venerdì 31 maggio 2013

Legge condono per 125mila abitazioni sulle coste spagnole by monitorimmobiliare

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Legge condono per 125mila abitazioni sulle coste spagnole31/05/2013

Sono state “regolarizzate” oltre 125mila abitazioni costruite in Spagna lungo la fascia costiera a ridosso all'area demaniale.

Con la pubblicazione sulla Boe (Boletín Oficial del Estado, l'equivalente della nostra Gazzetta Ufficiale) è infatti entra in vigore la nuova legge sulle coste spagnole che sostituisce la precedente, approvata nel 1988.

Nella maggior parte dei casi il condono ha salvato case e ville per le vacanze.

Le nuove norme, oltre a salvare edifici costruiti in passato in maniera irregolare, non consentiranno altre costruzioni in quelle aree.

D'ora in poi si potrà solo intervenire per realizzare riqualificazione dell'esistente, ma ''a condizione – impone la legge - che non siano aumentati né l'altezza nè i volumi delle case''.

Le nuove norme non si applicano alle aree costiere delle città, dove si è costruito prima del 1988 destinando spesso quelle aree a edilizia popolare o ricettiva o industriale.

“Per il Governo – ha commentato il segretario di Stato per l'ambiente, Federico Ramos, presentando la legge - si tratta di una grande opportunità perché consente di creare 150mila posti di lavoro diretti e un'economia di almeno due miliardi di euro derivanti dalle attività di ristrutturazione degli immobili”.

Posted by Monitorimmobiliare

Spagna: boom di acquisti di case da parte di inglesi e russi by monitorimmobiliare

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Spagna: boom di acquisti di case da parte di inglesi e russi  31/05/2013

Britannici, russi e francesi sono tra gli stranieri che hanno acquistato più case in Spagna nel primo trimestre del 2013, secondo le statistiche dell'Associazione dei registri immobiliari.

Il dato rimanda alla recente decisione del governo spagnolo di concedere la residenza europea ai compratori stranieri che acquistano casa per più di 500mila euro al mese.  

Tra gennaio e marzo investitori provenienti da Gran Bretagna, Russia e Francia hanno comprato 8013 abitazioni, l' 8,63% del totale. 
  
Il tasso risulta superiore all'8,12% del 2012 e si trova vicino ai massimi del 2006, quando raggiunse l'8,97%, ma è molto lontano dal 4,24% del 2009. 
  
cittadini britannici occupano il primo poso della classifica con 1194 case comprate nel primo trimestre 2012, e si sono aggiudicati il 14,9% del totale degli acquisti. 
  
Seguono i russi, con 721 abitazioni (9%), i francesi con 697 case (8,7%) e il Belgio, con 594 acquisti (7,41%). 
  
Queste le prime quattro nazionalità, che formano insieme il 40% del totale. 
  
Particolarmente degno di nota il significativo aumento dei russi, che hanno raggiunto la seconda posizione con il 9% degli acquisti totali. 
  
Secondo l'Associazione dei registri immobiliari la ragione dell'espansione di questo segmento del mercato risiede nella minore incidenza della crisi economica sugli altri paesi, che stanno quindi usufruendo di un vantaggio competitivo per l'acquisto di abitazioni. 
  
Nel corso dei prossimi trimestri è a suo parere "prevedibile un'intensificazione" di questo scenario nella misura in cui l'adeguamento del prezzo rimarrà "forte", e il distacco tra le condizioni economiche di altre nazionalità rispetto alla situazione economica spagnola si intensificherà. 
 

Posted by Monitorimmobiliare

Magnolfi (Crif): Mutui fermi, le vendite sul residenziale ne risentiranno ancora di Cristina Giua - monitorimmobiliare

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Magnolfi (Crif): Mutui fermi, le vendite sul residenziale ne risentiranno ancora

31/05/2013

“Un mercato più congelato che crollato”, dove i prezzi delle case nel primo trimestre di quest'anno “hanno perso in media il 4% nel paragone con lo stesso periodo dell'anno scorso" e “i volumi di scambi hanno toccato a fine 2012 le 450mila unità, tornando così ai livelli dei 1985”.

Questo il quadro tracciato da Stefano Magnolfi, direttore Real estate services di Crif aMonitorimmobiliare.

Un quadro dove l'andamento dei mutui continua a fare da termometro in grado di anticipare la temperatura – sempre più fredda - delle compravendite.

D: Come hanno reagito i mutui nei primi mesi di quest'anno?
Magnolfi: Dopo un 2012 disastroso, dove le richieste di presiti ipotecari sono cadute del 50% e le transazioni residenziali hanno lasciato sul terreno un 26-27%, i primi tre mesi del 2013 si sono chiusi con un ulteriore calo della domanda mutui, pari al 10% rispetto allo stesso periodo del 2012.

Qualche istituto bancario avrà erogato di più, qualche istituto di meno, ma in generale, alla luce dei dati in nostro possesso sulla domanda di mutui, siamo in grado dire che non ci sono riprese in atto: alla fine del primo semestre ci aspettiamo anzi un ulteriore calo delle transazioni tra il 5 e il 7% rispetto a pari periodo 2012.

Finché non si riesce a far ripartire il credito, difficilmente si sbloccheranno le compravendite.

D: Qual è l'atteggiamento delle banche sul fronte delle valutazioni immobiliari?
Magnolfi: Oggi c'è maggiore attenzione verso le stime realistiche, in linea con il mercato: è andato in altre parole ad assottigliarsi quel margine di flessibilità che - su percentuali comunque molto limitate, diciamo l'1-2% rispetto all'insieme di valutazioni corrette - ha dato origine a situazioni di rischio default sul segmento dei mutui.


Oggi è il mercato a cercare maggiori certezze e certe sbavature sui valori immobiliari non trovano più spazio. 

D: Come è cambiata la professione del valutatore dall'inizio delle crisi?
Magnolfi: Una grande accelerata al settore - che in Italia conta circa 500mila operatori, suddivisi tra figure professionali autorizzate a vario titolo ad occuparsi di valutazione - è arrivata dalle Linee guida introdotte dall'Abi (Associazione bancaria italiana).

Si tratta di un codice di autoregolamentazione – ma in altri Paesi c'è da notare che codici analoghi hanno valore di legge - presentato nel 2010 e a mano a mano adottato dal 75% degli sportelli bancari che erogano mutui.

Uno dei punti più importanti delle Linee guida Abi è l'obbligo per il professionista di dimostrare la sua competenza.

Questa capacità deve essere provata attraverso il curriculum lavorativo, attraverso i corsi di formazione frequentati, attraverso una certificazione accreditata da un ente terzo secondo gli standard Iso 17024.

