sabato 27 aprile 2013

Bossi (Brazil Re): Dal social housing un modello di investimento alternativo di Cristina Giua - Monitorimmobiliare

Bossi (Brazil Re): Dal social housing un modello di investimento alternativo
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Bossi (Brazil Re): Dal social housing un modello di investimento alternativodi Cristina Giua

26/04/2013

Le premesse sono un Paese che sta crescendo a vista d'occhio, con un approccio all'edilizia sociale diverso da quello utilizzato in Italia e più in generale in Europa.

A parlarne con Monitorimmobiliare è Roberto Bossi, presidente di Brazil Real estate fund, fondo di diritto lussemburghese che fa capo a Fenice Investimenti, non destinato ai piccoli risparmiatori, ma riservato a investitori professionali (budget minimo 125mila euro).

A due anni circa dall'inizio dell'operatività il fondo si conferma come un investimento alternativo ai tradizionali asset class e la performance in valuta locale nel il 2012 è stata del 14,5%.

D: Perché la scelta del social housing in Brasile?
Bossi: Perché la domanda in questo segmento è alta: mancano ancora 6-7 milioni di abitazioni primarie da costruire in una nazione dove i salari minimi per operai e impiegati sono saliti del 15% circa negli ultimi 18 mesi e anche il potere d'acquisto pro capite sta salendo.

Direi che non si tratta più di un Paese emergente, ma di un Paese emerso, con una classe media in ascesa che sta recuperando il gap di sviluppo con il resto del mondo, un po' come è accaduto da noi in Italia negli anni 50.

Anche il prezzo delle case sta salendo: l'edilizia sociale che stiamo costruendo come fondo, ad esempio, è passata in una paio d'anni da un prezzo di vendita di 55mila real (circa 20mila euro) per unità immobiliare di circa 50 mq agli attuali 80mila real.

Non dimentichiamo poi un altro fattore di crescita: i Mondiali di calcio e le Olimpiadi che si terrenno rispettivamente nel 2014 e 2016, da cui aspettarsi un grande impulso alle infrastrutture.

D: In che zona state costruendo?
Bossi: Abbiamo deciso di concentrarci nel Nord-Est, perché a Sud, a partire dalle aree di San Paolo e di Rio de Janeiro, i prezzi immobiliari e di sviluppo progetti hanno già raggiunto alti livelli e quindi ci sono meno prospettive di crescita rispetto al resto del Paese.

D: Quali sono i progetti che state portando avanti?
Bossi: Siamo impegnati nella costruzione di 220 abitazioni in social housing a Cascavel, a 70 km circa dalla città di Fortaleza.

Un progetto di cui abbiamo completato il primo lotto di abitazioni dove siamo già arrivati alla firma del rogito e alla concessione del mutuo da pare della Caixa economica federal (la cassa pubblicache fa da interlocutore/finanziatore mutui per le iniziative di social hosing inserite nel programmaMinha Casa Minha Vida, fissando anche le quotazioni  di vendita delle case; ndr). 

Il secondo lotto è in costruzione: abbiamo acquistato il terreno ad inizio 2012, il progetto è stato approvato. 

Entro la fine del primo semestre di quest'anno saremo in grado di iniziare a mettere in vendita gli appartamenti sulla carta.

Abbiamo anche un'opzione su un terreno, ancora nel Nord Est, a Salvador de Bahia, sempre per uno sviluppo residenziale.

D: Come funziona il social housig brasiliano?
Bossi: Diversamente da quanto vediamo in Europa, dove l'obiettivo del residenziale sociale gestito da un ente pubblico è l'affitto a canoni calmierati, l'housing sociale brasiliano è destinato ad essere acquistato, diventando così di proprietà privata.

Il concetto di edilizia destinata alle fasce di popolazione meno abbiente è poi legato a doppio filo alla concessione di mutui agevolati, con tassi di interesse molto vantaggiosi che rendono possibile l'acquisto della casa.

Si tratta di un modello che favorisce l'accesso alla proprietà e che non ha altri esempi a livello internazionale, anche se ad esempio la Corea sta guardato con interesse all'esperienza brasiliana.

D: Che tipo di abitazioni costruite?
Bossi: Si tratta di progetti di abitazioni basic, dove però nel secondo intervento a cui stiamo lavorando abbiamo aumentato la qualità, su indicazione della Caixa economica stessa, che ha modificato la prima stesura del progetto da noi presentato.

Siamo così passati da edifici residenziali da quattro piani senza ascensore ad edifici da otto piani con ascensore.

E lo spazio risparmiato è stato destinato ad aree comuni (per sport, divertimento, verde).

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