sabato 22 febbraio 2014

"Marrakech rievoca tramonti nel deserto, profumi di spezie e colori dei souk. Ma c'è spazio anche per l'alta moda" di Martina Carolo per www.luxuryandtourism.com



Buongiorno,
mi aspettavate? L’idea della meta di oggi nasce mentre sorseggio un thè alla menta, caldo ma con un potere rinfrescante.
Siamo a Marrakech, una di quelle città che va esplorata senza fretta, senza correre da un museo all’altro, ma aspettando la magia del tramonto nella medina.
Quando parlo dei miei viaggi, mi piace raccontare emozioni, suggestioni e questa città vi assicuro che ne ha da vendere, ma alla fine di tutti i miei “bla bla bla”, come riuscirò a parlarvi di moda a Marrakech?
Sorpresa! Questo mio post è dedicato proprio al lato più chic della città. Ho scoperto quasi inaspettatamente che la moda qua non passa inosservata e ci sono parecchi stilisti emergenti come Zuhait Murad, che ha collaborato anche con il brand europeo Mango.
E che dire di Noureddine Amir che unendo la lana e il lino a stampe fatte a mano rende i suoi capi ultra chic?  Marrakech da sempre è stata una fonte di ispirazione per stilisti come Yves Saint Laurent che negli anni 70 andò proprio ad abitare nella medina, rubando i colori delle spezie, trasformando il classico caftano da capo hippy ad un capo di altissima moda.
Anche Tom Ford per Gucci a fine anni 90 ha ripreso il look dei souk con le djellaba di pizzo nero, velluto stampato e chiffon.

 





Moda e Marocco = caftano







Questo capo intramontabile che permette a tutti gli stilisti di dare libero sfogo alla fantasia e all’originalità grazie all’ampia gamma di materiali da utilizzare, come i ricami più sfarzosi che richiamano al passato ma ugualmente intramontabili. Nel passato era indossato sia da uomini che donne ma ora è considerato un indumento tipicamente femminile e il suo debutto oltreoceano lo si deve alla giornalista di moda francese Diana Vreeland, che durante un viaggio in Marocco se ne innamora.
Lo si può indossare con le infradito per renderlo un po’ bohemien o con dei preziosi sandali gioiello a tacco alto per renderlo sensuale. Bracciali etnici, bangles e monili fanno il resto arricchendolo nel suo allure.
Pensate che esiste anche un evento annuale che si chiama “Caftanshow” di alta moda marocchina che grazie ai colori e all’atmosfera da Mille e una notte, questo evento porta con se emozioni diverse dalle fashion week a cui siamo abituati.
Oltre alle foto che vi allego, posso solo aggiungere che questa città che apre l’anima, è facimente raggiungibile da Milano in 3h30 con compagnie low cost, quindi meta ideale per sorseggiare un thè anche a casa vostra. La vostra casa dei sogni che potete acquistare visitando il sito  www.Luxury&Tourism.com


www.martysparty






venerdì 21 febbraio 2014

TripAdvisor, Roma la seconda città più recensita al mondo -italiachiamaitalia

TripAdvisor®, il sito di viaggi più grande al mondo, ha annunciato oggi quali sono i contributori più produttivi del 2013 sulla base delle recensioni e opinioni inviate a TripAdvisor dalla sua community di milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo.
Gli italiani sono terzi a livello globale per numero di contributi inviati nel 2013 e ben 3 città dello Stivale sono presenti nella top 10 delle destinazioni più recensite al mondo.
TripAdvisor conta oltre 260 milioni di visitatori al mese e la sua community di viaggiatori ha contribuito con più di 125 milioni di recensioni e opinioni, con una crescita di 75 milioni rispetto allo scorso anno.
Italiani popolo di contributori, Italia nazione super recensita Terzi a livello mondiale per numero di recensioni e opinioni inviate a TripAdvisor, gli italiani si confermano un popolo di contributori e recensori superati solo da giganti anglofoni come statunitensi (1°) e inglesi (2°). La top 10 dei contributori è completata, nell’ordine, da canadesi, brasiliani, francesi, australiani, spagnoli, indiani e tedeschi.
Anche in quanto a recensioni ricevute lo Stivale non scherza: con ben 3 città nella top 10 delle destinazioni più recensite su TripAdvisor, l’Italia si aggiudica il primato di nazione con il maggior numero di città presenti nella classifica. Ecco la Top 10 delle città più recensite a livello mondiale nel 2013:
1.    Londra, Inghilterra
2.    Roma, Italia
3.    Parigi, Francia
4.    New York City, New York
5.    Las Vegas, Nevada
6.    Barcellona, Spagna
7.    Orlando, Florida
8.    Milano, Italia
9.    Firenze, Italia
10.  Bangkok, Thailandia
“Per concludere nel migliore dei modi questo fantastico 2013 abbiamo voluto riconoscere alcune delle stelle splendenti nel firmamento della nostra community di viaggiatori” ha dichiarato Valentina Quattro, portavoce di TripAdvisor per l’Italia. “E’ grazie ai suggerimenti e alle recensioni e opinioni della nostra community che TripAdvisor è diventato il sito di viaggi più grande e amato del mondo per pianificare il viaggio perfetto”.
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Storie di vita. Francesco, Londra, e quell'idea geniale maturata durante gli anni dell'università -di Giorgia Perbellini per Luxury&Tourism

