sabato 6 aprile 2013

Il nostro paese attrae capitali stranieri ?

 News Campagnoli (Fiabci): Primo obiettivo gli investitori esteri e in prospettiva il crowdfunding

Campagnoli (Fiabci): Primo obiettivo gli investitori esteri e in prospettiva il crowdfundingdi Cristina Giua

06/04/2013

Il tema dei capitali stranieri e della capacità attrattiva del nostro Paese resta ai primi posti delle priorità degli operatori dell'immobiliare made in Italy.

Un percorso oggi più che mai in salita e su cui c'è molto da lavorare.

Lo spiega a Monitorimmobiliare Antonio Campagnoli, che, oltre ad essere partner del Punto Real estate advisor, da fine maggio entrerà in carica come presidente europeo di Fiabci (sigla per Fédération internationale des administrateurs de biens conseils et agents immobiliers, che si affianca alla più usata International real estate federation) nel corso del meeting che l'associazione ha programmato dal 24 al 29 maggio a Taiwan.

D: Anzitutto un bilancio su quello che è stato European presidents march meeting, dove ha avuto un ruolo fondamentale nell'organizzazione e nella scelta dell'Italia come Paese ospite.
Campagnoli: La prima cosa da sottolineare è il grande interesse dall'estero verso il nostro Paese, e la prova sono stati i 100 operatori da oltre 30 Nazioni (nella lista Malesia, Giappone, Stati Uniti, Messico, Turchia, Brasile, Russia, Spagna, Svezia e tanti altri) che siamo riusciti a coinvolgere nella tre giorni che con Fiabci abbiamo portato sulla costa ligure, tra Santa Margherita e Chiavari.

In luoghi certamente di grande bellezza, ma neanche così tanto comodi da raggiungere per chi arriva da tutte le parti del mondo (in questo ci hanno aiutato le date fissate subito dopo l'appuntamento del Mipim, che ci hanno permesso di organizzare un collegamento direttamente da Cannes da dove ci hanno raggiunti circa 30 invitati).

D: Cosa manca agli italiani rispetto ai competitor internazionali?
Campagnoli: A livello di sistema dobbiamo imparare a fare politica immobiliare, uscire da una visione Italia-centrica del mercato e confrontarci con il resto del mondo.

Uno dei temi centrali è quindi la capacità di confrontarsi, accanto alla capacità di parlare un nuovo linguaggio, di saper comunicare quello che facciamo.

E questo vale sia per il privato ma anche per il settore pubblico, dove ci sono investimenti importanti in progetti di valorizzazione immobiliare che poi non vengono promossi e comunicati in maniera adeguata, a partire dalle azioni di marketing territoriale di cui si parla da anni e su cui si fa ben poco.

Tutte operazioni che, invece, sanno fare molto bene in tante realtà all'estero, in Europa e non solo.

I colleghi stranieri incontrati durante la tre giorni Fiabci in Liguria sono rimasti stupiti della singolarità della nostra situazione, dalle tante potenzialità non utilizzate del territorio italiano, dalla nostra capacità di perderci “negli ultimi cinque metri”.

In altre parole se si presenta un progetto destinato ad una platea di investitori internazionali è essenziale illustrare in maniere completa le ipotesi di rendimento, i tempi e i costi, dare certezza e tutte le prospettive di realizzazione.

Altrimenti gli investitori vanno altrove.

D: E invece sul fronte degli italiani abituati a lavorare con gli operatori stranieri come siamo messi?
Campagnoli: Intano si tratta di una minoranza.

Anche qui c'è molto da fare, ci muoviamo con lentezza e inseguiamo con lentezza.

A partire dal mondo delle associazioni dell'immobiliare abituate a promuovere solo le relazioni nazionali e quasi mai quelle internazionali.

Noto però una nuova tendenza: l'operatore straniero che si affacciava in passato sul nostro mercato era abituato a rivolgersi solo ed esclusivamente ai grossi nome delle catene internazionali di consulenza e di servizi immobiliari, ora invece è pronto ad andare a rivolgersi anche a realtà più piccole, purché in grado di essere competitive.