D: Le aste giudiziarie quali problemi di valutazioni sugli immobili presentano?
Magnolfi: Il processo di vendita all'asta è complicato e poco trasparente: scoraggia il grande pubblico di acquirenti e favorisce le operazioni speculative: basti pensare che l'80% degli immobili che finiscono in default, in asta perdono oltre il 50% del valore stimato al momento dell'acquisto. 

Il mondo delle aste è quindi una sconfitta sia per il proprietario che perde l'immobile, sia per la banca che non riesce e recuperare il credito. 

Il consiglio per chi è in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo è di trovare un accordo con la banca per vendere l'immobile, evitando di arrivare alle procedimento fallimentare e quindi all'incanto gestito dal tribunale.

D: C'è stata un'evoluzione nei controlli sulle valutazioni?
Magnolfi: Le Linee guida dell'Abi introdotte sul nostro settore si rifanno agli stessi criteri usati a livello internazionale, in particolare agli Ivs (International valuation standards), che noi come Crif eravamo già abituati ad usare.

In generale l'attenzione è più alta da quando i controlli della Banca d'Italia si sono fatti più frequenti.

A partire dai 25 principali gruppi di credito italiani che da gennaio di quest'anno sono stati messi sotto pressione dagli ispettori della banca centrale con la richiesta di maggiori accantonamenti di capitali sui crediti non performing.

Bozza dl: bonus energetico sale al 75% Prorogato dalla fine di giugno al 31 dicembre 2013 (ANSA)

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Il bonus per l'efficienza energetica é prorogato dalla fine di giugno al 31 dicembre 2013 e sale al 75%. Lo prevede la bozza del decreto legge entrata in cdm. (ANSA).

Mercato immobiliare: proposte per farlo ripartire di Stefania Gu - casaemutui.net


Il mercato immobiliare è in ginocchio, dopo la grave contrazione subita nel 2012, quest’anno non accenna a riprendersi, così come il settore deimutui, strettamente legato ad esso.
La crisi del mattone ha portato ad una notevole diminuizione anche dei posti di lavori legati alla vendita di immobili, si stima, infatti, che negli ultimi quattro anni, gli operatori immobiliari siano diminuiti di circa 550 mila unità.
Questo il dato evidenziato dalla Fiaip (Federazione Agenti Immobiliari Professionali), che lancia l’allarme e propone delle soluzioni volte a far ripartire il mercato della casa.
Sono proprio i rappresentanti del settore immobiliare, attraverso la Federazione, a lanciare l’idea di un bonus fiscale per chi decide di comprare un’immobile.
Nello specifico, viene proposta una detrazione dall’ Irpef pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto dell’abitazione, fino ad un massimo di 100 mila euro, ad eccezione delle case di lusso.
Una soluzione del genere, adottata anche temporaneamente, potrebbe contribuire alla ripartenza del settore e portare, fra l’altro, anche maggiori entrate nelle casse dello Stato.

Cercasi mercato per l'Italia da valorizzare: immobili, gestioni e aree pubbliche in vendita di Michela Finizio - Il Sole 24 Ore



