domenica 28 luglio 2013

Imu, tutti pensano alla prima casa Ma la seconda è tartassata (quotidiano.net)



NON C’È solo l’abitazione principale. Nella furia delle polemiche e delle promesse politiche sull’Imu qualcuno ha dimenticato che esiste una categorie di immobili che continua a pagare. E, in base alle regole dell’imposta in vigore dallo scorso anno, pagherà anche parecchio. Perché, rispetto alla vecchia Ici, le possibilità di svicolare ...
NON C’È solo l’abitazione principale. Nella furia delle polemiche e delle promesse politiche sull’Imu qualcuno ha dimenticato che esiste una categorie di immobili che continua a pagare. E, in base alle regole dell’imposta in vigore dallo scorso anno, pagherà anche parecchio. Perché, rispetto alla vecchia Ici, le possibilità di svicolare dalla morsa del fisco è ridotta quasi a zero. E la morsa dei Comuni rischia di stringersi con forza sempre maggiore.
IL CONCETTO di abitazione principale è molto diverso da quello di prima casa, utilizzato prima di entrare nell’era dell’imposta municipale unica. L’Ici, infatti, aveva maglie piuttosto larghe, nelle quali molti si infilavano per pagare di meno. Era sufficiente provare in qualsiasi modo la presenza nell’abitazione e il gioco era fatto: ad esempio, bastava l’allaccio delle utenze. Con l’Imu la questione cambia. Bisogna avere non solo la dimora abituale nell’immobile, ma anche la residenza anagrafica. Senza la registrazione presso gli uffici del Comune, facilissima da verificare per l’amministrazione, non ci sono speranze e si ricade irrimediabilmente nel perimetro delle seconde case. Che, come è facile capire, sono molto aumentate con le nuove regole.
Ma non finisce qui. Anche le unità immobiliari contigue vengono stangate. Fino a qualche anno fa, anche se risultavano censiti in catasto separatamente, gli appartamenti vicini di uno stesso proprietario venivano considerati un’abitazione unica. Adesso, invece, se non c’è l’unità catastale, per legge l’immobile diventa seconda casa. Anche se si trova a un pianerottolo di distanza da quella principale.
ANCORA, per estendere il regime agevolato dall’abitazione principale alle pertinenze bisogna rispettare diversi paletti. La proprietà dei due beni deve coincidere e, soprattutto, si potrà ottenere solo uno sgravio per categoria catastale: i proprietari di due garage, allora, pagheranno sul secondo la stessa aliquota di una casa al mare. Di regola, poi, sono considerate seconde case quelle dei residenti all’estero e dei ricoverati in strutture di lungodegenza. Anche se, in questi due casi, alle amministrazioni è lasciata la possibilità di prevedere eccezioni. Solitamente ai ricoverati viene riservato un trattamento di favore. 
RESTA DA DIRE quanto pagano in più le seconde case. L’abitazione principale ha un’aliquota base del 4 per mille, ritoccabile del 2 per mille dalle amministrazioni, e un sistema di detrazioni che la ammorbidisce. La seconda, invece, paga il 7,6 per mille, che può salire fino al 10,6 per mille o scendere al 4,6. Nel 2012 questo ha significato un versamento medio di 818 euro con un gettito di 7,9 miliardi di euro complessivi pagati da sette milioni di contribuenti.

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