mercoledì 26 marzo 2014

Portogallo in "pole" nel dare residenza a chi compra casa -casa24.ilsole24ore.com

A velocità diverse ma i Paesi del Mediterraneo sembrano aver scelto la chiave per rilanciare un settore delicato e decisivo come il real estate: si tratta dell'offerta di un permesso di soggiorno per chi compra immobili sopra un certo valore, di solito 500mila euro.
In ordine sparso ma l'iniziativa è già stata adottata da Portogallo, Spagna, Grecia e Cipro, i Paesi che sono stati colpiti in modo più duro dalla crisi e che cercano di ritrovare fascino tra gli investitori internazionali offrendo la possibilità di vivere, con la famiglia, nell'area economica europea. Per ora dall'elenco manca l'Italia ma l'opinione del responsabile per Europa, Africa e Medio-Oriente di Christie's Real Estate International, Joachim Wrang-Widén, è che "sarebbe un'ottima idea per rilanciare il settore e aumentare l'appeal degli immobili italiani, anche perché l'Italia era una grande destinazione ma non ha ridotto i prezzi e altri Paesi sono ripartiti meglio attirando investimenti grazie ai valori ridotti come la Spagna. Da voi i prezzi sono ancora troppo alti per il mercato internazionale e questo potrebbe in parte compensare".

Gli esiti dell'iniziativa sono diversi per i vari Paesi, anche perché sono diverse le regole.
Il primo a partire è stato, già lo scorso anno, il Portogallo che ha messo come limite inferiore per l'investimento immobiliare 500mila euro. Un acquisto di importo pari o superiore a questo permette di avere a un visto di residenza annuale che può essere rinnovato fino al quinto anno, dopodiché si ha diritto a chiedere il visto permanente, che potrà poi trasformarsi in cittadinanza, a patto di passare almeno 14 giorni l'anno nel Paese. Per ora Lisbona ha già emesso 318 Golden visa, di cui il 75% verso cittadini cinesi, e programma di emetterne altri 400 ogni anno, anche perché in un anno di attività il meccanismo ha attirato investimenti per 250 milioni di euro. Molto simile anche il modello spagnolo, partito però appena due mesi fa, che prevede sempre un investimento iniziale di 500mila euro, ma ha differenze negli anni successivi per l'ottenimento del visto permanente e della cittadinanza per i quali occorrono infatti almeno dieci anni nei quali è necessario risiedere nel Paese per almeno metà dell'anno.
La cifra si abbassa invece in Grecia: con appena 250mila euro infatti si compra casa e si ottiene un visto valido per cinque anni, mentre per un visto di tre anni rinnovabile a Cipro si devono spendere almeno 300 mila euro.
"Sicuramente il Paese che sta sfruttando di più questo meccanismo è il Portogallo - analizza Wrang-Widén - perché è partito prima e ha promosso bene il progetto,sfruttando anche i legami culturali con Nazioni come il Brasile e il Mozambico, inoltre il processo per la pratica è molto rapido, appena 45 giorni. La Spagna invece è appena partita ma potrebbe fare anche meglio utilizzando questo canale per smaltire il grande stock di abitazioni invendute. Per quanto riguarda la Grecia i problemi sono invece legati alla burocrazia perché il processo non è semplice, ma di recente il premier ha presentato l'iniziativa in Cina e le vendite potrebbero interessare in particolare le isole. Cipro invece ne ha beneficiato molto, soprattutto grazie ai russi, fino alla crisi delle banche dello scorso anno per poi subire una brusca frenata e ora vedere una buon interesse dei cinesi".

Ma chi sono i compratori? "C'è molto interesse da Russia e Cina - spiega Wrang-Widén - ma anche da Usa e Indonesia. Si tratta prevalentemente di persone ricche che vengono in Europa per aprire business o far studiare i figli. Per ora c'è poco interesse da parte dei Paesi arabi perché la classe dirigente può comprarsi tutto senza bisogno di questi programmi ma non esiste una classe medio-alta che rientri nei parametri".

Per l'esperto di Christie's rappresenta una buona opportunità, ma per farla funzionare è necessario ridurre la burocrazia e lavorare di sistema coinvolgendo governo, agenzie immobiliari, avvocati e notai, facendo pubblicità nei paesi di destinazione. I vantaggi non sarebbero solo per il settore immobiliare ma si estenderebbero agli altri settori perché spesso questo tipo di progetti è la base per aprire un'attività e far crescere l'economia.

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