sabato 25 maggio 2013

Oltre l’IMU - il mercato immobiliare e il rent to buy - agoramagazine.it



Piaccia o no in Italia (e non solo) l’economia gira in buona misura intorno al mattone. La crisi
del mercato immobiliare è anche una crisi di modello di crescita e di sviluppo ma le ipotesi di
“conversione” sono al momento aldilà da venire e comunque ogni italiano punta sulla casa di
proprietà per sé e se è possibile per i figli.

Lo sa bene chi intorno al tema CASA ha ricostruito una “primavera politica” puntando
sull’abolizione prima dell’ICI poi dell’IMU. Il mercato immobiliare, sostiene l’ANCE (costruttori
edili) vive uno shock senza precedenti. Il rapporto di maggio 2013 dell’Agenzia delle Entrate
ha registrato un calo delle compravendite di circa il 26%. Secondo i dati Censis 2012
(Atlante della domanda immobiliare) c’è quasi un milione di famiglie in Italia che cerca di
comprare casa, con tale domanda abitativa avere il mercato fermo è praticamente un
suicidio ma siamo in un vicolo cieco: le banche non concedono mutui o prestiti adeguati, non
c’è liquidità sufficiente per affrontare un acquisto importante non c’è una vera politica
pubblica per la casa e si naviga a vista con provvedimenti di moratoria sui mutui. Dai cicli di
crisi economica (e politica) si esce con l’innovazione…..ma dove sono le proposte innovative
(politiche ed economiche)?
Guardiamoci intorno: in altri Paesi europei esistono ancora tracce di una politica pubblica
per la casa. Nel Regno Unito il governo ha introdotto misure incentivanti con il pacchetto
NewBuy scheme. Come funziona in estrema sintesi: l’alloggio deve essere acquistato da
un’impresa aderente al programma NewBuy scheme. L’impresa venditrice dovrà fornire
un’indennità finanziaria, che si aggiungerà a quella fornita dal Governo. Il costruttore deposita
il 3.5% del prezzo di vendita di ogni abitazione venduta nel contesto del NewBuy scheme in
un fondo assicurativo speciale per sette anni. L’acquirente richiedente prestito, avrà la
possibilità di attingere a tale fondo in caso di eventuale sofferenza nel ripagare il mutuo. Il
prestatore potrà attingere fino al 95% dell’importo perso. In caso di esaurimento del fondo, il
Governo del Regno Unito è garante in seconda battuta con una ulteriore garanzia del 5.5%
del prezzo di vendita. (scarica la brochure informativa)
In Germania: i programmi più importanti per l’edilizia mirano al finanziamento del risparmio
energetico. Sono finanziabili misure quali l’acquisto di terreni e costi di costruzione o di
acquisto inclusi costi accessori quali spese notarili e spese delle agenzie immobiliari, tasse
sul trasferimento dei terreni, e acquisto di quote in cooperative per ottenere la membership di
una tale cooperativa edilizia. Il finanziamento può arrivare fino a 50.000 euro, finanziati
tramite un prestito della KfW (cassa depositi e prestiti) e può essere utilizzato anche per
l’acquisto della casa che il beneficiario sta occupando in quel momento, se messa in vendita.
In Italia abbiamo ottenuto un fondo di solidarietà (a maglia stretta) mutui per l’acquisto della
prima casa (http://www.dt.tesoro.it/it/doc_hp/fondomutuipc.html) ma soprattutto abbiamo
carriere politiche e di governo fondate sulla bacchetta magica dell’abolizione dell’IMU.
Eppure, innovando, si potrebbe provare a fare altro: comprare casa senza mutuo anche da
parte giovani coppie e realizzare una “concorrenza civica” al settore bancario. Impossibile?
No.
La leva della concorrenza civica è l’autonomia negoziale delle parti che potrebbe essere
maggiormente favorita e sostenuta dallo Stato. Mi spiego. Chi conosce e promuove da noi le
formule dell’acquisto della casa tramite rent to buy oppure help to buy? E’ possibile già oggi
comprare casa utilizzando istituti giuridici che consentono minori costi rispetto al
finanziamento bancario ma che andrebbero resi più appetibili con alcuni interventi legislativi
di rafforzamento delle tutele per venditori e acquirenti ivi inclusi interventi di politica
fiscale.(scarica la guida del sole24ore).
Il rent to buy prevede che i canoni di locazione possano considerarsi (in tutto o in parte) un
acconto rateale del prezzo di vendita: pagando l’affitto ci compriamo casa senza pagare gli
interessi di un mutuo. Il venditore mantiene la proprietà fino al saldo pattuito. Con l’help to buy
invece il trasferimento della proprietà è immediato e il venditore potrà riscattarla in caso di
inadempimento dell’acquirente. Il pagamento sarà dilazionato con il versamento di una
caparra e/o acconto facilitando così l’ingresso in campo di una banca per un finanziamento di
minore importo.
Certo i problemi non mancano a partire dalla gestione delle controversie che possono
sorgere tra le parti per inadempimenti, rilascio in caso di riscatto, regime fiscale applicabile
ed altro però è chiaro che varrebbe la pena investire politicamente sulla ricerca di soluzioni
che possano rendere più moderni e agevoli i sistemi di circolazione dei beni e di risoluzione
stragiudiziale di eventuali controversie. Continueremo a ragionare su questi temi puntando
ancora una volta su innovazione e partecipazione civica, intervenendo per la prima volta al
Festival dell’Economia di Trento
L’economia gira solo se circolano le idee!!

Qatar: a Doha i giganti mondiali dell'immobiliare (ANSA)



(ANSAmed) - DOHA, 24 MAG - I giganti dell'immobiliare a livello internazionale, investitori dal mondo della finanza, asset managers, architetti, autorita' locali e rappresentati governativi si riuniranno lunedi' a Doha per Cityscape, la fiera dell'immobiliare del Qatar.

L'evento, organizzato con il patrocinio del primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Hamad bin Jassem bin Jabor Al Thani, si terra' nel Doha Exhibition Center dove per tre giorni verranno presentati progetti immobiliari internazionali e locali.

Sono molto attesi i progetti del Gruppo immobiliare Barwa che verranno anticipati durante la fiera. Tra questi anche il progetto dell'Oryx Island, un'isola pedonale comprensiva di cinque hotel, ville e acqua park, il Gulf Resort, un'area di 250 ettari con porto, tre hotel e un centro commerciale, e Dara, un progetto residenziale che coprira' un'area di 176,000 m2.

Durante Cityscape Qatar 2013 verranno presentati anche progetti internazionali in via di realizzazione al di fuori del territorio qatarino. Il Qatar sta investendo circa 200 miliardi di dollari in infrastrutture per prepararsi ad ospitare i Mondiali di Calcio 2022 e molte imprese italiane sono interessate a cogliere questa opportunita'. Tra le piu' recenti manifestazioni di interesse vi e' stata quella da parte della storica impresa italiana Pininfarina, attualmente in fase di pre-qualificazione per l'assegnazione di grandi progetti di infrastrutture nel Qatar.(ANSAmed).