Patrimonio Italia in cerca d'autore. Si potrebbe intitolare così la fiera delle opportunità generate dalle valorizzazioni immobiliari delle pubbliche amministrazioni. Quest'anno gli enti pubblici saranno protagonisti ad Eire, la fiera del real estate che inaugura martedì prossimo a Milano. Sono più di 80 quelli che metteranno in mostra le loro proposte di sviluppo e rigenerazione urbana (vedi a destra), nella speranza di intercettare i desiderata del mercato.
«Il problema è che il mercato manca», afferma l'avvocato Riccardo Delli Santi del comitato scientifico di Eire e presidente dell'Associazione Giuristi Diritto Immobiliare che presiederà il ciclo di conferenze "Modelli e metodi: la valorizzazione del patrimonio pubblico", in cui si cercherà di fare il punto sulle procedure e i finanziamenti per questo tipo di operazioni. Anche Delli Santi ammette di nutrire «perplessità» di fronte all'incredibile risposta delle pubbliche amministrazioni, corse in fiera con centinaia di progetti più o meno avanzati: «Sono tutti immobili su cui bisogna lavorare – dice – e il real estate italiano non mai stato abituato a riqualificare e trasformare. Il nostro è un mercato di trader, le Sgr sono gestori e liquidatori di patrimoni, ma non developer. Anche Fip e Patrimonio Uno sono stati programmi di vendita. La finanziabilità di questi progetti, invece, è vincolata alla rigenerazione degli immobili, per la loro messa a reddito». Partecipa in prima fila alla sfida delle valorizzazioni pubbliche anche il Demanio, che gestisce 56 degli oltre 380 miliardi di beni immobiliari della Pa, stimati a ottobre dell'anno scorso dal ministero dell'Economia ( il censimento è ancora in corso). Sotto i riflettori l'inaugurazione della settimana scorsa: Villa Tolomei è il primo esperimento di valorizzazione concluso dal Demanio con una concessione in affitto di 50 anni, assegnata nel 2008 tramite gara pubblica. Procedono spediti anche i progetti delle caserme di Peschiera e del castello Orsini Soriano nel Cimino (Vt), oggetto di una consultazione pubblica per la sua riconversione turistico-ricettiva. Potrebbero andare in gara presto anche i caselli daziari di Milano e il Podere Colombaia a Firenze.
In fiera il Demanio presenterà i risultati di Valore Paese: dal 12 febbraio scorso al 31 maggio (domani), gli enti locali potevano richiedere l'inserimento dei propri immobili nel portafoglio dell'iniziativa, che già ne conta oltre 100 valorizzabili. «Qui confluiscono i prodotti più presigiosi – afferma Delli Santi – che intercettano nicchie di lusso, ideali per finalità ricettive. In parallelo procedono anche le iniziative di social housing, sostenute da una forte domanda e dalla presenza di risorse pubbliche. Per tutto il resto però mancano i finanziamenti».
Tra i nodi più spinosi, che frenano i processi nonostante l'enorme patrimonio a disposizione, c'è la burocrazia: la strada più battuta è quella della vendita delle concessioni di valorizzazione con diritto di superficie, «ma – afferma l'avvocato – bisogna trovare il gestore prima, altrimenti, chi sarebbe disposto a prendersi in carico un immobile sapendo già che servono più di due anni per l'aggiudicazione della gara pubblica e altrettanti per l'iter urbanistico? L'aggiudicazione e i permessi urbanistici devono essere approvati in parallelo, da commissioni composte dagli stessi soggetti che devono dare le autorizzazioni. Bisogna fare delle varianti aperte, perchè il gestore investe solo se ha il titolo esecutivo in mano».
Le procedure saranno al centro dei dibattiti, insieme alla necessità di defiscalizzare le trasformazioni per spingere le Sgr a fare progetti e riattivare il mercato. Lo chiede anche Fondazione Patrimonio Comune dell'Anci che in fiera porterà le iniziative di una trentina di Comuni. Molti di loro, di recente, hanno partecipato – anche senza vincere – al Piano per le città e al bando del Miur per l'edilizia scolastica: «Stando alle domande pervenute per questi due bandi – dice Roberto Reggi, presidente di Fpc – in Italia oggi ci sono 400 amministrazioni in grado di assecondare progetti pronti a partire, cantierabili. A tutti però serve una spintarella, vanno supportati in modo adeguato».
Ad oggi lo strumento del fondo immobiliare, anche misto, è l'unica strada percorribile. Ecco perchè tutti guardano con grande attesa alle decisioni della costituenda Sgr pubblica - che paradossalmente non sarà presente ad Eire -, istituita dall'ex ministro Vittorio Grilli poco prima del fine mandato, che gestirà il "fondo dei fondi" previsto dal decreto legge n. 87 del giugno 2012, e dovrà veicolare le risorse degli enti previdenziali (circa 500 milioni nel triennio 2012-2014) nei fondi locali. «Siamo solo all'inizio di questo processo – aggiunge Antonio Intiglietta, presidente di Eire –. Dobbiamo creare le condizioni per un'adeguata valorizzazione del patrimonio pubblico: non basta avere un immobile, bisogna facilitare i cambi di destinazione d'uso, definirne il giusto mix funzionale, la gestione e la redditività. Solo così il mercato risponde».
Nel frattempo delibere e brochure – con foto troppo spesso di scarsa qualità – mettono in mostra i gioielli immobiliari degli otre 80 enti locali. Sul palcoscenico di Eire ciascun Comune arriva con le sue opportunità, più o meno appetibili per gli investitori. C'è chi offre concessioni ventennali su immobili di pregio con opzione di riscatto, in cambio di progetti di riqualificazione. Chi, invece, è pronto a vendere subito. Altri, in cambio di opere pubbliche e housing sociale, mettono a disposizione aree e waterfront.
La Patrimonio Trentino, ad esempio, che gestisce gli asset della Provincia autonoma, proporrà due strutture alberghiere da valorizzare, una a Levico Terme e l'altra sulla rocca sopra Trento. La prima è inserita in un parco, offre una fonte d'acqua termale e 80 camere con possibilità di ampliamento. Una stima conservativa gli attribuisce un valore di circa 15 milioni. «Il contratto d'affitto in essere scade a inizio 2015 – afferma il presidente Claudio Bortolotti – poi lanceremo una gara per cederlo per 25 anni, anche a una cifra simbolica, a un'operatore con un progetto di ristrutturazione complessiva. Manca ad esempio l'aria condizionata». Inutilizzato da tempo, il vecchio hotel Panorma che guarda dall'alto la città: «Siamo aperti alle proposte degli operatori, veniamo in fiera per capire cosa si aspettano», spiega Bortolotti.
Si presentano uniti, sotto la guida della Regione, anche 11 comuni pugliesi. Tra questi il Comune di Bari che punta a dare vita a due eco-quartieri destinati in parte ad housing sociale (200 milioni per ciascuno) e il Comune di Ruffano, nel Salento, che cerca 2 milioni per riqualificare circa 16mila mq di immobili nel borgo, da destinare ad «albergo diffuso» e alle botteghe artigiane. Non manca Torino, che chiama a raccolta i privati intorno all'ambiziosa Variante 200 che insiste su un'area di 1,25 milioni di mq nel quadrante Nord. Così come il network di enti locali Invest in Tuscany che presenta ben 24 progetti, dall'ampliamento dell'Interporto della Toscana Centrale (Po), alla riqualificazione della marina di Cecina (Li). A riscuotere grande appeal, inoltre, sono gli ex scali ferroviari, a ridosso delle stazioni dell'alta velocità, in zone semi-centrali. Il Comune di Parma, ad esempio, propone il progetto Stazione Fs, a ridosso del centro storico: a fine 2013 dovrebbero concludersi i lavori del primo stralcio e per il secondo (dove sono previsti uffici, retail e residenze) ora si cercano investitori. Anche Fs Sistemi Urbani si presenterà in fiera con le rigenerazioni di Roma Tiburtina, Torino Porta Susa, Bologna Ravone, Firenze Porta al Prato e Napoli Campi Flegrei. «Abbiamo un patrimonio molto costoso – afferma l'a.d. Carlo De Vito – le aree richiedono manutenzione e presidio. Tramite gare pubbliche cerchiamo partner e acquirenti interessati a sviluppare».
Sullo sfondo, anche i mega progetti pubblico-privati, come la valorizzazione della Grande Pompei: con un programma articolato di investimenti per 500 milioni (di cui 200 privati), il territorio chiede di rigenerare 42 ville vesuviane in stato di abbandono, sottoposte a vincoli di tutela, ideali per accogliere il turismo locale. Il siti archelogici e l'area, che coinvolge sei comuni da Pompei fino a Castellamare di Stabia, attira ogni anno più di 5 milioni di visitatori, più del Colosseo, ma il loro tempo di permanenza media è pari a sole tre ore. Mancano le infrastrutture, i servizi e un'industria moderna dell'entertainment. Ecco le ragioni che hanno spinto gli imprenditori, insieme con le amministrazioni locali, a presentare il progetto Pompei Extra Moenia: un pre-studio di fattibilità è stato consegnato a marzo; ora se la Regione deciderà di adottarlo, candidandolo all'assegnazione dei fondi europei 2014-2020, potrebbe diventare il più grande programma di rigenerazione urbanistica del Sud. «Se si innesca una dinamica che rende l'investimento appetibile – afferma Ivano Russo della Fondazione Mezzogiorno Europa – i privati sono pronti a fare la loro parte».
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Dl Imu Cig: Copaff (Mef), infondata esenzione generalizzata prima casa - borsaitaliana.it




Alleggerire imprese. Impossibili tagli rilevanti (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 mag - "Non sussistono fondati motivi di natura economica per riconoscere all'abitazione principale uno status di particolare privilegio rispetto agli altri immobili". Cosi' gli esperti della Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale (Copaff) del ministero dell'Economia che nell'audizione sul Dl Imu Cig nelle commissioni Finanze e Lavoro della Camera puntualizzano: "Una generalizzata esenzione della prima casa, escludendo dall'Imu la maggioranza dei residenti, svuoterebbe la piu' importante imposta comunale del suo significato di tributo locale". Secondo la Copaff nella riforma della tassazione immobiliare bisogna dunque "rafforzare il sistema delle detrazioni per l'abitazione principale per far fronte alle difficolta' di alcuni contribuenti". E "va ridotto il prelievo sugli immobili-beni strumentali detenuti dalle imprese, usciti penalizzati dalla riforma dell'Imu attraverso un intervento diretto sui parametri (aliquote e moltiplicatori dei valori catastali)"
Piu' in generale, sottolinea la Commissione, "l'imposizione sugli immobili non potra' essere ridotta in misura rilevante per ragioni di equilibri di bilancio e di struttura del prelievo tributario complessivo".
Bof-Mct
(RADIOCOR) 30-05-13 12:21:02 (0201)IMM,PA 5 NNNN

