mercoledì 30 aprile 2014

Si può accedere al conto corrente condominiale. Il Garante detta le regole della trasparenza -ilghirlandaio.com

Si potrà accedere al conto corrente condominiale. Il Garante della privacy ha dettato le regole di trasparenza a seguito della nuova disciplina introdotta dalla legge n.220 del 2012 che ha modificato le regole sui condomini. Il Garante ha in sostanza fatto un'azione di trasparenza rispondendo ad alcuni quesiti posti dalla Confedilizia e da alcuni cittadini. Il primo chiarimento è che il condomino non deve fornire prove documentali delle informazioni rese all'amministratore per la tenuta del registro di anagrafe condominiale. In questi giorni stanno arrivando nelle case i moduli con la richiesta di alcuni dati relativi all'appartamento. Il Garante spiega che questi dati non devono essere accompagnato da alcuna documentazione. Il condomino può invece chiedere all'amministratore copia integrale, senza oscuramenti, degli atti e dei documenti bancari del conto corrente condominiale. L'Autorità ha ribadito innanzitutto che, in base alla disciplina privacy, l'amministratore può trattare solo informazioni pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità da perseguire.
Può dunque acquisire le informazioni che consentono di identificare e contattare i singoli partecipanti al condominio - siano essi proprietari, usufruttuari, conduttori o comodatari - chiedendo le generalità comprensive di codice fiscale, residenza o domicilio. Inoltre può chiedere i dati catastali: la sezione urbana, il foglio, la particella, il subalterno e il comune. Non può invece chiedere, perchè risulterebbe eccedente, copia della documentazione: come, ad esempio, l'atto di compravendita in cui sono riportati i dati. Altre novitá vengono dal decreto Destinazione Italia. Per quanto riguarda poi le informazioni relative alle condizioni di sicurezza con l'entrata in vigore di questo decreto, i condomini non dovranno più fornire alcuna informazione sulla propria unità immobiliare, perchè i dati da raccogliere riguardano solo le parti comuni dell'edificio. L'Autorità ha fornito ulteriori chiarimenti in merito al cosiddetto conto condominiale.
Ha stabilito un principio di massima trasparenza. Ha disposto che debba essere aperto e utilizzato dall'amministratore. Inoltre ciascun condomino ha diritto di accedere alla relativa documentazione. In particolare, a seguito della riforma, il Garante ha chiarito che nonostante il conto sia intestato al condominio i singoli condomini sono ora titolari di una posizione giuridica che consente loro di verificare la destinazione dei propri esborsi e l'operato dell'amministratore mediante l'accesso in forma integrale, per il tramite dell'amministratore, ai relativi estratti conto bancari o postali. Tale principio, già sancito in linea generale dal Garante nelle Linee guida in ambito bancario (doc web 1457247), riconosce infatti il diritto di ottenere «copia di atti o documenti bancari» senza alcuna limitazione, neanche nelle forme di un parziale oscuramento, anche se contengono dati personali di terzi.

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L'emiro del Qatar investe ancora nel mattone europeo: nel mirino Francia e Spagna -casa24.ilsole24ore.com