Casa, ecco dove investire: piccolo e pregiato, affare sicuro di Tobia De Stefano e Antonio Spampinato - liberoquotidiano.it




Piccolo e nel bello. Potrebbe essere questo lo slogan vincente di una società immobiliare che volesse allettare nuovi clienti. Perché, certo, c’è l’Imu che nonostante il rinvio non fa dormire sonni tranquilli, la cedolare secca che doveva rappresentare una svolta per gli affitti e invece ha deluso le attese e ci sono i mutui che costano uno sproposito, ma se poi fai un sondaggio tra gli operatori del settore, questi ti confermano che l’interesse degli italiani per la casa è vivo ancora oggi. E ti spiegano che se hai un bel po’ di liquidità a disposizione (e quindi non devi chiedere soldi alla banca) e  acquisti in zone centrali o di prospettiva immobili dai 100 metri quadri in giù, l’affare è a portata di mano. Il motivo? Le abitazioni di piccola metratura sono più facilmente rivendibili (o affittabili), non ti accolli il “super-spread” chiesto dagli istituti di credito e investi in un momento ribassista che ti garantisce lauti rendimenti in caso di ripresa del mercato. 
E qui veniamo alla vera domanda: ma il calo dei prezzi è finito? O meglio: quando si rianimeranno le compravendite? «Il mercato è destinato a migliorare tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014- spiega a Libero Mario Breglia, presidente del centro studi indipendente Scenari Immobiliari - Del resto  già nei primi mesi dell’anno abbiamo avvertito segnali di un cambiamento di tendenza». Quali? «Basta vedere il numero crescente di persone che vanno in agenzia anche solo a chiedere informazioni o quelle che visitano i cantieri degli immobili in costruzione. Ma non solo. La sospensione, che speriamo si trasformi in abolizione, dell’Imu e il crollo dei rendimenti dei titoli di Stato stanno riportando l’attenzione degli investitori verso il mattone». Insomma, si possono fare buoni affari? «Realisticamente - continua Breglia - i prezzi delle case sono ai minimi e quindi investendo “bene” oggi si può sperare in un ritorno già a partire dal 2015. Molto dipenderà dalla ripresa dell’economia e dal miglioramento delle condizioni per contrarre un mutuo». 

Le zone


Perfetto. Questo in linea generale. Ma poi nel concreto dove conviene acquistare? L’offerta ideale non esiste, ma gli studi sui prezzi di alcune società del settore ci portano per mano verso la scelta più oculata. Il portale immobiliare Casa.it (oltre 700 mila annunci e 5.300.000 utenti unici) ha elaborato un indicatore, il Casa.it KMP, del punto ideale d’incontro tra i prezzi delle richieste del potenziale acquirente e quelli di realizzo attesi dal venditore. In pratica, una media statistica dei valori più frequenti di domande e offerte registrati sul data base. Un mezzo utile al compratore per capire come formulare la propria proposta. «Nelle aree dove la forbice è più ampia - evidenzia il centro studi -  l’incontro tra domanda e offerta è più difficile e si possono creare maggiori opportunità per chi volesse acquistare a prezzo di sconto». 
Cosa ne esce fuori? Che la forbice nazionale si attesta al 18,5%. E che in Veneto l’indicatore segna 2 mila euro al metro quadro con il picco di Venezia a 3.500 euro (spread al 15%). Mentre in Toscana la media di 2.900 è trascinata dai 3.200 di Firenze (spread al 20%). E in Lombardia ai 2.500 euro (spread al 19,2%) della regione fa da contrappeso Milano che spicca con l’incontro tra domanda e offerta a 3.900 euro e uno spread al 12%. Roma, invece, con i suoi 3.300 euro di media e uno spread al 18% resta sotto la media del Lazio, così come fa Napoli, 2.600 euro al metro quadro con uno spread al 18,3%, con la Campania, che si ferma appena sopra a 2.700 euro al metro quadro.

Mutui più facili


Come detto, comunque, oggi i veri affari li fa chi ha un po’ di quattrini per comprare senza accendere un mutuo. Ma sono casi eccezionali. Perché la regola parla di acquirenti con scarsissima liquidità e alle prese con le rigidità e gli spread alle stelle applicati dalle banche per i prestiti immobiliari. Attenzione però, perché le cose stanno (lentamente) cambiando. «Rispetto al picco negativo di inizio 2011 - spiega Roberto Anedda, direttore marketing MutuiOnline - iniziamo a vedere piccoli segnali di miglioramento. A partire dagli spread applicati dagli istituti di credito che dalla media del 3,70-3,80% di febbraio-marzo 2012 sono scesi intorno al 3-3,20%». E le buone notizie non sono finite. «Anche il “loan to value” (il rapporto tra il mutuo concesso e il valore dell’immobile, ndr)  è più vantaggioso per il compratore: siamo passati da punte massime del 60-70% all’80%. Così come è migliorato il rapporto tra la rata e il reddito. Nel periodo più acuto della crisi, gli istituti di credito non superavano il 25-30%, oggi siamo sul 30-35%».

La tassazione


Quando si acquista un appartamento bisogna tenere conto anche delle tasse che vanno pagate nell’atto del rogito. La compravendita tra privati ha due modelli di imposizione legate alla tipologia d’acquisto: se l’acquirente compra la prima casa, la tassazione è nettamente più leggera, sarà più pesante in caso di seconda abitazione.
Secondo un esempio di calcolo, fatto dal Consiglio nazionale del notariato, per un appartamento del valore catastale di 100 mila euro, l’acquirente dovrà dare al fisco 3.656 euro se si tratta di una prima casa, che diventano 10.090 se invece si compra una seconda casa. Il prelievo da parte dello Stato è così suddiviso: imposta di registro (3% per la prima casa, 7% per la seconda); imposta ipotecaria (168 euro per la prima casa, 2% per la seconda); imposta catastale (168 euro fisse contro l’1%); imposta di bollo (230 euro sia per la prima che per la seconda casa); tassa ipotecaria (tributi per trascrizione e voltura): 90 euro indipendentemente dalla tipologia acquistata.
Fondi immobiliari

Si può investire nel mattone anche se si dispone di importi limitati, non certo sufficienti per acquistare un appartamento o un box. I fondi immobiliari sono, in molti casi, una buona alternativa e possono dare soddisfazioni al risparmiatore, a patto però di conoscerne i limiti, che non sono di poco conto. «Il limite principale dei fondi immobiliari è la loro scarsa liquidità - spiega ancora Breglia - I fondi sono quotati in un mercato secondario poco frequentato, e quindi non sono consigliati a chi pensa di dover disinvestire prima della scadenza naturale del prodotto finanziario». 
Secondo i calcoli di Scenari Immobiliari, i rendimenti medi dei fondi si aggirano tra il 5 e il 6 per cento all’anno. Un buon ritorno, degno di un affitto con i fiocchi. Chi però ha necessità di disinvestire oggi la quota di un fondo acquistato anni fa, si troverà con una perdita in conto capitale fino al 60%. E non solo per colpa dell’andamento disastroso del mercato immobiliare. Ma anche, e forse soprattutto, per come è stato strutturata la Borsa dove questi prodotti vengono scambiati. 
Chi non ha aspettato la scadenza e ha venduto le quote sul secondario prima della crisi, ha comunque registrato perdite vicine al 30%. «I fondi immobiliari sono stati costretti a quotarsi senza che prima fosse stato creato un mercato e questo ha provocato un forte disequilibrio tra domanda e offerta che si riflette nell’andamento delle quotazioni. Inoltre i fondi - continua il presidente di Scenari Immobiliari - non possono acquistare i propri titoli per sostenere i prezzi. Se non cambiano le regole questo è un mercato destinato a restare di nicchia, con i risparmiatori lasciati a loro stessi».
Eppure i “mattoni di carta” hanno anche dato rendimenti di tutto rispetto. Acquistabili in media con un taglio minimo di circa 3.000 euro, hanno scadenze di almeno dieci anni e sono sostanzialmente di due tipi: con o senza rendimento periodico. In linea teorica, chi non restituisce un dividendo, dovrebbe liquidare un importo maggiore a scadenza, quando gli immobili sottostanti verranno venduti. Se dunque si è certi di mantenere l’investimento fino alla scadenza e si pensa che da oggi ad allora il mercato immobiliare possa riprendersi - gli esperti parlano di un rimbalzo verso la fine del 2013-inizio 2014 - oggi si possono comprare fondi dal 40 al 60% di sconto. I fondi inoltre hanno in genere in portafoglio un parco immobiliare di buon livello: uffici, negozi, centri commerciali. Meglio comunque controllarne la tipologia ma anche l’ubicazione: è sempre meglio se il patrimonio si trova nelle zone più quotate o centrali delle grandi città.
di Tobia De Stefano
e Antonio Spampinato