D: A che punto è la crisi del nostro mercato immobiliare?
Campagnoli: Manca ossigeno in tutti i segmenti.

Il comparto degli immobili industriali e commerciali resterà bloccato fintantoché non ripartirà l'attività produttiva da cui dipendono.

Sul residenziale manca prodotto a basso costo adatto alle capacità di spesa di chi vuole comprare.

Questo ci porta anche al problema della difficoltà di finanziamento che ha contribuito a mettere in sofferenza il mercato e continua a farlo.

Per questo attrarre gli investitori dall'estero sta diventando un grosso obiettivo comune.

Da questo punto di vista il mercato asiatico e quello del Sud America è totalmente in liquidità.

I primi nomi che mi vengono in mente sono Malesia e Indonesia, Brasile, Colombia e in parte Argentina, dove chi investe deve ridurre i rischi e diversificare.

E in quest'ottica stanno valutando con grande attenzione anche gli asset pregiati sui mercati europei.

Anche gli Stati Uniti stanno ripartendo alla grande, basti vedere i prezzi degli immobili a New York che sono tornati inaccessibili.

Da parte nostra dobbiamo quindi cercare di ridurre il rischio per gli investitori stranieri che guardano all'Italia, con tempi certi, certezza del diritto, con un piano di dismissioni di immobili pubblici che non sia solo di facciata.

D: L'unica speranza per trovare liquidità arriva quindi dall'estero?
Campagnoli: Ci sarebbe anche l'alternativa della formula crowdfunding: a maggio dovrebbero partire nel nostro Paese i primi siti online che serviranno come piattaforme per la raccolta di capitali.

Vediamo quale sarà la reazione dei piccoli risparmiatori, per il momento questo tipo di raccolta è aperta solo alle start up con una forte caratterizzazione innovativa e tecnologica, ma in futuro si potrebbe allargare il cerchio anche a settori come il real estate.

Via libera a decreto su pagamenti Pa. Oltre 20 mld i crediti esigibili dalle imprese di costruzioni

Via libera a decreto su pagamenti Pa. Oltre 20 mld i crediti esigibili dalle imprese di costruzioni

Via libera a decreto su pagamenti Pa. Oltre 20 mld i crediti esigibili dalle imprese di costruzioni 06/04/2013

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per sbloccare i pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione alle imprese, dove le imprese legate al mondo dell'edilizia e delle costruzioni vantano oltre 20 miliardi i crediti esigibili, dei 40 miliardi che in totale verranno sbloccati nei prossimi due anni.

“Già da lunedì 8 aprile, subito dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale, potranno cominciare i primi pagamenti” ha garantito il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi che ha seguito il varo di un provvedimento che rappresenta per molltissime imprese un'iniezione di liquidità indispensabile alla sopravvivenza.

Il decreto - come previsto nella bozza approdata in Cdm - dà l'esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno dei pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili per un importo di 5 miliardi di euro per quanto riguarda gli enti locali, di 1,4 miliardi per quanto riguarda le regioni, 500 milioni per quanto riguarda le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei.

Il decreto, specifica una nota di Palazzo Chigi, istituisce un Fondo destinato al pagamento dei debiti di Regioni, Province e Comuni. Si prevede l'istituzione nel bilancio dello Stato di un unico Fondo - con dotazione di 26 miliardi di euro-, articolato in tre sezioni dedicate e comunicanti tra loro, per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili rispettivamente degli enti locali (2 miliardi nel 2013 e 2 miliardi nel 2014), delle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014) e sempre delle Regioni ma per debiti sanitari (5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014).

Entro il 31 maggio 2013 le Pa debitrici dovranno comunicare alle imprese creditrici il piano dei pagamenti (sarà responsabilità diretta dell'Amministrazione identificare i soggetti creditori e gli importi da pagare.

"Dopo anni di denunce è stato compiuto un passo importante per ristabilire la correttezza nei rapporti tra lo Stato e le imprese – è stato il commento del presidente dell'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili), Paolo Buzzetti -.