Oggi intervisto Francesco, veronese di nascita, che insieme ai due colleghi Manuel Detogni e Leonardo Tantone ha creato un servizio nuovo ed esclusivo rivolto agli studenti in cerca di alloggio. Come non cogliere l'occasione di collaborare con la nostra agenzia per offrire al cliente un servizio completo? Luxury&Tourism troverà l'immobile adatto nella città di Londra mentre la società SwingsPark gestirà la casa occupandosene a 360 gradi.

Da quanto tempo vivi a Londra? Hai sempre vissuto in Italia prima?

Vivo  a Londra da 1 anno e mezzo e prima ho sempre vissuto in Italia, tranne 1 anno a Madrid.

Quali sono state le prime impressioni della vita londinese e quali le difficoltà maggiori?

Londra non regala nulla ma premia chi si impegna ed è disposto a rinunciare alle comodità per mettersi in gioco. E' una città senza pregiudizi sempre aperta al confronto con culture diverse.
La difficoltà principale (oltre alla mancanza di cibo buono) è rappresentata dall'alta competitività quotidiana, che noi però affrontiamo come stimolo per migliorare.

Tu e altri due soci avete creato il vostro business basandovi prevalentemente sul bisogno di alloggio degli studenti. Ci racconti in breve com'è nata l'idea e di cosa si tratta?

L'idea è nata bevendo un caffè con alcuni studenti stranieri in Bocconi a Milano, i quali incontravano un sacco di ostacoli nella ricerca dell'alloggio, soprattutto a causa della difficoltà linguistica e degli elevati deposti cauzionali.
Io e i miei due amici stavamo condividendo un appartamento e quindi conoscevamo bene la qualità scadente dell'offerta milanese.  Abbiamo pensato allora di iniziare a offrire stanze confortevoli, per periodi flessibili e di rivolgerci al mercato degli studenti stranieri, grazie alla conoscenza dell'inglese, francese e spagnolo.
Eliminate le cravatte e ripristinate le felpe dell'università, abbiamo iniziato a rinnovare stanze con mobili Ikea per renderle più accoglienti e piano piano i proprietari di immobili ci hanno affidato i loro appartamenti.

Che garanzie date al proprietario una volta che vi affida il suo immobile?

La garanzia contrattuale e il deposito cauzionale anche se ad oggi la principale garanzia è costituita dal passaparola degli attuali proprietari che testimoniano la nostra puntualità di pagamento e cura della casa.

Cosa dovrebbe spingere oggi un italiano a investire nel mercato immobiliare londinese?

La stabilità del mercato immobiliare inglese in questo momento, la smobilizzazione dell'investimento in tempi brevi, la moneta locale ancora molto forte e soprattutto l'altissima domanda di affitto che riduce al minimo il rischio dell'investimento.

Siete operativi parallelamente a Londra e a Milano: quali sono le differenze sostanziali che si notano a livello lavorativo?

Entrambi i mercati presentano pregi e limiti. Il mercato londinese offre una burocrazia più snella, una possibilità di crescita più rapida ma soprattutto un confronto con filosofie di pensiero di tutto il mondo, che per noi sono fonte di ispirazione per innovare nel nostro Paese. D'altro canto il mercato milanese offre migliore qualità di immobili e stabilità degli inquilini che, rispetto a Londra, rimangono nell'appartamento per lunghi periodi.


Dove ti vedi tra qualche anno? In giro per il mondo a espandere il vostro business o in Italia?

Certamente il nostro progetto prevede l'apertura di altre città europee in Spagna e Germania, ma la vera sfida sarà l'espansione italiana.
Grazie alle idee raccolte all'estero, siamo convinti di portare novità in Italia, soprattutto nel modo di pensare e di lavorare.
Il nostro obiettivo è coinvolgere nel nostro team giovani ragazzi, ai quali far vivere esperienze in qualche sede straniera e successivamente affidare loro l'apertura o la gestione di una città italiana.