Immobili pignorati, è allarme: La crisi ne abbatte il valore - ildenaro.it


L’attuale periodo di crisi sta vanificando gli enormi passi fatti finora in materia di procedure espropriative immobiliari: ormai è praticamente impossibile vendere al primo incanto, i costi della procedura aumentano e gli immobili pignorati vengono aggiudicati quasi sempre a prezzi molto bassi, con grave danno sia per i creditori, che raramente riescono a trovare soddisfazione, che per gli esecutati, che si vedono sottrarre un immobile ma non si liberano completamente dei propri debiti”. Lo ha detto Arcangelo Sessa, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, nel corso del forum “La precisazione del credito e altri atti prodromici al progetto di distribuzione”, organizzato dall’Ordine partenopeo guidato da Vincenzo Moretta.
“Per ottimizzare i tempi del processo esecutivo”, ha sottolineato Francesco Toledo, presidente della Commissione Esecuzioni Immobiliari Odcec Napoli, “è necessario che ciascuno faccia con scrupolo la propria parte. L’Ordine organizzerà un corso di formazione per i professionisti delegati alla vendita”.
“La precisazione dei crediti – ha concluso Toledo – rappresenta un problema, perché molto spesso tra la vendita e la ripartizione del ricavato passa troppo tempo anche a causa degli incomprensibili prospetti presentati dai creditori a giustificazione del proprio credito, che comportano necessità di chiarimenti e rendono ardua la distribuzione delle somme”.
Il convegno è stato aperto dagli indirizzi di saluto di Vincenzo Moretta, presidente Odcec Napoli e Massimo Zeno, responsabile dipartimento per le attività del Tribunale Odcec Napoli. Sono intervenuti Monica Cacace e Antonio Attanasio, Giudici dell’Esecuzione presso il Tribunale di Napoli; Ludovico Maria Capuano, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Notai; Antonio Antonelli, funzionario dell’Unicredit Credit Management Bank, i professionisti Giorgia Viola e Gioconda Fortuna.

venerdì 24 maggio 2013

Spagna, niente crisi per gli stranieri residenti: nel I trim +5% di acquisti nell'immobiliare by monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14821

Spagna, niente crisi per gli stranieri residenti: nel I trim +5% di acquisti nell'immobiliare 24/05/2013

Se la crisi morde per i cittadini spagnoli, le pesanti condizioni economiche in cui versa la penisola iberica non sembrano riguardare i residenti stranieri. 
  
In Spagna infatti le vendite di case sono diminuite del 21,5% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2012, raggiungendo le 54.512 unità, secondo le statistiche sulle operazioni notarili messe a disposizione dal ministero dello Sviluppo
  
I dati confermano il previsto rallentamento nelle operazioni dopo la fine degli incentivi fiscali per l'acquisto. 
  
Ma il fattore che più colpisce è che il 15% delle compravendite sono state concluse da stranieriresidenti in Spagna, segnando la più alta percentuale di tutta la serie. 
  
In particolare, gli stranieri hanno realizzato 8457 transazioni tra i mesi di gennaio e marzo, in crescita del 5%, e facendo registrare il settimo trimestre consecutivo preceduto dal segno positivo. 
  
I più attivi sono stati britannici, russi e norvegesi, specialmente nelle zone costiere della Comunità Valenziana. 
  
Il dato non è imputabile alla decisione del governo di concedere la residenza agli stranieri che acquistano una casa in cui vivere stabilmente, poiché questa misura è ancora in esame e potrebbe stabilire un importo minimo ammissibile. 
  
Negli ultimi dodici mesi (aprile 2012-marzo 2013) sono state acquistate e vendute un totale di 348.715 case, provocando un aumento dell'1,3% rispetto al periodo precedente, a causa del rallentamento del mercato sperimentato nell'ultimo mese del 2012. 
  
La maggior parte degli immobili venduti (l'82,7%) sono case esistenti, mentre quelle di nuova costruzione sono state pari al 17,3% (9.414 unità). 
  
Le città dove le transazioni sono andate meglio, oltre alla capitale Madrid, con 3.350 appartamenti compravenduti, sono Barcellona (1.635), Siviglia (1.219), Valenzia (827 piani) e Saragozza (819).

Posted by Monitorimmobiliare

La casa si vende con il "benefit" di Paola Dezza - Il Sole 24 Ore



Le case non si riescono a vendere. Ecco allora che i proprietari più intraprendenti cercano di invogliare i potenziali acquirenti non tanto con uno sconto corposo, ma con "regali" e servizi extra. Ecco quindi che compaiono negli annunci immobiliari le auto elettriche, l'Imu pagata per cinque anni, la cucina arredata, ma anche un week end di prova se l'abitazione è in una località di vacanza. 
Sono i "benefit" compresi nel prezzo di acquisto, in tempi in cui la domanda langue – le compravendite sono tornate ai livelli del 1985, sotto le 500mila transazioni - e i tempi per chiudere con un contratto una trattativa si sono ormai allungati, dai 6 mesi di Milano agli otto mesi in provincia di Palermo (dati Tecnocasa), fino ai quasi nove mesi di Mantova.
Una ricerca condotta dal portale Idealista.it evidenzia che questa tipologia di annunci è in costante aumento. Dall'arredo alla messa in posa del parquet, si moltiplicano le promozioni pur di risvegliare l'interesse dei potenziali acquirenti. 
"Nel giro di un anno l'offerta di case con regalo è più che raddoppiata – ha commentato Vincenzo de Tommaso, responsabile ufficio studi di Idealista.it – quella della promozione è una formula nuova per il mercato immobiliare che consente di distinguersi dagli altri operatori; venire incontro alle esigenze del proprio pubblico di riferimento; ma soprattutto evitare di svalutare l'immobile".
Spesso si tratta di abitazioni di nuova costruzione collocate nell'hinterland delle grandi città o in piccoli comuni – le location più penalizzate dalla frenata del mattone - rimasti invenduti per la crisi, nella maggior parte dei casi con un valore inferiore ai 200mila euro (nel 60% dei casi). Sono la palla al piede dei costruttori, che se non vendono si trovano stretti nella morsa dei rimborsi dei finanziamenti ricevuti dalle banche. 
Poco innovativa è l'idea del garage in regalo o della cucina arredata, che in verità si è già vista come promozione da alcuni anni, prima ancora che iniziasse la vera e propria crisi del mattone, più nuova invece la proposta dell'Imu pagata per alcuni anni – una tassa che ha messo in crisi molti proprietari, ma che va detto non è la causa della contrazione delle compravendite -, ma anche l'auto elettrica o la messa in posa del parquet. Magari si arriverà a garantire servizi di pulizia e baby sitter per diversi mesi pur di arrivare al contratto finale. Anche se, per le case non nuove, la vera offerta allettante sarebbe fornire l'immobile già ristrutturato secondo i gusti dell'acquirente – chiavi in mano -, ed evitare così al nuovo proprietario uno dei maggiori stress della vita. 
Tornando ai benefit, quali sono gli esempi? Il proprietario di un attico da 600mila euro in vendita a Chiavari, con terrazzo e vista su Portofino, si offre di pagare cinque anni di Imu, che per una seconda casa è in genere particolarmente gravosa. A Chiavari l'aliquota Imu per una seconda casa è stabilita nell'8,3 per mille, che su 600mila euro significa quasi 5mila euro all'anno. A Milano per una appartamento in vendita vicino ai Navigli di 67 mq al prezzo di 370mila euro, in uno stabile nuovo con nelle parti comuni locale lavanderia e palestra, viene offerta invece l'auto elettrica. Sono "escamotage" per invogliare all'acquisto, ma che non superano il 4-5% del valore dell'abitazione. Mentre lo sconto tra prezzo di richiesta e prezzo di conclusione dell'affare ormai si aggira intorno al 15%.

Il modello Svezia brucia tra proteste e rischio bolla immobiliare - investireoggi.it



scontri Svezia
Auto bruciate e scontri con la polizia a Husby
Il modello svedese è decisamente in crisi. Punto di riferimento nel mondo per la giustizia sociale, l’ordine e l’alto livello di ricchezza, la Svezia è lungi dall’essere il bengodi di cui si continua a pensare. Primo paese industrializzato per percentuale di immigrati (15%) e quarto nel mondo sviluppato per presenze straniere in valore assoluto, è anche lo stato dove dagli anni Novanta ad oggi si è registrato il più alto tasso di aumento delle diseguaglianze sociali.

