soluzioni del ‘600-‘800 a prezzi compresi tra 3500 e 5000 € al mq, se dotati di vista panoramica sui monumenti. I top prices si incontrano in piazza Duomo, dove gli appartamenti di tipo signorile e dotati di vista panoramica possono raggiungere 10-12 mila € al mq. In quest’ultima zona sono stati effettuati lavori di frazionamento di grandi appartamenti in bilocali e trilocali di 50-60 mq da destinare soprattutto ai turisti (i valori sono nell’ordine di 5000 € al mq). Intorno a piazza Santa Croce  un appartamento in buone condizioni costa 4000-5000 € al mq, mentre un’abitazione prestigiosa con soffitti alti e affaccio sui monumenti si valuta anche 7000-8000 € al mq. Prezzi intorno a 10 mila € al mq anche per gli appartamenti situati ai piani alti di Borgo degli Albizi, dove la quotazione media si attesta intorno a 7000 € al mq. Palazzi storici sono presenti anche in Borgo Pinti ma, poiché è una strada più buia, i prezzi sono inferiori (6500 € al mq).
ROMA
Nelle aree più centrali sono sempre molto apprezzate le tipologie signorili realizzate tra il XVII ed il XX secolo che si trovano nell’area di piazza di Spagna, le cui quotazioni oscillano tra 9000 e 15000 € al mq. Palazzi storici si trovano anche nella zona di piazza Barberini e di Fontana di Trevi, dove l’usato si vende mediamente a 6000-7000 € al mq, mentre per tipologie ristrutturate i valori salgono di circa 1000 € al mq. Sempre molto richiesta anche l’area di piazza Navona, con quotazioni che si attestano su 7000 € al mq per l’usato e su 8000-9000 € al mq per il ristrutturato. Valori leggermente più alti si registrano in Campo dei Fiori, dove un appartamento inserito in un palazzo con ascensore e situato ad un piano alto e luminoso può costare tra 9 e 10 mila € al mq. Esclusive e signorili via Giulia, via Monserrato e piazza Ricci, caratterizzate da palazzi storici con affreschi e portinerie, con valori che si attestano su 10 mila € al mq. In zona Pantheon si trovano soluzioni storiche realizzate tra il XV ed il XIX secolo, spesso valorizzate da affreschi e travi a vista: l’usato si scambia a 8000-9000 € al mq, mentre per il ristrutturato la spesa sale di 500-1000 € al mq. Quotazioni più basse in piazza del Popolo, lato via del Corso, mentre nella parte più prossima a via Flaminia i prezzi scendono ulteriormente. Un appartamento in via di Ripetta, posizionato al piano intermedio e dotato di ascensore costa circa 7000 € al mq, se in buono stato di manutenzione. Mercato particolare quello di via del Corso, dove le abitazioni posizionate ai piani bassi risentono negativamente del costante passaggio pedonale: un appartamento ad un piano medio si acquista a valori compresi tra 8000 e 9000 € al mq. Immobili esclusivi e prestigiosi ci sono in via del Babuino ed in via Margutta, grazie anche alla presenza dei marchi più importanti della moda internazionale, con prezzi che per l’usato si attestano tra 9 e 10 mila € al mq.
Piace molto la zona Monti, area prestigiosa della città, dove tra via Cavour e via Nazionale si acquistano abitazioni del ‘600-‘700 a prezzi medi di 6000 € al mq, con punte di 10 mila € al mq; valori similari si incontrano tra salita del Grillo (dove ci sono immobili papali), via Madonna dei Monti, via dei Serpenti e via Sant’Agata dei Goti, da cui si può godere della vista sui Fori Imperiali. Nei pressi del Viminale, invece, i valori sono contenuti e si attestano a 5500-6000 € al mq, mentre su piazza del Viminale si raggiungono 8000-8500 € al mq.
Il parco di Colle Oppio rende appetibili le soluzioni ivi presenti, realizzate tra il ‘700 e il ‘900: la media si attesta a 7000 € al mq (via Marco Aurelio, via Celimontana, via Capo d’Africa), ma si raggiungono 9000 € al mq per le tipologie ristrutturate su via dei Bonghi fino a toccare top prices di 12-13 mila € al mq se si gode della vista sul Colosseo.
Prestigiose le aree di piazzale Flaminio e piazza del Popolo, dove ci sono appartamenti signorili dalle ampie metrature (200-250 mq) situati in palazzine degli anni ’20 spesso dotate di portineria e rifiniture di pregio. L’offerta sul mercato di queste soluzioni è bassa ed i prezzi oscillano tra 1 e 1,5 milioni di €. Le zone di Villa Riccio e di Piccola Londra si trovano nel quartiere Flaminio: si tratta di aree ben definite che si contraddistinguono dall’edilizia circostante grazie alla presenza di palazzine degli anni ’20 e ’30 caratterizzate da giardini interni e servizi di portineria. Qui per l’acquisto di un appartamento in buone condizioni non si spendono meno di 5000 € al mq.
