lunedì 28 ottobre 2013

«Avvoltoi» immobiliari a Dubai -casa24.ilsole24ore.com


Il nuovo business a Dubai è il «becchinaggio immobiliare». Dopo lo sboom finanziario-immobiliare del 2010, che ha rischiato di mandare in crack l'emirato (schiacciato da 80 miliardi di dollari di debiti) nella Las Vegas araba lo skyline, dominato dagli 828 metri del Burji Khalifa (il grattacielo più alto del mondo), è oggi insidiato da centinaia di scheletri di grattacieli dove molti investitori hanno perso una caterva di soldi. Il mercato immobiliare a Dubai è crollato del 30%, con punte del 50% nelle zone più esclusive: quest'anno però è risalito del 20%. Ecco allora che spuntano gli "spazzini": investitori che comprano a prezzi stracciati progetti naufragati per rilanciarli.
L'apripista, tra gli italiani, è Ernesto Preatoni che si autodefinisce lui stesso un "becchino": l'ex raider di Piazza Affari ha rilevato la fallita Dubai Tower, grattacielo di una fantomatica società tedesca, Aci, inghiottita da un crack da 40 milioni. Ma la Aci è scappata coi soldi raccolti dai clienti che sono rimasti senza immobili. Fin dai tempi in cui scalava banche a Piazza Affari, Preatoni, ora riconvertitosi al real estate, ha fatto il pioniere negli investimenti turistico-immobiliari. Prima il Mar Rosso; poi i Paesi Baltici, infine la Siberia. La nuova meta è Dubai, oggi ghiotta opportunità. Preatoni fa nell'immobiliare quello che i fondi avvoltoi fanno con le aziende dissestate. Rileva asset decotti, sperando di lucrare sul recovery rate. Finire il grattacielo, che sarà chiamato Preatoni Tower, costerà da un minimo di 15 a un massimo di 50 milioni di euro. Il valore stimato della torre è di 100 milioni. Dei 48 piani dell'edificio, i primi 25 piani saranno uffici, il resto abitazioni private.
La soluzione escogitata è il classico uovo di Colombo: Preatoni sostiene a sue spese i costi di costruzione e cercherà un accordo coi proprietari finiti nel limbo. In due modi: liquidandoli a prezzi stracciati o farsi pagare le rate che ancora mancano. Per poi ri-mettere sul mercato gli immobili un buon prezzo. Per Preatoni la ormai ex Dubai Tower è più che altro un'operazione di bandiera, per far conoscere il suo "marchio" a Dubai. Perché il finanziere punta a un colpo ben più sostanzioso: la torre Dolce Vita, un grattacielo di due immobiliaristi italiani anch'esso vittima dello sboom e molto pregiato. Ma lì la questione legale è molto complicata.

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