lunedì 24 giugno 2013

Per la crisi immobili in saldo e la Grecia si vende le isole - repubblica.it


OTTIME OCCASIONI DI ACQUISTO A CAUSA DELLA DISCESA DEI PREZZI GLI ESPERTI SONO CONVINTI CHE IL TREND NON SI FERMA E CHI POSSIEDE UNA CERTA LIQUIDITÀ PUÒ SPUNTARE AFFARI IRRIPETIBILI


Milano L’ occasione è a portata di mano. E i mille consulenti dei 12 milioni di paperoni che popolano il mondo non la lasceranno sfuggire. Il patrimonio immobiliare italiano a prezzi da sconto capita forse una volta ogni dieci anni, anche se questa volta gli analisti sono convinti che le condizioni favorevoli per chi acquista si protrarranno un po’ più a lungo del previsto. La crisi italiana è ancora lontana dalla sua risoluzione e il settore immobiliare dovrebbe seguirne la scia. Esistono certo mercati che vanno a gonfie vele, ma chi è in cerca di occasioni deve mettere nel mirino i Paesi dove le economie stentano. Secondo il Knight Frank global index, che si basa su dati degli istituti di statistica e delle banche centrali, nel 2012 i prezzi nel mondo sono saliti in media del 4,3%. Nei primi tre mesi del nuovo anno c’è stato un rallentamento, ma è stata stimata una ulteriore crescita dello 0,3%. Lo scenario, tuttavia, non è identico ovunque. Se chi ama le caotiche strade di Hong Kong deve fare i conti con un rincaro del 23% e chi vuole ritagliarsi un angolo sul mare del Dubai con un rialzo del 19%, chi preferisce rimanere nel vecchio e sempre accogliente Mediterraneo e scegliere tra tre dei Paesi europei più colpiti dalla recessione può mettere in conto di portare a casa qualche risparmio. In Grecia, Atene ha visto i prezzi del settore crollare del 13%, ma il governo ha posto un blocco alla svendita dei patrimoni nazionali. Non sarà facile per i miliardari fare razzia
di immobili e terreni, isole comprese. Il Governo greco sta cercando per esempio di bloccare la vendita di Skorpios all’oligarca russo Dmitri Rybolovlev. Il ministro alle finanze Yannis Stournaras ha chiesto all’avvocatura dello Stato un parere sulla decisione di Athina Onassis, nipote dell’armatore, di cedere per circa 150 milioni di euro l’isola dello Ionio dove il magnate ha sposato nel 1968 Jaqueline Onassis e dove è sepolto. Dopo la Grecia, viene la Spagna, con un calo dei prezzi nella capitale del 10%. Il comparto è in difficoltà: gli immobili invenduti sono circa un milione e il credito del settore bancario verso quello immobiliare è di 600 miliardi di euro, molti dei quali inesigibili. Chi si presenta con soldi sonanti alle banche potrebbe trovarsi davanti a occasioni mai viste. In Italia, invece, il calo dei prezzi è stato del 4,1%. Quotazioni che dovrebbero scendere ancora, anche se il mercato del lusso, rappresenta sempre un’eccezione, un po’ perché le belle dimore sono rare, un po’ perché i venditori sanno che le abitazioni di un certo tenore hanno un mercato ristretto e quasi mai in crisi. La casa d’aste Christie’s, una cui divisione si occupa di immobili di pregio, ha segnalato come transazione più elevata in Italia quella relativa a un immobile in Costa Smeralda, passato di mano per 130 milioni di euro. «Ciò che descrive meglio questo mercato è la rarità degli immobili, un territorio composto da 450 km di coste con una popolazione di 15mila abitanti, senza industrie, aree agricole o città», spiega Giancarlo Bracco della Immobilsarda. Sono paesaggi come questi che spingono gli stranieri a prendere casa nel Bel paese. Oltre alle località da sempre in cima alla lista dei sogni, da Portofino alla Costa Smeralda, da Cortina a Taormina, spiccano intere regioni come la Toscana, il Lazio, il Veneto e la Sicilia. Secondo i rilevamenti di Scenari immobiliari, gli investimenti stranieri sono saliti in cinque anni da 1,5 a 2,4 miliardi di euro. Per il 2013, le stime sono di 5.100 transazioni, la maggior parte delle quali (42%) arriveranno dalla Germania. Un freno al settore potrà arrivare in parte dall’inasprimento fiscale del governo che ha puntato sui patrimoni immobiliari per recuperare gettito per le malconce casse dello Stato. L’Imu sulle seconde case è rimasta intatta, mentre quelle sulle abitazioni di lusso, anche se considerate come prima casa, non ha ricevuto lo stesso trattamento rispetto a quelle classificate come popolari o altro. Per gli immobili in genere abitati da contribuenti con un reddito elevato e classificati A/8 (abitazioni in ville), A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici) e abitazioni di tipo signorile (A/1) non ci sarà nessun rinvio o esenzione. Il nodo degli immobili di lusso era già stato trattato cinque anni fa nel dibattito sull’abolizione dell’Ici sulla prima casa. All’epoca le ville e i castelli furono esclusi, ma rientrarono successivamente con l’introduzione dell’Imu. (w.g.) Il governo greco, messo alle strette dalla crisi, ha pronto un piano per la vendita delle isole più prestigiose

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