venerdì 29 novembre 2013

Fuga all'estero con incentivo. Ecco dove la pensione è d'oro -casa24.ilsole24ore.com

Cambiare vita e lasciare il Paese natìo per una meta da sempre sognata. Per molti resta un'illusione, ma sono sempre di più le persone che mettono in pratica questo progetto. Mossi da motivazioni diverse. E con le dovute cautele.
Ci sono pensionati che in Italia stentano ad arrivare a fine mese e che possono vivere con mille euro in maniera agiata alle Canarie e in Thailandia. Ci sono giovani che scelgono di cercare lavoro o intraprendere un'attività all'estero, dove le tasse sono meno pesanti e comprare una casa non è un'utopia se hai meno di trent'anni e solo le tue forze su cui contare.

Ma dove andare? Vicino a noi le isole Canarie, in quanto territorio spagnolo, godono dell'essere parte dell'Unione Europea, ma beneficiano di un regime fiscale ridotto. I pensionati Inps italiani che risiedono nell'arcipelago ricevono lorda la pensione italiana - contributiva (non complementare o integrativa) -, non decurtata delle imposte regionali, comunali (con esclusione di eventuale Imu) e Irpef. Qui si compra un bilocale con 80mila euro. Una villetta nel campo da golf costa 200mila euro. Il clima è sempre tra i 20 e i 30 gradi, e non esiste riscaldamento in casa. Il costo della vita? Il diesel costa circa 1 euro, 1,1 euro la benzina, l'Iva è al 7%, ma più bassa sui generi alimentari, il carrello della spesa costa il 30% in meno che in Italia.

Molti, e non solo nostri compatrioti, guardano anche a Spagna e Portogallo (si veda box). A Cipro, altra meta calda, per i pensionati che riscuotono dividendi e rendite la tassazione è al 5%. «Le tasse governative sulla casa, in fase di cambiamento, vanno dallo 0,6 all'1,9%, cui si somma l'1,5% di tassa municipale» dice Andreas Filippou di Tofarco. 
Tra chi cambia vita ci sono anche giovani coppie che scelgono il centro America per intraprendere un'attività legata al turismo, come aprire un bed & breakfast. Anche la Repubblica Dominicana è gettonata, come la Thailandia in Asia. I prezzi a Phuket si aggirano sui 1.500 euro al mq (2mila euro per il nuovo) e si paga una tassa annuale di proprietà dello 0,1% per le residenze. Il costo della vita è molto basso, 0,50 centesimi una baguette e 0,80 centesimi di euro un litro di benzina.
Qual è il primo step? «Avere un'idea o innamorarsi di un Paese – dice Massimo Dallaglio, creatore di Mollotutto.com, sito che dal 1998 aiuta chi vuole espatriare –. Con Viaggiulisse.com ti diciamo dove puoi ricevere un visto permanente, inserendo i parametri personali, rendita, capitale, età (perché spesso sono richiesti una pensione minima mensile che varia da Stato a Stato o un capitale iniziale, ndr). I Paesi più cliccati sono Brasile, Capoverde, Panama, Argentina, Thailandia, Australia, Antigua, Venezuela, Belize, Ecuador».
In Centro America il costo della vita è contenuto e anche i valori immobiliari. Molti italiani guardano a Panama, che vive una fase di forte espansione. A Panama City i costi delle abitazioni sono rapidamente cresciuti e oggi nei grattacieli che formano la skyline della città si spendono circa 3mila euro al mq. Nelle zone interne si scende anche a 300 euro al mq. «Qui la vita costa il 25% meno che in Italia – dice Amedeo Sorrentino, velista e oggi impreditore a Panama–. I pensionati sono esenti da tasse per dieci anni e godono di una tessera che sconta tutto del 10-15%. Ma arrivano anche molti giovani da tutto il mondo in cerca di lavoro perchè non c'è burocrazia e le tasse sono basse». E in Venezuela? È più rischioso, ma il carrello della spesa settimanale costa 50 euro e una cena al ristorante 9 euro a persona. «Per i pensionati ci sono agevolazioni per avere il visto di residenza e sanità all'altezza – dice Guido Rabà, guida in loco per Mollotutto.com, che vive alla Isla de Margarita –. Il costo di una casa con due camere e due bagni, con terrazza sull'oceano a Porlamar costa circa 60mila euro in condomini con piscina, portineria 24 ore e campo da tennis». Molti i giovani che emigrano in Australia, «più cara ma offre grandi possibilità di lavoro» dice Mauro Ceccarelli di Australia Way, società che aiuta chi vuole trasferirsi nel Paese.
Ma ci sono anche Paesi a rischio. Dove l'instabilità politica offusca qualità e tenore di vita. Giorgio Pini ha scelto di fare della propria passione, le immersioni, un lavoro. Oggi sul Mar Rosso, a Sharm & Sheik, gestisce un diving e un bed & breakfast. Chi vuole trasferirsi qui deve mettere in conto di spendere per la casa da 650 a 1.700 euro al mq. A Marsa Alam e Hurghada i prezzi viaggiano tra i 500 e i 1.000 euro. In Egitto una piccola attività imprenditoriale è tassata sugli utili del 10-15%. E il costo della vita? Una cena in un buon ristorante di pesce costa 15-20 euro, la benzina 0,20 euro al litro. «Ma è l'instabilità politica a bloccare il lavoro. Siamo stati fermi da metà agosto fino a metà novembre» dice Pini. Anche Tunisia e Marocco vivono una fase complessa. Ad Hammamet i prezzi variano dai 1.000 ai 2.100 euro al metro, a Djerba dai 630 ai 1.200 euro. Dopo il boom, anche per l'arrivo di molti occidentali, i prezzi in Marocco sono scesi negli ultimi 4-5 anni.

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