Così decisi di affidare gli occhi non più al
rigore cittadino ma all' euforia dell' avventura. Scelsi sguardi festosi e mani
calde sul mio scrittoio per partire consapevole del cambiamento. Siamo il
desiderio di vederci cambiare nel bene, in ogni specchio a cui destiniamo lo
sguardo.
Per nulla lontani dal corpo che ci vede crescere
di colori e forme. La valigia ben disposta sull' orlo delle attese; pelle scura
e carte di viaggiatore impunito. Già, la penitenza è una schiena troppo
inclinata sui "sé "ed i "ma". La mia, una schiena
filiforme, ecco.
Che allunghi la mia ombra nel deserto, tra le rocce, lungo i precipizi scozzesi, le sagome dei grattacieli. A tutto questo risposi con la carezza del viaggio. Risposi con l' abbraccio di chi si scopre missionario del segno. Abbracciai quel corpo stretto a cui donai il nome di famiglia e partii.
Che allunghi la mia ombra nel deserto, tra le rocce, lungo i precipizi scozzesi, le sagome dei grattacieli. A tutto questo risposi con la carezza del viaggio. Risposi con l' abbraccio di chi si scopre missionario del segno. Abbracciai quel corpo stretto a cui donai il nome di famiglia e partii.
Nessun commento:
Posta un commento