Per saperne di più visitate www.luxuryandtourism.com e www.rentroom.com

di Giorgia Perbellini












I fondi immobiliari quotati tornano protagonisti del mercato -casa24.ilsole24ore.com

È stato per molti anni quasi abbandonato, ma oggi vive una fase di rinnovata vivacità. Si tratta del segmento dei fondi immobiliari quotati di Borsa Italiana, quei prodotti di gestione del mattone destinati ai risparmiatori privati. Un segmento ormai maturo, sotto i riflettori per l'avvicinarsi della scadenza di molti prodotti - a breve potrebbe arrivare la decisione del Mef di allungarne eccezionalmente la durata per altri massimi due anni, dopo l'ok di Consob e Bankitalia, per consentire la vendita degli asset in un momento così difficile di mercato - e che ha avuto periodi di alterna fortuna.
Da lungo tempo ormai la critica mossa al settore riguarda le perdite che i valori delle quote, più o meno indistintamente, hanno lasciato sul terreno in Borsa da quando il primo fondo Alpha Immobiliare vi è approdato nel 2001. Solo di recente si è tornati all'attività: da un lato Torre Sgr ha appena chiuso con una raccolta di 144 milioni di euro - contro i 100 milioni preventivati - il collocamento del fondo retail Opportunità Italia, dall'altro gli investitori internazionali puntano a mettere le mani sui portafoglio più "appealing" custoditi nei fondi. Mosse dettate dalla penuria di offerta di immobili interessanti sul mercato e dagli sconti dei fondi quotati. Con queste operazioni gli investitori possono comprare trophy asset e immobili redditizi con buoni sconti. Tanto che oggi sono in corso due Offerte pubbliche di acquisto (Opa). La prima promossa da Gwm holding ed Eurocastle sul 40% circa delle quote del fondo UniCredito Immobiliare Uno per 1.850 euro a quota, con un premio del 13,1% sul prezzo di mercato. La seconda è quella lanciata a inizio settimana da Oceano Immobiliare, società indirettamente controllata da Blackstone (che in Italia ha appena investito un miliardo di euro tra trophy asset e centri commerciali), su Atlantic 1, fondo gestito da IDea Fimit (Gruppo De Agostini). In portafoglio Atlantic 1 ha diversi supermercati, ex Gs, oltre al palazzo dell'informazione di piazza Cavour a Milano, due immobili affittati a Telecom (uno a Roma e uno a Napoli) e due locati ad Eni a San Donato (Milano).
In sostanza gli investitori hanno scelto i due fondi più interessanti. Anche se il patrimonio di Atlantic 1 rende l'8% annuo, mentre quello di Unicredito immobiliare Uno solo il 2,1% per lo sfitto elevato. Altri fondi come Tecla, Olinda e Atlantic 2 hanno rendimenti superiori al 9 per cento. Ma nelle tasche dei risparmiatori finora è arrivato poco: molti sottoscrittori se vendessero oggi al valore di mercato dovrebbero incassare perdite anche del 9-10% come i quotisti di Delta, Immobiliare dinamico oppure Obelisco. Difficile pensare che potrebbero aderire a un'Opa. Quali le mosse per i risparmiatori? Consegnare dal 25% al 50% delle azioni, dicono alcuni operatori (qualcuno per Unicredito consiglia di aspettare gli ultimi giorni dell'offerta). Visto che il nuovo azionista sarà intenzionato a sviluppare gli asset in portafoglio vale la pena mantenere una parte di esposizione e vedere l'evoluzione dell'investimento. Chi accetta l'offerta di Blackstone avendo acquistato al collocamento si porta a casa circa l'1%. Non una perdita ma certamente un rendimento contenuto. E poco potrà cambiare la riduzione, non ancora decisa, sulle commissioni qualora si allungasse la durata dei fondi.
Negli anni molte sono state le proposte per non lasciare in agonia questo segmento, anche relativamente alla necessità di sostenere gli scambi delle quote in Borsa. Scarsa liquidità, scarso flottante e debole interesse degli istituzionali hanno fatto il resto. Alcuni operatori sottolineano però che in queste Offerte pubbliche di acquisto a guadagnarci saranno solo gli investitori opportunistici, gli unici protagonisti del mercato immobiliare italiano in questa delicata fase. Con le quotazioni in discesa e la scarsa domanda sul mercato sono gli unici operatori in grado di fare affari e di soddisfare la sete di elevati rendimenti.
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giovedì 20 febbraio 2014