L'allentamento del patto per 7,7 miliardi di euro rappresenta un segnale positivo per l'edilizia che ancora oggi sta pagando un prezzo elevatissimo a causa dei mancati pagamenti".

"Sono mesi che ci battiamo perché le imprese siano pagate in tempi brevi e con meccanismi certi - ha aggiunto Buzzetti - finalmente possiamo dire che è stato fatto un passo concreto in tal senso.

E giusta è stata anche la pausa di riflessione che ha portato il Governo a modificare il decreto nella direzione che noi avevamo indicato eliminando l'ingiusta norma che vietava ai Comuni che usufruivano dell'allentamento del patto di fare investimenti per i successivi 5 anni".

"Ora però bisogna proseguire il cammino intrapreso - conclude il presidente dei costruttori - e modificare il patto di stabilità, eliminando la stortura ingiustificabile che impedisce alle Pubbliche amministrazioni di pagare i lavori realizzati, pur disponendo delle necessarie risorse di cassa.

Si apre adesso la sfida di efficienza delle Pa per rispettare i tempi stretti previsti dal decreto necessari per salvare dalla chiusura migliaia di imprese e dalla disoccupazione centinaia di migliaia di lavoratori del settore".
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Truffe sulla vendita di Immobili all'estero ?

Relativamente alla presunte truffe sulla vendita di immobili all'estero, leggete cosa dicevo il 22.09.2011 all'ottima Cristina Giua di Monitorimmobiliare.it e i "consigli base per un investimento immobiliare sicuro".




venerdì 5 aprile 2013

Grattacielo fantasma a Dubai : beffati gli investitori italiani

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Grattacielo fantasma a Dubai: beffati gli investitori italiani

Grattacielo fantasma a Dubai: beffati gli investitori italiani 05/04/2013

Una truffa in piena regola ha coinvolto decine di risparmiatori italiani, che, attratti dal miraggio di un investimento immobiliare nell'emirato di Dubai, avevano finanziato il progetto di un edificio chiamato My Tower, un colosso di appartamenti di lusso che sulla carta doveva essere alto ben 36 piani.

Ma alla scadenza della cosegna, domenica 31 marzo, i finanziatori si sono ritrovati con un grattacielo monco.

"Solo 11 dei 36 piani previsti sono stati, sin qui, costruiti", ha rivelato un servizio della Rsi, la tv pubblica elvetica di Lugano, la città dove, secondo il procuratore del Canton Ticino, Nicola Corti, si sarebbe consumata la truffa.

Al centro delle indagini è finito un uomo d'affari svizzero di 45 anni di cui non sono state fornite le generalità.

Il meccanismo per aggirare gli investitori prevedeva la raccolta dei fondi da parte di una società italiana, la Veni Vidi Vici, che poi, tramite la consorella Magum di Lugano e il passaggio attraverso una banca prestigiosa, la Julius Baer, prendevano la via dell'emirato.

Già il 29 settembre del 2009 si erano avute le prime avvisaglie della beffa, quando c'era stato un vistoso ritardo nella consegna degli appartamenti, giustificato però in un primo momento con la bolla immobiliare che aveva colpito Dubai proprio in quel periodo.

Solo all'inizio di aprile quindi l'avvocato di Lugano, Gianmaria Bianchetti, è stato sollecitato dai suoi 7 suoi clienti a inviare un esposto alla magistratura.

"Solo loro, in acconti, hanno perso un milione e mezzo di franchi, ovvero un milione e 200 mila euro, per dei lussuosi appartamenti ammobiliati di cui non c'è ancora traccia ", ha spiegato.

Il promotore svizzero si dice all'oscuro di tutto e assicura anzi di averci rimesso dei quattrini nell'affare andato male.

Spariti invece per il momento i due presunti complici, che avrebbero materialmente raccolto i soldi degli investitori italiani, intascando provvigioni fino al 30%.  

