INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL NOTARIATO, D’ERRICO: “PER NOI UN CALO DEL FATTURATO FINO AL 50 PER CENTO, NON SOLO PER COLPA DEL MATTONE MA ANCHE DELLE SOCIETÀ”
Roma L a crisi dell’immobiliare sta frenando la ripresa economica, ed è per questo che occorre agire per via normativa sul settore. È la convinzione di Maurizio D’Errico, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, una categoria a sua volta fortemente penalizzata dalla paralisi del mattone. L’Italia è in recessione e l’immobiliare vive una delle sue crisi più profonde. Questa situazione sta impattando anche sul vostro business? «Questa crisi è molto invasiva forse perché l’Italia vive da sempre sul mattone, e con l’immobiliare fermo e il denaro che non circola abbiamo subito una contrazione dell’attività del 50% negli ultimi cinque anni. Da sottolineare poi che in questo periodo abbiamo dovuto fare i conti anche con il blocco dei movimenti societari. Per capire la gravità della situazione, basta dire che attualmente un quinto del notariato ha i requisiti per ricevere l’assegno di integrazione economica che viene erogato al fine di mantenere aperto e funzionante lo studio nel territorio. La situazione è inoltre diventata preoccupante dato che eroghiamo a favore dei professionisti che esercitano in località svantaggiate. La situazione è inoltre diventata preoccupante anche per i nostri collaboratori, circa 48mila persone, per le quali stiamo ricorrendo alla cassa integrazione». A suo modo di vedere quali misure possono essere messe in campo per far ripartire il Paese? «Abbiamo sviluppato una serie di proposte
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