Mattoni in cambio di Bitcoin. La moneta
virtuale per comprare una casa vera e propria negli Stati Uniti. La proposta
arriva dal proprietario di un'abitazione nella prestigiosa Southampton, New
York. Chiede 799.000 dollari o l'equivalente in Bitcoin per il suo immobile in
stile ranch con quattro camere da letto. E' quanto si legge sul sito della
società immobiliare Brown Harris Stevens.
E' una delle prime case messe in vendita
mettendo alla prova la valuta digitale, introdotta nel 2009. I Bitcoin non sono
emessi da una banca centrale né da un governo ma vengono creati attraverso un
processo informatico che ne consente lo scambio online in modo non ancora
regolato.
La moneta ha avuto una grande fluttuazione
negli ultimi 12 mesi, passando dai 13 dollari del gennaio scorso ai 1.200 di un
mese fa circa per poi scendere ieri in area 715 dollari. A fare perdere -
almeno per ora - appeal alla moneta che non si tocca è stata la decisione della
banca centrale cinese di proibire agli istituti finanziari di accettare
depositi da parte di entità legate alle Bitcoin. Non solo, l'autorità bancaria
europea, nota come Eba, la settimana scorsa ha messo in guardia sostenendo che
le monete virtuali rischiano di essere usate in attività criminali e nel
riciclaggio di denaro.
In ogni caso, un numero crescente di aziende
(e anche bar a New York) accettano Bitcoin. Persino il miliardario Richard
Branson a fine novembre ha dato il via ai pagamenti in Bitcoin per viaggiare
nello spazio a bordo della sua Virgin Galactic. Resta da vedere se tale moneta
sfonderà anche nel settore immobiliare.
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