giovedì 29 agosto 2013

Bolla immobiliare in Ticino? "Il mattone non ha mai tradito" - ticinonline.ch



LUGANO - Come accade un po' ovunque, anche in Svizzera, dopo anni di crescita marcata dei prezzi, il mercato immobiliare sembra registrare ora alcuni segnali di rallentamento.
I segnali maggiori di questa inversione di tendenza arriverebbero - come si legge oggi sul Sole24Ore - da Ginevra, dove alcune vendite di abitazioni di super lusso (case, per intenderci, del valore di decine di milioni di franchi) si sono concluse in questi mesi a prezzi nettamente inferiori a quelli previsti. Dato, questo, confermato da diversi intermediari.
Aleggia inoltre, seppur debole, il rischio di bolla immobiliare. Tra le aree più a rischio, oltre a Ginevra e Zurigo, ci sono secondo Ubs quelle di Losanna, di Basilea, di Lucerna, di parte dell’Engadina.
E pure in Ticino i prezzi negli ultimi anni sono saliti, anche se qui, pare, il rischio di bolla non ha raggiunto il livello delle aree considerate più critiche. La punta degli aumenti riguarderebbe, sempre secondo Ubs, il Locarnese, che ha così superato così il Luganese.
Sull’argomento abbiamo interrogato Renza De Dea che, in qualità di immobiliare, ci ha spiegato le sue impressioni circa lo stato di salute del mercato immobiliare in Ticino.
“Sono anni che le banche insinuano il timore di un’imminente bolla immobiliare. Eppure si tratta di uno di quei settori che negli anni sono sempre stati floridi. Trovo quindi un peccato questo voler, ciclicamente, andare a mettere la pulce nell’orecchio di possibili investitori con il rischio di depistarli verso altri lidi".

Nessun rischio di bolla in Ticino?
"Il Ticino, e in particolare il Locarnese, costituiscono un'eccezione. Da una parte siamo un piccolo territorio, dove, quindi, i terreni scarseggiano sempre più. Il discorso della bolla qui non può valere perché a mantenere alti i prezzi ci pensa la poca disponibilità di terra sulla quale edificare. Dall'altra parte bisogna aggiungere che mediamente la popolazione ticinese cresce di circa 3000 unità l'anno. Serviranno quindi, è evidente, circa 1000 abitazioni, che siano queste in affitto o in vendita".

Secondo UBS i prezzi delle abitazioni stanno aumentando soprattutto nel Locarnese, che ha superato il Luganese. Si sfrutta la vocazione turistica o ci sono altre ragioni?
"Ci saranno dei casi particolari, ma non è proprio la verità. I prezzi medi a Locarno vanno dai 6’000 agli 8’000 franchi al metro quadro, a Lugano situazioni simili partono da circa 10’000. Questo perché il Luganese è orientato verso investitori italiani, industriali, commercianti, con un reddito elevato. Nel Locarnese c'è un altro target, una clientela locale, con un reddito inferiore a quello del Luganese, e anche i turisti, per lo più svizzero-tedeschi che sono 'di massa'. Bisogna eventualmente fare attenzione quelle zone particolari, tipo collina di Ascona, dove i prezzi sono effettivamente saliti alle stelle, e questo perché finora c'era il cliente germanico che non badava a spese, che però oggi è quasi sparito, sia a causa del cambio euro-franco, sia per i problemi fiscali in Germania".

È vero che i prezzi sono, considerato che è un dato di fatto che le case in Svizzera non siano mai state a buon mercato, comunque mediamente alti?
"Dipende dalla qualità della costruzione, dall'ubicazione del terreno e da altri fattori. Non credo che siano eccessivamente alti, se confrontati con la qualità offerta. Basti fare un paragone con il Canton Grigioni. I prezzi in Ticino sono nettamente inferiori".

Quindi, quello immobiliare, sembrerebbe restare un buon investimento, soprattutto in Ticino
"Il mattone non ha mai tradito. Un immobile di reddito acquistato 40 anni fa oggi garantisce ancora un reddito come se questo stabile fosse stato appena costruito. Di un tetto hanno e avranno sempre bisogno tutti".

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