giovedì 13 giugno 2013

L'Italia che piace all'estero di Paola Dezza - Il Sole 24 Ore



Il mattone italiano piace sempre più all'estero. E gli investimenti dalla controparte straniera sono saliti in cinque anni da 1,5 a 2,4 miliardi di euro (stima 2013) per 5.100 compravendite totali a fine dell'anno in corso (4mila del 2009). È questa in sintesi la fotografia della presenza straniera sul territorio nazionale, in un panorama immobiliare che langue. 
Attirati dal lifestyle e da località che non hanno paragoni al mondo, i compratori esteri approfittano oggi della discesa dei prezzi. Una variabile non da poco nel processo decisionale.

Comprare con lo sconto (Per esempio nel turistico in Toscana la discesa è stata del 9% circa e sul lago di Como del 5%, ma in alcune città le discese dei valori sono state ben più marcate) è una possibilità che molti non si lasciano sfuggire. Sconto che poi può salire in fase di trattativa, anche per via di un'offerta in costante aumento.
È in base a questo trend che Scenari Immobiliari ha rivisto al rialzo le stime degli acquisti per la fine dell'anno, che si concretizzano proprio in quelle 5.100 compravendite realizzate con una controparte estera citate all'inizio. Con un budget di spesa che è aumentato dal 2009 da 375mila a 470mila euro (si veda il dettaglio dei budget nella tabella nell'altra pagina).
La metà dei compratori sono tedeschi che, amanti del lago da sempre, hanno aumentato la presenza sul Garda. Ma ai compatrioti di Angela Merkel piacciono anche le zone della riviera veneta tra Lignano e Sistiana (Trieste). Proprio a Sistiana al momento c'è il grande sviluppo immobiliare di Portopiccolo che comprende insediamenti residenziali per 461 unità, un resort e un centro benessere a cinque stelle. 
«La crescita degli acquisti dei tedeschi – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – è da ricercare nella disaffezione per Spagna e Grecia, dove il patrimonio immobiliare è più scadente. In Italia, poi, c'è un'offerta più diversificata che ben si presta alle esigenze degli acquirenti, i quali spesso cercano una seconda casa che nel tempo diventi una prima abitazione dove trasferirsi». 
Il trend più interessante è quello relativo ai russi. «I tedeschi ci sono sempre stati – dice Breglia – mentre i russi nell'arco di cinque anni sono raddoppiati. L'obiettivo dei russi è portare i soldi in Italia perché il nostro è percepito come un Paese sicuro. Questi compratori quando arrivano puntano a fare una colonia e a vivere tra di loro». 
In crescita anche i compratori da Paesi diversi, dai giapponesi ai cinesi (ancora pochi per la verità e non interessati alle località di mare), dai sudamericani agli indiani, questi ultimi orientati soprattutto sulle grandi città come Roma e Venezia. 
Nel panorama complessivo emerge la caduta di immagine di Firenze. La città toscana ormai attira sempre meno compratori dall'estero e sconta anche il fatto di essere ben collegata e quindi raggiungibile anche in giornata. Sul sito www.rightmove.com si trovano moltissime offerte in diversi Paesi da ricercare anche per fascia di prezzo. Se si guarda alla sezione dedicata al nostro Paese ci sono ben oltre 5.832 proprietà in vendita, di cui 1.300 in Toscana - distribuite soprattutto tra le province di Siena, Lucca, Pisa e Arezzo - e 652 in Lombardia, oltre 460 sul lago di Como. Molti gli appartamenti di lusso e le penthouse tra Cernobbio, Moltrasio, Laglio e Argegno, da 1,6-1,8 milioni di euro, mentre per le ville in zona ma anche sull'altra sponda da Blevio in su i prezzi si aggirano su qualche milione di euro. 
«Rispetto agli anni del boom – dice Beatrice Fostner Lorenzetti, affiliato Gabetti – a Todi e dintorni è sceso soprattutto il budget, gli stranieri sono disposti a spendere 100-150mila euro per appartamenti caratteristici, con piccolo spazio esterno». 
Se si guarda al mare, Tecnocasa segnala che gli acquirenti qui sono russi, tedeschi, inglesi ed olandesi. A Milano Marittima si stanno affacciando diversi russi ed est-europei in generale; a Pizzo Calabro, da qualche anno si registrano compravendite da parte di russi, inglesi e svedesi. A San Lorenzo al mare gli stranieri (svedesi, norvegesi e qualche tedesco) prediligono i rustici nell'entroterra.

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