I prezzi delle case continuano a calare. Le analisi sui dati dal 2000 ad
oggi mostrano chiaramente come già da diversi anni il mercato
immobiliare abbia cominciato a rallentare sia nel numero di
compravendite che nelle quotazioni medie al metro quadro.
Il calo, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è unicamente
determinato dalla recente incertezza economica ma rientra in un più
naturale e ciclico assestamento del settore, dopo i grandi rialzi che si
erano registrati fino al 2008.
In meno di dieci anni i prezzi medi degli immobili erano saliti molto
rapidamente di quasi il 60%. Naturale quindi che si sia poi innescato un
fenomeno di rallentamento, tendente a riallineare le quotazioni su
livelli di maggiore accessibilità e più coerenti con il mercato stesso,
che nel lungo termine tende comunque a realizzare aumenti delle
quotazioni ma con ritmi e tassi graduali e più contenuti.
Negli ultimi cinque anni il calo dei prezzi è stato mediamente del 20%,
accompagnato anche da una riduzione progressiva del numero di immobili
venduti. Chiaramente le case in vendita sono sempre in maggior numero,
ed i prezzi quindi scendono. Ciò favorisce gli acquirenti, che possono
godere di maggiore forza contrattuale spuntando prezzi migliori, e senza
fretta di dover chiudere l’acquisto in tempi ridottissimi come avveniva
fino a qualche anno fa.
La crisi non ha risparmiato nemmeno gli affitti, il cui andamento mostra
come anche questo mercato sia stato sfruttato fino al massimo possibile
di pari passo con le compravendite e abbia poi sofferto le medesime
difficoltà. Il dato conferma una volta di più come in Italia, purtroppo,
l’affitto non abbia mai rappresentato una vera alternativa percorribile
e più accessibile per coloro che, per vari motivi, non volessero o
potessero impegnarsi in un acquisto immobiliare, magari anche supportato
da un mutuo. Ogni qualvolta i prezzi delle case hanno strappato verso
l’alto, i canoni degli affitti li hanno seguiti a ruota e spesso, come
nel periodo 2001 – 2006, addirittura superati, rendendo il ricorso
all’affitto ancora meno conveniente. Il mercato immobiliare comincia
quindi a presentare delle opportunità interessanti per chi volesse
acquistare casa adesso.
Un’ulteriore elemento positivo giunge proprio dal settore dei mutui: le
migliori offerte sui mutui casa applicano spread ormai sotto il 3%, con
un calo notevole dai valori medi di 3,60% - 3,80% registrati appena un
anno fa.
Si ravviva così gradualmente l’offerta delle banche, ad esempio per i
mutui fissi ora i tassi partono addirittura dal 4,75%, su livelli quindi
del tutto simili a quelli precedenti alla crisi.
Altro esempio di offerta interessante è quella dei mutui a tassi misti:
alcuni prodotti permettono di partire con tassi fissi sotto il 4% per i
primi cinque anni, soluzione che non a caso anche sempre più utenti
mostrano di gradire nella scelta del proprio mutuo.
Si evidenzia quindi come, in un periodo di evidente crisi economica,
l’abbassamento dei prezzi degli immobili può costituire un’importante
possibilità per sempre più acquirenti.
Vero è che le persone oggi, a causa della stessa crisi, hanno un potere
d’acquisto decisamente minore rispetto a qualche anno fa.
L’abbassamento dei prezzi degli immobili sul mercato nazionale può
costituire quell’aiuto a poter fare un eventuale acquisto che altrimenti
sarebbe impensabile.
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