venerdì 10 gennaio 2014

Luca ci aiuta a conoscere meglio una delle perle dell'Oceano Atlantico. Chiudete gli occhi e sognate. -di Giorgia Perbellini per www.luxuryandtourism.com


Oggi intervisto Luca, italiano emigrato in Repubblica Dominicana, che ci parla della sua vita ma soprattutto di come si presenta oggi uno dei paradisi dell'oceano Atlantico.
Da quanto tempo vivi nella Repubblica Dominicana?

Ho deciso di lasciare l'Italia per trasferirmi in Repubblica Dominicana nel 2006, ormai otto anni fa.

Di cosa ti occupavi prima in Italia e di cosa ti occupi ora?

In Italia, più precisamente a Roma, avevo una catena di negozi di articoli per la casa. Ora invece ho cambiato completamente settore e mi occupo di vendita, affitto e amministrazione di proprietà immobili a Punta Cana.

Qual è stato il tuo primo approccio col mondo del lavoro e quali sono le differenze più evidenti che si notano al confronto con l'Italia?

Una volta arrivato ho cercato di capire quale lavoro avrei potuto svolgere in base alle mie capacità e alle conoscenze pregresse e ho scoperto che il mondo del real estate poteva fare al caso mio.
Le differenze tra i due Paesi sono molto evidenti: la Repubblica Dominicana sta vivendo un forte sviluppo economico che lascia spazio di crescita lavorativa ai cittadini. A questo poi si aggiunge un'ottima regolamentazione del lavoro, che sta incentivando sempre di più investitori stranieri di qualunque settore. In Italia invece nel 2006, nonostante la crisi non fosse ancora arrivata, si avvertiva già un senso di pesantezza e di stanchezza. E dire che allora le cose andavano ancora bene!

Come viene vissuto il rapporto con Haiti, paese corrotto, povero e messo ancor più in ginocchio dal terremoto del 2010?

Quello con Haiti è un rapporto fraterno di due Paesi che, al di là delle culture diverse, condividono la stessa terra, la stessa isola. Il fatto che uno dei due sia ricco e l'altro povero non li allontana, anzi li pone in una situazione di reciproco bisogno. Gli haitiani vengono a lavorare in Repubblica Dominicana perchè nel loro Paese la media di guadagno è di dieci dollari mensili; viceversa i dominicani hanno bisogno di loro per svolgere i lavori più pesanti che nessuno qui accetta di fare. Ci tengo anche a dire che dei molti miliardi di dollari inviati in aiuto ad Haiti dopo il terremoto, quasi nulla è stato fatto. Tra società onlus non ben definite e soldi persi negli appalti di ricostruzione, non è rimasto quasi niente per il popolo.


La presenza di zone franche a tassazione quasi nulla, la possibilità di esportare in Sud America senza dazi, sono aspetti che rendono la Repubblica Dominicana molto appetibile agli occhi di un imprenditore estero...

L'imprenditore straniero è sempre più presente sul territorio grazie alle tante agevolazioni che permettono di contenere i costi rispetto a una produzione europea o statunitense. Le zone franche sono un buon business sia per chi fa impresa che per il dominicano: da un lato viene utilizzata manodopera a basso costo, dall'altro c'è la possibilità di trovare lavoro a lungo termine.

Da quando è salito al potere, Danilo Medina ha intensificato la presenza della polizia per le strade. Mi confermi questo fatto? C'è più sicurezza oggi nella vita dei cittadini?

Io sostengo da sempre che la cosa più bella della Repubblica Dominicana, prima ancora delle spiagge o della natura incontaminata, sono le persone. E' un popolo generoso, buono e sempre pronto ad aiutare il prossimo. E' normale però che a Santo Domingo, come in tutte le metropoli del mondo, si registrino diversi casi di furti e violenze. Fernandez e Medina, rispettivamente il presidente precedente e quello in carica, si sono molto battuti per cambiare questa situazione. Oggi la Polizia Nazionale pattuglia le strade della città 24 ore su 24 e la vita è più sicura.
Tengo a precisare però che in tutte le zone turistiche del Paese e nell'entroterra il livello di delinquenza è bassissimo.
 
Sembra che la Repubblica Dominicana sia in continua crescita economica, che non si senta crisi. E' davvero così?

Da quando sono arrivato, l'unico calo nelle vendite si è fatto sentire nel 2009 ma senza grosse conseguenze. Girando per i negozi o per i centri commerciali ci si accorge subito che molta gente fa compere e spende senza problemi, e la stessa tendenza si registra anche per le auto e gli immobili.

Cito da Acoprovi.org "Il sistema finanziario dominicano è tra i 35 migliori sistemi bancari di tutto il mondo, con un miglioramento di 55 posti in quattro anni". Letta da un'italiano, che vive in una situazione di stallo, questa notizia sembra impossibile. Quali sono le differenze maggiori col sistema bancario italiano?


Penso che tutti i sistemi bancari del mondo siano macchine per far soldi a dispetto dei cittadini: la banca perfetta deve ancora nascere. Ti posso dire però che il sistema dominicano tende ad agevolare i correntisti, in quanto le spese per l'apertura di un nuovo conto o per le operazioni di routine sono quasi nulle.


di Giorgia Perbellini per LuxuryandTourism

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