Passaggi di pacchetti azionari e acquisti di quote di capitale da parte di nuovi azionisti hanno interessato la struttura azionaria del Reit francese Société Foncière Lyonnaise (SFL) e della sua controllante la spagnola Colonial. Con una mossa a sorpresa il fondo sovrano del Qatar, Qatar Investment Authority (QIA), ha fatto il suo ingresso nella compagina azionaria del gruppo francese e ha quasi raddoppiato la quota detenuta nella società spagnola elevandola all'8,78% dal 3,78%.
Il fondo sovrano del Qatar diventa, in entrambi i gruppi immobiliari, il terzo azionista per quota di capitale detenuta. Ma andiamo con ordine e iniziamo dalla Spagna. Il gruppo Colonial sotto il peso di un elevato debito finanziario ha fatto ricorso e ha chiuso con successo in questi giorni una massiccia operazione di ricapitalizzazione per un ammontare di 1,266 miliardi oltre alla sottoscrizione dell'accordo per un prestito sindacato di 1,04 miliardi, risorse che saranno indirizzate al rifinanziamento del debito esistente pari a 2,1 miliardi.
In particolare, il pacchetto acquisito dal fondo sovrano del Qatar proviene per gran parte dalla quota dei titoli venduti da Goldman Sachs che ha ceduto il 5% del gruppo immobiliare spagnolo. La casa di investimento americana aveva rilevato nel 2010 il 15% del capitale in un'operazione di salvataggio condotta insieme a altre tre istituzioni finanziarie quando la società era controllata da Luis Portillo. L'investimento totale in Colonial da parte del fondo del Qatar dovrebbe ammontare a 25 milioni di cui 19 milioni relativi alla quota rilevata recentemente sulla base degli attuali prezzi di borsa. Il Qatar, attraverso diversi fondi, ha investito in diversi asset spagnoli, oltre al pacchetto in Iberdrola, in particolare a Barcellona ha acquisito l'Hotel Vela per 200 milioni, e l'Hotel Renaissence per 78 milioni, mentre la Qatar Airways è il principale sponsor del FC Barcelona. Tornando a Colonial l'aumento di capitale e i finanziamenti permetteranno al gruppo spagnolo di continuare a possedere il 58% del patrimonio immobiliare della francese Societé Foncière Lyonnaise con i suoi immobili nelle migliori zone di Parigi.
L'investimento dell'emiro in Societé Foncière Lyonnaise è avvenuto tramite il fondo The Qatari investment fund Dubai International Capital (DIC), fondato nel 2004, che, fuori mercato, ha rilevato una quota pari all'8,55% (corrispondente all'8,64% dei diritti di voto) per un controvalore di 150 milioni in seguito alla cessione da parte CA CIB (Crédit Agricole) che era entrata nel capitale dell'immobiliare francese dopo la conversione dei debiti in azioni all'inizio del 2009. Il Crédit non ha rinunciato all'investimento nella Siiq e le operazioni sul capitale di SFL non sono finite. Predica, la controllata attiva nel business delle assicurazioni sulla vita di Crédit Agricole, ha acquisito la quota del 7,4% nel capitale dell'immobiliare francese detenuta dal 2009 da Royal Bank of Scotland, banca creditrice di SFL. L'operazione permette di aumentare la partecipazione di Predica dal 5,09% al 12,34%, diventando il secondo maggiore azionista del gruppo SFL dietro Colonial, azionista di controllo con il 53,1 per cento. 
Societé Foncière Lyonnaise ha chiuso il primo trimestre 2014 con ricavi da locazione in leggero aumento a perimetro costante (+2,6%) attribuibile principalmente alle acquisizioni effettuate nel corso dell'esercizio 2013. In dettaglio, i ricavi consolidati sono diminuiti leggermente passando a 36,5 milioni da 37,3 milioni e, in particolare, la vendita di Mandarin Oriental nel febbraio 2013 ha generato una riduzione dei ricavi da affitto di 1,2 milioni nel trimestre. Nel trimestre SFL ha commercializzato circa 10.000 mq e i canoni di affitto medi degli uffici in questo periodo hanno evidenziato in un range compreso tra 586 e 675 euro/mq. Il tasso di occupazione degli edifici in funzione è rimasto stabile all'82,2% (82% al 31 dicembre 2013). L'indebitamento finanziario netto consolidato al 31 marzo è rimasto pressoché invariato a 1,463 miliardi (1,457 miliardi a fine 2013) e il gruppo immobiliare possiede 695 milioni di linee di credito non ancora utilizzate. Il Loan to value è pari al 33% considerato il valore di mercato degli immobili a fine marzo 2014 che considera anche la partecipazione in SIIC de Paris. Nel periodo sono proseguiti i progetti di sviluppo e, in particolare, comprendono la costruzione dell'immobile Cloud, che sarà consegnato nella seconda metà del 2015 e dell'immobile situato al numero 90 di Champs- Elysées, già affittato che sarà consegnato nella primavera del 2015.

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martedì 29 aprile 2014

Proprestige, società immobiliare di calciatori Toni, Montolivo e co, è fallita -blitzquotidiano.it

