mercoledì 23 ottobre 2013

Atene (s)vende: per onorare il patto con la Troika messi in vendita anche i ministeri -International Business Times.com


La Grecia, quella della crisi e dei creditori internazionali, conduce un 'gioco' alquanto pericoloso: preso atto della ferrea volontà di non accettare ulteriori riforme di 'lacrime e sangue' in nome dell'austerity voluta dalla Troika (e dal Fondo monetario internazionale in particolare), Atene aveva raggiunto un particolare 'accordo'.


L'idea di fondo è semplice: al posto di alcune manovre specifiche volte all'austerity verranno fatte 'privatizzazioni di massa' che genereranno i proventi necessari a far quadrare i conti. Nasceva così quel progetto che ha 'subito' portato alla vendita di alcuni illustri immobili detenuti dal governo greco all'estero: dall'edificio di otto piani a Bruxelles a quello di quattro a Belgrado, dall'appezzamento di 8.000 metri quadri a Nicosia fino alla villa vittoriana a Londra, zona Holland Park.
Nell'ambito delle privatizzazioni dei beni statali, la vendita degli asset immobiliari è la regina: il 75% dei proventi totali ipotizzati dovrà arrivare dalla loro vendita. Il processo ormai è iniziato da tempo ma non tutto sembra procedere secondo i piani. Le 'accuse' che piovono criticano Atene per una eccessiva 'lentezza' nel procedere con le dismissioni. Il governo Samaras ha raccolto fino ad ora circa 1,8 miliardi dalle privatizzazioni (quasi l'1% del Pil greco previsto per quest'anno): questo numero, decontestualizzato, potrebbe sembrare un risultato di tutto rispetto se non fosse che il 'target' imposto dalla Troika, legato al piano di salvataggio da 240 miliardi di euro, sia a quota €24 miliardi (circa l'8,3% dell'intero Pil del 2012) entro il 2020.

La recente vendita di 14 immobili pubblici, con la quale Atene ha racimolato circa 145,8 milioni di euro, viene così decisamente ridimensionata. Lo stridore è forte: sono stati venduti (o messi in vendita) immobili molto importanti come ministeri e la sede principale della polizia ad Atene.

Il quotidiano locale Kathimerini ha annunciato la vendita del ministero dell'Istruzione, della Sanità e di quello della Giustizia: tre dismissioni importanti, con i ministri che si trasformeranno in affittuari o dovranno cambiare uffici. Tutto questo sacrificio, di certo non indifferente, non è sufficiente: entro sei anni Atene dovrà raccogliere circa 13 volte quanto incassato fino ad ora, pena l'ira funesta della Troika ed il riaffacciarsi, con tutta probabilità, dei tagli e delle riforme che fanno l'occhiolino all'austerity.

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