giovedì 13 febbraio 2014

Affitti: come trovare l’inquilino giusto? -news.immobiliare.it

Fa riflettere un’interessante analisi messa in evidenza dal sito IlGhirlandaio.com che evidenzia alcuni dati resi noti dal quarantasettesimo rapporto stilato dal Censis secondo cui, si legge, è in vertiginoso aumento il numero degli inquilini che diventa moroso o addirittura insolvente a causa della perdita di lavoro. Ormai, secondo chi ha condotto la ricerca, quello della cosiddetta morosità incolpevole è un fenomeno con il quale i proprietari di casa devono confrontarsi quotidianamente e che va ad accrescere le preoccupazioni in un periodo già alquanto affollato da pensieri causati da Irpef, Tasi e molte altre nuove imposte.
Come messo in evidenza anche da un’indagine condotta qualche tempo fa da Mutui.it e Facile.it ormai un datore di lavoro pubblico è considerato elemento preferibile nel concedere un finanziamento (o un affitto) rispetto a quanto non sia uno stipendio più alto. Meglio tarare le proprie pretese arrivando ad un canone che, buste paga o referenze alla mano, non arrivi a superare il 40% (ma meglio il 30%) del reddito lordo annuo dell’inquilino o del suo nucleo familiare.
Capitolo mobili; se il proprietario affitta la casa arredata, è buona norma che tutto il mobilio presente nell’appartamento venga descritto nel contratto, a cui devono essere allegate le foto degli arredi controfirmate da chi sta prendendo in affitto la casa. Va bene inteso che la manutenzione degli elettrodomestici è a carico dell’affittuario così come l’obbligo di porre rimedio ad eventuali danni arrecati al mobilio inserito nel contratto.
Nel caso di un danno talmente grave da inficiare l’abitabilità dell’unità immobiliare il proprietario è anche titolato a chiedere la risoluzione immediata del contratto di affitto trattenendo a titolo di risarcimento del danno il deposito cauzionale solitamente inserito nel contratto ai sensi della legge 392/78. Ulteriore garanzia può essere la richiesta di una fideiussione bancaria, un tempo applicata solo ai contratti di compravendita, ma oggi sempre più comune anche per i contratti di locazione.
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