Scontri a Stoccolma: la rivolta degli immigrati

E dalla notte di domenica, ad Husby, un piccolo villaggio alla periferia di Stoccolma, sono scattate violenze da parti di gruppi di immigrati, attraverso assalti alle stazioni di polizia, decine di auto incendiate e sassaiole contro i poliziotti. La scintilla è scoppiata dopo l’uccisione da parte della polizia, nel corso di un’irruzione a casa, di un immigrato di 69 anni, vistosi aggirare con un machete. Da lì, la rivolta degli immigrati, che rappresentano l’80% degli 11 mila abitanti di Husby.

Scontri immigrati: Stoccolma sotto assedio

Economia Svezia: i bei tempi sono lontani

Ma aldilà dell’episodio, che ricorda molto le violenze e le tensioni delle banlieus francesi, è importante snocciolare alcuni numeri, che ci fanno comprendere alcune difficoltà dell’economia scandinava. Il tasso di disoccupazione è tra gli svedesi del 6%, ma tra gli immigrati raggiunge il 16%, per un dato complessivo dell’8,5%, non proprio basso, il più alto di tutta la Scandinavia. E tra i giovani raggiunge il 24,7%, certamente più basso del nostro 37% circa, ma simile a quello già considerato abnorme dell’Italia pre-crisi.
Ciò che colpisce è la mancata integrazione della popolazione straniera, su cui incide una disoccupazione pari a quasi tre volte tanto che sui nativi svedesi.
E la crisi dell’Eurozona si sta facendo sentire anche qui. Metà del pil svedese si ha grazie alle esportazioni, di cui il 70% verso l’Europa. A conti fatti, quindi, circa un terzo della ricchezza annualmente prodotta in Svezia dipende dall’export verso il resto del Vecchio Continente. Non stupisce, quindi, il rallentamento della crescita, passata dal 3,7% del 2011 allo 0,8% del 2012, per risalire forse appena sopra l’1% quest’anno.

Bolla immobiliare Svezia: un preoccupante studio di Commerzbank

Ma il peggio per Stoccolma potrebbe ancora arrivare. Uno studio dell’istituto Commerzbank evidenzia come Svezia e Finlandia, ma anche Germania e Norvegia, siano esposte al rischio di scoppio della bolla immobiliare. In particolare, proprio la Svezia potrebbe essere la prima a fare esplodere la bomba, perché si troverebbe in uno stadio più avanzato del ciclo immobiliare. Dopo oltre un decennio di crescita dei prezzi, infatti, dal 2010 si registra un aumento più contenuto dei valori delle case e tra il 2011 e il 2012 vi è stata una riduzione degli investimenti per le costruzioni. Dati, che potrebbero significare che l’economia sia vicina allo scoppio della bolla immobiliare, con tutte le conseguenze dentro e fuori il paese, che lasciamo immaginare.
La rivolta di Husby, poi, mette in evidenza la crisi di un modello di apertura agli altri, diventato insostenibile a tutti gli effetti. E quando manca un anno dalle elezioni politiche, il Partito dei democratici svedesi, formazione dai toni anti-immigrazione, viaggerebbe al terzo posto nei sondaggi.

giovedì 23 maggio 2013

L'e-commerce cambia l'offerta della logistica di Michela Finizio - Il Sole 24 Ore


A trainare la domanda di spazi per la logistica in Italia sono i retailer legati al food e i grandi player dell'e-commerce. Le ultime grandi operazioni si concentrano in questi due settori: da un lato le catene della grande distribuzione, cresciute molto negli ultimi anni, che stanno riorganizzando la filiera logistica; dall'altro "gli emergenti" della vendita online che necessitano di piastre logistiche per distribuire i loro prodotti in tutto il Paese.
I grandi developer se li contendono, portano a casa contratti di pre-let e realizzano progetti su commessa in seguito ad accurati studi di geo-marketing che definiscono il miglior posizionamento. Come è successo per Amazon, che a fine 2013 riceverà nuovi 80mila mq di capannoni realizzati su misura. In genere chiedono immobili di standard, in cemento armato prefabbricato, iper-resistenti al fuoco e più alti sono meglio è: la merce è stoccata in pallet anche da 12-15 metri di altezza. Le personalizzazioni sono concesse solo dal punto di vista impiantistico, ma non di layout. Viene premiata la flessibilità, sia nei contratti di locazione che negli spazi. Soprattutto dopo l'introduzione dell'Imu (oggi in attesa di riforma), che «sui capannoni pesa quasi il doppio rispetto all'Ici», afferma Alfredo Mauri, head of logistic department di Gva Redilco. 
I dati di mercato del settore, elaborati proprio da Gva Redilco, verranno presentati ad Eire, la fiera del real estate che si terrà dal 4 al 6 giugno a Milano. Il campione prende in esame solo immobili di grado A o B, che rispondono alle esigenze di una logistica moderna, dai 5mila mq di superficie coperta in su, fino a immobili tra i 40 e i 60mila mq. L'analisi prende in esame le superfici affittate durante il 2012 (assorbimento di spazi per logistica): l'anno scorso sono stati registrati 800mila mq di take up, cioè di nuove locazioni. Un dato positivo, se si analizza l'andamento medio dal 2000 ad oggi (650mila mq media annua), ma negativo rispetto al 2011 quando si registrarono 940mila mq di take up.
«Ormai sul mercato ci sono tanti immobili di ottimo livello per gli operatori logistici – afferma Mauri – e l'esubero di offerta fa calare i canoni. La domanda proviene soprattutto da realtà che hanno scelto di lasciare immobili vetusti, per posizionarsi in soluzioni più efficienti e negli ultimi anni a canoni più contenuti. Da quando sono scesi i prezzi ne hanno approfittato in tanti, fino a qualche anno erano inaccessibili». La nuova offerta, infatti, tiene duro per un certo periodo con prezzi che giustificano la nicchia di qualità, poi si adegua al ribasso quando diventa predominante.
I canoni sono calati molto: «Quello che fino al 2003 sulla piazza di Milano hinterland si affittava per 60 euro al mq – afferma Mauri – nel 2007 si affittava già a 50 euro al mq e oggi siamo intorno a 42-43 euro al mq». Sono decurtazioni importanti, dell'ordine del 20-30%, che sostengono la domanda per sostituzione. L'acquisto resta pressoché nullo, complice la crisi del credito negli ultimi anni. «In tanti – aggiunge il capo per la logistica di Gva Redilco – hanno utilizzato questa fase di mercato per svecchiare i loro immobili, cogliendo l'occasione per consolidare l'attività in un unico stabilimento, lasciando magari due o tre magazzini più piccoli». I vantaggi sul personale, sul property e sui costi di manutenzione consentono di ottimizzare la locazione. Per un buon 68% la domanda nel 2012 si è concentrata all'interno di parchi logistici di grandi dimensioni, agglomerati dicapannoni con servizi accessori (vigilanza, stazioni di pompaggio, alberghi per la sosta dei camionisti), centri strutturati ubicati vicino agli snodi autostradali. 
Nel frattempo la pipeline degli sviluppi è praticamente bloccata, nessuno costruisce più senza avere un conduttore. Le uniche nuove realizzazioni (su commessa) non hanno superato i 350mila mq nel 2012. Gli immobili per logistica di grado A, gli unici che vengono affittati, hanno raggiunto lo stock totale di 13 milioni e mezzo di mq in Italia. Lo sfitto è pari al 7,5% (mentre il vacancy rate del segmento office o retail è mediamente più elevato). «Il problema – conclude Mauri – è che questo segmento si è alimentato lasciando sfitti immobili obsoleti, costruiti negli anni Settanta, che oggi popolano le periferie delle nostre città e sono ormai fuori mercato. Toccherà alla pubblica amministrazione farsene carico».