I prezzi degli immobili crollano, Allegria! - jugo.it



La crisi economica iniziata nel “lontano” 2007 ancora oggi si protrae, stringendoci nella sua morsa e facendo registrare cali generalizzati dei consumi mese dopo mese.
In questo già difficile quadro macroeconomico il comparto edile ha registrato un calo degli immobili compravenduti pari al 48%.
Si pensava l’immobiliare crescesse all’infinito,  Buzzetti (ANCE) dichiarava solo nel 2008 «In Italia, non c’è  stata né ci sarà alcuna bolla immobiliare», nello stesso anno Clerici (Assoedilizia) dal canto suo diceva :« Non ci sono i presupposti per avere un rischio crack del mercato immobiliare», evidentemente, come molti altri,  sbagliavano.
Se volessimo sforzarci di trovare un dato simile a quello odierno per quanto riguarda il numero di immobili compravenduti, dovremmo tornare indietro fino al 1985.
Questa, paradossalmente, è una buona notizia.
Negli ultimi anni e più precisamente dall’entrata in vigore dell’euro, i prezzi sono schizzati alle stelle (complici le banche, le quali non accontentandosi dei già lauti profitti, concedevano mutui fino al 100% del valore dell’immobile  a soggetti che difficilmente avrebbero potuto sostenere il proprio debito ) rendendo le case eccessivamente costose rispetto al reddito medio nazionale.
Diretta conseguenza di ciò è stata l’enorme presenza nel mercato di immobili troppo “cari” per essere acquistati,generando una situazione di eccesso di offerta. Come i  fondamentali economici ci insegnano, domanda ed offerta tendono a raggiungere un punto di equilibrio. Questo è ciò che si sta verificando, ciò che sta accadendo ora. L’eccesso di offerta tende a far diminuire i prezzi così che possa ampliarsi la platea di possibili consumatori.
Più consumatori-acquirenti vuol dire maggiori movimentazioni di denaro, maggiori compravendite, più  ristrutturazioni, più posti di lavoro.
Ecco perché è una buona notizia,  lentamente stiamo risalendo la china, stiamo uscendo dalla voraggine in cui eravamo finiti.
Il settore immobiliare in Italia, è uno dei comparti di primaria importanza, stimato nel 20% del PIL, e farlo ripartire vuol dire porre le fondamenta per un futuro più prospero di cui i nostri ragazzi hanno bisogno. Ora più che mai abbiamo bisogno di ciò che gli imprenditori edili, e non solo, reclamano da anni a gran voce, una sburocratizzazione ed una semplificazione dell’edilizia.
Sburocratizzare e semplificare è l’unica strada percorribile, insieme ad un regime fiscale ampiamente rivisitato, per rilanciare l’edilizia, il miglior volano economico attualmente disponibile

giovedì 30 maggio 2013

Usa: ad aprile compromessi acquisto case +0,3% Usa: ad aprile compromessi acquisto case +0,3% (ANSA)



30 MAGGIO 2013
  • normale

Usa: ad aprile compromessi acquisto case +0,3%
(ANSA) - NEW YORK, 30 MAG - I compromessi per l'acquisto di case negli Stati Uniti sono saliti in aprile dello 0,3% rispetto a marzo e del 13,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo comunica la National Association of Realtors. Il dato è inferiore alle attese degli analisti.(ANSA).

Confedilizia:Ue non ha chiesto di tassare le case Per l'associazione affermarlo è fare disinformazione (ANSA)



30 MAGGIO 2013

Confedilizia:Ue non ha chiesto di tassare le case
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - "Dire (e pubblicare) che la commissione Ue ci chiede di tassare 'le case' e 'i beni immobili' è fare opera di disinformazione, per non dire altro". E' quanto afferma Confedilizia in una nota a proposito della raccomandazione Ue all'Italia a chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo. Il testo inglese della raccomandazione, precisa la nota, "indica, senza equivoci, che si è inteso fare riferimento a qualsiasi tipo di proprietà (statica). E la proprietà immobiliare è stabile (ma non statica) e richiede, comunque, continui lavori ed interventi, tanto più se affittata". Confedilizia osserva dunque che "l'occasione è in ogni caso propizia per chiedersi cosa mai fa sì che l'Europa (e la stampa italiana di certi gruppi di potere, bancari o imprenditoriali) non si sia ancora accorta che il settore delle locazioni è in Italia il più ingessato che si conosca (regolato com'é da una normativa che, per gli usi industriali e commerciali, risale a 7 lustri fa e per l'uso abitativo a quindici anni fa) e come può essere che solo per questo comparto l'Europa non abbia ancora chiesto quelle liberalizzazioni che di continuo chiede per altri". (ANSA).

L'Empire State Building in vendita, quotazione in Borsa per il celebre grattacielo di New York La famiglia Malkin ha ottenuto l'80% dei consensi al piano che prevede un ipo del palazzo insieme ad altri 18 edifici - corriere.it



