giovedì 10 aprile 2014

Spagna: vendite case in caduta libera -a-realestate.it


Nonostante la sostanziale diminuzione dei prezzi, continua in caduta libera il mercato immobiliare in Spagna. A febbraio ha registrato 25.717 operazioni di compravendita, pari a -27,6% rispetto allo stesso mese del 2013 e -16,1% rispetto allo scorso gennaio. Secondo i dati diffusi oggi dall'Istituto nazionale di statistica (Ine), la vendita di case nuove è stata quella che è maggiormente diminuita, con una flessione del 37,4%, fino a 11,544 operazioni, rispetto a quella degli alloggi di seconda mano, che si è ridotta del 17%, fino alle 14.173 compravendite. Il crollo, tuttavia, ha riguardato soprattutto le case di edilizia sociale, le cui transazioni sono diminuite a febbraio del 48,6% rispetto allo stesso mese del 2013.

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mercoledì 9 aprile 2014

Gb: Gehry lancia progetto a Londra, è polemica su prezzo case -a-realestate.it


Il primo edificio con la firma di Frank Gehry in Inghilterra non è esente da polemiche. L'archistar canadese-americano, ideatore del museo Guggenheim a Bilbao, ha presentato il suo complesso di 700 appartamenti nella terza fase della ristrutturazione per far rinascere la Battersea Power Station a Londra. Ha promesso, come nel suo stile, un ambiente rispettoso dell'uomo, ma è emerso che non è tanto a misura di portafoglio: i prezzi delle abitazioni sono irraggiungibili per chi non dispone di milioni di sterline. I costruttori avevano garantito che ci sarebbe stata una quota di alloggi ''abbordabili'', rivolti a chi ha minori possibilità economiche. Questo anche per contrastare la 'febbre del mattone' che impazza nella capitale britannica, e che secondo molti osservatori, rischia di trasformarsi in bolla speculativa. Nella ristrutturazione di Battersea, come si legge sul Guardian, risulta che solo 103 appartamenti del secondo complesso di 600 edifici, costruito da un'altra archistar, Lord Foster, saranno a prezzi 'sociali'. Tutti quelli nel complesso di Gehry, che dovrà sorgere di fronte, finiranno invece sul mercato a prezzo pieno. I rappresentanti delle comunità locali hanno definito il numero di alloggi a costi 'popolari' come ridicolo. E l'archistar ha dovuto difendersi affermando che non è stata sua la decisione. ''Come architetto, ho una responsabilità sociale - ha aggiunto - vi posso fornire un lungo elenco di attività no profit che sto portando avanti nel mondo''. Il progetto di Gehry, che verrà ora sottoposto alla consultazione popolare, prevede cinque edifici alti come il tetto della ex centrale elettrica, resa celebre dall'album dei Pink Floyd 'Animals', che si sviluppano attorno a un palazzo centrale soprannominato ''il fiore''. Il tutto ricorda molto lo stile di Gaudi nei suoi appartamenti di Barcellona. Mentre quello di Foster è un lungo e sinuoso palazzo di 250 metri. Londra diventa così sempre più la capitale dei grandi architetti, che già hanno 'firmato' alcune delle torri più importanti della città, come lo Shard di Renzo Piano. 

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martedì 8 aprile 2014

Immobiliare: in vendita a Palm Springs la villa della luna di miele di Elvis -ilghirlandaio.com


E' in vendita a Palm Springs la casa in cui Elvis Presley e sua moglie Priscilla passarono la luna di miele e vissero per un intero anno. A renderlo noto il portale Immobiliare.it secondo il quale, alle pareti dell'abitazione molte memorabilia del Re del Rock, incluso il contratto originale di affitto firmato da Elvis. "In questa casa, vero e proprio luogo di culto per i fan del cantante, ogni anno viene festeggiato il “weekend of the King”, ovvero l’anniversario di nozze di Elvis", scrive il sito.
 
Nel 1960, l’anno in cui fu costruita, la villa è stata ribattezzata The House of Tomorrow (la casa di domani) in virtù del suo design futuristico, precisa il portale sottolineando che per acquistarla servono 9,5 milioni di dollari. "I tre piani che compongono la casa sono organizzati in quattro cerchi concentrici e nessuna delle cinque camere e dei cinque bagni è di forma quadrata o rettangolare. La bellissima villa, diventata praticamente un museo in memoria del suo illustre inquilino, ha un parco esterno di oltre un acro dove si trova un campo da tennis, una piscina, dei giochi d’acqua e un frutteto sul retro", descrive ancora il sito.

