lunedì 25 novembre 2013

Mercato Immobiliare: giallo all’italiana -aiutomutuo.finanza.com

La scena del delitto è calda e frenetica, affollata da tecnici, giornalisti, curiosi e semplici passanti.
La vittima giace ancora lì, stesa in una strana posizione a testa in giù, con lo sguardo vitreo e attonito rivolto verso dietro, quasi a dare un ultimo riconoscente saluto prima di congedarsi.
Ade, la coroner, dice che ha agonizzato parecchio prima di scivolare in quel punto, a giudicare dalle prime sommarie indagini sembrerebbe addirittura sei anni.
Non sarà un caso semplice da risolvere; i sospettati sono parecchi come pure i testimoni ma le dichiarazioni sono contrastanti e la causa del decesso al momento non è sicura.
La pancia gonfia oltre misura induce ad ipotizzare che la cena luculliana con Giuseppe, il banchiere, ha preparato il terreno ad un sicuro malessere, la scorpacciata di tante robe dolci per tanto tempo gratifica nell’immediato ma condanna ad una sicura sofferenza nel lungo periodo. Lui dice che ha provato a togliergli la forchetta dalle mani ma ormai era troppo tardi.
Del resto Giuliano, il suo agente, che non ha mai smesso un attimo di accompagnarlo, non è certo il tipo di richiamarlo all’ordine, anzi … se avesse potuto avrebbe fatto rincarare la dose ancora di più, prova ne è che ha ancora il tovagliolo legato al collo adesso che la cena è bella e finita da un pezzo. Dice che la vittima ha fatto tutto da sola; sarà, ma allora che ci stava al fare al suo fianco?
Corrado, il suo medico personale, sostiene che ad ammazzarlo sono stati tutti quei fastidiosi obblighi a rimettersi in linea che gli aveva prescritto Mario, il tesoriere, troppo intento a voler ricreare una perduta immagine anche a costo di sforzi inusuali. Chissà se Corrado si rende conto che quegli obblighi, se prescritti prima in piccole dosi avrebbero evitato che arrivasse a questa misera fine. Facile incolpare il tesoriere proprio adesso.
Mario dichiara che erano interventi necessari e non più rimandabili e sono stati fatti nella stessa misura di altri. Non tutti gli credono, si vocifera che sia stato obbligato a fare adesso queste mosse per seguire i dictat di qualche perfida consigliera.
Luca, il maggiordomo, difende la vittima, secondo lui andava bene cosi, era pronto a riprendersi; ma son sei anni che Luca dice che è pronto riprendersi e … pure adesso che è morto sostiene che si riprenderà. Mah! O è matto o sa qualcosa che noi sappiamo … o forse è che è abituato ad essere pagato per mostrarsi gentile e compiacente.
Paolo, il fido amico, sostiene che la cena non c’entra, anzi secondo lui bisognava e bisogna ordinare altri piatti, subito, che stanno arrivando tanti invitati, tantissimi, tutti affamati, affamatissimi, occorre fare presto. Il guaio non è che Paolo è bulimico, il guaio è che con il suo attivismo continua ad obbligare gli altri ad apparecchiare per inesistenti e facoltosi convitati che non arriveranno mai.
“E io pago” avrebbe detto Totò; anzi a pagare è stata la vittima, poveretta, e tutti i suoi cari, soprattutto quelli che non hanno ancora potuto vederla da vicino.
Se c’è uno che si sforza più degli altri ad apparire innocente è il sindaco; sostiene che gli ha sempre voluto bene, che gli è sempre andato incontro a braccia tese … “e i palmi in su”, mi verrebbe da replicare visto che le vistose macchie di sugo tradiscono la sua continuata presenza a tavola. Di sicuro non sarà lui a pagare il conto, anzi adesso parte la caccia ai nuovi ignari finanziatori.
Cristina, la pettegola, ripete insistentemente che conosceva il poveretto da molto tempo e che non ha mai avuto problemi, era sempre attivo, fedele, generoso … mai un raffreddore, mai una debolezza. Lo sanno tutti che sono stati amanti per anni e non sarà certo adesso che lo tradirà con la verità sul suo precedente precario stato di salute. Continuerà per anni a raccontare in giro che ha sempre dato soddisfazioni anche se ci sarà sempre meno gente a darle retta.
Il quadro degli eventi non è completo ma sento che la verità si sta facendo strada pian pianino e presto ognuno avrà modo di conoscerla.
Sembrano tutti innocenti e tutti ben intenzionati; … o forse no?
Credo di aver capito com’è andata, e Voi? Voi avete capito?
Ve la sentite di spiegare il mistero?

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