Nella zona di Trieste – Villa Ada la parte più signorile è compresa tra le vie Adige, Sebino, Foiano e Benaco, dove sono presenti immobili prestigiosi, realizzati a cavallo degli anni ‘60 che si valutano circa 6000 € al mq; le soluzioni di inizio ‘900, alcune anche in stile Liberty, hanno prezzi che variano notevolmente l’uno con l’altro. La zona popolare si estende tra via Panaro e via Annone ed è composta da grandi palazzi di 5-6 piani degli anni ’40-’50 (alcuni anche di epoca fascista), dove un appartamento si valuta 4000 € al mq. In piazza Verbano e via Chiana c’è un’area di tipo medio-signorile, composta da vecchi stabili popolari dei primi del ‘900 che, se tenuti in buone condizioni e dotati di giardino condominiale, costano 5400-5500 € al mq; le soluzioni inserite in contesti di minor qualità vedono le quotazioni scendere a 4800-5000 € al mq.
Non lontano da Villa Pamphili e Villa Sciarra le  zone più esclusive sono via Poerio e la parte alta di via Carini (viale della Mura Gianicolensi, via Ugo Bassi, via Fratelli Bandiera) dove ci sono villini degli anni ’20-’30 i cui prezzi sono di 6000 € al mq ma possono toccare top price di 7500 € al mq. Avvicinandosi a Trastevere ci sono via Traversari, via Ponziano e via Marino che si caratterizzano per la presenza di palazzine dei primi anni del 1900 che si alternano con soluzioni degli anni ’60 in cortina. Qui le quotazioni scendono e per un’abitazione in buono stato si spendono intorno a 5000-6000 € al mq. In questa zona si registra un’abbondante offerta immobiliare, incrementata anche da quella presente sul territorio di Trastevere e di conseguenza i prezzi sono diminuiti.
NAPOLI
Posillipo tra le aree più richieste c’è  la parte bassa di via Posillipo, caratterizzata da palazzi d’epoca costruiti tra la fine dell’800 ed i primi anni del ‘900. Si tratta di una zona panoramica, ben collegata con le altre aree della città e dotata di numerosi lidi balneari. Qui un appartamento da ristrutturare costa tra 7000 e 7500 € al mq. Mercato particolare quello di Marechiaro, zona apprezzata soprattutto da persone in cerca di privacy e tranquillità. Marechiaro è un borgo molto verde che si sviluppa fino al mare ed è composto da abitazioni storiche, ville d’epoca, parchi e palazzine degli anni ‘’60 e ’70. I prezzi sono leggermente inferiori a quelli registrati in via Posillipo.
Mergellina l’area più signorile del quartiere è quella che si sviluppa intorno a viale Gramsci, via Caracciolo, Riviera di Chiaia, via Crispi, piazza Amedeo, via del Parco Margherita ed una parte di corso Vittorio Emanuele. Qui si trovano stabili d’epoca dotati di portineria e situati in ottimi contesti nei pressi del mare, con quotazioni comprese tra 6000 ed 8000 € al mq.
TORINO
In zona Crocetta le tipologie più signorili del quartiere si concentrano nel tratto compreso tra via De Gasperi e via Galileo Ferraris dove ci sono abitazioni dei primi anni del 1900 ed altre degli anni ’60-’70 che si scambiano a prezzi medi di 4000 € al mq (buono stato).  Ad acquistare sono prevalentemente famiglie che hanno sempre vissuto in zona e che desiderano migliorare la qualità abitativa. Quotazioni simili per le ville in stile liberty situate nell’isola pedonale caratterizzata dalla totale assenza di traffico e posizionata di fronte al Politecnico (è compresa tra corso Vinzaglio, corso Einaudi, corso Stati Uniti e corso Duca degli Abruzzi).
Un’altra zona interessante è quella del Borgo Valentino che si sviluppa presso il Parco del Valentino (via Marenco, via Tiepolo, via Chiabrera) e che si caratterizza per la presenza di palazzine signorili della fine del 1800, dotate di giardino privato, box auto. Non si realizzano molte compravendite ma i prezzi medi per le soluzioni ristrutturate sono di 4000 € al mq.
Nell’area di Cit Turin ci sono prevalentemente appartamenti in  stabili signorili d’epoca liberty. Costruiti tra la fine del 1800 e gli  inizi del 1900 hanno metrature che possono andare da 70 a 300 mq e che, dotate di caratteristiche prestigiose come affreschi ecc., possono toccare anche punte di 4000 € al mq.