L'Empire State Building (Reuters)L'Empire State Building (Reuters)
Il grattacielo più celebre di New York sarà messo in vendita. Anche se indirettamente. L'Empire State Building veleggia infatti verso Wall Street: il grattacielo simbolo di New York incassa i voti necessari per procedere allo sbarco in Borsa, in quella che sarà la seconda initial public offering americana nel real estate. L'obiettivo è quello di raccogliere un miliardo di dollari, con la quotazione della nuova società Empire State Realty Trust nella quale oltre all'Empire confluiranno altri 18 edifici.
L'Empire State Building in vendita L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita
WORLD TRADE CENTER - La svolta nelle sorti dell'edificio arriva nel giorno in cui trapelano le difficoltà di altri grattacieli simbolo di New York: si tratta del World Trade Center che, a dodici anni dagli attacchi dell'11 settembre, è ormai completato. All'appello però mancano gli affittuari, soprattutto le banche di Wall Street che occupavano la gran parte delle Torri Gemelle. La crisi finanziaria ha costretto gli istituti a stringere la cinghia e ridimensionarsi: addio quindi ai maxi uffici costosi. E proprio gli affitti alti sarebbero il problema per il nuovo complesso del World Trade Center. «I prezzi richiesti sono alti perchè gli edifici sono risultati costosi. I titolari non possono permettersi di affittarli a meno» afferma Ben Carlos Thyoin, direttore delle analisi di mercato di Real Capital Analytics. Il progetto del World Trade Center è costato più di 14 miliardi di dollari.
L'Empire State Building in vendita L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita    L'Empire State Building in vendita
QUOTAZIONE - Ma se Wall Street prende le distanze da Ground Zero, è il grattacielo simbolo di New York che si avvicina alla piazza finanziaria. La famiglia Malkin ha ottenuto l'80% dei consensi al piano di quotazione dell'Empire State Building, aggiudicandosi un'importante vittoria dopo mesi di battaglia, anche legale, con una parte dei 2.800 azionisti del grattacielo, contrari a rinunciare a una parte della storia della città. Il piano è infatti stato duramente criticato perchè - secondo alcuni - garantisce alla famiglia Malkin una fetta importante nella nuova società a scapito degli altri azionisti. Altri invece ritengono che la creazione di una nuova società e la sua successiva quotazione garantiranno una migliore gestione delle proprietà immobiliari, incluso l'Empire State Building, eliminando l'esistente struttura di comando bizantina. 

A Londra la vendita più cara del 2012 di Simone Lupo Bagnacani - Il Sole 24 Ore



Guardando da qui la crisi dell'immobiliare non esiste e anzi il 2012 è stato un anno di record, questo luogo magico è la plancia di comando di uno dei marchi del lusso più importante al mondo: la divisione real estate della casa d'aste Christie's.
Per Bonnie Stone Sellers, ceo della catena con affiliati in tutto il mondo, il motivo è che si tratta, di fatto, di mercati completamente diversi e non comunicanti: «Il residenziale di lusso rimane isolato dai flussi finanziari e dai cambiamenti politici, questi fattori influiscono poco sulle decisioni di acquisto della popolazione con altissima disponibilità finanziaria, il settore non segue infatti le dinamiche immobiliari tradizionali ma quelle dei beni di lusso durevoli».
Tutto molto semplice, una casa da sogno in centro a Londra o New York assomiglia più a una Ferrari o a un collier di Cartier, che a un appartamento in periferia nella stessa città. Se a questo aggiungiamo che il numero dei milionari in giro per il mondo, nonostante la crisi, è in continuo aumento e che le abitazioni che possono entrare nell'empireo del vero lusso sono una quantità limitata, riusciamo a comprendere come il 2012 abbia segnato quotazioni senza precedenti.
Per cercare di dare, per la prima volta, una classifica sull'immobiliare di lusso Christie's ha lanciato un vero e proprio indice che unisce diverse statistiche, istituzionali e degli affiliati, e crea una vera e propria mappa mondiale delle località migliori per chi vuole fare questo tipo di investimento. Il rapporto è focalizzato su dieci città del mondo dove la catena ha registrato i risultati migliori e tiene conto di diversi fattori come il Pil della città, il numero di miliardari residenti, diverse graduatorie sulla qualità della vita e il suo costo e la presenza di multinazionali.
A questi criteri generali si sommano i dati sulle vendite come le quotazioni record o il prezzo medio al metro quadro. In testa a questa speciale classifica si piazza Londra che eccelle in quasi tutte le sottocategorie analizzate, la segue New York e il podio è completato dalla Costa Azzurra, unica regione considerata perché equiparata a una città per l'alta densità di dimore di lusso nel suo territorio. Quarto posto per Hong Kong, seguita da Parigi. Chiudono la classifica le altre città Usa insieme a Toronto.
«Londra è una meta attraente perché è sicuro investire qui – sottolinea Stone Sellers – grazie alla stabilità economica, il sistema legale efficiente, la presenza di scuole internazionali e ogni tipo di divertimento. È considerato un mercato solido, chi fa questo genere di investimento infatti non cerca un ritorno immediato, ma ha un'ottica di medio periodo».
La capitale britannica si piazza al primo posto per la vendita più cara del 2012 che ha superato i 90 milioni di euro, segnando un record storico. Già da questo primo dato è palpabile la differenza con New York dove la vendita massima si è fermata – secondo quanto rilevato da Christie's – a "soli" 67 milioni di euro. Più lontane tutte le altre, nonostante per molte si tratti del massimo storico, intorno a quota 40 milioni con l'eccezione di Dallas e Toronto più vicine ai dieci milioni.
Se la sola vendita più cara non è rappresentativa di un mercato un'idea più chiara la dà il numero di residenze con valore superiore al milione di dollari in vendita. Anche qui Londra è ampiamente in testa con oltre 7.500 dimore registrate, abbastanza vicina la Costa Azzurra con 7mila, più lontane New York e Hong Kong intorno alle 4mila. Chiudono la classifica Dallas, Los Angeles e San Francisco. Analizzando invece il costo medio al mq delle proprietà sopra il milione di euro si ritrova ancora Londra in testa con circa 40mila euro al metro quadro anche se la vendita più alta a New York ha sfiorato i 100mila.
Al secondo posto come media c'è Hong Kong con circa 25mila euro, seguita dalla Grande Mela intorno ai 15mila. In fondo alla classifica si ritrovano ancora Dallas e Toronto. La città canadese è però caratterizzata dal mercato più veloce: nel 2012 i giorni che occorrevano per vendere un immobile erano in media 46, la metà di quanto occorre a New York e un terzo di quello che serve a Parigi. Più difficile invece vendere in Costa Azzurra dove si impiegano circa nove mesi.
Dallo studio emerge anche che in Europa c'è una tendenza maggiore a comprare ricorrendo a finanziamenti, mentre in Usa è molto di più diffuso l'acquisto con pagamento immediato. Nello spingere questi mercati un ruolo importante è affidato agli investitori non residenti, in particolare stranieri: in Costa Azzurra la percentuale degli acquisiti da parte di persone non del luogo arriva al 90%, a Londra supera il 60% mentre a Parigi è il 40% e a New York il 30 per cento.