A Manhattan in arrivo altri 23 grattacieli di Marco Valsania - Il Sole 24 Ore



Una penthouse da oltre 90 milioni di dollari. Quanto oltre non è dato saperlo. Quel che si sa è che a comprare i 1.300 metri quadrati tra il 75esimo e il 76esimo piano del One57 su Central Park West è stato un magnate degli hedge fund, William Ackman. Scavalcando gli 88 milioni versati due anni orsono dall'oligarca russo Dmitri Rybolovlev per regalare alla figlia 22enne l'abitazione che era stata del celebre finanziere Sandy Weill.
Altrettanto certo è che il record non è isolato. Sul mercato sta arrivando il 432 Park Avenue, che vanta prima ancora di essere completato, all'angolo con la 56ª Strada, il titolo di più alto gattacielo residenziale nell'emisfero occidentale: ha già un contratto pendente da 95 milioni di dollari per una penthouse.
Queste operazioni segnano la definitiva riscossa di Manhattan dagli anni della crisi finanziaria, anche se l'economia reale rimane men che robusta. L'aria rarefatta che si respira in cima ai grattacieli è sempre più ambita: i progetti colossali, le torri del lusso, si stanno moltiplicando, stimolate da un'esplosione della domanda da parte dell'élite dei super-ricchi globali in cerca di investimenti o rifugi sicuri per i patrimoni. Un piccolo esercito all'assalto di New York, che rivaleggia con Londra per popolarità nel novello jet-set, e che è composta, nelle parole del New York Times, da una popolazione «senza radici di baroni russi dei metalli, magnati latinoamericani, sceicchi arabi e miliardari asiatici». Oltre che, naturalmente, di re della finanza a stelle strisce.
A Manhattan il numero di palazzi con appartamenti a prezzi superiori ai 25 milioni di dollari è balzato a 49, dai "soli" 33 del 2009. Altri 23 sono in costruzione e in arrivo entro il prossimo anno e mezzo, dal West Village a Midtown West, dal Meatpacking all'Upper East. Tanto che il mercato, ha commentato l'architetto della torre dei record Rafael Vinoly, è oggi diviso in due soli tipi di proprietà: l'ultra-lusso e le case popolari con sussidi pubblici. Per chi fosse preoccupato per i destini dei ceti medi e il futuro del tessuto sociale urbano, un nuovo capitolo della loro odissea.
Altri esempi della corsa del mercato? A TriBeca il 56 Leonard vende le sue penthouse a cifre non da record ma sempre ragguardevoli, 20 milioni (15,5 milioni di euro). E ha venduto il 70% degli spazi in dieci giorni. Una frenesia che filtra ovunque. «Sono tornate le aste al rialzo per comprare – spiega l'avvocato Francesco Cirillo, broker immobiliare di Vivaldi Real Estate –. Le proprietà vengono vendute a prezzi che in media superano del 5-10% quelli chiesti». Le gare per un singolo appartamento vedono lo scontro di decine di legittime offerte.
La tensione va di pari passo con il calo della disponibilità: il cosiddetto "magazzino" di proprietà immobiliari è diminuito nella città di oltre un terzo durante l'ultimo anno, a 4.960 alla fine dell'anno scorso, ai livelli del 2004, e oggi un'abitazione resta sul mercato il 13% del tempo in meno. «La città sta acquisendo 50mila residenti l'anno, ma il numero di nuove case costruite e ristrutturate è stato di 10.599 nel 2012, poco se paragonato al picco di 33.911 nel 2008» commenta Riccardo Ravasini di RavaRealty.
Se i prezzi mediani (il valore esattamente a metà tra il più alto e il più basso) nell'ultimo anno non sono cambianti significativamente, più rivelatore è il dato dei palazzi di nuova costruzione, l'avanguardia del mercato. Le cifre sono assai più drammmatiche: i rincari raggiungono il 37%, a 1,312 milioni, e il tempo necessario a vendere è più che dimezzato. Il prezzo medio dei nuovi grattaciali in arrivo si aggira, stima Cirillo, tra i 20mila e i 25mila dollari al mq (15.600-19.500 euro/mq). Nel distretto del Flatiron chi ha comprato appartamenti di recente costruzione un anno fa, ad esempio alla Sky House, li ha visti rivalutati del 20%.
Nella caccia gli orizzonti degli investitori, anche gli italiani, si sono ampliati. Se un tempo spesso cercavano appartamenti nelle zone classiche di Manhattan, Midtown, Upper East e Upper West, e appunto nei grattacieli, emerge sempre più una tipologia di acquirente più giovane, o che compra per i figli, che prende in considerazione zone meno tradizionali: dal Flatiron al Meat Packing, il rinato ex quartiere delle macelli. Fino a Williamsburg a Brooklyn, ormai la zona forse più vitale. Oggi tutte sembrano dare certezze. «Il rendimento di un investimento a New York è tra il 3 e il 4%» spiega Cirillo, quando si considera la possibilità di affittarlo e di giovarsi di agevolazioni fiscali.

Usa/2: record prezzi case nuove ad aprile (+14,9%), miglior rialzo dal 1963 by monitorimmobiliare

http://monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14809

Usa/2: record prezzi case nuove ad aprile (+14,9%), miglior rialzo dal 196323/05/2013
Segnali positivi dal mercato residenziale americano,dopo le ultime settimane di incertezza sul fronte mutui.

Ad aprile sono andate bene non solo solo le vendite di case usate, ma anche le vendite di case nuove che sono cresciute  (+2,3%), pari a 454mila unità vendute (il secondo valore più alto da luglio 2008), secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio Usa. 

Gli analisti attendevano un aumento a 426mila unità, dopo il rialzo del 3,5% del mese precedente.

In forte rialzo anche il prezzo mediano delle case nuove, cresciuto a 271.600 dollari (+14,9% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e il record storico da gennaio 1963, quando il dipartimento ha cominciato a effettuare le rilevazioni).

Le compravendite sono state particolarmente dinamiche nel Nord-Est degli Stati Uniti, dove hanno segnato un +17%, mentre è calato nel Midwest.

Aumenti sì, ma contenuti, anche nel Sud e nell'Ovest del Paese.

Posted by Monitorimmobiliare

Segnaliamo con piacere il Blog La Valutazione Immobiliare

Segnaliamo con piacere il Blog La Valutazione Immobiliare


La Valutazione

Immobiliare uno strumento a vantaggio della società

La Valutazione Immobiliare è l'insieme di tutte quelle attività che hanno come finalità la stima del valore di un immobile. In questo blog scoprirete cosa s'intende per Valutazione Immobiliare, come si promuove la cultura delle valutazioni in Italia, se esistono regole comuni condivise, chi sono gli operatori qualificati, se nelle varie categorie professionali ci sono figure specializzate nella valutazione di beni immobili e come si diventa Valutatori.

Usa: agenzie rating di nuovo nel mirino Accusate di aver mal valutato la ripresa del settore immobiliare (ANSA)

(ANSA) - NEW YORK, 23 MAG - Le agenzie di rating di nuovo nel mirino. Dopo essere state aspramente criticate per aver dato valutazioni troppo positive sui titoli legati ai mutui che hanno portato alla crisi finanziaria, le agenzie di rating sono ora nell'occhio del ciclone per non restituire a quei stessi titoli il grado di investimento che meriterebbero grazie alla ripresa del mercato immobiliare: e quindi per le loro sbagliate valutazioni sull'impatto della ripresa del mercato immobiliare americano. L'aumento dei prezzi delle case nella maggior parte delle città americane fa sì - riporta il Financial Times - che i titoli legati ai mutui prima senza valore ora possano ottenere nuovamente il grado di prodotto di investimento. Ma le agenzie di rating - lamentano alcuni osservatori - non si sono tenute al passo con i progressi non concedendo valutazioni adeguate.(ANSA).

Da prime case e terreni 4,8 mld all'anno E' quanto si evince da una tabella della relazione tecnica al decreto legge Imu-cig (ANSA)

(ANSA)- ROMA, 23 MAG - Oltre 4,8 miliardi all'anno: a tanto ammontano gli introiti su base annua del gettito Imu di prima casa, terreni, fabbricati rurali strumentali e unità immobiliari di cooperative e Iacp: è quanto si evince da una tabella della relazione tecnica al decreto legge Imu-cig. Nel dettaglio, dall'Imu sulla prima casa arrivano 4.082,1 milioni di euro, dall'Imu sui terreni 630,2 milioni, 64,2 dai fabbricati rurali, e 76,2 dalle unità immobiliari appartenenti alle cooperative a proprietà indivisa adibite a abitazioni principali, Iacp e edilizia residenziale pubblica.(ANSA).

