I suoi
tratti erano ormai affezionati al giorno, alla materia diluita del sole; i suoi
pensieri invece legati al vigore della notte, al suo furore.
Tra le due
si mescolavano i colori degli occhi sempre in
attesa di un finale. Il lungo salotto bianco, quel bianco coloniale lo accoglieva
nell'ultima ronda di pellegrino, al servizio della parola e dei segni da cui
traeva sale e virtù. Uno scenario di luce e riposo per i suoi occhi.
Il freddo
inverno aveva consumato ogni suo riparo di pelle che invece ora risorgeva sul
gelo. Un nuovo scenario di linee davanti a lui che immaginava di poter
condividere un giorno, oltre quel
labirinto di linee. Una condivisione rara che solo sognava nel sole di potersi riparare nella comprensione
di uno sguardo maestro.
Nessuna mano
avrebbe disegnato per lui l'incontro fatale; nessun sacello si sarebbe schiuso all' amore senza
che lui lo avesse davvero atteso dal
cuore.
Il suo cuore
profumava di valigia e di coraggio.
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