Oggi ho l'onore di intervistare Neyda Garcia Castillo, direttrice dell'Ente del Turismo della Repubblica Dominicana per la sede di Milano. La Signora Garcia ha esperienza del suo Paese tanto quanto dell'Italia, dove si è trasferita all'inizio degli anni '90.
Da
quanto tempo vivi in Italia? Quali sono state le tue prime impressioni una
volta arrivata?
Abito in Italia da 23 anni ma sono
rimasta sempre in contatto con il mio paese grazie al lavoro che svolgo. La mia
prima esperienza in Italia fu a Roma nel 1988 per prendere una specializzazione
in Marketing del Turismo e l’impatto fu molto positivo perchè trovai la città
bella e accogliente. Poi mi sono trasferita a Milano e, nonostante le diversità
con Roma, mi sono trovata altrettanto bene soprattutto sul lato professionale.
Qual è stato il tuo primo approccio con il mondo del
lavoro e quali sono le differenze più evidenti
rispetto al tuo Paese?
Il primo approccio lavorativo è
stato a Roma in un’agenzia di viaggi: un’esperienza molto utile per capire la
mentalità e il modo di lavorare italiano. In seguito ho iniziato a lavorare per
l’Ufficio del Turismo del mio paese. Devo dire la verità: non vedo grandi
differenze in termini lavorativi tra Italia e Rep. Dominicana ora come ora.
Sembra che si stia verificando un'inversione di tendenza: i dominicani
espatriati anni fa in cerca di lavoro ora stanno ritornando a casa. Com'è
cambiata la situazione socio-economica del Paese negli ultimi anni?
Effettivamente si. I Dominicani
espatriati stanno tornando a casa in quanto sono riusciti a risparmiare (soprattutto
coloro che abitano in Europa dove la moneta euro è più forte) e possono permettersi
di comprare una casa nel proprio Paese. Questo anche perché le leggi per
l’investimento sono cambiate, ci sono più agevolazioni e più opportunità. Inoltre
negli ultimi anni c’è stato un forte sviluppo di infrastrutture e infatti la
Repubblica Dominicana è l’unico paese dei Caraibi con due linee di metro,
diversi cavalcavia e tunnel per evitare il traffico.
Quali sono le eccellenze ancora nascoste al
turismo di massa? Repubblica Dominicana non è solo spiagge sole e mare..
La Repubblica Dominicana non è solo
spiaggia e mare ma anche eco-turismo, sport e avventura, cultura, musica e
gastronomia. La provincia di Barahona, a sud ovest, è una meta perfetta per gli
amanti dell’eco-turismo perchè è ancora incontaminata dal fascino unico di
contrasti naturali. Dal deserto alle foreste, dalle bellissime spiagge alle
sponde del Lago Enriquillo, che ospita una variopinta fauna di coccodrilli,
fenicotteri e iguane. Si sta cercando infatti di sviluppare un nuovo modello
turistico green ed eco-sostenibile per viaggiatori consapevoli, indipendenti e
curiosi.
Per quanto riguarda la cultura,
segnalo l’area coloniale della capitale Santo Domingo che si candida a diventare
una delle principali mete del turismo culturale dell’America Latina. Ora sono
in corso i lavori di restauro per far tornare la città allo splendore di un
tempo.
Per quanto riguarda l’offerta
sportiva e l’avventura, la Repubblica Dominicana offre la possibilità di
praticare tante attività sportive per una vacanza attiva. Giocare a golf,
praticare ogni varietà di surf, così come cimentarsi in canyoning, rafting,
snorkeling, escursioni in kayak o canoa, passeggiate a cavallo, visite nei
parchi avventura, tour in vere e proprie navi dei pirati: sono solo alcune
delle esperienze che l’isola può offrire agli amanti dell’avventura.
E' cambiato negli anni il tipo di
turista che visita la Repubblica Dominicana?
Credo che negli ultimi anni stia cambiando
la tipologia di turista: prima erano tutti interessati solo al villaggio all
inclusive invece ora tanti turisti decidono di comprare il volo e girare
l’isola cambiando strutture e prenotando escursioni. Stanno arrivando inoltre visitatori
dai paesi emergenti come Brasile, Cile, Argentina, Russia. Da sempre l’americano preferisce gli alberghi
di lusso, hotel boutique o crociere.
Chi sono i maggiori investitori
stranieri?
I maggiori investitori sono gli spagnoli con quasi il 70% degli
investimenti nel paese. Seguono americani, venezuelani e russi.
Che consiglio daresti agli italiani che vorrebbero cambiare vita
trasferendosi proprio nella tua terra?
Il consiglio principale è quello di andare prima a
conoscere il Paese, informarsi riguardo al sistema economico, sanitario,
educativo, bancario. E inoltre capire prima quale lavoro si può svolgere visto
che è un paese che offre molte opportunità agli stranieri.
Come vedi l'idea di tornare un giorno a vivere nel tuo Paese?
L’idea di tornare nel mio paese la vedo un po’
lontana, per il semplice motivo che ho due figli che studiano e si stanno
formando nel sistema Europeo. Però come si dice, mai dire mai, magari quando
andrò in pensione.
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