L'immobiliare Usa sostiene la ripresa: rischio bolla limitato di Marco Valsania - Il Sol 24 Ore




NEW YORK.
Il settore immobiliare suona la riscossa e dà nuova spinta all'economia americana. Una spinta sospetta per chi teme in futuro l'avvento di nuove bolle speculative, gonfiate dalle iniezioni di liquidità e dai tassi d'interesse ai minimi assicurati dalla Federal Reserve. Ma che al momento appare robusta e in grado di consolidare una ripresa che quest'anno dovrebbe viaggiare al 2,5%, un passo tuttora modesto per gli Stati Uniti, evitando che tradisca le aspettative. I più recenti dati hanno sollevato il sipario sulla schiarita in atto nel settore immobiliare e delle costruzioni. I prezzi delle abitazioni sono reduci dal maggior incremento in sette anni, un'impennata del 10,2% in marzo stando all'indice Standard & Poor's/Case-Shiller. Di più: in città quali San Francisco e Phoenix, tra le più colpite dalla crisi, l'impennata è stata del 22 per cento. Nell'intero primo trimestre 2013 l'incremento dell'1,2% è stato a sua volta il primo dal 2006, dagli albori del collasso immobiliare.
Indicatori meno noti e più prudenti, quali il Lender Processing Services che esclude le proprietà pignorate, offrono simili responsi: l'aumento in marzo è stato del 7,6 per cento. E si moltiplicano anche le dimostrazioni empiriche del riscatto: le aste al rialzo, dove i prezzi di vendita superano le iniziali richieste, sono ormai una realtà a Manhattan come a Seattle, spesso con “premi” superiori al 10 per cento. Il Dipartimento dell'Edilizia e dello Sviluppo urbano ha fotografato la strada compiuta dal mercato nell'arco di tre anni: se nel luglio del 2010 le compravendite di abitazioni monofamiliari erano pari a 276.000, oggi sono risalite a 454.000 su base annua; se i prezzi erano in media pari a 204.000 dollari adesso superano i 271.000. Le case invendute allora corrispondevano a un fabbisogno di 9,1 mesi, oggi queste “scorte” si sono ridotte a 4,1 mesi. «Il settore appare irrobustito e segno dell'espansione», ha detto Michael Feroli di JP Morgan.
Il recupero è stato notato esplicitamente dalla Federal Reserve: «E' in atto un sostenuto recupero nel comparto immobiliare», ha detto l'esponente del board della Banca centrale Elizabeth Duke. Tanto che gli investitori temono che gli exploit convincano la Fed ad accelerare il ritiro delle manovre straordinarie di stimolo, a cominciare dal Quantitative easing, riflettendo sia una maggior fiducia nella tenuta della crescita che l'obiettivo di contenere squilibri. Simili preoccupazioni, di retromarce affrettate e disordinate della Fed, sono tuttavia considerate premature dalla maggioranza degli analisti. Il tracollo immobiliare è stato talmente profondo che i prezzi potrebbero lievitare di un altro 20% senza apparire eccessivi. Ai livelli odierni restano del 28% inferiori al picchi del 2006 e ai livelli più modesti del 2003.
La risalita dei prezzi immobiliari può sicuramente avere un effetto di volano economico: facilita nuove vendite, spingendo sul mercato altri proprietari. Genera fiducia e reddito per i consumatori. E sblocca la “prigione” delle famiglie americane vittime di mutui più costosi del valore della casa. Una realtà che ha ostacolato anche la ripresa del mercato del lavoro, rendendo difficili gli spostamenti. Gli entusiasmi sono tuttavia temperati da sintomi che mostrano come il cammino del recupero sia ancora incompiuto. I freni ancora tirati nel settore sono stati evidenziati da un rapporto del colosso finanziario Pimco: le nuove costruzioni, 780.000 l'anno, devono raddoppiare solo per tenere il passo con le tendenze demografiche e la forza lavoro nell'edilizia resta ai minimi da 13 anni. Il credito rimane imbrigliato e i consumatori prudenti nell'indebitarsi. E la casa non è più fonte di facile reddito: nell'ultimo anno gli americani hanno intascato 65 miliardi usando a garanzia le abitazioni, mentre hanno ripagato o cancellato con default 209 miliardi di mutui. Simili fattori dovrebbero moderare la spinta che il settore immobiliare offrirà alla crescita del Paese. Forse per il bene di una ripresa oggi meno brillante, ma domani più sostenibile e equilibrata.

Ripresa del mattone Usa: per la Fed cambio di politica economica in vista by monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14899

Ripresa del mattone Usa: per la Fed cambio di politica economica in vista29/05/2013

Il mercato residenziale americano – ripartito lo scorso autunno, ma confermato nel primo trimestre del 2013, quando i prezzi delle case negli Stati Uniti sono aumentati ai ritmi più rapidi degli ultimi anni – potrebbe aprire le porte ad una revisione, se non ad una revoca in tempi relativamente rapidi, delle quantitative easing, le misure di politica monetaria in chiave espansiva volute della Federal Reserve.

ll presidente della FedBen Bernanke (foto), si era infatti impegnato a mantenere le misure di stimolo - compreso il programma di acquisto di bond per 85 miliardi di dollari al mese – finché l'economia Usa non si fosse avviata verso una solida crescita e il mercato del lavoro non fosse migliorato in modo significativo.

Per la banca centrale - riferiscono i media americani - potrebbe quindi essere arrivato il momento per fare un passo indietro.

Il rilancio del real estate, così come altre notizie positive sulla fiducia dei consumatori e sull'economia, stanno rapidamente cambiando lo scenario.

Alcuni economisti hanno anche ventilato la possibilità che i tassi di interesse eccezionalmente bassi sui mutui abbiano già fatto gonfiare i prezzi delle case e che si stia andando verso una nuova bolla immobiliare, mentre l'interesse medio sui mutui trentennali a tasso fisso, collegato ai rendimenti dei titoli di Stato decennali, è cresciuto al 3,9%: il livello massimo raggiunto da un anno a questa parte. 

Posted by Monitorimmobiliare

Ue: Imu, allineare estimi e rendite a valori mercato (AGI)

(AGI) - Bruxelles, 29 mag. - Nelle raccomandazioni all'Italia pubblicate oggi, la Commissione europea ribadisce la richiesta di "trasferire il carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente assicurando la neutralita' di bilancio". E a questo fine chiede piu' precisamente in materia di tassazione sugli immobili di "procedere alla riforma del catasto allineando gli estimi e rendite ai valori di mercato", mentre in materia di tassazione sui consumi chiede di "rivedere l'ambito di applicazione delle esenzioni e aliquote ridotte dell'Iva e delle agevolazioni fiscali dirette" .
 