Seattle: Amazon progetta nuova sede in stile Apple by monitorimmobiliare

http://monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14795
Seattle: Amazon progetta nuova sede in stile Apple23/05/2013

Tre giganti sfere piene di verde, simili a vere e proprie serre. 
  
Sarà il nuovo, futuristico, quartier generale diAmazon, in grado di sfidare quello a forma di anello che Apple sta realizzando a Cupertino
  
Il progetto, che prevede la più grande sfera al centro e le due più piccole laterali, per il momento è stato solo presentato alle autorità cittadine e, se approvato, sarà realizzato nei tre isolati acquistati a Seattle da Amazon per 207,5 milioni di dollari lo scorso dicembre. 
  
"Sappiamo tutti com'è un tipico ufficio. 
  
Perché non rendere, invece, l'edificio bello e piacevole come un parco?" ragiona John Savo di NBBJ, l'architetto di Amazon. 
  
Nulla si sa però quanto ai costi di realizzazione del progetto, fattore questo che non convince i membri del consiglio comunale di Seattle, alcuni dei quali preoccupati per la domanda energetica necessaria al mantenimento di tali strutture, tutte in vetro e con molte piante tipo serra. 
  
Senza contare il fatto che la sede non sarà accessibile al pubblico. 
  
 

Posted by Monitorimmobiliare

Nel I trimestre mercato immobiliare debole Sale forbice fra i prezzi della domanda e quelli dell'offerta (ANSA)


(ANSA) - ROMA, 22 MAG - Dopo qualche piccolo segnale positivo, fra gennaio e febbraio, il mercato immobiliare residenziale italiano, rimane ancora in territorio negativo, sia come andamento dei prezzi sia come domanda di chi cerca casa da acquistare. La forbice fra i prezzi della domanda e quelli dell'offerta è del 18,5%. E, alla fine di aprile, i prezzi di vendita, in media, hanno fatto segnare un nuovo calo dell'1,3%. E' quanto emerge dall'Indagine congiunturale sul I trimestre 2013 realizzata da Casait. Le variazioni più negative (-1,8% in media), si sono registrate al Nord, mentre nel Centro e nel Sud Italia i valori sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto a fine 2012. Il calo medio in Italia dei prezzi negli ultimi cinque anni è stato del 23,3%. Nelle grandi città, Palermo a fine trimestre segna il calo maggiore (-4,8%). Il termometro della crisi immobiliare è ancora più evidente se paragonato con i prezzi massimi del 2007, il mercato delle grandi città ha ceduto circa il 20% del valore. Al primo posto, in negativo, Bologna che rispetto a marzo 2007 ha perso il 24,3% del valore al metro quadro; Roma e Bari le città che hanno perso meno. Nel Nord Italia, il prezzo medio di mercato, richiesto dall'offerta, resta vicino ai 2.400 euro al metro quadro. Lo spread fra i prezzi medi richiesti e i prezzi medi dell'offerta resta sopra i 18 punti percentuali (18,7%). Nel Centro Italia, il prezzo medio di mercato, richiesto dall'offerta, è sempre sopra i 3.000 euro al metro quadro (un valore che comunque risente del peso di Firenze e Roma). Lo spread fra i prezzi medi richiesti e i prezzi medi dell'offerta resta del 19%, come da fine 2012. Nel Sud Italia, il prezzo medio di mercato, richiesto dall'offerta, è di circa 1.800 euro al metro quadro, il valore medio più basso fra le tre macro aree. Lo spread fra i prezzi medi richiesti e i prezzi medi dell'offerta è del 17,8%. L'offerta di immobili in vendita è cresciuta del 4,5% a livello nazionale. L'incremento maggiore dell'offerta è stato registrato nel Sud Italia dove lo stock di immobili disponibili é aumentato del 5,1%. (ANSA).

Crisi: Spagna; -21,5% mercato immobiliare da inizio 2013 (ANSA)

(ANSAmed) - MADRID, 22 MAG - Continua il crollo del mercato immobiliare spagnolo: nel primo trimestre di quest'anno le vendite sono scese del 21,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, raggiungendo le 54.512 unità. E' quanto emerge dalle statistiche riguardanti le operazioni notarili registrate dal Ministero dello Sviluppo.

Sono in aumento gli acquirenti stranieri, la cui quota ha raggiunto il 15% del mercato. Per il tipo di immobile, la maggior parte (45.098, pari al 82,7%) riguarda immobili mentre le nuove operazioni residenziali rappresentato il 17,3% (9.414 unità).

Negli ultimi dodici mesi in Spagna la compravendita ha riguardato 348.715 case, provocando un leggero aumento del 1,3% rispetto al periodo precedente. Questo significa che negli ultimi mesi l'andamento negativo ha superato i seppur lievi segnali di ripresa di quelli precedenti. (ANSAmed).

Immobiliare: Usa, tornano le cartolarizzazioni commerciali a rischio - borsaitaliana.it

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 22 mag - Per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008, negli Stati Uniti tornano le cartolarizzazioni legate al mercato immobiliare commerciale e avente come sottostante un solo prestito concesso a un unico cliente. A conferma del maggior appetito per il rischio da parte degli investitori il mercato per queste securities, considerate piu' pericolose rispetto ai bond garantiti da molteplici prestiti, e' gia' cresciuto quest'anno del 20%, a 12,1 miliardi di dollari dai 10,1 miliardi di titoli emessi nell'intero 2012. Il trend comporta pero' potenzialmente dei rischi: Standard & Poor's nel quarto trimestre dell'anno scorso ha ammorbidito i criteri con i quali assegna i rating a questi titoli, battezzati Cmbs. Da quel momento, il numero di collocamenti e' raddoppiato e S&P, nel trimestre scorso, ha dominato le valutazioni di questi titoli, con una quota del 93 per cento.

Imu Imprese, entro agosto possibile detassazione per gli immobili ad uso produttivo -businessvox.iy


Il decreto approvato venerdì scorso dal Governo cerca anche di dare una rotta per possibili agevolazioni alle imprese che possiedono immobili impiegati direttamente per lo svolgimento di attività produttive. Il riordino della tassazione sugli immobili entro il 31 agosto dovrà infatti prendere in considerazione anche la deducibilità dell'imposta municipale dal reddito di impresa, limitatamente agli immobili utilizzati per attività produttive. 
In pratica, sia gli imprenditori persone fisiche che le società di capitali e di persone non subiranno più l'aggravio di pagare le imposte sul reddito (Irpef o Ires) in relazione all'Imu corrisposta sugli immobili di proprietà (o in leasing) adoperati nell'attività d'impresa.
Un aspetto innovativo, dal momento che l'Imu e l'Ici sono sempre state indeducibili da Ires e Irpef. Fino al 2007, invece, l'Ici era deducibile dall'Irap: un'agevolazione venuta meno con le modifiche introdotte al tributo regionale dalla legge Finanziaria per il 2008. Il decreto blocca-Imu non fa riferimento all'Irap, prevedendo la deducibilità solo dalle imposte sui redditi, ma sarebbe auspicabile che i provvedimenti attuativi contemplassero una possibilità di recupero dell'imposta pagata anche ai fini del tributo regionale.
Peraltro, va detto che la deducibilità dell'Imu dalle imposte sui redditi si tradurrà in un beneficio immediatamente fruibile solo per le imprese che presentano risultati positivi, che avranno un minor esborso all'atto del pagamento delle imposte sui redditi. Le imprese in perdita - sempre più numerose negli ultimi anni a causa della crisi - dovranno continuare a versare l'Imu senza ottenere vantaggi immediati, se non sotto forma di maggiori perdite fiscali utilizzabili negli esercizi futuri. Il decreto ipotizza lo sgravio solo in relazione agli immobili impiegati nella realizzazione di «attività produttive».
L'espressione non dovrebbe essere intesa in senso restrittivo, limitatamente agli immobili impiegati nell'attività manifatturiera, ma più in generale dovrebbe ricomprendere tutti i fabbricati utilizzati direttamente nell'attività d'impresa. Dovrebbe, pertanto, essere recuperabile dalle imposte sui redditi sia il tributo municipale corrisposto per immobili impiegati in attività sia industriali (opifici e capannoni) sia commerciali (negozi e uffici), artigianali (laboratori e botteghe), agricole e turistiche. L'ulteriore requisito che si profila per la deducibilità è l'effettivo impiego dei fabbricati nell'attività d'impresa svolta. Se ciò dovesse essere confermato con l'operazione di riordino della tassazione sugli immobili, saranno esclusi dalla deducibilità gli edifici strumentali per natura (uffici, magazzini, opifici) non impiegati direttamente nella propria attività d'impresa. 