La “Proprestige srl” è fallita: la società immobiliare che ha come soci calciatori come Luca Toni, Riccardo Montolivo, Cristian Zaccardo, Bosko Jankovic, Sebastian Frey e Igor Budan deve portare i libri in tribunale. La sua parabola è durata tre anni, dall’ottobre del 2010 all’ottobre del 2013. Tra i soci della Proprestige anche Maurizio Saia, candidato sindaco di Padova.
Scrive Roberta Polese sul Corriere del Veneto:
“La Proprestige avrebbe dovuto acquisire e costruire alberghi e strutture ricettive per riammodernarle e poi rivenderle o gestirle. Le cose non sono andate bene, la squadra di vip che fa parte della compagine sociale ha perso un bel po’ di quattrini. Non si sa quanti perchè al registro imprese, almeno quello on line, non appare alcun bilancio depositato. Saia ammette: «Ci ho perso un bel po’, avevo messo a disposizione anche parte del personale del mio entourage ma gli affari non sempre vanno come vogliamo e questo è andato decisamente storto».
Bocche cucite sullo stato passivo anche da parte del curatore fallimentare Michele Antonucci, che ora ha il compito di tutelare i creditori, raccogliere tutti i dati contabili e sottoporli a giudizio del giudice.
(…) Quello che si sa con certezza è quello che sta accadendo ora: la squadra di calciatori, che probabilmente, come spesso accade, diversificano gli investimenti anche in business come questo, si è trovata con un pugno di mosche, se non addirittura con molti debiti. Ma non sono i soli. Ci sono altri padovani soci coinvolti in questo fallimento: si tratta di Ugo Antonio Barchesi, che aveva partecipato al capitale sociale con il 18%, l’amministratore delegato Fabio Viero 4,7%), il padovano Adriano Trevisan (21%). Saia aveva partecipato con il 14%). Poi ci sono altri soci meno conosciuti: la Più srl, che ha sede in via Martiri della Libertà 9 (dove ha sede anche uno studio di Barchesi) e Ignazia Modafferi, di origine calabrese. E gli altri calciatori, oltre a quelli già citati (tutti tra il 2 e il 10% delle quote), ovvero Rolando Bianchi e Alex Manninger. «Non era il momento giusto di fare un investimento simile, non è colpa di nessuno», dice Saia”.
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Sony dal walkman al mattone: il gruppo punta sul real estate -affaritaliani.it

Negli anni '80 dicevi Sony e pensavi "tecnologia". Oggi il colosso giapponese vive un momento delicato. Ha rinunciato alla divisione Vaio e punta a diversificare sempre di più le fonti di guadagno. E così toglie il walkman dalle orecchie, mette da parte i computer e guarda al real estate. L'immobiliare in Giappone antidoto alle perdite delle divisioni tecnologiche?     
Il management guarda alle idee dei propri dipendenti. L'azienda effettuerà "audizioni e concorsi interni" una volta ogni tre mesi per individuare nuovi progetti. Saranno valutati da Hiroki Totoki, senior vice presidente e responsabile della nascita, nel 2000, di Sony Bank, una delle poche divisioni capace di generare profitti.  
La nuova società si chiamerà  Sony Real Estate Corp. e inizierà ad operare da agosto, con un capitale di 250 milioni di yen (1,8 milioni di euro). Gli obiettivi sono ambiziosi: quotazione entro tre anni e fatturato da 350 milioni entro 5 anni.
L'idea non ha convinto i mercati. Gli analisti non sono convinti che la diversificazione del business sia la soluzione per un gruppo che prevede una perdita d'esercizio da 1,1 miliardi di dollari e il taglio di 5 mila posti di lavoro. Il coro non è unanime. Alcuni esperti di settore sottolineano che Sony Real Estate potrebbe funzionare, grazie allo sfruttamento del know how maturato nei settori bancario e assicurativo.  

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lunedì 28 aprile 2014

In vendita la villa di Prince a Marbella: 6mila mq di sfarzo per 6,5 milioni -casa24.ilsole24ore.com

Facciata rosa, piena di portici e verande, interni sfarzosi, piscina riscaldata con vista mare, a pochi chilometri da Marbella, in Andalusia (Spagna): non manca niente dell'immaginario della villa hollywoodiana all'immobile che Prince - la popstar statunitense legata a brani cult come Purple Rain e Kiss - ha deciso di mettere in vendita. Seimila metri quadrati per 5,6 milioni di euro.

L'annuncio è sulle pagine di LuxuryEstate.com, partner internazionale di Immobiliare.it specializzato nel settore del lusso. Il cantante aveva acquistato questa villa nel 1998 come regalo di nozze per Mayte Garcia, la ballerina portoricana che sposò per poi separarsi dopo solo un anno di matrimonio. A giudicare dalle immagini e dall'annuncio, si può certo dire che Prince non ha badato a spese per rendere da sogno questa residenza: sfarzo e opulenza appaiono chiare fin dall'ingresso: due scalinate enormi in marmo bianco e lampadari giganti accompagnano alle stanze di sopra. In totale la casa ha cinque camere da letto, ognuna con il suo bagno privato in marmo, mentre una "master suite" occupa ben due piani. La cucina è stata ammodernata da poco ed è dotata di tutti i confort necessari per una vita immersa nel lusso in cui è bandita ogni rinuncia.
Per 5,6 milioni di euro si può acquistare questo pezzo di storia della musica, dato che pare abbia ispirato molte delle composizioni del cantante, che comprende in totale ben 6mila metri quadrati di proprietà. In questa cifra enorme è incluso il giardino di alberi tropicali, la piscina, il campo da tennis e le terrazze. All'esterno si trova anche una vasca idromassaggio panoramica.
Nessun timore per la privacy: Prince ha fatto costruire un alto muro di cinta e una cornice di cipressi piantati anche lungo il viale privato che porta alla casa. E, a tutela della sua sicurezza, non manca un impianto di videosorveglianza di ultima generazione.
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Emirati: borsa e immobiliare volano a livelli pre-crisi -ansamed.info


