Nel 2013
c'è stato un vero e proprio boom della vendita di immobili in nuda proprietà,
con un aumento del 15%. In tutta Italia 95.000 anziani hanno scelto questa
formula, soprattutto nelle grandi città e al nord, a partire da Bologna. Emerge
da un'analisi di Confabitare, associazione proprietari immobiliari. Schiacciati
dal peso della crisi e con il costo della vita che aumenta, spiega
l'associazione, sempre più scelgono di sacrificare la casa, con uno strumento
che consente di vendere l'immobile a un prezzo inferiore al mercato mantenendo
però in cambio l'usufrutto. Secondo l'analisi il primato del ricorso degli
anziani alla vendita in nuda proprietà spetta appunto all'Emilia-Romagna, con
un aumento medio del 37%, seguono Lazio (+16%), Piemonte e Lombardia (+15%),
Toscana con (+8%) e Liguria (+7%). L'aumento delle vendite in nuda proprietà si
registra ovunque ma non è omogeneo: è un fenomeno più accentuato al nord, e/o
nelle grandi città. Non a caso a Bologna l'aumento è stato del 35%, a Roma del
32,5%, a Torino del 31%, a Milano del 30,8%, a Firenze del 29,5%, a Genova del
27,5%, a Padova del 26%, a Venezia del 25,6%, a Napoli del 23,4%, a Catania del
22,8%, a Palermo del 22%, a Cagliari del 21,5%, a Bari del 16%. "Questo
preoccupante fenomeno che va sempre più diffondendosi, sintomo della pesante
crisi che colpisce soprattutto la fascia dei pensionati, deve portare il
Governo - ha detto Alberto Zanni, residente di Confabitare - a prendere
provvedimenti ormai non più procrastinabili. Per questo motivo abbiamo scritto
al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan, al Ministro del lavoro Giuliano Poletti e a tutti i capigruppo di
Camera e Senato affinché vengano assunti tutti i provvedimenti necessari per
dare una risposta a questo problema".
Nessun commento:
Posta un commento