Croazia: Governo rinuncia a tassa su immobili A causa di dissensi all'interno della coalizione politica (ANSA)




Croazia: Governo rinuncia a tassa su immobili
(ANSA) – ZAGABRIA, 29 MAG – Il governo croato ha dovuto rinunciare, per dissensi all'interno della coalizione di centro-sinistra, all'introduzione di una nuova tassa sugli immobili, mantenendo però un'imposta comunale relativamente bassa. "Il disegno di legge sulla tassazione degli immobili in base al loro valore reale, inclusa la prima casa, non sarà presentato al Parlamento", ha annunciato il ministro delle Finanze, Slavko Linic, principale promotore dell'imposta. La rinuncia viene interpretata come una sconfitta del ministro e della sua riforma fiscale. Linic aveva intenzione di sostituire l'attuale imposta comunale sull'immobile, calcolata in base alla sua superficie, con un imposta che esprime il valore reale di mercato della casa, tassando in modo particolarmente pesante i proprietari di tre o più immobili. All'idea si sono opposti i tre partiti minori della coalizione guidata dal Partito socialdemocratico (Sdp), secondo i quali la tassa avrebbe colpito i proprietari più piccoli con due o più appartamenti, in particolare le famiglie del ceto medio e gli anziani, che hanno già dovuto affrontare negli ultimi mesi l'aumento dell'Iva e il carovita. Secondo gli oppositori, l'introduzione dell'imposta sulla casa "é inopportuna fino a che l'economia è in recessione". (ANSA).

mercoledì 29 maggio 2013

La Spagna apre agli investitori stranieri: residenza a chi compra casa per 500mila euro by monitorimmobiliare

http://monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14881
La Spagna apre agli investitori stranieri: residenza a chi compra casa per 500mila euro 29/05/2013

Il governo spagnolo concederà la residenza agli stranieri che acquistano proprietà per più di 500mila euro.
 
Alla fine del 2012, il governo aveva ipotizzato che potesse beneficiare della concessione chi avesse acquistato una casa del valore di almeno 160.000 euro.
 
Secondo Garcia-Legaz, segretario al Commercio, sembrava un "livello di equilibrio" per una misura rivolta soprattutto al mercato russo e cinese.
 
In seguito ha però la marcia indietro, spiegando che il numero di 160.000 era meramente indicativo.
 
Ora il prezzo per diventare un residente dell'Unione Europea attraverso un acquisto immobiliare si è triplicato, e solo i ricchi stranieri che possono investire 500.000 euro riceveranno un permesso di soggiorno.
 
Oltre a questi, ne beneficeranno anche coloro che acquisteranno debito pubblico per oltre 2 milioni di euro e chi avrà un impatto sulla creazione di posti di lavoro o sull'innovazione scientifica e tecnologica.
 
"Quello che facciamo è più o meno quello che altri paesi stanno facendo", ha dichiarato il vice primo ministro Soraya Sáenz de Santamaría.
 
Queste persone "stanno contribuendo alla ricchezza del paese, e potranno ottenere la residenza in modo ordinato e disciplinato".
 
La residenza sarà concessa anche agli imprenditori di attività innovative, in particolare economiche, che generino posti di lavoro, e anche ai professionisti stranieri che si recano in Spagna per motivi professionali o di formazione durante il periodo di soggiorno necessario. 
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New York: Madonna vende casa, ma deve abbassare prezzo L'appartamento di 15 stanze su Central Park è stato ceduto per 19,5 mln (ANSA)



29 MAGGIO 2013

New York: Madonna vende casa, ma deve abbassare prezzo
(ANSA) - NEW YORK, 29 MAG - Madonna vende il suo appartamento di 15 stanze su due piani con affaccio su Central Park al manager di hedge fund Deepak Narula. Ma la cantante per cederlo ha dovuto ridurre il prezzo del 15%, scendendo dai 23,5 milioni di dollari di novembre, quando l'ha messo sul mercato, a 19,5 milioni di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal. L'appartamento è situato al 41 Central Park West e questa non era la prima volta che Madonna cercava di venderlo: aveva tentato nel 1996 per 6,8 milioni di dollari ma poi l'aveva ritirato dal mercato senza un acquirente. (ANSA).

New York: mancano gli acquirenti per il World Trade Center by Monitorimmobiliare

http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=14882
New York: mancano gli acquirenti per il World Trade Center 29/05/2013

Pochi acquirenti per il World Trade Centeruno dei luoghi un tempo tra i più ambiti non solo dai privati, ma soprattutto dalle aziende di tutto il mondo.

Manca poco poco alla fine dei lavori della Freedom Tower - che sostituirà le due torri crollate nell’attentanto e che con i suoi 1776 piedi (il riferimento è all'anno dell’indipendenza degli Stati Uniti) sarà uno degli edifici più alti al mondo - ma a scarseggiare, secondo quanto si legge su Immobiliare.it, sono le società e i privati interessati ad affittare gli spazi dei modernissimi uffici.

I miliardi di dollari spesi finora sono 14 miliardi, su 5.000.000 di piedi quadrati di calpestio previsto: ma per ora si è ben lontani non solo dal raggiungere l’attivo, ma anche semplicemente il pareggio.

Eppure uno spiraglio si era aperto con il contratto firmato nel 2011 dalla casa editrice internazionale Condé Nast (quella di Vanity Fair, GQ ed altre testate molto note a livello internazionale) per l’affitto di 1.200.000 piedi quadrati.

Da allora, però, nessun altro si è fatto avanti.

Neppure quella Time Warner, altro gigante dell’industria americana, notoriamente alla ricerca di uno spazio per la sua nuova sede di New York, che pare abbia deciso di stabilirsi invece sulle rive dell’Hudson.
 

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Puglia e Romagna in testa alle richieste di case vacanza di Emiliano Sgambato - Il Sole 24 Ore



