martedì 28 maggio 2013

A Milano troppe case di lusso, Assoedilizia attacca ill Governo: "I criteri non possono cambiare di città in città" di Marco Scotti - ilghirlandaio



A Milano troppe case di lusso, Assoedilizia attacca ill Governo:

Milano, 23 Maggio – L’associazione di categoria Assoedilizia-Confedilizia Milano, che tutela gli interessi dei proprietari di immobili, va all’attacco dei criteri per la definizione dei cosiddetti “immobili di lusso”, che non beneficeranno della sospensione dal pagamento della prima rata Imu. Il provvedimento del Governo, infatti, esclude dall’agevolazione le unità immobiliari accatastate come A1, A8 e A9. In particolare, la prima categoria fa riferimento a “Abitazioni di tipo signorile” che, secondo le stime dell’associazione di categoria, sono 2504 nella sola città di Milano. E già il numero non convince Confedilizia che, in una nota, dichiara come vi siano capoluoghi che “addirittura non hanno neppure uno di questi immobili (…) e altri che ne hanno 5,6,300 o 500”.
Una disomogeneità che fa pensare a provvedimenti di tipo vessatorio nei confronti della città di Milano che, pur essendo una delle più ricche d’Italia, sta pagando un prezzo altissimo, in termini di mercato immobiliare, dall’inizio della crisi. Questo provvedimento, si legge ancora nella nota, “rende evidente come sia assolutamente inappropriato, e foriero di ingiustificate discriminazioni, attribuire alle unità immobiliari accatastate in A1 la caratteristica di immobili, in quanto tali, ‘di lusso”. Anche perché secondo l’associazione di categoria, in molte città non vi sarà nessuno escluso dal decreto di sospensione dell’Imu, proprio perché non vi sono immobili accatastati come A1.

Un discorso a parte meritano le abitazioni accatastate come A8 (“Abitazioni in ville”) e A9 (“Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici”): secondo Assoedilizia-Confedilizia, non ci si rende conto dei costi di gestione di beni di questo tipo, che hanno enormi spese di manutenzione e che di conseguenza non possono essere considerati immobili di lusso. In conclusione, l’associazione si augura che il governo metta fine a una discriminazione che andrebbe a detrimento della ragionevolezza nel trattamento fiscale della proprietà.

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