Il peso fiscale sugli immobili supererà
quest'anno i 52 miliardi di euro: ben 2,9 miliardi in più rispetto al 2013.
Dall'inizio della crisi il livello di tassazione sulle case, i negozi, gli
uffici e i capannoni è aumentato di 10 miliardi. I dati, elaborati dalla Cgia,
indicano come il "mattone" sia sempre più nelle mire del fisco con
l'obbiettivo di far cassa."Se in questi ultimi otto anni il prelievo
legato alla redditività degli immobili è rimasto pressochè uguale - dice
Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia - quello riferito ai trasferimenti di
proprietà è addirittura sceso del 23%, a seguito della fortissima crisi che il
mercato immobiliare ha subito in questi ultimi anni.
Solo il gettito
riconducibile al possesso dell'immobile - osserva - ha subito un vera e propria
impennata: dal 2007 ad oggi è cresciuto del 78%. Tra l'Imu, la Tasi e il nuovo
prelievo sui rifiuti, quest'anno pagheremo quasi 31 miliardi di euro". Per
Bortolussi questo importo "incide sul prelievo totale per quasi il 60%.
Tenendo conto di tutto il sistema fiscale che grava sul mattone, nel 2014 i
proprietari di immobili pagheranno quasi 3 miliardi in più rispetto al 2013.
Una buona parte di questo aumento va addebitato all'introduzione della Tasi che
appesantirà il prelievo fiscale soprattutto sui proprietari di seconde e terze
case e su quelli che possiedono un immobile ad uso produttivo". La Cgia
ricorda che negli ultimi 8 anni il prelievo sui rifiuti è aumentato del 66%
(era pari a 4,6 miliardi, ora ha raggiunto quota 7,6 miliardi), mentre
l'imposta che grava sugli immobili (prima Ici ora Imu) ha fatto salire il
carico fiscale del 53%. Nel 2007 il gettito era di 12,7 miliardi, nel 2014
sfiorerà i 19,5 miliardi di euro. Tuttavia, la voce che ha subito la variazione
percentuale più forte è stata quella riferita alle successioni/donazioni:
+390%. Se nel 2007 l'Erario aveva incassato 106 milioni di euro, nel 2014 il
gettito previsto raggiungerà i 520 milioni di euro.
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