Salento saldamente in testa nelle prenotazioni delle case per le vacanze, ma a giugno vince la Romagna. Pur in un contesto di crisi con partenze in calo e periodi di soggiorno che si accorciano, Gallipoli e Porto Cesareo si piazzano al primo e al secondo posto nella classifica delle richieste di case in affitto per l'estate elaborata da Casevacanza.it (Gruppo Immobiliare.it).
Il successo della Puglia perdura ormai da qualche anno, e sono poche le sorprese anche per le altre regioni più gettonate: Emilia Romagna, Toscana, Marche e Liguria. Le preferenza cambiano però a seconda del periodo della stagione. A giugno è la Riviera romagnola la zona che ha ricevuto il maggior numero di prenotazioni: Riccione la località in assoluto più ambita, seguita da Cattolica e Rimini. Ben piazzata anche la Toscana: fra le trenta località con più prenotazioni si trovano San Vincenzo (Livorno), Follonica e Castiglione della Pescaia (Grosseto), oltre a località della Versilia come Lido di Camaiore, Viareggio e Marina di Pietrasanta (Lucca). Tante le prenotazioni per la Liguria le località più richieste sono Diano Marina (Imperia), Loano e Varazze (Savona). A luglio, invece, si assiste a una sostanziale parità tra Puglia ed Emilia Romagna: Gallipoli è la meta più ricercata, superando Riccione che in questo mese è seconda per numero di prenotazioni. Bene anche le località di Porto Cesareo, Vieste (sul Gargano) e Otranto (Lecce). Quarta è la Sardegna con San Teodoro (Olbia Tempio). Ancora buoni risultati per Follonica (Grosseto), ma anche cittadine marchigiane come Numana, San Benedetto del Tronto e Senigallia.
Ad agosto però la supremazia è netta, è il Salento la meta preferita dagli italiani: tra le prime trenta località per volumi di prenotazioni, sette si trovano a Sud della Puglia. Gallipoli non ha rivali, raccogliendo, da sola, oltre il 6% delle richieste di case vacanza arrivate a Casevacanza.it per tutto il mese. Più di quelle raccolte da Porto Cesareo (seconda) e da San Teodoro (terza) insieme. Ad agosto torna protagonista anche la Sardegna: tra le località con più prenotazioni troviamo Villasimius (Cagliari) e Alghero (Sassari), punti fermi del turismo dell'isola. Bene anche le Marche (San Benedetto del Tronto in primis) e la Romagna.
Da notare comunque che per i tre mesi considerati le trenta località di volta in volta più prenotate non raccolgono oltre il 35% delle richieste: segno che larga parte del territorio nazionale è oggetto di interesse da parte degli italiani in vacanza.
«Le case vacanza garantiscono prezzi più bassi anche del 50% rispetto agli hotel – spiega Francesco Lorenzani, responsabile di Casevacanza.it – sono ormai entrate nelle abitudini degli italiani che in tempi di crisi devono risparmiare su tutto. Per questa struttura ricettiva sembra confermata l'abitudine all'early booking, vale a dire la prenotazione anticipata di parecchie settimane». Dopo la moda del last minute, c'è quindi un ritorno alla programmazione anticipata.«I prezzi rispetto all'estate 2012 - aggiunge Lorenzani - rimangono stazionari: questo avviene sia per l'aumento degli immobili disponibili, sia perché i prezzi a cui solitamente si affitta sono già più bassi di quelli degli hotel. Il piccolo proprietario di un immobile ha solitamente spese fisse difficilmente ammortizzabili e, pertanto, preferisce non affittare piuttosto che lavorare in perdita; al limite, è disposto ad applicare uno sconto dal 5% al 30% per il cosiddetto last minute».

Edilizia: Zanonato incontra Buzzetti (Ance), al centro rilancio settore - borsaitaliana.it



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 28 mag - Rilanciare il mercato immobiliare, la cui forte crisi negli ultimi anni ha determinato una situazione di emergenza occupazionale e abitativa. Questo il tema al centro dell'incontro che si e' tenuto oggi tra il Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, e il Presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti. Tra i temi al centro del colloquio il Ministro e il presidente dell'Ance hanno individuato nell'emissione di obbligazioni bancarie garantite, finalizzate a raccogliere fondi per finanziare mutui alle famiglie, un possibile strumento per riattivare il credito all'investimento immobiliare delle famiglie, migliorando l'accessibilita' del bene casa soprattutto per le giovani coppie e per i nuclei familiari meno abbienti. Altro nodo importante affrontato nel corso dell'incontro e' stato l'esigenza di confermare gli incentivi per il risparmio energetico, attualmente al centro delle attenzioni del Governo, e altre iniziative volte a contribuire al rilancio del settore edilizio ed immobiliare.
com-cel
(RADIOCOR) 28-05-13 19:09:03 (0434)IMM 5 NNNN

Immobili: Fiaip, da inasprimento Imu e credit crunch -500mila occupati -2- borsaitaliana.it




Bonus 50% spese acquisto immobile entro tetto 100mila euro (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 28 mag - La Fiaip ha inoltre sottolineato che il 'settore casa' ha ricadute in termini occupazionali non solo "nel settore dell'edilizia ed in quello immobiliare in senso lato, ma sull'intera economia"
Sono diverse le proposte avanzate dalla Federazione. Tra queste: tassazione sui redditi derivanti dal patrimonio e non sul patrimonio; eliminazione di qualunque forma di tassazione sulla prima casa; riduzione della pressione fiscale sugli immobili; incentivazione dell'accesso al credito per l'acquisto della prima casa (implementando il ruolo della Cdp); revisione della legge sulle locazioni; rimodulazione dell'Iva nella fattura dell'agente immobiliare; modifica delle misure sull'indicazione delle provvigioni nell'atto di rogito; estensione ed aumento della detrazione delle spese sostenute dal contribuente in campo immobiliare; modifiche alle modalita' di accertamento sintetico introdotte dalla manovra 2010; conferma del bonus ristrutturazioni e dell'eco-bonus e introduzione di una detrazione del 50% delle spese sostenute per l'acquisto di un immobile entro il tetto di 100mila euro ed esclusi gli immobili di lusso.
nep
(RADIOCOR) 28-05-13 17:34:17 (0364)IMM,PA 3 NNNN

martedì 28 maggio 2013

Il mio «Shard» non è un flop «C'è ancora il cantiere con 800 operai» Renzo Piano - corriere.it



L’edificio che ho appena costruito a Londra, chiamato «Shard of Glass» non è disabitato: semplicemente è ancora in cantiere. L’articolo del Daily Mail, versione on line, e ripreso da Corriere.it, getta un’ombra del tutto ingiustificata sul progetto: la sua inaugurazione è stata annunciata in occasione delle Olimpiadi di Londra, nel giugno dello scorso anno, ma il cantiere terminerà quest’anno in ottobre.
LE LOBBY - E’ importante sapere che attualmente ci sono ancora 800 operai che vi lavorano. Personalmente considero strumentale la campagna del Daily Mail, perchè difende le lobby della City, ostili a spostare dal centro alcune funzioni strategiche.
«The Shard», la «scheggia» di Piano svetta su Londra «The Shard», la «scheggia» di Piano svetta su Londra    «The Shard», la «scheggia» di Piano svetta su Londra    «The Shard», la «scheggia» di Piano svetta su Londra    «The Shard», la «scheggia» di Piano svetta su Londra   «The Shard», la «scheggia» di Piano svetta su Londra
Ken Livingstone, il sindaco che commissionò il progetto, volle fermamente portare energia e welfare al di là del fiume, nella parte povera della città che è South Bank. Costruire questo edificio sulla London Bridge Station, senza parcheggi, quindi servito solo dal trasporto pubblico, e dalla struttura funzionale complessa di una piccola città verticale, fa parte del programma giustissimo di equilibrare la città disseminando più equamente i fulcri di energia.
LA TERRAZZA - Vorrei far sapere ai lettori che questo edificio fa già ampiamente parte del paesaggio della città e dei suoi riti: la viewing gallery, la terrazzza panoramica all’ultimo piano, è già aperta al pubblico, così come il ristorante a metà altezza e tutte le attività pubbliche a piano strada, compresa la nuova stazione di London Bridge. Ed è tutt’altro che un flop.