mercoledì 8 gennaio 2014

Fimaa Confcommercio:con caos Tasi rischio collasso -a-realestate.it

"Non si può pensare di centrare l'obiettivo della spending review aumentando ulteriormente le imposte sugli immobili come la Tasi, che potrebbe salire dal 2,5 al 3,5 per mille per le prime case e dal 10,6 all'11,1 per mille per le seconde, a spese del ceto medio e del settore immobiliare e delle costruzioni. Comparto che rischia il collasso soprattutto dopo il caos degli ultimi giorni. Gli aumenti della Tasi da parte del Governo interesseranno, infatti, oltre il 70 per cento dei proprietari di case medie e piccole. In questo modo gli italiani tra Imu, Tari e Tasi maggiorata pagheranno nel 2014 la cifra record di oltre 40 miliardi". 

Così Valerio Angeletti, Presidente nazionale di Fimaa Italia - Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari - Confcommercio, commenta il possibile aumento della Tasi (l'imposta degli immobili introdotta dalla Legge di Stabilità) dal 2,5 al 3,5 per mille per le prime case e dal 10,6 all'11,1 per mille per le seconde da parte del Governo attraverso un emendamento o un decreto legge ad hoc. Nel migliore dei casi gli aumenti potrebbero essere contenuti di mezzo punto, a discrezione dei Comuni. "Rispetto alla vecchia Imu - continua Angeletti - la Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili) dovrebbe valere in media tra i 40 e i 50 euro in meno, ma sommando le tre componenti della IUC (l'Imposta Unica Comunale) ossia Tasi, Tari e Imu, il conto salirà. A questo punto sarebbe stato meglio lasciare la vecchia Imu evitando otto mesi di demagogia politica, il caos pagamenti e scadenze che stanno vivendo i cittadini e il rischio del blocco totale del settore immobiliare. Il Governo - conclude il numero uno di Fimaa Italia Angeletti - sottovaluta l'importanza che il mercato immobiliare ha sul PIL.

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