mercoledì 22 maggio 2013

Algeria: 571mila case popolari in vendita agli inquilini a 117 euro al mq by Monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14789
Algeria: 571mila case popolari in vendita agli inquilini a 117 euro al mq22/05/2013

Lo Stato algerino ha approvato un piano di vendita di 571mila alloggi di edilizia popolare che verranno offerti agli attuali inquilini in affitto a condizioni d'acquisto vantaggiose.

Lo ha annunciato il ministro della Casa, Abdelmadjid Tebboune, specificando che i gruppi di case di cui è stata decisa la cessione sono quelli assegnati prima del 2004, ma non esclude che il termine venga spostato anche a anni più recenti, in modo da allargare la platea dei possibili compratori.

Le condizioni di vendita riservate agli inquilini prevedono un prezzo di base fissato in 12mila dinari a mq (circa 117 euro).

Gli appartamenti che si trovano nella capitale Algeri potranno essere acquisiti a una forchetta di prezzo che va dai 750 mila al milione e 280 mila dinari (tra i 7.350 e i 12.500 euro).

Tra le facilitazioni previste uno sconto del 10% del prezzo per chi pagherà in contanti, del 7% se il pagamento si prolungherà per tre anni e del 5% per periodi più lunghi.

Posted by Monitorimmobiliare

Mef: nel 2012 con cedolare secca 32% degli affitti a canone concordato by Monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14783
Mef: nel 2012 con cedolare secca 32% degli affitti a canone concordato22/05/2013
Per il 32% degli affitti a canone concordato è stata scelta nell'anno fiscale 2012 la formula della cedolare secca.

Il dato è stato citato dal sottosegretario all'Economia,Luigi Casero, che ha risposto in commissione Finanze della Camera a un'interrogazione di Marco Causi (Pd).

Nel 2010 - ha riassunto Casero - sono stati registrati 1.252.398 contratti di locazione ad uso abitativo.

Nel 2011 - anno nel corso del quale è stata introdotta la cedolare - i contratti di locazione registrati sono stati quasi centomila in più, attestandosi sulla cifra di 1.346.793.

Nel 2012, il numero dei contratti di locazione registrati è ulteriormente aumentato, portandosi a 1.445.296 (quasi centomila in più rispetto al 2011 e quasi duecentomila in più rispetto al 2010).

Con una tendenza all'incremento confermata nei primi quattro mesi del 2013.

Anche la percentuale di contratti registrati con opzione per la cedolare è in aumento, essendo passata dal 21% del 2011, fino al già ricordato +32% del 2012. 

Posted by Monitorimmobiliare

Videointervista a Giuliano Gaiola Vice Presidente Camera di Commercio Italo-Dominicana



Guarda il Video dell'intervista a Giuliano Gaiola Vice Presidente Camera di Commercio Italo-Dominicana



Giuliano Gaiola, vicepresidente della Camera di Commercio italo-dominicana, è molto critico sulle strategie di internazionalizzazione seguite finora dalle imprese del Nord-Est. Troppi convegni, troppi congressi, pochi fatti concreti… dice. E poi sottolinea la differenza generazionale: gli imprenditori e i manager più anziani non hanno ancora capito che bisogna andare a cercare i mercati oltre l’Europa. Ma come la mettiamo con la concorrenza sleale del Far East che ci copia? Potremo mai fare controspionaggio, andare ad indagare in Cina sul sistema delle contraffazioni? Sentiamo come risponde a questa domand a.
Treviso, Ca' del Galletto pubblicato 19 Maggio 2013

La prossima bolla immobiliare? In Svezia e Finlandia di Michele Pignatelli - Il Sole 24 Ore



La prossima bolla immobiliare colpirà probabilmente la Scandinavia, a cominciare da Finlandia e Svezia. La previsione, quando ancora non si sono esauriti gli effetti e gli echi del crollo del settore in Irlanda e Spagna, è contenuta in uno studio di Commerzbank, che applica ai Paesi europei un "modello" ricavato dal mercato americano.
In pratica, sulla scorta di quanto accaduto negli Stati Uniti, vengono individuate cinque fasi successive nel ciclo del real estate - boom di prezzi e investimenti, progressivo calo del ritmo di espansione, crollo, stabilizzazione e ripresa - individuando poi quella attraversata dai diversi Paesi europei.
Germania e Norvegia ancora in espansione
In Germania e Norvegia il mercato residenziale è ancora in forte espansione, con i prezzi in deciso aumento sin dal 2010. Più avanzato il boom norvegese, dove i prezzi delle case negli ultimi anni hanno avuto un incremento medio dell'8%, trainati anche dall'elevato tasso di immigrazione; ancora iniziale l'espansione tedesca, con prezzi che crescono in media del 3 per cento e che appaiono destinati ancora a un incremento.

La frenata di Finlandia e Svezia
Finlandia e Svezia sono i due Paesi più a rischio. Commerzbank sottolinea che qui il ritmo di crescita dei prezzi delle case, continuato per oltre dieci anni, sta calando già dal 2010 e presto si dovrebbe assistere a una correzione. Ulteriore elemento negativo è l'inversione già registrata dagli investimenti nel settore delle costruzioni a partire dal periodo a cavallo tra il 2011 e il 2012, un dato che già sta pesandosulle economie dei due Paesi scandinavi.

Il modello di Commerzbank conferma per la Svezia i timori già espressi l'estate scorsa scorso dal Fondo monetario internazionale, che aveva evidenziato prezzi delle case sopravvalutati. Sulla Finlandia, invece, l'Fmi, pur sottolineando come i prezzi dell'immobiliare fossero a livelli storicamente alti, escludeva nell'immediato rischi di una bolla immobilare.
La crisi di Spagna e Francia, la stabilizzazione irlandese
Il crollo dei prezzi, secondo Commerzbank, rimane marcato in Spagna, ma si fa sentire anche in altri tre Paesi dell'Eurozona, con situazioni economiche diverse ma tutte problematiche: la Francia, l'Olanda e la Slovenia. La situazione del mercato sembra invece stabilizzarsi in Irlanda dove, a fronte di un calo annuo dei prezzi del 17% nell'ultimo trimestre del 2011 , si è registrato nel quarto trimestre del 2012 un -4,5%. Dublino potrebbe insomma vedere la luce in fondo al tunnel, dopo l'esplosione della bolla che ha travolto il suo settore bancario e la sua economia.