Segnano un rialzo inaspettato gli indici economici degli Emirati Arabi Uniti che stanno vivendo un ottimismo finanziario pari a quello del boom pre-crisi. Il Dubai Financial Market ha passato i 5.000 punti questa settimana, la prima volta dall'agosto del 2006 e risulta quest'anno il miglior mercato finanziario del mondo. Il Security Exchange di Abu Dhabi sta gestendo transazioni ai livelli del 2008.
Il Governo di Dubai, riferisce il Gulf News, sarebbe in procinto di rilasciare "sukuk", titoli di stato islamici, dal valore minimo di 500 milioni di dollari.
Un ottimismo che si riflette del nuovo decollo del mercato immobiliare, con decine di progetti residenziali ed infrastrutturali annunciati da Dubai e da Abu Dhabi, nella ripresa di altri abbandonati anche negli emirati minori, e, soprattutto, nel ritorno di interesse degli investitori anche in vista dell'Expo 2020. Il colosso immobiliare degli sceicchi, Emaar, ha registrato un aumento dei profitti del 55% nel primo trimestre 2014, mentre Damac ha presentato un sukuk da 650 milioni di dollari sul Nasdaq Dubai.
Un'impennata che ha allarmato gli analisti piu' cauti timorosi di una bolla immobiliare di ritorno ma che la maggior parte degli esperti tende a vedere invece come un'ondata con qualche inevitabile rischio si', ma che portera' ad un assestamento del mercato senza grandi traumi. Nella capitale e' intanto in corso Cityscape Abu Dhabi, la vetrina immobiliare piu' rilevante dopo Cityscape Dubai, cresciuta rispetto all'anno precedente del 15 per cento.

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venerdì 25 aprile 2014

A volte lasciare il proprio Paese è una scelta obbligata. Questa è la storia di Stefano. - di Giorgia Perbellini per Luxury&Tourism


Oggi intervisto per voi Stefano, architetto cinquantenne che ha deciso di dare un taglio netto alla sua vita dopo essere rimasto quasi disoccupato. E l'ha fatto trasferendosi in Repubblica Dominicana.
Da quanto tempo vivi in R. Dominicana? Hai sempre vissuto in Italia prima?

Vivo in questo paradiso terrestre da circa un anno e mezzo, prima ho sempre vissuto in Italia nonostante mi muovessi molto per lavoro soprattutto tra Europa e Stati Uniti.

Cosa ti ha spinto a cambiare Paese proprio ora?

Purtroppo sono rimasto quasi senza lavoro in Italia dopo 30 anni di professione, e questo mi ha dato la spinta per un cambiamento radicale  nonostante non sia più un ragazzino.

Quali sono i maggiori pregi e difetti del vivere su un'isola caraibica?

Il pregio più grande è sicuramente il clima caldo che permette di vivere in un'estate perenne... un sogno per molti italiani! Il difetto è che vivendo qui per lavoro spesso non riesco a godermi pienamente tutte le bellezze che l'isola offre.

Come si è trasformato il tuo lavoro di architetto dopo il trasferimento?


Ho dovuto adattarmi molto rapidamente al sistema lavorativo dominicano, che è completamente differente dal nostro. Non è stato semplice e non lo è tuttora dopo più di un anno. Il vantaggio è la nostra professionalità, ma inserirsi in un ambiente già formato non è facile.

Quali sono le motivazioni che dovrebbero spingere un italiano a investire in R. Dominicana? Non solo mare e spiagge...

Indubbi vantaggi fiscali e una buona redditivita’ immobiliare ma bisogna sempre cercare di affidarsi alle persone giuste perchè le truffe sono all'ordine del giorno. In ogni caso costruire costa meno e rende sicuramente bene.

