martedì 21 gennaio 2014

Immobili, in 2014 previsto nuovo aumento acquisti all'estero -reuters.com

Le famiglie italiane sono sempre più attratte dagli acquisti di case all'estero, che nel 2013 hanno registrato un incremento del 6,3%, con la conclusione di 42.300 transazioni.
Lo dice un report stilato da Scenari Immobiliari, secondo cui il trend ascendente di questo mercato, più che raddoppiato in un decennio, è destinato a proseguire nel 2014, quando sono previsti circa 45.000 acquisti.
Un andamento divergente rispetto al mercato nazionale che, reduce da sei anni di discesa, dovrebbe ripartire quest'anno, tra non poche incognite, non ultima quella del peso della tassazione.
"La carenza di offerta di qualità a prezzi abbordabili in Italia, accompagnata dalla scure fiscale sulle seconde case e dall'incertezza economica, spingono un numero sempre più elevato di famiglie a varcare il confine per comprare casa", si legge nello studio.
Secondo il report, elaborato sulla base di informazioni raccolte presso le autorità dei diversi Paesi, gli italiani in Europa sono i secondi acquirenti di immobili all'estero, dietro ai tedeschi, ma davanti a inglesi e francesi.
La crisi dell'economia italiana, che ha vissuto un biennio all'insegna della recessione, ha ridotto la quota di famiglie che acquistano all'estero per investimento, pari al 45%, mentre risulta stabile, al 35%, la fetta di chi acquista la seconda casa all'estero per uso diretto.
In aumento al 20% la quota di acquisti legati a motivi personali, quali trasferimento per lavoro o "fuga" dall'Italia.
Per quanto riguarda le destinazioni, nel 2013 a detenere il primato è la Spagna, con il 21% del totale degli acquisti. Seguono gli Stati Uniti (15%), la Svizzera (10%) e la Gran Bretagna (9%).
Per quanto riguarda la provenienza degli investitori, oltre un quinto degli acquisti è stato concluso dalle famiglie lombarde.
Per Scenari Immobiliari, l'aumento è attribuibile soprattutto al crescente flusso di investimenti nel Canton Ticino, dove molti trasferiscono la residenza e spesso anche l'attività lavorativa, allettati dal minor peso del fisco e dall'efficienza dalla burocrazia elvetica.

La città maggiormente interessata dal fenomeno è Lugano, dove nell'ultimo biennio si sono trasferite circa 6.000 nuclei familiari italiani.
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