Ripresa che stanno invece già sperimentando Danimarca e Gran Bretagna, dove è iniziata una graduale risalita dei prezzi e - almeno a Londra - anche degli investimenti nel settore residenziale.
Lo studio di Commerzbank non cita l'Italia, che però - stando all'ultimo sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni condotto da Banca d'Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate - nel primo trimestre del 2013 rimane in una fase di debolezza: flessione delle quotazioni, diminuzione del valore dell'immobile finanziata tramite mutuo, calo dei canoni.

martedì 21 maggio 2013

Nadal Gets Home In Dominican Republic


Nadal Gets Home In Dominican Republic

20120303-223609.jpg
Rafael Nadal looked pretty pleased today as he received the keys to his new beach casa in Residential Playa Nueva Romana in the Dominican Republic. Rafa posed with sisters Isabel and Lidia Pinero, executives for the Pinero Group, which owns the residential complex. So, when is the housewarming party?
20120303-223614.jpg
(Photos: Reuters)

Usa: a Cpl concordia usa manutenzione Empire State Building Acquisiti contratti di gestione per 40 grandi 'buildings' (ANSA)


(ANSA) - MODENA, 20 MAG - Cpl Concordia entra nel mercato Usa con due acquisizioni confluite nella nuova società CPL Concordia. Partecipata al 50% dal socio statunitense G Three Partners, ha già contratti di gestione in 40 'buildings' di grandi dimensioni. Fra le strutture c'é anche l'Empire State Building, il celebre grattacielo di New York. Le previsioni nel mercato statunitense puntano a un fatturato di oltre 50 milioni di dollari nei prossimi cinque anni.(ANSA).

Per gli immobili all'estero credito d'imposta in Unico a cura di Luca Miele - Il Sole 24 Ore


Le imposte sul valore degli immobili e delle attività finanziarie all'estero (Ivie e Ivafe) possono determinare crediti d'imposta scomputabili in Unico 2013. È questo l'effetto delle modifiche apportate dalla legge di stabilità 2013 in base alla quale le due patrimoniali sui beni posseduti all'estero si applicano dall'anno d'imposta 2012 e non più dal 2011. 

I ritocchi
In realtà, le novità apportate dalla legge di stabilità 2013 toccano diversi aspetti delle due imposte. Proviamo a vederle nel dettaglio:
eposticipo della decorrenza al 2012 e modifica delle modalità di versamento dell'Ivie e del l'Ivafe;
rriconoscimento dell'effetto sostitutivo dell'Ivie rispetto al l'Irpef per gli immobili non locati (si veda il focus a lato);
testensione dell'applicazione dell'aliquota ridotta Ivie a tutti gli immobili situati all'estero adibiti ad abitazione principale; 
uapplicazione dell'Ivafe in misura fissa anche sui rapporti di conto corrente intrattenuti in Paesi extra Ue.
La modifica di maggior impatto è il differimento della decorrenza dell'Ivie e dell'Ivafe a partire dal 2012. È stato "trasformato" il pagamento dell'Ivie e dell'Ivafe relativo al 2011 – già effettuato nel corso del 2012 – in un acconto dell'imposta dovuta per il 2012. Contestualmente, il legislatore è intervenuto a chiarire che il versamento dell'Ivie e dell'Ivafe si effettua secondo le modalità e i termini previsti per l'Irpef e, quindi, in acconto e a saldo. Pertanto, il versamento per il 2011 dell'Ivie e dell'Ivafe già effettuato nel 2012 assume la natura di acconto dell'imposta dovuta per l'anno 2012. Nella maggior parte dei casi, in assenza di variazione delle consistenze immobiliari possedute al l'estero, nessuna ulteriore Ivie sarà dovuta per il 2012.
L'integrazione
I contribuenti devono, tuttavia, verificare l'eventuale necessità di integrare il versamento già effettuato per il 2012 con un'ulteriore liquidazione a saldo entro il prossimo 17 giugno. Si pensi a chi ha acquistato un immobile nel corso del 2011 per il quale l'Ivie è stata rapportata ai mesi di possesso e che ora va "integrata" a saldo per il 2012 (si può far riferimento all'esempio in pagina). 
Sono, in ogni caso, tenuti al versamento delle imposte anche i contribuenti che non hanno versato l'Ivie (e l'Ivafe) per il 2011, in quanto non erano in possesso di attività all'estero e che abbiano cominciato a detenerle a partire dal 2012.
L'eccedenza
Non è da escludere, al contrario, che possano verificarsi casi in cui il contribuente abbia versato per il 2011 un'imposta relativa a immobili ceduti nel 2012 e che fa sorgere in capo allo stesso una posizione creditoria per la maggiore imposta versata. Credito che – come chiarito dalla circolare 12/E/2013 – potrà essere recuperato dal contribuente secondo le consuete modalità previste per i versamenti in eccesso o non dovuti relativi ai versamenti diretti. Il credito va riportato nel rigo RX18 di Unico 2013 e potrà quindi essere utilizzato anche in compensazione in F24. 
L'aliquota
Un'ulteriore modifica prevede l'applicazione dell'Ivie nella misura ridotta dello 0,4% per l'immobile adibito ad abitazione principale e per le relative pertinenze. Tale agevolazione era, originariamente, limitata ai soli immobili detenuti da specifici soggetti che prestano la loro attività presso organizzazioni internazionali. 
Nonostante l'ampliamento dell'ambito soggettivo, la novità dovrebbe interessare un numero limitato di contribuenti, in quanto è abbastanza difficile che un soggetto residente fiscalmente in Italia abbia un'abitazione principale al l'estero. Potrebbe, ad esempio, essere il caso di Tizio che decide di (o deve) trasferirsi all'estero per lavoro, comprando un immobile adibito ad abitazione principale ma continuando a disporre in Italia di un'abitazione a titolo di locazione destinata alla dimora della famiglia. In tale ipotesi, il soggetto si potrebbe considerare residente, ai fini fiscali, in Italia – in quanto sede principale dei propri interessi familiari – e, come tale, soggetto al versamento dell'Ivie nella minor misura dello 0,4% sull'immobile di proprietà situato al l'estero.
Inoltre si potrebbero anche configurare situazioni di doppia residenza (e di conseguente doppia imposizione), laddove – applicando le norme formali interne degli Stati – il soggetto risulti residente in tutti e due i Paesi. Tale questione va risolta alla luce dell'eventuale convenzione sulle doppie imposizioni sottoscritta dagli Stati coinvolti. 
Pagina 2 di 2
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'IMMOBILE IN ARGENTINA 
02|LA SOMMA DOVUTA
8L'Ivie dovuta per il 2012 è pari a 3.040 euro (400mila x 0,76%), da cui dovrà essere scomputata l'imposta versata per il 2011 che si considera acconto per il 2012
8L'Ivie da versare a saldo entro il 17 giugno è pari a 1.267 euro (3.040 – 1.773). È dovuto anche l'acconto per il 2013, da versare in due rate, con le stesse modalità e gli stessi termini dell'Irpef
8La compilazione del modello Unico Pf 2013 avverrà come nell'esempio in basso
01|L'IMPORTO GIÀ VERSATO
8Antonio Rossi ha acquistato il 4 giugno 2011 un immobile in Argentina al prezzo di 400mila euro
8Nel 2012, ha versato l'Ivie, relativa al periodo di imposta 2011, per 1.773 euro 
derivante dall'applicazione dello 0,76% al costo di acquisto e per sette mesi di possesso
(importo risultante nel quadro RM, sezione XVI, di Unico PF 2012)
8Nel Paese straniero non sono dovute imposte sull'immobile posseduto 
e quindi al contribuente non spetta alcun credito d'imposta
I CONTI CORRENTI IN SVIZZERA 
02|IL VALORE MEDIO DI GIACENZA
8Il valore medio di giacenza annua è pari a 5mila + 2mila= 7mila euro. 
Il contribuente deve pagare l'Ivafe in quanto tale valore è superiore a 5mila euro
8Poiché si tratta di conti correnti, l'imposta è dovuta in misura fissa pari a 34,20 euro 
facendo riferimento alla quota e al periodo di possesso
03|L'INDICAZIONE IN UNICO
8Le istruzioni a Unico Pf 2013 chiariscono che è necessario utilizzare un rigo per ogni conto corrente detenuto all'estero, anche se detenuti presso lo stesso intermediario
8Vanno compilati distinti righi, indicando in colonna 1 di RM33 e RM34 il valore medio di giacenza riferito a tutti i conti correnti
01|LE CARATTERISTICHE DEI RAPPORTI
Dal 1° gennaio 2012, Mario Rossi detiene due conti correnti in Svizzera presso 
il medesimo intermediario con le caratteristiche di seguito indicate.
8Conto 1: possesso 50%, per un periodo di un anno (365 giorni), con un valore medio 
di 10mila euro (valore medio pro quota pari a 5mila euro)