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Spagna, costruzioni a picco: entro fine 2013 600mila lavoratori in meno

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Spagna, costruzioni a picco: entro fine 2013 600mila lavoratori in meno

Spagna, costruzioni a picco: entro fine 2013 600mila lavoratori in meno  05/04/2013

Il settore delle costruzioni spagnolo potrebbe chiudere l'anno 2013 con 600.000 dipendenti in meno a causa della forte contrazione che sta registrando l'attività edilizia, facendo registrare un calo del 68% rispetto al picco di 1,9 milioni di lavoratori attivi prima della crisi, negli anni del boom.
 
E' quanto emerge dai dati diffusi dalla Federazione del legno da costruzione e affini (Fecoma).
 
Per contrastare questa tendenza, il sindacato ha chiesto investimenti in opere pubbliche e il favorimento del credito per la ristrutturazione di abitazioni attraverso le banche nazionalizzate.
 
"Un crollo del genere non si è verificato in nessun paese in Europa", ha detto Vicente Sanchez, segretario generale Fecoma, il quale ha ricordato che in Italia c'è un volume di 1,5 milioni di lavoratori in questo settore.
 
Lo stesso segretario generale ha spiegato che solo dall'inizio dell'anno si è perso il 5% dei lavoratori, mentre nel 2012 la riduzione è stata del 20%.
 
Nel settore del legno nel 2007 c'erano 350 mila posti di lavoro nel 2007, ora quasi dimezzati a 169 mila, mentre per gli altri materiali si è passati da 250.000 lavoratori a neanche 100.000.
 
 

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Dismissioni in Grecia avanti tutta: 4 proprietà vendute all'estero by Monitorimmobiliare

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Dismissioni in Grecia avanti tutta: 4 proprietà vendute all'estero

Dismissioni in Grecia avanti tutta: 4 proprietà vendute all'estero 04/04/2013

Procede rapido il piano di dismissioni (di immobili e terreni) da cui il Governo greco si aspetta di incassare 11 miliardi di euro circa che userà per contribuire a ripianare il maxi-debito pubblico che sta trascinando il Paese nel baratro.

Dopo il tratto di costa demaniale a Corfù comprato da un fondo americano, hanno trovato un acquirente quattro immobili che Atene ha messo in asta fuori dai suoi confini.

Molto appetibile – e infatti subito comprata - l'ex residenza degli ambasciatori ellenici a Londra, a due passi da Holland Park, messa in vendita al metà marzo e ceduta per 23,3 milioni di sterline.

Chiusa la vendita anche di una proprietà a Nicosia, a Cipro, per 5,8 milioni di euro.

Altri 5,3 milioni di euro arriveranno dalla vendita conclusa di due immobili a Bruxelles e a Belgrado.

Il fondo pubblico greco che si occupa delle dismissioni, oltre a rendere note gli esiti delle ultime aste, ha aggiunto che fra 15 giorni verrà avviata la procedura d'asta per altre due proprietà greche all'estero: una in Slovenia a Lubiana e l'altra in Uzbekistan a Tashkent.
 

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giovedì 4 aprile 2013

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L'lvie non ferma gli investimenti immobiliari degli italiani all'estero

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L'lvie non ferma gli investimenti immobiliari degli italiani all'estero

L'lvie non ferma gli investimenti immobiliari degli italiani all'estero 12/03/2013
"E' fresca di queste settimane la notizia che l'unico comparto del settore immobiliare che sembra funzionare in Italia è quello degli acquisti di seconde case all'estero.

Personalmente - dedicandomi specificatamente di vendite immobiliari all'estero – non ritengo che sia una moda e tantomeno un dato in aumento nell'ultimo anno”.

A dichiararlo è Gianluca Santacatterina, ceo Luxury & Tourism.

“Ciò che emerge dagli studi pubblicati da autorevolissime fonti - prosegue Santacatterina - è che il dato è in aumento nel 2011 e nel 2012 senza considerare il valore di crescita nell'ultimo decennio e l'introduzione dell'Ivie.

Con l'introduzione della Imposta sul valore degli immobili all'estero (Ivie) si è di fatto portata alla luce una nicchia di mercato che precedentemente veniva omessa o, perlomeno, non censita ed evidenziata.

