martedì 27 agosto 2013

Il vizio della truffa dei miliardari Usa - lettera43.it



Lo Stato di New York contro Donald Trump. Il procuratore generale Eric Schneiderman ha deciso di indagare il magnate americano con l’accusa di frode per aver organizzato un falso istituto universitario online che ha raccolto più di 40 milioni di dollari promettendo titoli senza averne licenza e offrendo una formazione qualificata che in realtà non era tale.
Secondo l’accusa la Trump University, sito web ideato e promosso dal celebre miliardario, faceva credere ad ambiziosi aspiranti studenti di poter garantire una specializzazione nel campo dell’imprenditoria legata agli immobili.
RETTE DA 35 MILA DOLLARI. Con una rata di iscrizione che poteva raggiungere anche i 35 mila dollari, gli allievi venivano inseriti in un programma di formazione «d’elite» curato da esperti scelti da Trump in persona. Alla fine del corso veniva garantito l’inserimento nel fruttuoso mondo degli affari immobiliari di alto livello, con la possibilità, a quanto veniva fatto credere, di recuperare in pochi mesi l’investimento fatto con l’iscrizione.
ESPERTI SENZA QUALIFICA. Per gli uffici della procura della Grande Mela era però solo di fumo negli occhi. L’atto di accusa di Schneiderman ha sostenuto che gli esperti non fossero tali, si trattava di gente senza nessuna qualifica didattica e con nessun legame professionale con Trump.
In alcuni casi erano operatori falliti con alcuni precedenti di bancarotta per investimenti finiti a gambe all’aria. I diplomati della sedicente università, secondo l’accusa, non sono mai stati in grado di siglare neppure un contratto immobiliare dopo il costoso percorso formativo.
L’indagine della procura parla di 5 mila studenti coinvolti nel periodo che va dal 2005 al 2011.

Trump, magnate da oltre 3 miliardi di patrimonio

A quanto pare già in passato lo State education department aveva intimato di cancellare dal sito il termine University, non trattandosi di un istituto, ma al massimo di un portale di e-learning.
La mente di questa truffa sarebbe proprio Trump, costruttore senza scrupoli e celebrità a tutto tondo dello showbiz americano.
Secondo le stime di Forbes il suo patrimonio è superiore ai 3 miliardi di dollari, ma la sua storia è fatta di alti e bassi e nel 1989 rischiò la bancarotta dopo una serie di azzardati investimenti nel settore dei casinò.
LA SFIDA AL PROCURATORE. Star e ideatore del programma televisivo The Apprentice, militante politico anti-Obama e perenne candidato in pectore alle primarie repubblicane, il miliardario ha subito reagito alle accuse mandando avanti i suoi pretoriani.
«Questa accusa in realtà è un’estorsione pura e semplice», ha sentenziato George Sorial, avvocato e socio in affari di Trump, affermando che Schneiderman vuole vendicarsi per non aver ricevuto dal magnate abbastanza soldi per le sue campagne elettorali.
L'AIUTO DATO A SCHNEIDERMAN. Negli Stati Uniti, infatti, i procuratori sono eletti dai cittadini e secondo Sorial nel 2010 Trump aveva finanziato la campagna del procuratore con 12.500 dollari. Ma poi i rubinetti si sono chiusi ed è partita la rappresaglia.
Sempre secondo la difesa, la Trump University avrebbe ricevuto 11 mila valutazioni di cui il 98% sono estremamente positive. Da qui è nato un sito web (www.98percentapproval.com) che incensa il lavoro dell’istituto online e accusa apertamente il procuratore generale.
Ha replicato Schneiderman: «Nessuno, non importa quanto sia ricco e famoso ha il diritto di truffare i lavoratori di New York. Chi lo fa ne pagherà le conseguenze».

Madoff e la mega truffa da 150 anni di carcere

Il duello è appena iniziato. I miliardari con il vizio della truffa non sono però una novità per il pubblico americano.
Il più celebre è senza dubbio Bernie Madoff, già presidente del Nasdaq e squalo di Wall Strett, architetto di una gigantesca truffa finanziaria che fu svelata alla fine del 2008 e gli è costata una condanna cumulativa a 150 anni di carcere.
Nella sua rovina ha coinvolto molti membri della sua famiglia che aveva assunto alle sue dipendenze. Il fratello è stato condannato a due anni e il figlio si è tolto la vita nel 2010.
FRODE MILIONARIA PER STANFORD. Allen Stanford sta scontando una condanna a 110 anni in un penitenziario della Florida. Fino al 2009 era un magnate della finanza e con il suo Stanford Financial Group elargiva milioni di dollari a cause filantropiche e alle campagne elettorali di diversi politici.
Nel 2009 emerse un’enorme truffa che non solo rivelava una frode sistematica nei confronti degli investitori, ma svelava anche il riciclaggio di denaro sporco in un giro milionario tra gli Stati Uniti e il Centro America.
TAUBMAN VIOLÒ L'ANTI-TRUST. Alfred Taubman, immobiliarista, pioniere dei moderni centri commerciali e presidente della casa d’aste Sotheby's fino al 2005, è stato per più di 20 anni nella lista degli uomini più ricchi d’America.
Fu arrestato nel 2007 e passò 10 mesi in carcere per violazione delle norme anti-trust. Negli ultimi anni ha riscattato la sua immagine donando più di 250 milioni di dollari in beneficenza.
I TITOLI SPAZZATURA DI MILKEN. In pochi si ricordano infine di Michael Milken, ma tutti si ricordano del personaggio cinematografico che ispirò: Gordon Gekko, lo spietato trader interpretato da Michael Douglas nel film Wall Street.
Milken divenne multimilionario scommettendo alla fine degli Anni 80 sui titoli derivati e rifilando titoli spazzatura agli investitori. Fu condannato a 10 anni di carcere e a pagare una multa di 600 milioni di dollari.
In confronto i 40 milioni di dollari richiesti a Trump dalla procura newyorkese sembrano noccioline.

Lunedì, 26 Agosto 2013

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