Molti investitori stranieri stanno scegliendo le terre dominicane come base per le loro aziende: si avverte un certo fermento o il cambiamento sta avvenendo in modo lento?

Il cambiamento è lento e complesso ma ben visibile. Le aziende hanno convenienza a trasferirsi qui sia per l'aspetto fiscale che per la facilità burocratica con cui si svolgono le pratiche. Immagino che nei prossimi anni assisterò alla nascita/trasferimento di diverse società estere qui in terra caraibica.

Dove ti vedi tra qualche anno?

Difficile dirlo! Sicuramente, e lo dico a malincuore, non in Italia.


di Giorgia Perbellini per Luxury&Tourism















giovedì 24 aprile 2014

Immobili di lusso in vendita online: i più cari sono in Toscana -finanzaonline.com


L'offerta di immobili di lusso in vendita in Italia è molto ampia e variegata, ma sembra polarizzarsi in alcune zone più che in altre. LuxuryEstate.com, partner di Immobiliare.it specializzato nel settore del lusso, ha analizzato un campione di oltre 1.500 annunci su tutto il territorio italiano e ha stilato la classifica dei venti immobili italiani più cari attualmente in vendita sulla reteOltre la metà di questi si trova tra le colline toscane: castelli, poderi e interi borghi risalenti anche a un millennio fa. Non mancano nella lista le più conosciute località del lusso: TaorminaPositano e Porto Cervo; ma anche Cortina e il lago di Como.

Considerando i dieci immobili attualmente in vendita con il prezzo più alto, ben sei sono concentrati sul territorio toscano; diventano addirittura undici se si allunga la classifica fino al ventesimo posto. 
"Nella maggior parte dei casi si tratta di immobili molto particolari - spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di gruppo Immobiliare.it - e il fatto che i più cari si concentrino in Toscana è spiegabile sia con il grande interesse che gli acquirenti, anche stranieri, hanno verso la regione sia con il fatto che l'offerta non sia più così ampia come qualche anno fa. Questo spinge naturalmente i prezzi verso l'alto".

Molto spesso il prezzo da capogiro è giustificato anche dal passato dell'immobile o dalla sua valenza artistica; per 16 milioni di euro è possibile acquistare il castello di Montauto, a Impruneta (12 km da Firenze). Al XVI secolo appartiene, invece, la torre del complesso in vendita per 25 milioni di euro a Castiglione della Pescaia (Grosseto). A Lucca, con 15 milioni di euro, si può comprare una villa risalente al XVII secolo
L'immobile più caro di tutta Italia in vendita su LuxuryEstate.com si trova a pochi passi dal centro di Firenze e il prezzo richiesto è di 48 milioni di euro. Si tratta di una villa in stile rococò da 3.800 metri quadri abitabili cui si aggiungono 400 metri quadri di terrazza e 18 ettari di parco-giardino. 

Non c'è solo la Toscana negli immobili storici in vendita online; è il caso della villa costruita negli anni '20 sul lago di Como, annessa alle mura romaniche della città o, rimanendo sempre sul lago e nelle vicinanze della spiatissima Villa Oleandra di proprietà di George Clooney a Laglio.

