Sulla prima casa si passa da 3% al 2%, per gli immobili A/1, A/8 e A/9 – Seconde case, capannoni e terreni edificabili avranno invece un aumento dal 7% al 9%
Dal 1° gennaio 2014, le aliquote dell’imposta di registro relative ai trasferimenti di prima casa passeranno dal 3 al 2%. Per gli immobili «di lusso» ci sarà invece un aumento, con il passaggio dall’attuale aliquota del 7% al 9%.
Sono queste, solo alcune delle importanti modifiche per la tassazione immobiliare contenute nel decreto sull’istruzione approvato dal Consiglio dei Ministri del 9 settembre scorso.
Vediamo le principali novità:
Imposta di registro sale a 200 euro
A partire dal 1° gennaio 2014, l’importo dell’imposta di registro da versare in misura fissa passerà dagli attuali 168 euro a 200 euro; tale aumento si applicherà anche alle imposte ipotecarie e catastali che non sono inerenti i trasferimenti immobiliari a titolo oneroso.
L’aumento a 200 euro dell’imposta di registro in misura fissa interesserà anche i conferimenti di beni ai soci, tutti i contratti soggetti ad Iva, i contratti di comodato di immobili e le operazioni di ristrutturazione aziendale come fusioni e scissioni.
Prima casa, aliquota dal 3% al 2%
Per trasferimenti di prima casa a titolo oneroso, le aliquote dell’imposta di registro passeranno dal 3% al 2% dal 1° gennaio del prossimo anno.
Per quanto riguarda gli immobili di lusso, essi andranno a coincidere con quelli classificati tali ai fini dell’Imu, e pertanto accatastati nelle categorie A/1, A/8 e A/9.
Per questi immobili l’imposta dall’attuale 7% aumenterà al 9%, così come per le seconde abitazioni, capannoni, ecc..
L’aliquota salirà al 9%, dall’attuale 8%, anche per i terreni edificabili e per quelli agricoli (attualmente al 15%).
Tornano le imposte ipocatastali per volture e iscrizioni catastali
Per volture e iscrizioni catastali ritorna l’imposta ipotecaria e catastale nella misura fissa – e non più proporzionale – di 50 euro per ciascuna. Tale tassa era stata eliminata dal Dlgs n. 23/2011 sul federalismo municipale con effetto dal 1° gennaio 2014.
Ci sarà un sollievo per i proprietari delle prime case, però non si comprende in questo momento di crisi per quale motivo si va ancora a penalizzare le piccole imprese con l'incremento della tassazione sui capannoni (già supertassati dall'Imu rimasto invariato), dimostrando una scarsa attenzione verso coloro che per il 95% contribuiscono a determinare il Pil nazionale.
Alberto Pattini
(Il Taumaturgo)
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