L'ampio scalpore suscitato da questa nuova imposta ha permesso ai media di iniziare a valutare e scrivere seriamente articoli dedicati a questi marziani che, anziché acquistare una casa a due passi dalla propria, decidevano di destinare i propri risparmi a mete site a molte ore di volo.

“Anche sulla recente attitudine dei nostri concittadini non mi trovo d'accordo" spiega il ceo.

"Seguo personalmente da quasi 10 anni il mercato immobiliare in Mar Rosso-Egitto, Miami- Florida e Repubblica Dominicana e posso garantire che è assolutamente limitativo asserire che il valore di crescita degli acquisti in quelle aree di immobili da parte di cittadini italiani sia cosa dell'ultimo biennio.

In queste aree esistono dei villaggi, zone, quartieri che di fatto sono delle conclave italiane.

Concludo quindi sostenendo che lvie ha evidenziato e non frenato gli investimenti immobiliari (anche perché in alcune tra le mete più gettonate la Property Tax è comunque più alta della nostra imposta nazionale e quindi nulla cambia) e confermando che non si tratta di una "nuova moda" ma piuttosto una sempre maggior conoscenza e consapevolezza da parte dell'investitore e dell'operatore” conclude.

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H4S e Gianluca Santacatterina

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Collaborazione H4S e L&T su mercato residenziale in Repubblica Dominicana

Collaborazione H4S e L&T su mercato residenziale in Repubblica Dominicana 05/03/2013

E' nata a marzo 2013 la collaborazione tra la società GC Grandi Case di Milano titolare del marchio H4S (Houses for Sales in the World) e Gianluca Santacatterina (foto).

Quest’ultimo - ceo di L&T Luxury & Tourism – sarà società di riferimento nella commercializzazione di immobili in Repubblica Dominicana.

In occasione del ponte del 25 aprile il gruppo organizza un viaggio in Repubblica Dominicana (escluso il costo del volo).

I clienti interessati potranno visitare gli immobili in loco e poter scambiare con Santacatterina e gli altri consulenti momenti di riflessione sull’andamento del mercato immobiliare locale.

Per informazioni: tel 02.954205363 o email info@luxuryandtourism.com.
 
 

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Siglata partnership tra L&T e L'immobiliare.com

Siglata partnership tra L&T e L'immobiliare.com 04/04/2012

La L&T (Luxury e Tourism) , guidata dal Ceo Gianluca Santacatterina e L’immobiliare.com,  marchio della famiglia Grimaldi, hanno siglato un accordo di collaborazione che consente al cliente che voglia acquistare casa all’estero di rivolgersi ad una delle agenzie l’immobiliare.com presente in Italia.

“L’accordo tra le due società – si legge in una nata - consente al cliente che voglia acquistare casa all’estero di rivolgersi ad una delle agenzie L’immobiliare.com presenti in tutta Italia ed avere le prime informazioni relative a prodotti immobiliari all’estero e, nel caso di richiesta di approfondimento dei vari aspetti che una compravendita di questo tipo richiede di approfondire, di poter fissare un appuntamento con un Consulente di L&T – Luxury & Tourism”.
 
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NON SOLO MIAMI PER INVESTIRE NEL RESIDENZIALE USA di Cristina Giua Monitorimmobiliare

“NON SOLO MIAMI PER INVESTIRE NEL RESIDENZIALE USA”