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mercoledì 23 aprile 2014

Real Estate in Vaticano.... -lastampa.it

Il grande gossip del momento, forse anche un po’ interessato, gira intorno all’appartamento che il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato sotto Benedetto XVI, si sta facendo preparare nel palazzo San Carlo all’interno delle Mura Leonine. Un appartamento che in realtà unisce due appartamenti; e andrà così a misurare oltre seicento metri quadrati. 
Che sono il doppio di quello di cui usufruiscono in genere i cardinali che risiedono all’interno della Città del Vaticano. Trecento metri quadri sono lo standard; a seconda però della tipologia del palazzo. E tenendo conto che in genere ci sono due o tre suore ospitate, e magari qualche parente anziano. 
Fino a quel momento Bertone però continuerà a risiedere nell’appartamento di servizio nel Palazzo Apostolico. A luglio - se i lavori non finiscono prima - il nuovo Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, potrà fare il suo ingresso nell’appartamento, ponendo fine a una situazione che lo obbliga adesso a una singolare coabitazione. Infatti l’appartamento del Segretario di Stato, in cui Bertone abita ancora, comunica - con una doppia porta, e doppia chiave - con l’ufficio del Segretario di Stato. Quindi da una parte del sottile tramezzo abbiamo ogni giorno un ex Segretario di Stato, e dall’altra un Segretario di Stato in funzione, che però, temporaneamente, vive in albergo, a Santa Marta. E aspetta, forse con un po’ di paziente impazienza, di potersi trasferire nelle stanze che hanno ospitato i suoi predecessori, Sodano e Casaroli, e prima ancora i Papi. Perché infatti, fino a quando non è stato preparato l’appartamento papale che conosciamo, e in cui papa Bergoglio preferisce non vivere, perché troppo isolato dalla gente e dal mondo, i pontefici abitavano in quello che poi è divenuto l’appartamento di servizio del Segretario di Stato.  
E sempre parlando di appartamenti, e di persone in attesa, fino a qualche giorno fa non era stato ancora reso disponibile l’appartamento del Segretario del Governatorato della Città del Vaticano. Il nunzio Carlo Maria Viganò, che occupava quel posto fino a quando nell’ottobre 2011 è stato nominato Nunzio pontificio negli Stati Uniti. Ma a quanto sembra non ha ancora liberato l’appartamento che occupava dal 2009. Quindi, se anche volesse, il suo successore, mons. Vérgez, non potrebbe entrarvi. Sempre che nel frattempo non avvenga qualche atto d’imperio. 
Ma a parte queste piccole storie immobiliari private, c’è da chiedersi quale sarà nel futuro la politica del Papa per quanto riguarda le proprietà immobiliari che dipendono direttamente dalla Santa Sede - gestite dalla Sezione ordinaria dell’APSA - che quelle che dipendono dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.  

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Catherine Deneuve vende online il suo castello. Prezzo: 4 milioni di euro -leccenews24.it


10 camere da letto, 25 fra saloni ed altri ambienti, 10 bagni e ben 1.300 metri quadrati di superficie. Il tutto per la non modica cifra di 4 milioni di euro. Oui, avete capito bene. Tanto dovrà sborsare il potenziale compratore per accaparrarsi la casa, anzi il castello a Guainville, località ad appena 75 chilometri da Parigi, di Catherine Deneuve, la bellissima diva francese, compagna di vita di Marcello Mastroianni. E lo fa online: l’annuncio è apparso su LuxuryEstate.com, partner internazionale del portale italiano Immobiliare.it specializzato negli immobili di lusso. Non proprio per tutte le tasche, questo è certo. Ma anche il lusso ha un prezzo.

Tra i punti di forza di questo castello del XVIII secolo, dove la protagonista di pellicole famosissime è solita trascorrere le sue vacanze, c’è senza dubbio il parco da 18 ettari, ridisegnato recentemente da Jacques Wirtz, oltre ad una splendida piscina dove trova posto la famosa collezione di rose che la storica compagna di Marcello Mastroianni e madre della sua seconda figlia Chiara si diletta a coltivare.

Nell'edificio, in cui si respira l'arte tipica del premier emipre, ci sono anche una biblioteca, una sauna e diversi saloni uno dei quali è esplicitamente descritto nell’annuncio come “salon de détente”, letteralmente sala del relax. In ultimo una curiosità: nonostante sia stato ovviamente oggetto di importanti restauri, il castello conserva ancora una caratteristica del suo passato storico, è completamente circondato da un fossato pieno d'acqua.

Nulla, ovviamente, è trapelato sui motivi che hanno convinto la bella Marianna di Francia a vendere l'immobile. 



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martedì 22 aprile 2014

Il suo cuore profumava di valigia e di coraggio - di Roberto Di Costanzo per Luxury & Tourism









I suoi tratti erano ormai affezionati al giorno, alla materia diluita del sole; i suoi pensieri invece legati al vigore della notte, al suo furore.
Tra le due si mescolavano i colori degli occhi sempre in  attesa di un finale. Il lungo salotto bianco, quel bianco coloniale lo accoglieva nell'ultima ronda di pellegrino, al servizio della parola e dei segni da cui traeva sale e virtù. Uno scenario di luce e riposo per i suoi occhi.
Il freddo inverno aveva consumato ogni suo riparo di pelle che invece ora risorgeva sul gelo. Un nuovo scenario di linee davanti a lui che immaginava di poter condividere un giorno, oltre  quel labirinto di linee. Una condivisione rara che solo sognava nel  sole di potersi riparare nella comprensione di uno sguardo maestro. 
Nessuna mano avrebbe disegnato per lui l'incontro fatale; nessun  sacello si sarebbe schiuso all' amore senza che lui lo avesse davvero  atteso dal cuore.
Il suo cuore profumava di valigia e di coraggio.