venerdì 31 maggio 2013

I prezzi degli immobili crollano, Allegria! - jugo.it



La crisi economica iniziata nel “lontano” 2007 ancora oggi si protrae, stringendoci nella sua morsa e facendo registrare cali generalizzati dei consumi mese dopo mese.
In questo già difficile quadro macroeconomico il comparto edile ha registrato un calo degli immobili compravenduti pari al 48%.
Si pensava l’immobiliare crescesse all’infinito,  Buzzetti (ANCE) dichiarava solo nel 2008 «In Italia, non c’è  stata né ci sarà alcuna bolla immobiliare», nello stesso anno Clerici (Assoedilizia) dal canto suo diceva :« Non ci sono i presupposti per avere un rischio crack del mercato immobiliare», evidentemente, come molti altri,  sbagliavano.
Se volessimo sforzarci di trovare un dato simile a quello odierno per quanto riguarda il numero di immobili compravenduti, dovremmo tornare indietro fino al 1985.
Questa, paradossalmente, è una buona notizia.
Negli ultimi anni e più precisamente dall’entrata in vigore dell’euro, i prezzi sono schizzati alle stelle (complici le banche, le quali non accontentandosi dei già lauti profitti, concedevano mutui fino al 100% del valore dell’immobile  a soggetti che difficilmente avrebbero potuto sostenere il proprio debito ) rendendo le case eccessivamente costose rispetto al reddito medio nazionale.
Diretta conseguenza di ciò è stata l’enorme presenza nel mercato di immobili troppo “cari” per essere acquistati,generando una situazione di eccesso di offerta. Come i  fondamentali economici ci insegnano, domanda ed offerta tendono a raggiungere un punto di equilibrio. Questo è ciò che si sta verificando, ciò che sta accadendo ora. L’eccesso di offerta tende a far diminuire i prezzi così che possa ampliarsi la platea di possibili consumatori.
Più consumatori-acquirenti vuol dire maggiori movimentazioni di denaro, maggiori compravendite, più  ristrutturazioni, più posti di lavoro.
Ecco perché è una buona notizia,  lentamente stiamo risalendo la china, stiamo uscendo dalla voraggine in cui eravamo finiti.
Il settore immobiliare in Italia, è uno dei comparti di primaria importanza, stimato nel 20% del PIL, e farlo ripartire vuol dire porre le fondamenta per un futuro più prospero di cui i nostri ragazzi hanno bisogno. Ora più che mai abbiamo bisogno di ciò che gli imprenditori edili, e non solo, reclamano da anni a gran voce, una sburocratizzazione ed una semplificazione dell’edilizia.
Sburocratizzare e semplificare è l’unica strada percorribile, insieme ad un regime fiscale ampiamente rivisitato, per rilanciare l’edilizia, il miglior volano economico attualmente disponibile

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