BOLOGNA
Le quotazioni più alte si registrano nella parte a ridosso di piazza Maggiore, in via Castiglionevia D’Azeglio, via Clavature, via Farini, area di origine medioevale dove per l’acquisto di soluzioni storiche (case tipiche Vecchia Bologna) poste ai piani alti in palazzi con ascensore, dotati di terrazzi e posti auto si possono toccare anche i 5000 € al mq
Le abitazioni posizionate in via Murri Alta, via Castiglione Alta e via San Mamolo sono sempre quelle più richieste perché più tranquille, meno rumorose e poco trafficate, soprattutto nelle traverse interne.  Gli acquirenti della zona cercano il doppio bagno,  l’appartamento in buono stato che non necessiti di interventi di riqualificazione.
L’offerta immobiliare di queste zone spazia dalle soluzioni in stile liberty (concentrate soprattutto in San Mamolo dove si toccano valori massimi di 3750 € al mq) a quelle costruite tra gli anni ’30 e gli anni ’60 in Castiglione Alta (che raggiungono anche questi valori di 3750 € al mq).
In zona Saragozza ci sono ville indipendenti si trovano in via di Casaglia e via Perti . Costruite tra gli anni ’20 e gli anni ’30 hanno quotazioni che partono dal milione di €.
In zona Mazzini le soluzioni più signorili sono quelle che sorgono in via Laura Bassi, via Albertazzi, piazza Trento e Trieste: parliamo di palazzine degli anni ’20-’30, di villettine indipendenti e semindipendenti di cui c’è poca offerta sul mercato. Una soluzione da ristrutturare può costare da 2500 a 3000 € al mq, una in buono stato da 3000 a 4500 € al mq.
VERONA
In zona Veronetta buona parte degli immobili è di tipo signorile o comunque d’epoca, costruita tra il XVIII e il XIX secolo, dotata di soffitti alti e a volte impreziositi da affreschi, scambiati tra 2500 e 2700 € al mq (fino a punte di 3200 € al mq per abitazioni già ristrutturate ed in posizioni di prestigio). In piazza delle Erbe, piazza Bra, piazza dei Signori (e vie limitrofe) è possibile acquistare soluzioni d’epoca, realizzate tra il XVIII e il XIX secolo, a 7000-8000 € al mq per tipologie completamente ristrutturate in un palazzo restaurato. Cittadella si sviluppa nei pressi del Centro storico ed è caratterizzata da edifici eretti tra il XVII secolo e gli anni ’70: per un appartamento da ristrutturare si spendono 2000-2200 € al mq (fino a 2500 € al mq per soluzioni particolari), le cifre salgono a 5000 € al mq nelle zone vicino a piazza Bra.

Ecco quanto vale il patrimonio immobiliare pubblico -Formiche.net


Ma da cosa è composto il patrimonio immobiliare pubblico? E quanto vale? E da chi è detenuto?
Ecco numeri, dettagli e informazioni tratti da un paper in fieri di Astrid, il centro studi fondato da Franco Bassanini e Giuliano Amato, mentre il governo fra ruolo della Cdp e quello prossimo di Invimit sgr è al lavoro per allineare parte degli immobili di proprietà della pubblica amministrazione.

Categorie e sottocategorie
Il patrimonio immobiliare pubblico è composto da due grandi categorie, i terreni e i fabbricati, e da una serie estesa di sotto tipologie: alloggi, immobili ad uso ufficio, caserme, magazzini, arsenali, tribunali, ospedali, scuole, teatri, impianti sportivi, ex-colonie, complessi turistico-ricettivi, alberghi, centri per l’allevamento, tenute agricole, aree edificabili, terreni agricoli, terreni boschivi ed altro ancora.
I terreni
I terreni pubblici coprono una superficie pari al 17 per cento dell’intero territorio nazionale. Essi sono per oltre l’80 per cento in mano alle Regioni ed agli Enti locali. Anche i fabbricati sono sparsi in tutto il territorio nazionale e anch’essi sono per quattro quinti di proprietà di Regioni ed Enti locali.
Edilizia residenziale
A questi si aggiunge il patrimonio dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), che consta di circa 800 mila appartamenti, che sono gestiti da un centinaio di enti pubblici economici territoriali.
Quanto vale il patrimonio immobiliare pubblico
Il valore del patrimonio immobiliare delle amministrazioni pubbliche ammonta ad una cifra che oscilla tra i 240 ed il 320 miliardi di euro. Il 27% è considerato “vendibile” ovvero non utilizzato direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche (secondo il ministero dell’Economia).
I proprietari
La quota più consistente è detenuta dai Comuni (120-167 miliardi), seguono le Province (24-33 miliardi) e le Regioni (5-7 miliardi).
La restante parte è posseduta in larga parte da Enti previdenziali, Enti del servizio sanitario locale, Università, Camere di Commercio, Unioni di Comuni e Comunità montane. Va inoltre sottolineato, che non tutte le amministrazioni hanno risposto all’indagine del Mef, e di conseguenza la dimensione effettiva del patrimonio immobiliare degli Enti Locali deve ritenersi ancora più rilevante.