mercoledì 28 agosto 2013

Imu: stangata su immobili imprese, 9,2 mld in 2012 e aumenta Confartigianato, con Tares tasse su aziende e famiglie +17,6% - (ANSA)


Imu: stangata su immobili imprese, 9,2 mld in 2012 e aumenta
(ANSA) - ROMA, 27 AGO - Stangata Imu per le imprese: nel 2012 gli imprenditori italiani per l'Imu sugli immobili produttivi hanno pagato - spiega Confartigianato - 9,3 miliardi, cioè il 39,1% dei 23,7 miliardi di gettito. Ma da gennaio 2013 l'imposta sui capannoni è anche più costosa: l'aumento automatico del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali per gli immobili produttivi, ha fatto lievitare il prelievo dell'8,3%, cioè +491,2 milioni per le aziende. Non solo: con la Tares le tasse su imprese e famiglie cresceranno del 17,6%.In vista delle decisioni del Governo su Imu e Tares, (domani è previsto il Cdm che dovrebbe varare la riforma complessiva dell'Imu, ndr) Confartigianato calcola l'impatto dei due tributi su imprese e famiglie. E si scopre che, rispetto all'Ici, l'Imposta municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani. A pagare di più, nel passaggio da Ici a Imu, sono stati gli imprenditori. Infatti il 50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l'aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l'aliquota base del 7,6 per mille e soltanto l'1,6% dei Comuni l'ha ridotta: con il risultato che l'aliquota media nazionale applicata agli immobili produttivi è pari al 9,4 per mille, a fronte del valore base del 7,6 per mille. Se l'Imu ha aumentato il prelievo fiscale sulle imprese, le cose non sembrano migliorare con la Tares. Secondo Confartigianato, l'applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi provocherà un aumento medio di 26 euro per abitante, pari al 17,6% in più rispetto a quanto avviene con l'applicazione degli attuali tributi sui rifiuti: Tarsu e Tia. I rincari derivanti dalla Tares andrebbero a sommarsi ai continui aumenti registrati in questi anni dalle tariffe dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo 2013 sono cresciute del 4,9%, tra marzo 2008 e marzo 2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura, negli ultimi 10 anni hanno raggiunto il + 56,6%. Per alcune tipologie di imprese, l'applicazione della Tares sarebbe un vero e proprio salasso: è il caso delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in piccoli Comuni che attualmente applicano la Tarsu e che, con l'introduzione della Tares, subirebbero rincari del 301,1%. Non andrebbe meglio per i laboratori artigiani di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più. Aumenti significativi anche per i piccoli produttori di pane e pasta che nel passaggio da Tarsu a Tares sarebbero costretti a sborsare il 93,6% in più. ''Gli imprenditori - commenta il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti - non possono sopportare ulteriori aumenti di pressione fiscale, ne' l'incertezza su tempi e modalità di applicazione dei tributi. Per quanto riguarda l'Imu non è giusto che gli immobili produttivi siano trattati alla stregua delle seconde case: i nostri laboratori vanno esentati dall'imposta perché sono la nostra prima casa. In definitiva, su Imu e Tares vanno trovate soluzioni che, oltre ad evitare l'inasprimento della tassazione, siano capaci di garantire la semplificazione impositiva e amministrativa''. (ANSA).


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