Nel 2013 le erogazioni di mutui sono continuate a scendere del 15%, dopo il dimezzamento del 2012, ma ora la quiete sugli spread potrebbe dare un po' di ossigeno a chi cerca un finanziamento. È di ieri il dato Crif che registra a dicembre il sesto mese consecutivo di aumento della domanda, in attesa degli effetti delle risorse messe a disposizione dalla convenzione Abi-Cdp. Ecco perché è bene conoscere quali sono le scorrettezze più frequenti, per non cadere nella trappola. Un primo aspetto riguarda la mancata chiarezza negli slogan pubblicitari sui costi reali del finanziamento. Per legge le offerte devono sempre indicare in modo preciso il Taeg (cioè il tasso annuo effettivo globale) e il periodo di validità: in questo modo si calcolano infatti anche altre voci, come le spese per l'istruttoria, riscossione, polizze e perizie. L'Agcm ritiene che le formule utilizzate in molti casi ("Taeg come per legge"; "Tag e Tan min/max consentiti dalla legge"; "Taeg fino al valore massimo consentito dalla legge") siano ambigue e incomplete. Le rate indicate nelle offerte sono poi calcolate spesso su un "tasso variabile", senza ulteriori specificazioni. E in alcuni casi si indica solo il costo della prima rata, ma non quello delle successive, via via più alto.
Deve essere comunque indicata anche la durata del finanziamento. L'Agcm ad esempio ha sanzionato una pubblicità che prospettava risparmi consistenti attraverso l'unificazione di più prestiti in corso in un'unica rata, senza però evidenziare l'allungamento del periodo di rimborso del prestito: la rata era sì inferiore ma, di fatto, il costo era molto più elevato.
Un'altra pratica scorretta è legata all'assenza di adeguate informazioni su chi effettua realmente il finanziamento. Tanti messaggi non specificano affatto (o lo fanno in maniera poco chiara) che l'offerta proviene da un "mediatore creditizio", cioè da un soggetto che non eroga direttamente il prestito ma si limita a fare da tramite, con un costo maggiore. Bisogna diffidare, dunque, di messaggi come "mediazione gratuita" oppure "consulenza gratuita senza vincoli precontrattuali", o ancora "nessuna spesa di istruttoria". Infine, l'autority ha più volte sanzionato operatori che assicurano la disponibilità di finanziamenti a tutti coloro che ne facciano richiesta.
Un'altra pratica scorretta è legata all'assenza di adeguate informazioni su chi effettua realmente il finanziamento. Tanti messaggi non specificano affatto (o lo fanno in maniera poco chiara) che l'offerta proviene da un "mediatore creditizio", cioè da un soggetto che non eroga direttamente il prestito ma si limita a fare da tramite, con un costo maggiore. Bisogna diffidare, dunque, di messaggi come "mediazione gratuita" oppure "consulenza gratuita senza vincoli precontrattuali", o ancora "nessuna spesa di istruttoria". Infine, l'autority ha più volte sanzionato operatori che assicurano la disponibilità di finanziamenti a tutti coloro che ne facciano richiesta.
I messaggi pubblicitari, in questo caso, lasciano credere che basti una semplice richiesta o il fatto di essere titolare di un conto corrente presso un determinato istituto per avere il prestito, senza informare dell'esistenza di altri requisiti. Nel campo dei servizi finanziari, solo nel periodo 2007-2012 il Garante ha punito per pratiche scorrette 111 società, spesso di modeste dimensioni, per un totale di oltre 4 milioni di sanzioni. Sono finite nel mirino Finiblea, le società Expert Italia, Findomestic, Agos e Papino elettrodomestici.
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