(ANSA) - ROMA, 12 GIU -
Le dismissioni del Demanio procedono: nel corso del 2012 - spiega il
direttore Stefano Scalera nel corso di un'audizione alla commissione
Finanze del Senato - si é proceduto all'individuazione di 350 immobili,
non strumentali e del valore di circa un miliardo di euro,
potenzialmente conferibili a fondi di investimento immobiliare. Sono
stati individuati 20 immobili non più utili per le finalità
istituzionali del Ministero della difesa oggetto di un decreto di
dismissione, in via di riconsegna all'Agenzia del demanio per essere
assoggettati a processi di valorizzazione anche con riferimento al fondo
immobiliare dedicato. Sono così stati istituiti dei tavoli tecnici
congiunti Agenzia-Ministero della Difesa, finalizzati a verificare le
condizioni materiali in cui versano i singoli compendi. Inoltre, è in
corso di analisi, sempre in collaborazione con la Difesa, l'ulteriore
patrimonio immobiliare militare dismissibile, per individuare le
opportune strategie di migliore utilizzo. Per quanto riguarda i terreni
agricoli, il Demanio ha individuato, per quanto di propria competenza,
l'elenco dei terreni gestiti, assoggettabili alle procedure di
alienazione o locazione. Ma la cessione è condizionata dall'emanazione
da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
del decreto ministeriale che deve individuare, oltre ai terreni
coinvolti (dello Stato e degli enti pubblici nazionali) anche le
modalità di alienazione e locazione. Insomma l'attività di
'velorizzazione' del patrimonio immobiliare pubblico 'ferve' anche se il
Demanio controlla complessivamente solo il 15% di tutto il patrimonio
immobiliare pubblico per un totale di 56,7 miliardi. Il resto (320
miliardi) é in gestione ad altre Amministrazioni quali il Ministero
della Difesa, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ed il
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e agli enti territoriali. Per
quanto riguarda gli affitti il risparmio conseguito lo scorso anno è
pari a 15 milioni per un totale, dal 2010, di 37,5 milioni. Una cifra
ancora esigua perché l'operazione condotta sulla P.a. è complessa e
dipende da diverse normative e dall'impegno di ogni singolo pezzo della
P.a. coinvolto. (ANSA).
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