Con il residenziale italiano in profonda crisi (per tirare le somme bisognerà aspettare gennaio, ma il 2012 – è dato oramai quasi per certo tra gli altri da Nomisma – chiuderà con volumi tra i 500 e i 530 mila di scambi) per i piccoli investitori privati che credono ancora nel mattone da mettere a reddito, ma vogliono un mercato stabile e redditizio, non resta che puntare all’estero.
Dopo Londra sono gli Stati Uniti, con Miami e New York, in cima alla lista dei desiderata.
Escludendo Manhattan perchè molto cara, più interessante il discorso sulla Florida, dove accanto a Miami – meta straconosciuta, ambita e consolidata – si stanno affacciando anche altre “piazze”.
Ne parla con Monitorimmobiliare.it Gianluca Santacatterina, ceo di Luxury&Tourism.
D: Come si presenta oggi il mercato residenziale in Florida?
Santacatterina: i prezzi della case in alcune città – penso ad Orlando, Tampa, Jacksonville – sono ai minimi storici: si compra anche a 1.000 euro al mq, con prezzi medi per unità abitativa, in alcune zone, a partire da 130mila dollari (poco più di 100mila euro).
In alcune aree le quotazioni sono addirittura ai livelli degli inizi anni ’90, mentre i canoni degli affitti sono rimasti invariati rispetto al 2010, aumentando l’appetibilità dell’investimento.
In più, a causa della mancanza di finanziamenti convenienti per i mutui, oggi negli Stati Uniti il mercato delle locazioni è in fase di crescita.
Prendiamo ad esempio la città di Jacksonville, uno dei mercati degli affitti, secondo Axiometrics, con maggiore crescita negli Usa, con un aumento del 3,5% nel numero di unità affittate dal 2009 al 2010.
Il tasso di occupazione da parte di inquilini per le proprietà disponibili e definite di classe A o di ottima costruzione è del 91,6%, superando la barriera del 91% per la prima volta dal 2007.
E il tasso di crescita dei canoni d’affitto previsto nel 2012 è del +4,4%.
Il mercato delle vendite di appartamenti nella zona Jacksonville Msa (Metropolitan statistical area) ha iniziato a mostrare segni di ripresa nei primi mesi del 2011.
Nel corso dei primi cinque mesi del 2011 sono stati venduti circa 1.070 appartamenti sul segmento delle rivendite, contro gli 882 venduti nello stesso periodo del 2010 (+21%).
D: Qual è il cliente italiano che compra in Florida?
Santacatterina: Professionisti, imprenditori anche piccoli, un po’ di tutto.
Hanno a disposizione della liquidità e cercano un investimento appetibile se confrontato cona la media delle possibilità sul mercato nazionale.
Si tratta inoltre di una clientela che spesso acquista uno a più unità immobiliari, a scatola chiusa, senza cioè neanche una visita in loco.
Comprano casa, insomma, come se si trattasse di un investimento immobiliare.
Del resto raramente l’appartamento comprato verrà direttamente abitato dal proprietario perché lo scopo è affittarlo tutto l’anno e trarne un rendimento che si può aggirare intorno ai 7-8% lordo l’anno.
La legislazione della Florida, inoltre, è iper-tutelante nei confronti del proprietario che affitta un immobile, sia rispetto alla tempistica contrattuale (l’escrow account) sia rispetto all’eventaule insolvenza o morosità degli inquilini.
D: La caccia all’investimento riguarda solo il residenziale?
Santacatterina: sì, di regola viene fatto con il segmento abitativo, in qualche caso ampliato anche all’acquisto dei terreni che in questo momento hanno prezzi molto vari in base alla posizione, ma davvero favorevoli.
A Miami trovare terreni disponibili in location interessanti è più difficile, più facile trovare lotti in buone posizioni a Orlando o Tampa, dove acquistare il suolo e costruirci piccoli interventi residenziali, una villetta bifamiliare o un edificio da 2-3 appartamenti al massimo.
Anche qui l’obiettivo è mettere a redditto gli immobili affittandoli e in futuro magari rivenderli, quando il trend dei prezzi sarà in crescita.
Fonte: articolo tratto da monitorimmobiliare.it del 14/10/2012

Golf People

REAL ESTATE. Redditi netti da locazione tra il 4,5 e l’8%. Si può?

