Il sole girava attorno il suo
avvenire con moto perpetuo. Ogni frase gentile
lo accarezzava prima nel volto poi sulla schiena. Come a concedergli speranza e
conforto. Il viso si macchiava di segni convulsi,
gli occhi salpavano verso l' onice verde,fino ai tramonti di settembre. Le
ombre si allungavano verso gli spigoli delle
architetture. Salivano e scendevano in cerca di un punto infinito dove attraccare
la parola fine. Invano segui quelle
linee lungo i tragitti del tramonto. Scoprì presto di una fine oltre l'
inenarrabile occhio umano. Scoprì presto che la fine era solo una linea a
baciare l'orizzonte. Il corpo lungo il limite del terreno.
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