martedì 14 gennaio 2014

Istat: prezzi delle case in calo per 8 trimestri consecutivi. Discesa del 5,3% su base annua -casa24.ilsole24ore.com

Come previsto, i prezzi delle case continuano a scendere, ma senza scossoni. L'ultimo dato Istat pubblicato oggi è riferito alla fine del settembre scorso: da un lato si evidenzia un'accelerazione della discesa rispetto al trimestre precedente (-1,2% contro -0,6%), dall'altro un'attenuazione del calo su base annua (-5,3% contro -5,9%).
La sostanza rimane comunque che i prezzi calano, come sottolinea l'Istat, per l'ottavo trimestre consecutivo. Così, il valore nominale degli immobili residenziali si può stimare di circa il 20% in meno rispetto ai prezzi pre-crisi. E ovviamente si tratta di una media, con casi di cali più elevati (in genere le vecchie case in provincia e/o periferia) ed eccezioni che tengono (in genere le zone centrali delle grandi città e gli immobili di prestigio).
Il calo non ha ancora toccato il fondo e si assisterà a ulteriori assestamenti verso il basso: secondo le stime degli operatori interpellati da Casa24 Plus, nel 2014 i valori dovrebbero scendere ancora in una forchetta compresa tra il 3 e il 5%. Anche perché, fino a oggi, i prezzi più bassi non hanno fatto riprendere il numero di compravendite, che dopo il crollo del 25% del 2012, nell'anno appena concluso sono scese ancora, anche se rallentando il calo trimestre dopo trimestre (-5,1% nel terzo 2013, l'ultimo di cui sono noti i risultati e lo stesso periodo a cui si riferiscono i dati Istat). Le vendite dovrebbero cominciare a riprendere quest'anno. Dovrebbero, a condizione che – grazie alla ritrovata (per ora?) stabilità sui mercati finanziari e ai piccoli segnali positivi in campo congiunturale - l'annunciata ripresa dei finanziamenti alle famiglie da parte delle banche prenda corpo. I segnali a fine anno da questo punto di vista non sono però ancora incoraggianti: anche se la domanda di mutui (leggi istruttorie aperte dalle banche) è tornata a crescere, non ci sono dati ufficiali sulle erogazioni che segnalino una tendenza al rialzo, così come gli spread applicati dagli istituti (in sostanza il "prezzo" del finanziamento) restano alti. In attesa che la convezione Abi-Cdp (dote da due miliardi) dia i frutti sperati.

Tornando nello specifico all'analisi dell'Istituto di statistica, nel periodo tra giugno e settembre dello scorso anno, «sulla base delle stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento registra una diminuzione dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% nei confronti dello stesso periodo del 2012. La flessione congiunturale registrata nel terzo trimestre è l'ottava consecutiva ed è di ampiezza doppia rispetto a quella rilevata nel secondo (-1,2% rispetto a -0,6%)».
Un andamento che comunque è almeno in parte dovuto anche a «fattori stagionali». La diminuzione dei prezzi su base annua è pari al 5,3%, (la settima consecutiva), valore più contenuto di quello registrato nel trimestre precedente (-5,9%). Al calo congiunturale contribuiscono le diminuzioni dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-1,3%) sia di quelle nuove (-0,5%). La flessione su base annua, specifica l'Istat, «è la sintesi della diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-6,8%) sia di quelle di nuova costruzione (-2%). In un quadro di marcata diminuzione dei prezzi che tuttora perdura, la riduzione dell'ampiezza della flessione tendenziale si registra sia per i prezzi delle abitazioni esistenti (-6,8%, da -7,6% del secondo e -8,1% del primo trimestre) sia per i prezzi delle abitazioni nuove (-2,0%, da -2,2% del secondo trimestre)».

In media, nei primi tre trimestri dell'anno in corso, i prezzi sono diminuiti del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sintesi di un calo dell'1,8% dei prezzi del nuovo e del 7,5% dell'esistente.

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