mercoledì 24 aprile 2013

Gb: è fila per case a una sterlina da ristrutturare Si trovano in zone depresse. Precedenti a Salemi e Detroit 23 APRILE 2013 (ANSA)

(ANSA) - LONDRA, 23 APR - C'é la fila nel Regno Unito per comprare le case dismesse che le autorità comunali offrono a una sola sterlina. Sono da ristrutturare, si trovano in zone depresse ma l'offerta è irresistibile per molti cittadini che in tempo di crisi fanno fatica a pagare l'affitto e non possono permettersi di sostenere un oneroso mutuo. L'ultimo comune a mettere a disposizione case popolari al prezzo simbolico di un pound è stato quello di Stoke-on-Trent, nel nord-ovest dell'Inghilterra. Si tratta di 35 abitazioni, in gran parte con due camere da letto, nella zona di Cobridge, una delle più degradate. Questo non ha frenato più di 600 persone che hanno fatto domanda per acquistarle. Le famiglie che verranno scelte avranno l'obbligo, come è previsto da questo tipo di accordi, di compiere una serie di lavori di ristrutturazione per rendere le case abitabili. Le autorità pubbliche aiutano i compratori anche dal punto di vista economico, fornendo loro un prestito agevolato da 30 mila sterline. Stoke-on-Trent non è l'unica città del Regno ad adottare questa iniziativa per ripopolare alcuni quartieri 'fantasma': la città di Liverpool ha fatto lo stesso con un gruppo di 20 case in una zona centrale. Il comune impone norme molto stringenti agli acquirenti: devono abitare nelle case per cinque anni e non possono affittarle. Questo tipo di iniziativa non riguarda solo il Regno Unito: in Italia, qualche anno fa, Vittorio Sgarbi, in qualità di sindaco di Salemi, in provincia di Trapani, lanciò il controverso progetto delle 'case a un euro', anche in quel caso offerte in cambio di una ristrutturazione. Mentre negli Stati Uniti, a Detroit, diverse abitazioni sono finite sul mercato a un dollaro dopo aver perso quasi tutto il loro valore a causa della crisi che ha trasformato la 'Motown', un tempo sede fiorente dell'industria automobilistica americana, in una città in decadenza. (ANSA).

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