lunedì 20 gennaio 2014

Affitti, offerta in crescita e canoni in discesa -casa24.ilsole24ore.com

I canoni d'affitto sono diminuiti nel 2013, così come negli anni precedenti. E con ogni probabilità continueranno a farlo quest'anno. Ma, in genere, si tratta di aggiustamenti contenuti: secondo i dati Nomisma sulle principali città, la discesa media negli ultimi 12 mesi è stata del 3 per cento. Percentuale che aumenta di qualche punto se si includono i capoluoghi di provincia, ma che di norma non supera in ampiezza il ridimensionamento registrato dai prezzi delle case (-5,3% su base annua al terzo trimestre 2013 è l'ultimo dato Istat, vedi Il Sole 24 Ore di martedì scorso). Anche se non mancano le eccezioni: ad esempio, secondo Solo Affitti, a Perugia i canoni sono scesi del 14% nel 2013, complice la diminuzione degli studenti fuori sede. Per lo stesso network immobiliare, però, nelle grandi città si va verso una stabilizzazione.
Ciò non toglie, comunque, che al momento del rinnovo si possano ottenere ribassi ben più elevati sui canoni: la durata di un contratto libero arriva infatti a 8 anni (il cosiddetto "4+4", vedi articolo in pagina) e la somma degli "aggiustamenti" nel tempo ha portato a differenze sostanziose tra i canoni pattuiti in tempi "pre crisi" e quelli attuali. Soprattutto nei casi di rinnovo con inquilini che si sono dimostrati puntual nei pagamenti – concordano gli operatori – c'è la disponibilità da parte dei proprietari a praticare uno "sconto", pur di non perdere la continuità delle entrate. Anche perché i tempi di locazione si sono allungati (in media sono necessari 4 mesi) e si andrebbero quindi a perdere diverse mensilità di canone. «E perché – aggiunge Paolo Righi, presidente Fiaip (agenti immobiliari) – comunque c'è sensibilità da parte dei proprietari per le difficoltà economiche delle famiglie».
I livelli dei canoni rimangono infatti alti, soprattutto nei grandi centri. I picchi si raggiungono a Roma, Milano, Firenze e Venezia (vedi grafico sotto). Nella capitale per un bilocale di 60 metri si spendono in media 860 euro al mese. Ma l'esborso cambia molto da città a città: ad esempio a Catania per lo stesso tipo di immobile si spendono 350 euro. Una tendenza segnalata dagli operatori è uno spostamento della domanda verso la periferia o i centri minori ben serviti, dove le richieste sono minori.
«In ogni caso – continua Righi – c'è molta prudenza da parte dei proprietari, che hanno timore di incappare in casi di morosità. Se si passa attraverso un'agenzia, questa deve fare tutti i controlli in suo potere per verificare la solidità della situazione reddituale del potenziale inquilino». Tuttavia i dati parlano chiaro: gli sfratti sono aumentati del 70% in cinque anni e per il 90% si tratta di morosità.
L'allungamento dei tempi di locazione e il calo dei canoni è senz'altro dovuto anche all'aumento dell'offerta (secondo Casa.it, le inserzioni sono cresciute del 10% in meno di un anno): a chi non riesce a vendere casa si aggiunge chi non può più a sostenere il peso elevato della tassazione senza metterla a reddito l'immobile. Una tendenza che sembra essere più forte dell'aumento della domanda di locazione da parte di chi non riesce a comprare.
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