aprile 3, 2013 by redazione
Filed under Patrimoni, Real Estate
Da molti anni mi occupo di vendita – a clienti italiani – di immobili all’estero.
Da molti anni mi viene quasi sempre rivolta la stessa domanda: chi compera immobili all’estero ?
Proprio da questa domanda inizierò il mio primo intervento in questo spazio che Golf People mi ha concesso il privilegio di poter curare.
E’ importante capire che non esiste una categoria specifica di clienti che acquistano immobili all’estero in quanto il pubblico è veramente eterogeneo.
  • Ci sono gli investitori “istituzionali” ovvero quelli che individuano nelle soluzioni immobiliari estere maggiore redditività in termini di locazione, incremento di valore degli immobili oppure per maggior chiarezza nella normativa fiscale.
  • Nell’ultimo decennio si è sviluppata anche una nuova categoria ovvero le coppie, o anche singoli, non più giovanissime, che sognano di andare a svernare nei periodi più freddi in paesi dove una pensione, che in Italia non ti permetterebbe di vivere, consente un tenore di vita decisamente alto.
  • Esiste anche la categoria dei sognatori. Con importi che in Italia consentirebbero a malapena l’acquisto di un bilocale in città, riescono all’estero a comprarsi una villetta in riva al mare.
Queste sono alcune delle categorie ed evito di citarne delle altre per non tediarvi.
Vediamo ora più in dettaglio i motivi che spingono le 3 suindicate categorie ad investire in immobili all’estero.
1 – Maggiore redditività: senza entrare troppo nello specifico un attento e garantito investimento immobiliare all’estero garantisce redditi netti da locazione tra il 4,5 e l’8% contro l’1,5-2 % di analogo immobile residenziale in Italia. Non dimentichiamo poi che spesso si va ad acquistare immobili dove i valori degli stessi sono ai minimi storici e quindi si dovrà aggiungere anche l’incremento del valore degli immobili.
2 – Chiarezza fiscale: spesso mi si dice che negli Stati Uniti la tassazione è elevata. Sicuramente è vero visto che la property tax è vicina al 2% del valore, però è altrettanto certo che questa è chiara, non soggetta a modifiche dovute ai cambi di governo, introduzione di nuove norme, ecc….. Ciò consente di poter fare bene “i conti” prima. Se uno straniero dovesse acquistare un immobile in Italia probabilmente non sapremmo dirgli con precisione l’esatto ammontare delle tasse …
3 – Vivere all’estero costa meno: forse solo qualcuno di voi sa quanto costa un litro di benzina in Egitto, negli Stati Uniti oppure nella Rep Dominicana. Spesso in questi Paesi non si usa “il riscaldamento” nelle abitazioni e quindi altro importante risparmio. Parliamo anche della mano d’opera e del costo del lavoro in genere e capirete perché molti nostri concittadini hanno deciso di passare molti mesi all’anno all’estero.
4 – Prezzi degli immobili: a Miami South Beach si possono trovare appartamenti a euro 2.500-3.000/mq. In Rep. Dominicana possiamo acquistare villette singole con piscina privata in riva al mare a partire da euro 150.000. Questi sono alcuni esempi, ma ne potrei fare molti altri.
Questo mio primo intervento si conclude .
Spero di essere riuscito a stimolare argomenti di riflessione e discussione.
Al prossimo appuntamento.
Gianluca Santacatterina
mob ph +39 348.4513200gsantacatterina@me.com

Golf People

REAL ESTATE. Riparte la rubrica sugli immobili più belli nel mondo

marzo 27, 2013 by redazione
Filed under Patrimoni, Real Estate
Dal prossimo mese di aprile Gianluca Santacatterina tratterà con cadenza settimanale una rubrica dedicata al mondo immobiliare all’interno del nostro sito www.golfpeople.eu alla sezione “PATRIMONI – REAL ESTATE“.
Gianluca Santacatterina, Agente Immobiliare e iscritto al ruolo dei Periti ed Esperti della CCIAA di Milano , si occupa da molti anni di Immobili all’estero con la società L&T srl www.luxuryandtourism.com.
Dallo scorso anno partner per l’estero del L’Immobiliare.com network immobiliare della Famiglia Grimaldi e consulente strategico di H4S società specializzata nella costruzione e commercializzazione di immobili in Repubblica Dominicana.
Nella rubrica da lui seguita all’interno del nostro sito potrete trovare riflessioni, consigli , post e articoli interessati riguardanti il mondo Real Estate.
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