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lunedì 7 aprile 2014

Istat: anno nero per la casa, nel 2013 raddoppia calo prezzi -a-realestate.it

Il 2013 è stato un anno di saldi sul mercato del 'mattone', con il prezzo delle case che è sceso del 5,6% e sconti raddoppiati rispetto all'anno precedente, quando il calo si era fermato al 2,8%. Se da una parte dietro queste cifre si nascondono tante occasioni per quanti vogliono acquistare l'abitazione, per chi ce l'ha già il ribasso ha l'amaro sapore di una svalutazione. E, appartamento o villetta che sia, la casa da sempre è per gli italiani la misura fondamentale della ricchezza. Non per niente circa tre famiglie su quattro possiedono il tetto sotto cui vivono. La discesa delle quotazioni registrata dall'Istat si accompagna, come lo stesso Istituto fa notare, al crollo delle compravendite, che è stato pari al -9,2% lo scorso anno, stando ai dati dell'Agenzia delle Entrate. Già nel 2012 il mercato aveva perso oltre un quarto degli scambi, scivolati a livelli che nono si vedevano da decenni. Il congelamento delle transizioni si è così, inevitabilmente, scaricato sui prezzi. La stessa cosa d'altra parte è accaduta sul fronte consumi: gli italiani hanno stretto sempre più i cordoni della borsa e mese dopo mese l'inflazione è precipitata. Una spirale di cui ancora non si vede la fine: anche a febbraio Confcommercio registra consumi ''congelati''. Il termometro dell'associazione dei commercianti registra un calo dello 0,7% su base annua e un blocco rispetto a gennaio. Da una recessione all'altra, gli italiani hanno tagliato su tutto, dai trasporti (-23%) all'abbigliamento (-17%), passando per mobili ed elettrodomestici (-14%). Guardando alle cifre assolute, dal 2007 ad oggi , Confcommercio calcola come dalle nostre tasche siano usciti 80 oltre miliardi di euro in meno. Semplice conseguenza di entrate altrettanto bruscamente decurtate. Il tonfo è stato tale che potrebbe servire il tempo di una generazione per recuperare quanto perso in una manciata di anni: l'organizzazione stima come sarebbero necessari 33 anni per tornare ai livelli di consumo pre-crisi, almeno per quanto riguarda i beni durevoli, ovvero gli acquisti più importanti (dagli elettrodomestici alle auto). Tornando però al bene per eccellenza, la casa, l'Istat fa notare come ormai i prezzi siano in calo da due anni. E la flessione, seppure un po' più attenuta nell'ultimo trimestre del 2013, tocca perfino le abitazioni nuove, fresche di vernice (-2,4% la media annua). Anche se i tagli più forti si registrano per le case non più di prima mano, classificate come ''esistenti''.

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domenica 6 aprile 2014

Un miliardo di sprechi. Ecco tutti i conti sugli immobili di Stato -repubblica.it

Lo stato italiano è fra i più grandi (e incapaci) gestori al mondo di case, palazzi, caserme, "fabbricati rurali", "opere destinate al culto". La Ragioneria Generale stima che questo patrimonio in mattoni abbia un valore che, unica eccezione in Italia, cresce in modo esplosivo nonostante la nostra lunga recessione: valeva 128 miliardi di euro nel 2008, più che raddoppiati a 281 miliardi nel 2012. Tolti, ovviamente, i beni artistici o archeologici. Una fortuna, solo questa, superiore a quella (cumulata) dei cinque uomini più ricchi del pianeta: gente come Bill Gates, Carlos Slim o Warren Buffett. Positivo, no? No. Perché soltanto lo Stato centrale "butta" ogni anno oltre un miliardo di euro per pagare gli affitti di sedi e di uffici. Ma anche perché nemmeno Palazzo Chigi, cioè il governo, o lo stesso Demanio "confessano" al Tesoro le proprietà che controllano, così che a nessuno salti in mente di provare a risparmiarci sopra qualcosa. Opacità. 

Così il mattone di Stato rischia di trasformarsi in un incomprensibile segreto di Stato. O più precisamente ancora, in un segreto fra le varie branche dell'amministrazione dello Stato. Possibile? 

A dire il vero, tutto era partito con le migliori intenzioni. Negli ultimi anni il Tesoro ha avviato un'indagine sul patrimonio della pubblica amministrazione. Si legge nell'ultima edizione, pubblicata (molto in sordina) un paio di mesi fa: "La conoscenza sistematica e puntuale degli attivi del patrimonio pubblico rappresenta un elemento indispensabile per orientare le decisioni di politica economica", cioè per la "valorizzazione" e la "redditività". E ancora: "La gestione efficiente del patrimonio pubblico può svolgere un ruolo importante per il contenimento del deficit e la riduzione del debito pubblico". Di lì il censimento: a tutte le amministrazioni è stato chiesto di registrare i propri beni al sole, immobili e terreni, su un portale del Tesoro.

Di fronte a obiettivi del genere, ci sarebbe da aspettarsi un'adesione di tutti o quasi. Peccato che non sia successo. Informa lo stesso ministero dell'Economia che il 40% delle pubbliche amministrazioni non ha ancora comunicato l'ammontare del proprio patrimonio immobiliare. Non l'ha fatto Palazzo Chigi, se non per il 10% degli uffici coinvolti; l'hanno fatto solo in parte gli altri organi di rilievo costituzionali. Lo stesso Demanio ha omesso di notificare al Tesoro buona parte di quello che sa dei propri palazzi e dei propri terreni, malgrado che sia proprio il ministero dell'Economia a controllarlo. 

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