Milano, Via Montenapoleone è l’ottava via di shopping più cara al mondo: locazione a 6.700 euro al mq -ilghirlandaio.com

Con un canone di locazione annuo di 6.700 €/mq, via Montenapoleone si afferma l'8° via dello shopping più costosa e prestigiosa al mondo, a rivelarlo l'analisi di mercato condotta dal Dipartimento Ricerche di World Capital Group, società specializzata nella consulenza immobiliare, sul segmento High-Street Retail – II semestre 2013.
"La lussuosa via Montenapoleone – dichiara Neda Aghabegloo, Responsabile Ricerca -, si colloca tra le prime dieci High-Streets per il prezzo di locazione dei suoi spazi retail. La posizione strategica, i celebri brand di moda insediati e la sempre più diffusa affluenza di turisti cinesi, russi e americani, la rendonotra le più appetibili e interessanti vie a livello globale.
11°, ma impegnata a scalare le avversarie - prosegue Neda Aghabegloo -, Roma con via Condotti (5.380 €/mq). Competono con le streets italiane, Mosca con 6.070 €/mq e Tokyo con 5.500 €/mq.
A riconfermarsi le più care, come nel I semestre 2013, sono Causeway Bay a Hong Kong (22.320 €/mq) e la Fifth Avenue a New York (22.050 €/mq), seguite da Praga (20.100 €/mq), Oxford Street - West a Londra (13.400 €/mq) e l'Avenue des Champs -Elysees a Parigi (10.150 €/mq)".

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Telecom Italia, countdown alla vendita degli immobili -corrierecomunicazioni.it

Telecom Italia sta riorganizzando tutta la sua enorme rete di palazzi e immobili industriali sul suolo italiano pari a oltre 14.000 unità immobiliari. L'obiettivo, scrive Il Sole 24 Ore, è ridurre i costi di gestione ed arrivare a definire una lista di immobili che potrebbero essere lasciati dal gruppo, soprattutto quelli in affitto che costano circa 700 milioni di euro all'anno. Il piano di razionalizzazione degli spazi Telecom dovrebbe essere pronto tra qualche mese. Ad attendere la perizia sono molti fondi e numerosi gruppi immobiliari interessati a rivendere gli immobili sul mercato. Intanto tra quelli di pregio lo scorso anno è stato venduto il palazzo di Via Negri a Milano a Fabrica Sgr.
La vendita degli immobili è uno dei punti salienti del piano che l’Ad Marco Patuano ha messo in moto per rilanciare Telecom Italia.
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Fuorilegge una casa su dieci costruita nel 2013 -a-realestate.it

"Nel 2013 sarebbero stati costruiti 26.000 immobili illegali, oltre il 13% del totale delle nuove costruzioni. Questo significa che circa una casa su 10 costruita nell'ultimo anno è fuorilegge". Questo quanto emerge dal convegno organizzato da Legambiente 'Abusivismo edilizio: l'Italia frana, il Parlamento condona'. Per l'associazione "l'abusivismo edilizio è un'autentica piaga nazionale" che "alimenta" anche "una vera e propria filiera del cemento illegale" dove spesso ad arricchirsi sono "le casse dei clan", e dove è presente anche una "connivenza delle pubbliche amministrazioni con la criminalità organizzata". Il primato nazionale per numero di reati legati al ciclo illecito del cemento nel 2012 - precisa Legambiente - è della "Campania", con 875 infrazioni accertate (13,9% del totale). Napoli è la prima provincia d'Italia per numero di infrazioni, seguita sa Salerno. Tra le zone più colpite il litorale Domitio-Flegreo; non viene risparmiata neanche l'area archeologica di Pompei, senza contare il caso esemplare di Ischia. Inoltre, nella regione ci sono 175 mila immobili abusivi. La Sicilia invece è in testa nel 2013 per abusivismo nelle aree demaniali costiere (476 illeciti, 725 denunce, 286 sequestri). Tra i problemi principali, Legambiente mette in evidenza "il basso rapporto tra ordinanze di abbattimento ed esecuzioni: le demolizioni superano di poco 10%; un dato che a Napoli, dove le ordinanze sono 16.837, scende al 4% (710 esecuzioni). A Reggio Calabria e a Palermo è allo 0%. Legambiente lancia anche la campagna 'Abbatti l'abuso' con l'obiettivo di restituire al Paese la 'bellezza' che le è propria.

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